Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: mony_spacegirl    24/11/2010    2 recensioni
Sono lieta di poter dire: sono tornata alle prese con l'invenzione e la tastiera, le mie dita sono tornate a digitare sulla tastiera del pc ciò che bolle nel mio piccolo cervello.
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che leggeranno ciò che scrivo e sarò anche molto molto felice di leggere recensioni positive (se ce ne saranno) e anche negative, da parte mia la critica è sempre costruttiva.
Beh, che altro dire..buona lettura!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ok mi sono accorta solo ora che ho sbagliato il numero dei due capitoli precedenti...anyway...
grazie grazie grazie Ale per continuare a leggere e commentare, mi fa sempre moltissimo piacere =D
grazie anche a te Ash, anche se so che l'ultimo capitolo non ti è piaciuto...beh...tra qualche capitolo tu sarai una degna protagonista della ff...ahahahahahah
Grazie anche a tutti coloro che continuano a leggere e seguire e spero continuiate!
Eccovi un nuovo capitolo!
  1. Milk and lullabies
 
Sarah era la miglior babysitter che io avessi potuto desiderare. Se l'avessi chiamata anche alle 3 del mattino lei sarebbe corsa da me anche in pigiama.
Ogni sera quando tornavo dallo studio trovavo la cena pronta, Chris già con il pigiamino pronto per andare a letto e la casa tutta in ordine.
Sarah te ne puoi andare tranquillamente, ci vediamo domattina, grazie di tutto!”
Appoggiai la borsa sulla poltrona in entrata e presi in braccio il mio piccolino che appena mi aveva vista entrare mi corse incontro.
Buonanotte Sophie, ciao pulcino! A domani!”
Rientrare la sera e non essere più da sola come una volta era bellissimo. Poter condividere le ultime ore del giorno con mio figlio era rilassante.
Adoravo stringerlo tra le mie braccia e coccolarlo, cantargli la ninnananna e poi adagiarlo sul mio lettone morbido.
Come d'abitudine, dopo aver messo a letto Chris, indossai il mio pigiama e andai a cercare un film da guardare in tv.
Una settimana da Dio”, com'era divertente. Scena dopo scena però la mia disattenzione per il film aumentava, la mia mente vagava ancora su quell'incontro.
Era impaziente di conoscere suo figlio, certo. Aveva paura e potevo percepirlo, ma avevo paura anche io. Reazioni, sentimenti, emozioni, verso quale limite ci saremmo spinti?
Lo squillo del cellulare mi fece tornare con la mente nel mio salotto, abbandonando un mondo fantastico colmo di punti di domanda.
Pronto?” la mia voce suonò piuttosto roca e assonnata.
Sophie...ciao, sono io, sono Shannon...” si interruppe. Parlava a voce bassa e lentamente.
Hey, ciao...tutto bene?” che stupida idiota. Come potevo chiedergli una cosa del genere.
Mi stavo chiedendo...insomma, ci siamo visti l'altra mattina e poi non ti ho più sentita, e insomma, hai pensato a quanto ti ho detto?”
Mi dimenticai che gli avevo detto che l'avrei richiamato io.
Si, hem, cioè, ho avuto molto da fare in questi giorni, però sì, cioè voglio dire...ci ho pensato Shannon. Mi sembra giusto che tu voglia vedere Chris, insomma...io non so se sono pronta a tutto questo ma...”
..Sophie, se sono davvero suo padre credo di averne il diritto, te lo ripeto, se tu non vuoi uscire con me non fa nulla, davvero, mi ci abituerò, ma voglio conoscere e avere un rapporto con mio figlio. Che cosa credi che dirà quando un giorno a scuola gli diranno 'descrivi il tuo papà'? Come si sentirà a non averne uno eh?! Io lo so Sophie, so cosa vuol dire non avere un padre!” Sputò fuori veleno assieme a quelle parole e mi sbatté il telefono in faccia.
La bocca del mio stomaco si strinse e mi venne un forte istinto di mettermi a piangere e gridare, avrei voluto imprecare contro qualcuno, ma chi? Me stessa forse? Ero io in fondo che avevo combinato quel casino, avevo rovinato tutto.
Sentire il corpicino caldo del mio bambino accanto al mio era l'unica cosa che mi fece rasserenare, stare a letto e sentire il suo respiro veloce e il suo cuore battere all'impazzata mi fece riflettere. Lui non ne poteva nulla, lui doveva avere il meglio dalla vita e io volevo provare a darglielo.
 
Buongiorno! Posso esserle...oh ciao Tim!”
L'ultima volta che quel ragazzo era stato al mio studio c'era anche Shannon, mi tornarono alla mente più di mille ricordi.
Ciao, passavo di qua e pensavo di passare a fare un salutino, inoltre avrei bisogno di un paio di cose!”
Vedere quel ragazzo sorridere era uno spettacolo. Aveva un viso così dolce e rilassante.
Dimmi!” Me ne occupai io, il cliente era speciale.
Tu che sei sicuramente più esperta di me avrei bisogno di un paio di obiettivi per la mia macchina fotografica, tu riesci ad ordinarmeli e farmeli avere?!”
Beh, certamente, hai già qualche idea di quello che vuoi oppure vuoi vederne qualcuno?”
In quel preciso istante si aprì nuovamente la porta principale.
Buongiorno..ciao Tim! Che ci fai qui?!” Bello come un dio maledetto, che cazzo ci faceva alle 10 del mattino nel mio studio quando la sera prima mi aveva sbattuto il telefono in faccia?
“Hey Shan! Ciao!” lo salutò l'altro.
Ciao...” lo salutai io guardandolo negli occhi.
Ci fu un attimo di esitazione da parte di tutti quanti, poi Ashley uscì dalla camera oscura a testa bassa guardando delle foto.
Sophie, queste qui vanno bene? Altrimenti riguardo le altre per l'album degli...hum, ciao a tutti.” si interruppe bruscamente.
Hem, ti serve una mano?” mi domandò poi.
Tim, hai fretta?!” chiesi. Il ragazzo scosse la testa e fece l'occhiolino.
Ecco, ti va se...ti va di accompagnare Ash a prendere del caffè per tutti da Starbucks?” proposi.
Eccome! Andiamo?” Ash aveva gli occhi sbarrati fissi su quelli di Tim. Pregai dentro di me perché si togliesse quell'espressione ebete dal volto, prima che lui le scoppiasse a ridere in faccia.
Appena uscirono assieme Shannon mi venne più vicino, sempre restando di là del bancone.
Scusa...scusa per ieri sera.”
Sentii del fuoco caldo nascere dal mio torace ed espandersi alle braccia, al collo e alla testa.
Shannon...posso abbracciarti?” Glielo chiesi come fossi una stupida bambina che chiedeva alla mamma di comprarle una Barbie nuova, ma lui acconsentì ugualmente.
Sentire le sue braccia calde e forti circondarmi il corpo fu una sensazione che non provavo da tempo e riuscii a godermela finché il telefono squillò prepotente.
Pronto?” risposi con il fiato corto quasi mi avessero scoperto in flagranza di reato.
Sophie sono Dave, sono bloccato nel traffico, c'è un incidente, mi sa che torno a casa, arrivo dopo pranzo. Ce la fai da sola con Ash?”
Nessun problema, mattinata tranquilla.”
 
Lemony Snicket. Una serie di sfortunati eventi. Dovevo assolutamente rivedere quel film. Tutte quelle disgrazie a catena, la zia, lo zio, le sanguisughe, l'incendio, tutto collegato. Ma quei tre ragazzini avevano superato tutto, e da soli. Io ero grande, e non riuscivo a risolvere proprio nulla.
Quando vidi entrare Sarah con Chris in braccio avrei voluto colarmi come una statua di cera sotto dei riflettori.
Chris piangeva e aveva il naso che gli colava. Corsi subito dalla babysitter e presi in braccio il piccolo.
Sophie, mi dispiace doverti disturbare, ho provato a chiamarti al telefono ma non rispondevi. Non so che fare, è tutta la mattina che piange, ho tentato di calmarlo in tutti i modi ma...”
...Sarah...calmati Sarah!” stava per piangere anche lei povera ragazza.
Shhh, va tutto bene piccolino, shhh, c'è la mamma. Cazzo Sarah, ho dimenticato il cellulare di là. Va bene. Va pure a casa, ci rivediamo nel pomeriggio alla solita ora, se decido di restare a casa io ti chiamo. Grazie Sarah.”
Uscì dalla porta in silenzio con un'espressione triste in volto.
Shh, Chris sta buono su!” Lo strinsi tra le mie braccia e cominciai a cantargli una ninnananna, mi sentivo in mutande davanti a Shannon, situazione pessima.
Improvvisamente però mi venne un'idea. Avevo sempre la borsa delle emergenze nel mio ufficio. Gli avrei preparato un biberon di latte caldo. Se non avesse risolto la situazione avrei cominciato a preoccuparmi.
Shannon...lui...lui è Chris, e ora è molto incazzato. Lo puoi tenere un secondo, so che non è il miglior modo per presentarvi ma...devo preparargli del latte ora!”
Shannon era impalato. Se non avesse battuto ciglio avrei detto che poteva essere svenuto rimanendo in piedi. Poi invece allungò le braccia e prese Chris portandoselo al petto.
Corsi nel mio ufficio, attaccai il bollitore, preparai il biberon, misi la polverina e appena l'acqua fu calda a sufficienza completai la preparazione del latte.
Eccomi sono.....qui..” Non serviva che dicessi nulla. Shannon era seduto sul divanetto davanti alla vetrata e accarezzava il viso di Chris che si stava addormentando.
Stava canticchiando una canzone a me molto nota, non potei fare altro che sedermi accanto a lui e guardare gli occhi di Chris chiudersi e la testa scivolare di lato.
I'll be your stumbleine..I'll be your superqueen...credo si sia addormentato...” si voltò guardandomi con un lieve sorriso stampato sulle labbra.
Lo guardai negli occhi e capii che era felice di quello che aveva appena fatto. Non riuscii a fare nulla se non a posargli le mani sulle guance e dargli un bacio...un bacio che sapeva di me, che sapeva di lui, e sapeva della nostra creatura.
Puoi...puoi metterlo di là? Il divano nel mio studio è più comodo per lui...”
Guidai Shannon nel mio ufficio dove accomodò il piccolo sul divano. Provvidi subito a mettergli dei cuscini accanto perché non cadesse nel caso avesse dovuto rigirarsi.
Poi mi trovai accanto Shannon a guardarlo e mi resi conto di quanto gli volevo bene. Senza volerlo mi misi a pensare a tutte quelle cose che potevo permettermi di pensare solo a casa, quando poi solo una doccia sarebbe riuscita a ridarmi un aspetto migliore dopo le lacrime.
La soddisfazione di essere madre, la soddisfazione di aver dato alla luce un figlio così bello, così espressivo, così pieno di vita.
La mano di Shannon scivolò lungo la mia schiena fino a cingermi il fianco, poi mi fece voltare e mi abbracciò.
Saresti un padre grandioso per lui...davvero un padre degno di essere chiamato tale...” pensavo non sarei mai riuscita a dire quelle parole. Ma dovevo pur concedere a Shannon di tentar di fare il lavoro più importante del mondo, il papà.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: mony_spacegirl