Parla per me
La stanza è bianca come d’ospedale,
asettica, senza finestre, occultata nel ventre della terra *. Un ronzare sordo
di tecnologia è prodotto da una macchina simile alla consolle d’un aeroplano:
come un insetto, essa allunga i propri tentacoli verso il corpo oggetto di
tanta attenzione, insinuandoli nelle sue braccia attraverso molteplici aghi. Simile
ad una madre, la creatura meccanica controlla il pulsare del cuore del giovane
dormiente, ne nutre il sangue, ne allevia i dolori iniettandogli sieri benefici
nelle vene, procurandogli un fittizio riposo.
Le luci sono soffuse e tenui, nella
stanza bianca come d’ospedale.
Ma due occhi, neri come il mondo,
scrutano, con la violenza controllata dalla ragione sdegnosa, quel corpo come morto. Dita
cesellate nell’alabastro più puro tormentano una ciocca di candidi capelli,
mentre il cuore non ride di quella piena sconfitta. Egli lo veglia come un angelo
della Morte. Come un angelo
custode, che ha visto il suo amato cadere senza potervisi opporre, senza poterne
distogliere la volontà azzardata.
Freme l’animo di Nate, come mai era
stato prima, in quella stanza bianca come d’ospedale. Il suo sguardo d’onice
brilla di severa
ragione, ammantata delle vesti più cupe, formulando un giudizio
implacabile delle ultime azioni compiute dall’impulsivo ragazzo che giace tra
le coltri.
“Perché, con tanta ostinazione, hai evitato il sentiero
che io ho tracciato per te? Perché hai percorso una strada sconosciuta… e così
clamorosamente rischiosa?”
Domande mute si schiantano contro le
pareti della mente, nell’atmosfera greve e silenziosa della stanza bianca come
d’ospedale.
“Svegliati, maledetto, svegliati! La tua lingua di
miele deve parlare per me e dire perché io ti abbia scelto!”
Una mano d’avorio giunge a coprire il
viso del ragazzo eburneo come la Luna, mentre una perla di luce sfugge alla
trama delle ciglia, rotolando sulla camicia immacolata, come di creatura fantasma,
onnipresente.
“Perché non sei mio schiavo? Perché non ti governo?
Perché non ti
piego alla mia volontà che vorrebbe far mutare la tua? Perché ho fatto di te
il mio compagno,
la mia intima delizia di notte, mentre di giorno sei la pena tanto amata che lacera e ferisce?
Cercavo onori, cercavo il potere,
cercavo la
ghirlanda del vincitore, nella nostra eterna contrapposizione.” Ride
Nate, ma la sua risata suona falsa ed amara ai suoi stessi orecchi, nella
stanza bianca come d’ospedale.
I capelli serici di Mihael
s’irradiano irregolari sul candore del guanciale. Sembrano raggi di Sole od offerte
d’oro votivo su
di un’ara pagana. Li guarda Nate, come si guarderebbe un dono
dei vuoti siderali caduto per errore al suolo mortale. Le bende nascondono
parte del viso ed una spalla. Anche il fuoco ha desiderato carezzare quella
pelle virile, come un demone lascivo dagli occhi vermigli d’eterno **.
La notte è lunga, nella stanza bianca
come d’ospedale.
Un desiderio feroce gli stringe il
cuore e preme contro le labbra, nella stanza bianca come d’ospedale. Mani
affusolate si aprono per accoglierne una più grande. Una carezza lieve, un
bacio appena accennato.
“Svegliati Mihael! Parla, parla per me!
Non ho Dei cui innalzare una preghiera, ma la mia speranza non dispera di distoglierti da
questo gioco assurdo! Non ebbi coraggio quando tornasti ***, fui vile. Ma ora
non più!” Si alza dalla poltrona,
sporgendosi sul letto silenzioso. “Da questo momento, Mihael, io mi ribello a
me stesso. Nessuna prudenza, con te, nessuna esitazione. Da questa
notte, ti rivendico come mio!”
Labbra morbide scendono a suggellare
il giuramento, lambendo quelle del giovane glauco con la veemenza lieve d’uno
Zefiro dolcissimo.
“Parla, dio delle visioni, parla per me
e ti
spiegherò perché
io ti abbia scelto!”
Annotazioni
* Il riferimento è ad una stanza di un bunker,
ovviamente, in cui ho
immaginato che Nate nascondesse Mihael dopo
l’incendio che sfregerà il viso
di quest’ultimo.
** L’allusione
è al delizioso premio che ho ricevuto. La fic, a me dedicata e per
me ideata da Redseapearl, in cui si
celebra una SebastianXMello :“Delicious
temptation”.
*** Intendo
qui riferirmi alla scena in cui Mihael torna da Near per avere indietro
la
sua foto. La mia “esperta in cabina” mi dice che quest’incontro è avvenuto
dopo
l’incidente… Ma noi, nelle fic, siamo padroni del tempo, perciò
consentitemi
questa “licenza poetica”!
Note d’Autore
In
questa “cronaca” , tratta dagli omonimi versi di Emily Bronte, ho voluto
immaginare il tormento di Nate, dinanzi alla prospettiva di perdere il ragazzo
inconsapevolmente amato. Ho cercato di rendere credibile la caratterizzazione
di un giovane severo e granitico, ma nello stesso tempo capace di valutare che,
per arginare l’animo tumultuoso di Mihael, non servano indugi, ma occorra agire
d’impeto e forza! La ripetizione della “stanza” è pienamente voluta…
A voi scoprire cosa significhi! ^^
Dedico
queste righe alla “rotellina aggiuntiva” del mio cervello che, a furia di
correzioni, a quanto pare sta cominciando a trottare sulle proprie gambette
alla Bobby Orr (Piperita Patty docet). Ovviamente, la mia “propulsione
aggiunta” è l’onnipresente Redseapearl!
Una Menzione Speciale
va a Fe85,
che con grande maturità e puro spirito di curiosità ha letto, recensito ed
apprezzato la sua prima MxM, nonostante non fosse la sua coppia preferita! Il
Comitato scrittori eleva una lode ed un canto di giubilo!!!
Il Premio della
Critica di questa settimana va ad Aphrodite, che ha saputo
emozionarsi e gradire il precedente capitolo nonostante Nate non le sia
“gradito”! Eccone la motivazione ufficiale: “Giungere a preferire un capitolo,
anche se parli di un personaggio inviso, è cosa mirabile!” Il Comitato loda
loda loda!
Passiamo
all’angolo delle chiacchiere con le anime buone che mi han lasciato un
pensierino: siete motivo di gioia e vanto! Grazie dal più profondo del cuore!
Redseapearl: Mia Cara sodale di queste
righe, hai scritto un commento che mi ha ispirato mille pensieri. La “bellezza
della solitudine” è esattamente ciò che intendevo celebrare! La perfezione di
una vita che, agli occhi dei più, certo non può dirsi Vita, ma che ha una sua
intrinseca grazia, che risiede tutta nella coerenza delle scelte compiute da
questo Nate, pur sacrificando ad essa la sua parte più “viva” ed emotiva. Sei
sempre illuminante ed illuminata! Un bacino a 10000 Volt! ZOT! ^^
Lirin Lawliet: Mia
Conterranea dalla cupa fantasia, la scelta di non scomodare gli enormi classici
del passato è stata ponderatissima, per due ordini di motivi. Il primo è che,
in tal modo, avrei avuto un’ottima scusa per leggere poesia moderna, che al
Liceo non ebbi l’opportunità di approfondire. Il secondo, più prosaico, è che
adoro ciò che non conosco! Mi dà un senso di leggerezza, di potenza, di gioia
avventurarmi in esperimenti e viaggi della mente! Leggere versi sconosciuti e
lasciare alla fantasia il modo di interpretarli, quasi come se non fosse mia la
scelta, ma come se le poesie cercassero me, le immagini fiorissero dinanzi ai
miei occhi, le parole mi sgorgassero limpide dal cuore… Cercavo la spontaneità,
Amica mia!
Null’altro!
E la libertà di farmi prendere da un delirio di emozioni!
Un
bacio folleggiante! ^^
Fe85: Mia
Candida (come Nate) lettrice, hai visto
giusto. Nelle righe da te citate mi riferivo a Mihael, alla sua irruenza, alla
sua vitalità imperiosa! Una differenza di modi d’interpretare la vita che
celebro anche in questo nuovo capitolo! Nate è un personaggio che mi crea
tensione, in quanto è diametralmente opposto al mio modo di prendere le cose.
Sono estremamente reattiva e passionale e cimentarmi con un personaggio che sia
il mio opposto è davvero una sfida! A te decretare se sia superata o meno
vittoriosamente! Un bacio travolgente! ^^
Kiriku: Mia Cara! Hai colto davvero la mia
intenzione di inserire un ritmo, nelle parole, nei gesti, nella descrizione
della scena. Nate è “musicale”, secondo me, come il ritmo sordo dei tamburi di
guerra. Come un rombo lontano che, lentamente, promette sfracelli! Eppure, come
la pioggia, anche lui va scemando, consumandosi nella solitudine! I tuoi
complimenti mi riempiono il cuore di gioia! Grazie, grazie, mille volte grazie!
Un bacino riconoscente! ^^
Aphrodite: Mia
gentile Lettrice, il tuo acume e la tua intelligenza ti hanno condotta, come
sempre, a capire e carpire ciò che di recondito c’era nel componimento! La solitudine
è cercata, in Nate, ma anche imposta! E’ un circolo virtuoso o vizioso a
seconda dell’occhio che lo osservi! L’ultima frase è davvero di Nate: è la sua
reazione alla notizia della morte di L. Non avendo quel numero del manga ed
avendone visto la vignetta su Internet, non l’ho citata come fonte, in quanto
non ne ero sicura! L’ho trovata calzante, anche se l’ho rimaneggiata un po’,
come mio solito! Grazie per i tuoi complimenti: sono sempre fonte di grande
gioia, per me! Un bacio enorme e musicale! ^^