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Autore: MiaStonk    24/11/2010    5 recensioni
Il seguito di 'Buon Sangue Non Mente'. Vecchi personaggi,le solite incomprensioni,gli stessi sentimenti. Nuove vicende,nuovi personaggi,nuovi amori.
Un assaggino del primo capitolo: 'La giovane Baston sospirò,scuotendo il capo prima di continuare. “Insomma,Rose credeva di odiare il ragazzo di cui in realtà era innamorata.. Roxanne non si era resa conto dei sentimenti di Lysander.. tu..” Indicò James,arricciando il nasino “Ci hai messo sette anni per accorgerti di me..e Al ignora completamente che Katie Jordan ha una cotta per lui da..” si finse pensierosa “bhè,praticamente da sempre!”
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Buon Sangue Non Mente'
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Come tutti i ragazzi ben sapevano,una volta varcata la soglia della Tana furono letteralmente stritolati da uno degli abbracci di Molly Weasley e nemmeno Lisa ne fu immune. Dopo gli iniziali convenevoli in cui uno James imbarazzatissimo fu baciato da Ginny più e più volte, dopo le ramanzine di Hermione  a Hugo e Lily per le loro immancabili punizioni, dopo i complimenti di George a sua figlia Roxanne per le sue ‘imprese’, tutti si sistemarono tra il salotto e la cucina affollando la grande casa. Quel Natale non ci sarebbero stati né Charly Weasley,ancora in Romania né la famiglia di Bill,né quella di Percy. Tuttavia il caos non era poco. Ron era seduto con i ragazzi e parlava con loro di Quidditch,mentre Lisa e Rose erano in cucina intende a dare una mano nella preparazione delle squisite pietanze.  In un baleno arrivò l’ora della cena e tutti occuparono il grande tavolo di legno. Mangiarono sino a sentirsi male e chiacchierarono allegramente di tutto fin quando non iniziarono le domande imbarazzanti di George a cui Ron dava manforte.
 
“Mi auguro che oltre allo studio..” Nel dirlo accennò ad una faccia disgustata,beccandosi l’occhiataccia di Hermione a cui non badò minimamente  “Vi dedichiate anche ad altro!”  Continuò “Sono a conoscenza delle imprese della mia Rox,ma voi ragazzi? Parlatemi delle decine e decine di donzelle che cadono ai vostri piedi !” Le ragazze scoppiarono a ridere,sotto gli sguardi risentiti dei giovani che si limitarono a replicare con un’alzata di spalle.  Ginny cambiò prontamente discorso rivolgendosi a Lisa.
 
“Sono felice che Katie abbia deciso di accompagnare tuo padre in ritiro”  Le sorrise con un’espressione comprensiva “E’ raro trovare del tempo da dedicare alla famiglia quando giochi a Quidditch!”  La ragazza annuì,improvvisamente a disagio. Non per quella conversazione ma più che altro perché a parlarle era la madre di James. Fu grata agli schiamazzi di George e Ron Weasley che interruppero la chiacchierata e lo fu ancora di più quando in tarda serata tutti si decisero ad andare a dormire nelle rispettive camere.
 
I giorni successivi furono relativamente tranquilli,per quanto si possa esserlo alla Tana. I ragazzi impiegarono la maggior parte del tempo giocando a Quidditch in giardino,lanciando palle di neve o nel caso di Rose leggendo libri e studiando, accompagnata dalle prese in giro di Ron e George e gli elogi di sua madre. Per Lisa e James non fu facile come avevano pensato,essere così vicini e non potersi nemmeno sfiorare era una tortura. Si limitavano a scambiarsi sguardi,a sorridersi quando nessuno prestava loro attenzione e questo non faceva che aumentare il loro desiderio di stringersi l’un l’altro.
Quel tardo pomeriggio la casa era stranamente silenziosa: quasi tutti erano fuori,occupati in compere dell’ultimo momento o giri a Diagon Alley. Lisa e Rose che condividevano la camera chiacchieravano,sedute sul letto a due piazze che un tempo fu di Ginny. Furono interrotte dal rumore della porta che si spalancò mostrando James che senza garbo costrinse sua cugina a lasciare la stanza. Si sedette accanto alla giovane Baston e bruscamente la portò a sé abbracciandola,finalmente dopo giorni. Restarono in silenzio l’uno nelle braccia dell’altro per diversi minuti fin quando il ragazzo si scostò solo per poter posare le labbra su quelle di Lisa. Fu un bacio violento,pregno di passione così come i suoi gesti: la fece distendere,proteggendola col proprio corpo. Prese a baciarne ogni centimetro del suo,incoraggiato dai gemiti di Lisa che si stringeva a lui quasi stesse per cadere. Le mani di James accarezzavano i suoi fianchi,le cosce con movimenti impazienti. Si fermò all’improvviso guardandola con un’espressione di sofferenza prima di rimettersi a sedere sul letto passandosi una mano sul viso. Lisa si rialzò,avvicinandosi e allontanando la mano del ragazzo per poterlo guardare negli occhi.
 
“Ho fatto qualcosa di sbagliato?” Timorosa gli sussurrò,osservandolo supplichevole. Il ragazzo mosse il capo in segno di diniego continuando a tenere gli occhi bassi.
 
“Sono io..”  Si rialzò infine,avanzando verso la porta “Temo di non riuscire a fermarmi,non ora..” Scompigliava i capelli con gesti nervosi,continuando a darle le spalle. Diversi secondi dopo fu costretto a voltarsi poiché Lisa gli afferrò un braccio.
 
“Non farlo allora..” Si costrinse a guardarlo negli occhi sebbene il suo viso avesse assunto molteplici tonalità di rosso e si sentisse più a disagio che mai in vita sua. James la fissò a lungo. La trovava bellissima,ogni particolare del suo viso,del suo corpo erano per lui una droga. Era così pura e dolce in quell’istante che l’idea di sfiorarla lo intimoriva,ma allo stesso tempo lo eccitava. Lui sarebbe stato il primo,e l’unico ad averla,Lisa gli apparteneva. La ricondusse piano sul letto,lasciando che si stendesse sotto di lui e riprendendo quella dolce tortura: baciandola con più delicatezza,ma con la stessa intensa passione. La privò dei suoi vestiti e lei timidamente e con fare impacciato,fece lo stesso. Quando la fece sua, sentì di provare sensazioni che mai aveva creduto possibili. In nessuna delle sue precedenti esperienze aveva avvertito niente di simile e fu allora che si rese conto di quanto potesse amarla. Era un amore che pensava di non riuscire nemmeno a contenere tanto era immenso,un sentimento che non avrebbe potuto spegnersi tanto grande era la fiamma che lo alimentava. Lisa stringeva i lembi delle lenzuola,il dolore era forte ma non le importava.  Avrebbe permesso a James di farle male,lui era l’unico che avrebbe potuto e con lui anche il dolore più atroce sarebbe stato dolce agonia. Ad ogni spinta il dolore lasciava posto al piacere,e riuscirono a perdersi nei respiri e nei gemiti dell’altro fino a che stanchi,non si accasciarono sul letto continuando a restare abbracciati,probabilmente non si sarebbero liberati mai più da quella stretta.
 
Lisa era distesa sul fianco sinistro e James l’abbracciava,poggiando il capo tra i suoi capelli,inspirando il suo profumo.
 
“Probabilmente è stato quando hai preso la mia mano tra la tua,e siamo saliti per la prima volta sull’Espresso per Hogwarts”..   Un sussurro di Lisa destò il ragazzo che le si avvicinò guardandola con aria interrogativa. Lisa si voltò,mettendosi supina mentre James poggiò il gomito sul cuscino e la fissava incuriosito.  “Giorni fa mi hai chiesto da quanto fossi innamorata di te..” Distolse lo sguardo,portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio e continuò senza attendere che lui replicasse. “Naturalmente ero troppo piccola per riuscire a comprendere la natura dei miei sentimenti..” Sospirò,indugiando qualche secondo prima di continuare   “Fu al nostro quinto anno che capii.. avevamo vinto l’ultima partita contro i Serpeverde e io scesi dalla mia scopa,volevo correre da te e abbracciarti ma qualcuna mi aveva preceduto..” Sorrise amaramente,alzando le spalle  “ Vidi che baciavi  Sheela Thomas e improvvisamente compresi che non m’importava più di aver vinto,e che non avevo proprio nulla da festeggiare.. “ Si costrinse a guardarlo quando notò che egli non accennava a replicare. James la fissava con un’espressione difficile da decifrare. Si sentiva uno stupido. Avrebbe potuto essere così felice anni prima e invece a causa del suo smisurato ego non si era accorto di lei,del suo amore. Capii in quell’istante che mai sarebbe riuscito a perdonarsi  e che nessuna parola avrebbe potuto rimediare alla sua ottusità. Strinse Lisa con quanta forza avesse, estasiato dal suono della sua risata. Era felice,e con lei al suo fianco sapeva che non avrebbe mai smesso di esserlo.
 
 
Albus era appena riuscito a finire le tante pietanze che sua nonna gli aveva preparato per la colazione quando passando accanto alla finestra si accorse che Roxanne era in giardino,completamente incappucciata che chiacchierava con qualcuno. L’attimo dopo si accorse che l’altra era Katie. Sua cugina gesticolava animatamente mentre la Corvonero rideva. Le due ragazze furono interrotte dall’arrivo di suo zio George che abbracciò l’amica di sua figlia con slancio,sollevandola da terra.
 
“Non sapevo che Katie fosse qui alla Tana”   La voce di suo fratello fece sussultare Al che subito distolse lo sguardo dal giardino e da lei. James si sedette sul davanzale,alternando lo sguardo su Albus e qualcun altro.  “Spero vivamente che tu non abbia la mia ottusità fratellino..” Incrociò le braccia guardandolo con un sorriso furbo.
 
“Non so di cosa parli..” Al inarcò un sopracciglio non dando segno di aver compreso quanto appena sentito.
 
“Sai di cosa parlo..” Sospirò,rialzandosi e posando una mano sulla spalla del fratello. “Fai chiarezza nella tua testa,ma fallo ora.. io ci ho messo sette anni per capire,non commettere il mio stesso errore”  Guardò ancora fuori dalla finestra “Se puoi essere felice ora..perchè no?” Gli diede qualche colpetto sulla spalla prima di allontanarsi con aria pigra,mani in tasca.
 
“Hai frainteso James! “ Al si precipitò a precisare,non mancando di arrossire.
 
“Sarà..” Il fratello scrollò le spalle,guardandolo divertito  “Ah,se parli a qualcuno del mio improvviso slancio di amore fraterno..sei morto!”  Gli dedicò una smorfia prima di incamminarsi fuori dalla cucina. Al scosse il capo,sorridendo e riflettendo su quanto l’amore avesse rimbecillito suo fratello e si sorprese ad invidiarlo.
 
 
Il pranzo era finito da poco e i ragazzi erano seduti in salotto,chi sulle poltrone,chi sul tappeto dinanzi al camino.
 
“Sorellina il tuo Scorpius non ti ha inviato nemmeno una missiva?” Hugo,intento a giocare a scacchi con Al si rivolse a Rose con noncuranza,nemmeno rialzando il capo dalla scacchiera. Per questa ragione non si era accorto che sulla soglia vi erano sua madre che portava un vassoio di thè che si sarebbe riversato sul pavimento se Ginny non l’avesse sorretto, suo padre che aveva assunto un colorito pericolosamente tendente al viola, e i suoi zii George ed Harry che guardavano preoccupati Ron pronti a sorreggerlo nel caso fosse svenuto. I ragazzi si voltarono,alternando lo sguardo tra gli adulti e Rose che intanto era impallidita e il candore del viso contrastava fortemente col rosso dei suo capelli. Hugo,non ricevendo risposta si decise ad alzare il capo e sgranò gli occhi visibilmente terrorizzato.
 
“Ecco..ecco io.. papà..” Si rialzò,urtando la scacchiera e gesticolando animatamente “Non è solo Rose infondo.. anche Lisa e James e Roxanne e Lysander..” S’interruppe improvvisamente mordendosi la lingua, cosa che forse avrebbe dovuto fare prima. Il suo tentativo di tirare fuori dai guai sua sorella non fece altro che peggiorare la situazione. James e Roxanne lo fulminarono con lo sguardo alche il povero Weasley dovette accasciarsi sulla sedia mentre Lily era piegata in due dalle risate e Lisa guardava insistentemente il pavimento,rossa come mai.
 
 
Qualche minuto più tardi,Ron Weasley camminava avanti e indietro in cucina sotto gli sguardi apprensivi di sua moglie seduta al tavolo assieme a Ginny,suo marito e George.
 
“Non è possibile..non può esserlo..non posso accettarlo!”  Ripeteva come una nenia,più a se stesso che agli altri. “Un Malfoy..un Malfoy!”
 
“Ron..potresti sederti un istante e calmarti?”  Quello di Ginny doveva sembrare un rimprovero,ma la sua espressione felice la tradiva. Il fratello le lanciò un’occhiata truce,fermandosi davanti a lei.
 
“E’ facile per te!” Sbottò agitando le mani in aria,sembrava fuori di sé.  “Lisa è semplicemente meravigliosa! E non è una Malfoy” Evidenziò il nome,mostrando una smorfia di disgusto.
 
“Oh,si..” Ginny riprese la sua aria sognante,dimentica della follia di suo fratello. “Harry,non lo credi anche tu?” Si voltò vero suo marito,stringendogli il braccio. Egli si limitò ad annuire,pensieroso.
 
“Certo che pensare ad Oliver come un mio parente…è un po’ strano!” Alzò le spalle ridacchiando,interrotto dagli sbuffi rumorosi di Ron.
 
“Oh,andiamo! Non farla tanto lunga!”  Fu George a parlare questa volta  “Io cosa dovrei dire? “ Sembrava stranamente seccato.  “La mia Roxanne,la mia copia sputata, innamorata dell’essere più noioso del mondo magico..persino più di Hermione!” Indicò sua cognata con un’espressione sconvolta.  La donna non ebbe tempo di replicare che lui continuò.  “I geni folli di sua madre sono finiti tutti in suo fratello Lorcan! “
 
La ‘matura’ conversazione andò avanti per tutto il resto di quella giornata,così per quella successiva fin quando non fu tempo per i ragazzi di lasciare la Tana e di ritornare ad Hogwarts,per loro enorme sollievo. 
   
 
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