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Autore: Mia Swatt    24/11/2010    6 recensioni
2O/O2/2O13 INIZIO REVISIONE STORIA.
[ PRIMA STORIA della Trilogia: L'amore in bilico. ]
Bella vive a Forks con suo padre, Charlie. È figlia unica fino a quando suo zio, fratello di suo padre, non annuncia una partenza imminente per l’Italia insieme alla moglie e chiede a loro di tenere la loro figlia, Elisabeth. Inizia il nuovo anno scolastico, l’ultimo, e l’attenzione della nuova arrivata punta subito su uno dei ragazzi più ambiti della scuola, Jason Cullen. Ma i Cullen hanno un segreto che custodiscono gelosamente. Intanto alla Forks High School arrivano due nuovi ragazzi: Edward e Alice Masen. Bella rimane quasi da subito folgorata dal ragazzo dagli occhi verdi, ma quest’ultimo sembra non ricambiare. Ma c’è qualcosa di strano nel modo in cui Edward guarda Bella. Odio o Amore? E cosa nascondono i nuovi arrivati?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ciao a tutti! Parto dicendo che ringrazio le persone che mi hanno tra i Preferiti e le Seguite! Vedo che aumentano sempre *-* GRAZIE!!! Continuo dicendo che questa settimana posto prima perchè sia questo week end che il prossimo ho uno stage dell'università e quindi non avrei potuto farlo, ma per non lasciarvi senza i capitoli ho pensato di anticipare ad oggi la pubblicazione del Nono Capitolo e a mercoledì prossimo quella del Decimo! Non sono tenera? E non merito qualche recensione o commentuccio per questo? *-* Dai...
Comunque non mi dilungo, rispondo un secondo alla recensione e poi vi lascio al nuovo capitolo!
belnina : sono contenta che i miei capitoli e quindi la storia ti soddisfi! Sono sempre molto contenta di leggere i tuoi pensieri, sono costruttivi :) ma voglio specificarti una piccola cosa... Non so se si è capito molto, perchè il mio intento principale era quello di non farlo capire, volendo avvolgere questa storia nel mistero, ma chiarisco un punto (sperando di non dire troppo) Edward non ha bisogno d
i coraggio per fare una qualche mossa, Edward è bloccato, se così si può dire da altro, dal suo passato, appunto. La domanda qui è perchè? Qual è questo passato? Chi lo sa... (io lo so, ma ovviamente non posso dirtelo XD). Spero che questo tira e molla non ti annoi, ma è così che deve andare, fino a quando....... Bhé se ti interessa capire e dirmi cosa ne pensi, continua a seguirmi e a recensirmi! Ora ti lascio la capitolo, che è Pov. Edward :) Buona lettura! Baci!


Avrei preferito un solo respiro dei suoi capelli.
Avrei preferito un solo bacio della sua bocca.

Avrei preferito un solo tocco della sua mano,
che vivere un'eternità senza.
Uno solo.

Nono Capitolo : Decisioni

Pov. Edward

Sabato 23 Ottobre. Il secondo giorno a Parigi stava già per volgere al termine. Era pomeriggio inoltrato e noi avevamo già visitato quasi tutta la città. Questi tre giorni stavano per volgere al termine, ed io non vedevo loro di andarmene da qui. Troppi ricordi, troppa nostalgia, troppi rimpianti, troppo dolore, troppa rabbia. Troppo. Era sempre troppo. E non era solo il mio passato a darmi il tormento, sarebbe stato troppo facile.
Tanya non la smetteva di starmi addosso. Non la sopportavo per nulla. Era una ragazza molto bella, si, e qualcuno l’avrebbe anche definita sexy e attraente, ma non io. Tanya era una pedina e basta. Mi serviva. Punto.
Mio Dio ma cos’ero diventato? Da quanti decenni ero in circolazioni? Da quanti secoli? Non ero mai stato così! Mai! E ora? Adesso ero l’emblema dello stronzo! Quanto si cade in basso… e tutto per cosa? O meglio, per chi? Per lei. Per Isabella Swan. Se ripenso alla sera prima… Dio cosa mi era saltato in mente? Voleva baciarla! No, non volevo solo quello… Io la volevo.
Se non fosse entrata Alice non so se mi farei fermato. Magari le avrei anche detto tutto e lei mi avrebbe preso per un pazzo. Già pensava che fossi un maniaco… Il pensiero mi fece sorridere. Oh Bella, Bella…
<< Perché hai quel sorrisetto da ebete stampato in faccia? >> la solita folletta guastafeste.
<< Perché sto pensando ad un modo per farti fuori, mia cara sorellina >>
<< Addirittura? Edward sei proprio un diavoletto! >> e scoppiò a ridere.
Scossi la testa. Alice era proprio unica.
<< Eddy! >> oh no! Una ragazza, anzi pardon, piovra, mi si avventò addosso << allora questa sera usciamo insieme? Sai che ci lasciano libertà visto che domani rientriamo >>
<< Tanya devi per forza buttarti addosso? >> chiesi allontanandola
<< Non mi sembra che ieri sera ti sia dispiaciuto avermi addosso… >> disse lasciva, mentre mi accarezzava i pettorali da sopra la maglietta.
Nello stesso istante passò Bella, che vide e sentì tutto. Merda! Allontanai Tanya e feci un passo verso di lei, ma mi bloccai. Cosa stavo facendo? Non era quello il mio intento? Far credere a Bella che non mi importava di lei… Eppure, ogni volta che incrociavo i suoi grandi occhi cioccolato mi si spezzava il cuore. Aveva uno sguardo triste, ogni volta che incrociava il mio o veniva respinta, in qualunque modo, da me. Ma dovevo farlo. Dovevo. Per entrambi. Per lei. Che vita avrebbe avuto con uno come me?
Secondo me stai esagerando...
Alice. Mi voltai e la vidi allontanarsi con Bella, sua cugina e la vampira bionda. Pensa bene a quello che fai, Edward. Te ne prego. Tu lo sai che lei prova qualcosa di forte per te… lo sai bene. Come io so bene che tu ne sei innamorato. Perché vuoi distruggere entrambi, Edward? Pensaci, per favore…
Aveva ragione. Lei aveva sempre ragione. Ma forse ero troppo vigliacco per riprovare, forse ero troppo spaventato per quello che sarebbe potuto succedere a Bella, a mia sorella, a…me.

Fino a quando non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo. Solo quando arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua tentazione e la vincerai, solo allora ritornare potrai. Quelle parole mi avevano così tanto influenzato in questi anni. Ma era davvero un errore? Aver amato Lei era stato davvero un errore così grande? È vero… era la mia tentazione, la mia unica tentazione. Incontrarla diede una svolta alla mia esistenza. Per una volta non volevo essere ciò che ero. E adesso? Amare Bella sarebbe un errore? Ero così confuso. Ma non dovevo pensare solo a me, dovevo pensare anche ad Alice. Lei non meritava la mia stessa sorte. Non per un MIO errore.
<< Tanya >> la chiamai esitante
<< Dimmi tutto Edward >> mi rispose sorridente
<< Per questa sera, va bene >>
<< Davvero? >> i suoi occhi si illuminarono, ma il mio cuore restò fermo << che bello! Non vedo l’ora! >> mi stampò un bacio sulla guancia e raggiunse le sue amiche salutandomi da lontano.
<< Fammi capire, amico >> mi voltai verso la voce. Da quando loro parlavano con me? << a te la biondina-rossastra non piace, anzi, spasimi per la morettina. Ma allora perché non ci provi con lei, invece di fare tanto il Casanova? >>
<< Emmett sei sempre maleducato >> gli rispose il fratello
<< Non sono maleducato, solo curioso. Insomma di vede lontano un miglio che Eddino qui presente è stracotto di Bellina >> rimasi stralunato. Eddino? Bellina? Ma che razza di nomi erano?
<< D’accordo Emmett, ma almeno presentati >>
<< Oh giusto! >> rispose l’orso porgendomi la mano << piacere Edward, io sono Emmett Cullen e lui è mio fratello. Jason >>
<< Piacere Edward >> rispose Jason porgendomi la mano. Le accettai e mi presentai anche io.
<< Allora qual è il tuo problema? >> mi chiese l’orso
<< Perché dovrei avere qualche problema? >> risposi
<< Perché tu e tua sorella siete… diversi. Ce ne siamo accorti, sai? Quindi ho pensato, strani voi, strani noi, potremmo fare amicizia! >> ma era pazzo!
<< Emmett, fratello e poi ti lamenti che tutti ci evitano? >>
<< Oh insomma se sei tanto bravo parla tu! Mr so tutto io! >>
Scoppiai a ridere. Questi Cullen erano simpatici! Anche se vampiri…
<< Scusalo, quando era piccolo ha sbattuto la testa molto forte >> disse Jason guardando torvo Emmett
<< Figurati, siete divertenti >> ammisi
<< Benissimo! >> disse Emmett dandomi una pacca sulla spalle << ora che siamo in confidenza, quanti odi l’altro nostro fratellino da 1 a 10? >>
<< Stai parlando di Jasper? >> chiesi
<< Ovviamente Eddino! >>
<< Perché dovrei odiarlo, scusami? >>
<< Andiamo lo abbiamo capito tutti che è attratto da Alice. E se anche io avessi una sorellina come lei odierei chiunque le si avvicinasse! >>
<< E perché non sei geloso delle mie conquiste? >> chiese innocentemente Jason
<< Forte perché sei un maschio e prima di Lis non hai mai fatto conquiste? >> ribatté Emmett
<< Ah ah spiritoso >> gli rispose Jason.
Mi soffermai a guardarli un po’. Sapevo dei vampiri, ma non ne avevo mai visti da vicino. Erano molto somiglianti agli umani, a parte qualche peculiarità. La pelle, per esempio, era molto più bianca e liscia, sembrano delle statue. Gli occhi erano di un color oro acceso, che diventava nero quando erano assetati. I denti erano perfettamente bianchi e lucenti, da sembrare lame di coltelli per quanto affilati.
<< Quindi questa sera esci con Tanya? >> mi chiese Emmett
<< A quanto pare >> risposi senza troppo entusiasmo
<< Non mi sembri molto entusiasta >>
<< Infatti non lo sono >> ammisi
<< Non vorrei sembrarti indiscreto… >> fu Jason a parlare << ma perché lo fai? Si vede che ti piace Bella, anche se cerchi di nasconderlo >>
<< È complicato >> cercai di tagliare corto
<< Perché? Per me è complicato. Eppure non riesco trattare Lis con indifferenza. Mi è entrata dentro appena l’ho vista in mensa e mi è rimasta >> era serio mentre parlava. Ma perché confidarmi tutte questo? Non ci conoscevamo neanche dopotutto
<< Credo sia troppo presto per spiegarvi tutto >> non volevo sembrare scortese, mi stavano simpatici << un giorno vi racconterò >>
<< Quando vuoi Edward. Tanto abbiamo tutto il tempo del mondo! >> disse Emmett saltandomi sulle spalle per scompigliarmi tutti i capelli. Va bene erano vampiri, ma erano davvero simpatici! Ci sarei andato sicuramente molto d’accordo.

Erano le otto di sera ed io mi ritrovavo nella mia stanza, con solo un piccolo asciugamani alla vita. Ero appena uscito dalla doccia. Avevo mezz’ora di tempo per vestirmi, il ritrovo con gli altri era nella Hall alle otto e mezza. Mentre misi i boxer decisi cosa mettere. Saremmo andati in un Pub, quindi andai sul semplice. Un paio di jeans chiari, una camicia bianca col gilet nero, tenuto aperto, e un paio di converse nere. Decisi di mettere una cintura dello stesso colore delle scarpe e del gilet per, come diceva Alice, dare un tocco di classe. Lasciai che i capelli andassero dove volevano, presi la giacca e scesi di sotto.
Erano le otto e venti e, ovviamente, non c’era ancora nessuno. Tutti, specialmente la ragazze, sarebbero scese verso le nove. E se erano tutte come mia sorella… anche nove e mezza. Sbuffai. Mi sedetti sulla poltrona in attesa, quando i miei occhi si fermarono su un oggetto a me molto caro. Un pianoforte. Le mie gambe si mossero da sole. Mi alzai e lo raggiunsi. Era bianco, completamente. Spostai leggermente lo sgabello e mi ci sedetti sopra. Le dita corsero autonome sui tasti e la melodica partì. Da prima suonai un pezzo di Claire de Lune, di Debussy, poi però, le note cambiarono, trasformandosi una dolce ninna nanna.
<< Wow! >> mi voltai di scatto verso la voce << sei bravo. Non pensavo che… non sapevo che suonassi il piano >>.
Per il primi attimi restai imbambolato. Era semplicemente stupenda! Il vestito viola le stava un incanto. Era corto, non esageratamente, e le stringeva poco sotto il seno per poi ricadere morbido sul suo corpo. Aveva un piccolo copri spalle addosso, per il freddo, le gambe nude, mentre i piedi erano fasciati da un paio di stivaletto-sandalo dello stesso colore del vestito. Quella creatura era semplicemente perfetta.
<< Sei… >> Edward ma che cazzo dici? Sei bellissima? Ma ti sembra il caso? << Sei qui da molto? >> chiesi senza tono, cercando di rimediare alla tremenda gaffe che stavo per fare
<< Non proprio >> rispose lei timidamente
<< Ok >> risposi alzandomi. Chiuso il piano e andai via, superandola. Ma mi bloccai al suo fianco e le sussurrai << comunque tu non sai nulla di me. Non mi sorprende che non sai della mia passione per la musica >>.
Stavo per andarmene quando sentii la mano di Bella afferrarmi un braccio.
<< Aspetta >> il suo tono sembrava disperato << noi dobbiamo parlare >>
<< Se vuoi parlare dell’altra sera, bhè dimenticati tutto >> dissi e mi liberai con facilità dalla sua stretta e andai via.
<< Come sarebbe “ dimenticati tutto “? >> mi aveva seguito
<< Cosa credevi? Che contasse qualcosa per me? Apri gli occhi, Bella! >> ero duro. Volevo esserlo, dovevo << sono un ragazzo e tu una ragazza! Eravamo in una camera d’albergo, e tu eri quasi completamente nuda! Lo capisci cosa volevo o no? >> vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime e un altro pezzetto di me morì con lei. Scusami Bella…
La sua reazione mi stupii. Mi diede uno schiaffo molto forte.
<< Mi fai schifo! >> disse e scappò via.
Io restai lì, come un idiota. Portai la mano sulla guancia sinistra. Era calda e dolorante. C’era andata giù pensante. Lo meritavo. Odiami Bella, per favore.
<< C’è andata giù pesante la ragazza, eh? >>
<< Abbastanza >> risposi ad Emmett, che era apparso dal nulla!
<< Però te la sei cercata. Le hai praticamente detto che ci hai provato solo per il sesso! Sarò anche un porco, ma le ragazze le capisco, specialmente Rose. Se le dicessi una cosa del genere resterei a secco per non so quanto tempo >> si, ce la vedo la bionda fare una cosa del genere. Povero orso.
<< Emmett! Le ragazze ci aspettano! >> disse Jason << oh ciao Edward >> ricambiai il saluto << ti unisci a noi? >>
<< Non saprei… voi con chi andate? >> vidi che scambiò un’occhiata col fratello e lessi nella sua mente. Come immaginavo.
<< Fratellino, credo che Edward declasserà l’invito >> rispose Emmett
<< Come mai? >> chiese Jason << ancora problemi con Bella? >> annuii senza fiatare ed anche lui mosse il capo in cenno di assenso.
Quando anche gli altri arrivarono erano le nove. Emmett e gli altri uscirono per primi, io aspettai Ben e, purtroppo, Tanya. Quando anche lei e le sue amichette furono pronte erano le nove e mezza.

Arrivammo al Pub verso le dieci. Gli altri erano già seduti a bere e divertirsi. Cercai con lo sguardo mia sorella e Bella e le trovai al tavolo con i Cullen. Il locale era carino. Il bar, al centro, era lievemente rialzato e tutt’o in torno vi erano piccoli tavolini o divanetti ed anche una pista per ballare. Le tonalità erano sul bordeaux ed il nero. Mentre guardavo il posto, vidi Jasper arrivare con due bicchieri da cocktails, uno per lui e l’altro per Alice. << Fantastico >> dissi tra me e me.
<< Hai proprio ragione Eddy, questo posto è fantastico! >> disse Tanya allacciata al mio braccio. Ma non aveva sentito il mio tono di voce?
<< Non credo che Edward intendesse quello >> mi spalleggiò Ben
<< Oh chiudi il becco tu! >> gli rispose Tanya. Lui fece una smorfia per prenderla in giro e si allontanò con Angela
<< Vieni Edward, mi offri da bere? >> chiese Tanya
<< Certo >> risposi non troppo convinto.
La serata passò dannatamente piano. Tanya non fece altro che trascinarmi sulla pista da ballo e strusciarsi addosso a me, senza ottenere risultati, oppure provocarmi mentre eravamo seduti con gli altri. Non ce la facevo più, volevo andarmene da qui! Dal locale, da Tanya, da tutto.
<< Edward?! >> la preoccupazione nella voce di Alice mi fece sobbalzare. Mi levai Tanya di dosso e le corso incontro.
<< Cosa c’è? >>
<< Bella sta male >> disse lei trascinandomi al loro tavolo
<< Cos’è successo? >> chiesi allarmato.
In effetti non aveva un bell’aspetto, era più cadaverica del solito.
<< Ha voluto sperimentare il B-52 e non ha retto >> mi rispose tranquillo Jasper
<< Voglio un letto >> disse Bella in un sussurro completamente stesa sul divanetto
<< Secondo me dovresti vomitare per liberarti un po’ >> intervenne anche Rosalie
<< No, voglio un letto >> disse lei, lamentandosi
<< Edward non è che la riporteresti in albergo? >> mi chiese Alice. Era impazzita? Perché mi faceva questo?
<< Alice non credo che… >> i suoi pensieri mi interruppero.
Edward ho visto come guardi Tanya, te ne vuoi andare, perché non la sopporti più. Ti sto offrendo la possibilità più sicura per tornartene in albergo. Inoltre… io so come stanno realmente le cose, hai l’opportunità di stare un po’ con Bella e rimediare al pasticcio che hai fatto. Sfruttala!
<< E va bene >> dissi in fine
<< Non se ne parla neanche! >> l’urlo di Bella mi fece voltare verso di lei
<< Come sarebbe? >> chiese Lis << tu devi andare a letto, subito! Non fare tutte queste storie Isabella Marie Swan! Tu ora vai a dormire con Edward! >>.
Il silenzio cadde. Ci girammo tutti a guardarla << Ehm… non in quel senso! Cioè lui la porta a letto, ma lei dorme da sola! >>
<< Ci hai provato tesoro >> disse Jason circondandole le spalle. Non capivo. Come faceva a starle accanto così facilmente? Lui era un vampiro e lei un’umana, non sentiva la voglia di… berla? Eppure erano lì, abbracciati.
<< Bella basta con queste storie! >> Alice mi risvegliò da quei pensieri << ora tu torni in albergo con mio fratello, fine! Non vorrai mica che i professori ti vedano così! Li avverto io che eri stanca e se rientrata. Ma ora alzati e vai con lui >> vidi Bella sbuffare e alzarsi. Barcollò e mi finì in braccio. Brutto inizio, brutto, brutto inizio.
<< Non ti reggi neanche in piedi? >> chiesi
<< Prenditela con tua sorella, il tacco dodici è stata una sua idea >>.
Salutai tutti, mentre Alice andò a prendere la mia giacca e quella di Bella. Le cinsi la vita per evitare che cadesse. Tenerla così vicina era… piacevole.

<< Non farò sesso con te solo perché ho leggermente alzato il gomito >> mi disse lei, mentre raggiungevamo l’albergo in taxi.
<< Non mi approfitto di chi non si regge nemmeno in piedi >>
<< Meglio precisare, non si sa mai >> era tenera, non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti.
Arrivammo quasi subito, l’accompagnai alla camera e la feci sedere sul letto.
<< Ora puoi anche tornare là >> mi disse
<< Non mi va >>
<< Grazie per avermi riportata qui, ma… >> esitò qualche istante << credo di essere in grado di mettermi a letto da sola, puoi andare >>.
Non me lo feci ripetere. Mi alzai e mi diressi verso la porta, ma prima di andarmene le parole mi uscirono da sole << Mi dispiace Bella >> dissi e la lasciai lì.

La vita, l’esistenza, è complicata. Hai scelte da fare e conseguenze da affrontare in base alle tue decisione. Ed io la mia scelta l’ho fatta nel momento esatto in cui vidi Bella la prima volta, nel parcheggio della scuola. Non l’avrei messa in pericolo, mai.


  
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