Comunque non mi dilungo, rispondo un secondo alla recensione e poi vi lascio al nuovo capitolo!
belnina : sono contenta che i miei capitoli e quindi la storia ti soddisfi! Sono sempre molto contenta di leggere i tuoi pensieri, sono costruttivi :) ma voglio specificarti una piccola cosa... Non so se si è capito molto, perchè il mio intento principale era quello di non farlo capire, volendo avvolgere questa storia nel mistero, ma chiarisco un punto (sperando di non dire troppo) Edward non ha bisogno d i coraggio per fare una qualche mossa, Edward è bloccato, se così si può dire da altro, dal suo passato, appunto. La domanda qui è perchè? Qual è questo passato? Chi lo sa... (io lo so, ma ovviamente non posso dirtelo XD). Spero che questo tira e molla non ti annoi, ma è così che deve andare, fino a quando....... Bhé se ti interessa capire e dirmi cosa ne pensi, continua a seguirmi e a recensirmi! Ora ti lascio la capitolo, che è Pov. Edward :) Buona lettura! Baci!
Avrei preferito un solo bacio della sua bocca.
Avrei preferito un solo tocco della sua mano,
che vivere un'eternità senza.
Uno solo.
Nono
Capitolo : Decisioni
Sabato
23
Ottobre. Il secondo giorno a Parigi stava già per volgere al
termine. Era
pomeriggio inoltrato e noi avevamo già visitato quasi tutta
la città. Questi
tre giorni stavano per volgere al termine, ed io non vedevo loro di
andarmene
da qui. Troppi ricordi, troppa nostalgia, troppi rimpianti, troppo
dolore,
troppa rabbia. Troppo. Era sempre troppo. E non era solo il mio passato
a darmi
il tormento, sarebbe stato troppo facile.
Tanya non la
smetteva di starmi addosso. Non la sopportavo per nulla. Era una
ragazza molto
bella, si, e qualcuno l’avrebbe anche definita sexy e
attraente, ma non io.
Tanya era una pedina e basta. Mi serviva. Punto.
Mio Dio ma
cos’ero diventato? Da quanti decenni ero in circolazioni? Da
quanti secoli? Non
ero mai stato così! Mai! E ora? Adesso ero
l’emblema dello stronzo! Quanto si
cade in basso… e tutto per cosa? O meglio, per chi? Per lei.
Per Isabella Swan.
Se ripenso alla sera prima… Dio cosa mi era saltato in
mente? Voleva baciarla!
No, non volevo solo quello… Io la volevo.
Se non fosse
entrata Alice non so se mi farei fermato. Magari le avrei anche detto
tutto e
lei mi avrebbe preso per un pazzo. Già pensava che fossi un
maniaco… Il
pensiero mi fece sorridere. Oh Bella, Bella…
<< Perché
hai quel sorrisetto da ebete stampato in faccia? >> la
solita folletta
guastafeste.
<< Perché
sto pensando ad un modo per farti fuori, mia cara sorellina
>>
<<
Addirittura? Edward sei proprio un diavoletto! >> e
scoppiò a ridere.
Scossi la testa.
Alice era proprio unica.
<< Eddy!
>> oh no! Una ragazza, anzi pardon, piovra, mi si
avventò addosso
<< allora questa sera usciamo insieme? Sai che ci
lasciano libertà visto
che domani rientriamo >>
<< Tanya
devi per forza buttarti addosso? >> chiesi allontanandola
<< Non mi
sembra che ieri sera ti sia dispiaciuto avermi addosso…
>> disse lasciva,
mentre mi accarezzava i pettorali da sopra la maglietta.
Nello stesso
istante passò Bella, che vide e sentì tutto.
Merda! Allontanai Tanya e feci un
passo verso di lei, ma mi bloccai. Cosa stavo facendo? Non era quello
il mio
intento? Far credere a Bella che non mi importava di lei…
Eppure, ogni volta
che incrociavo i suoi grandi occhi cioccolato mi si spezzava il cuore.
Aveva
uno sguardo triste, ogni volta che incrociava il mio o veniva respinta,
in
qualunque modo, da me. Ma dovevo farlo. Dovevo. Per entrambi. Per lei.
Che vita
avrebbe avuto con uno come me?
Aveva ragione.
Lei aveva sempre ragione. Ma forse ero troppo vigliacco per riprovare,
forse
ero troppo spaventato per quello che sarebbe potuto succedere a Bella,
a mia
sorella, a…me.
Fino
a quando non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo. Solo
quando
arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua tentazione e
la vincerai, solo
allora ritornare potrai. Quelle parole
mi avevano
così tanto influenzato in questi anni. Ma era davvero un
errore? Aver amato Lei era stato
davvero un errore così grande? È vero…
era la mia
tentazione, la mia unica tentazione. Incontrarla diede una svolta alla
mia
esistenza. Per una volta non volevo essere ciò che ero. E
adesso? Amare Bella
sarebbe un errore? Ero così confuso. Ma non dovevo pensare
solo a me, dovevo
pensare anche ad Alice. Lei non meritava la mia stessa sorte. Non per
un MIO
errore.
<< Tanya >> la
chiamai esitante
<< Dimmi tutto Edward
>> mi rispose sorridente
<< Per questa sera, va bene
>>
<< Davvero? >> i suoi
occhi si illuminarono, ma il mio cuore restò fermo
<< che bello! Non vedo
l’ora! >> mi stampò un bacio sulla
guancia e raggiunse le sue amiche
salutandomi da lontano.
<< Fammi capire, amico
>> mi voltai verso la voce. Da quando loro parlavano con
me? << a
te la biondina-rossastra non piace, anzi, spasimi per la morettina. Ma
allora
perché non ci provi con lei, invece di fare tanto il
Casanova? >>
<< Emmett sei sempre
maleducato >> gli rispose il fratello
<< Non sono maleducato,
solo curioso. Insomma di vede lontano un miglio che Eddino qui presente
è
stracotto di Bellina >> rimasi stralunato. Eddino?
Bellina? Ma che razza
di nomi erano?
<< D’accordo Emmett, ma
almeno presentati >>
<< Oh giusto! >>
rispose l’orso porgendomi la mano << piacere
Edward, io sono Emmett
Cullen e lui è mio fratello. Jason >>
<< Piacere Edward >>
rispose Jason porgendomi la mano. Le accettai e mi presentai anche io.
<< Allora qual è il tuo
problema? >> mi chiese l’orso
<< Perché dovrei avere
qualche problema? >> risposi
<< Perché tu e tua sorella
siete… diversi. Ce ne siamo accorti, sai? Quindi ho pensato,
strani voi, strani
noi, potremmo fare amicizia! >> ma era pazzo!
<< Emmett, fratello e poi
ti lamenti che tutti ci evitano? >>
<< Oh insomma se sei tanto
bravo parla tu! Mr so tutto io! >>
Scoppiai a ridere. Questi Cullen
erano simpatici! Anche se vampiri…
<< Scusalo, quando era
piccolo ha sbattuto la testa molto forte >> disse Jason
guardando torvo
Emmett
<< Figurati, siete
divertenti >> ammisi
<< Benissimo! >>
disse Emmett dandomi una pacca sulla spalle << ora che
siamo in
confidenza, quanti odi l’altro nostro fratellino da
<< Stai parlando di Jasper?
>> chiesi
<< Ovviamente Eddino!
>>
<< Perché dovrei odiarlo,
scusami? >>
<< Andiamo lo abbiamo
capito tutti che è attratto da Alice. E se anche io avessi
una sorellina come
lei odierei chiunque le si avvicinasse! >>
<< E perché non sei geloso
delle mie conquiste? >> chiese innocentemente Jason
<< Forte perché sei un
maschio e prima di Lis non hai mai fatto conquiste? >>
ribatté Emmett
<< Ah ah spiritoso >>
gli rispose Jason.
Mi soffermai a guardarli un po’.
Sapevo dei vampiri, ma non ne avevo mai visti da vicino. Erano molto
somiglianti agli umani, a parte qualche peculiarità. La
pelle, per esempio, era
molto più bianca e liscia, sembrano delle statue. Gli occhi
erano di un color
oro acceso, che diventava nero quando erano assetati. I denti erano
perfettamente bianchi e lucenti, da sembrare lame di coltelli per
quanto
affilati.
<< Quindi questa sera esci
con Tanya? >> mi chiese Emmett
<< A quanto pare >>
risposi senza troppo entusiasmo
<< Non mi sembri molto
entusiasta >>
<< Infatti non lo sono
>> ammisi
<< Non vorrei sembrarti
indiscreto… >> fu Jason a parlare
<< ma perché lo fai? Si vede che
ti piace Bella, anche se cerchi di nasconderlo >>
<< È complicato >>
cercai di tagliare corto
<< Perché? Per me è
complicato. Eppure non riesco trattare Lis con indifferenza. Mi
è entrata
dentro appena l’ho vista in mensa e mi è rimasta
>> era serio mentre
parlava. Ma perché confidarmi tutte questo? Non ci
conoscevamo neanche
dopotutto
<< Credo sia troppo presto
per spiegarvi tutto >> non volevo sembrare scortese, mi
stavano simpatici
<< un giorno vi racconterò >>
<< Quando vuoi Edward.
Tanto abbiamo tutto il tempo del mondo! >> disse Emmett
saltandomi sulle
spalle per scompigliarmi tutti i capelli. Va bene erano vampiri, ma
erano
davvero simpatici! Ci sarei andato sicuramente molto
d’accordo.
Erano le otto e venti e,
ovviamente, non c’era ancora nessuno. Tutti, specialmente la
ragazze, sarebbero
scese verso le nove. E se erano tutte come mia sorella…
anche nove e mezza.
Sbuffai. Mi sedetti sulla poltrona in attesa, quando i miei occhi si
fermarono
su un oggetto a me molto caro. Un pianoforte. Le mie gambe si mossero
da sole.
Mi alzai e lo raggiunsi. Era bianco, completamente. Spostai leggermente
lo
sgabello e mi ci sedetti sopra. Le dita corsero autonome sui tasti e la
melodica partì. Da prima suonai un pezzo di Claire de Lune,
di Debussy, poi
però, le note cambiarono, trasformandosi una dolce ninna
nanna.
<< Wow! >> mi voltai
di scatto verso la voce << sei bravo. Non pensavo
che… non sapevo che
suonassi il piano >>.
Per il primi attimi restai
imbambolato. Era semplicemente stupenda! Il vestito viola le stava un
incanto.
Era corto, non esageratamente, e le stringeva poco sotto il seno per
poi
ricadere morbido sul suo corpo. Aveva un piccolo copri spalle addosso,
per il
freddo, le gambe nude, mentre i piedi erano fasciati da un paio di
stivaletto-sandalo dello stesso colore del vestito. Quella creatura era
semplicemente perfetta.
<< Sei… >> Edward ma
che cazzo dici? Sei bellissima? Ma ti sembra il caso? <<
Sei qui da
molto? >> chiesi senza tono, cercando di rimediare alla
tremenda gaffe
che stavo per fare
<< Non proprio >>
rispose lei timidamente
<< Ok >> risposi
alzandomi. Chiuso il piano e andai via, superandola. Ma mi bloccai al
suo
fianco e le sussurrai << comunque tu non sai nulla di me.
Non mi
sorprende che non sai della mia passione per la musica >>.
Stavo per andarmene quando sentii
la mano di Bella afferrarmi un braccio.
<< Aspetta >> il suo
tono sembrava disperato << noi dobbiamo parlare
>>
<< Se vuoi parlare
dell’altra sera, bhè dimenticati tutto
>> dissi e mi liberai con facilità
dalla sua stretta e andai via.
<< Come sarebbe “
dimenticati tutto “? >> mi aveva seguito
<< Cosa credevi? Che
contasse qualcosa per me? Apri gli occhi, Bella! >> ero
duro. Volevo
esserlo, dovevo << sono un ragazzo e tu una ragazza!
Eravamo in una
camera d’albergo, e tu eri quasi completamente nuda! Lo
capisci cosa volevo o
no? >> vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime e un altro
pezzetto di me
morì con lei. Scusami Bella…
La sua reazione mi stupii. Mi
diede uno schiaffo molto forte.
<< Mi fai schifo! >>
disse e scappò via.
Io restai lì, come un idiota.
Portai la mano sulla guancia sinistra. Era calda e dolorante.
C’era andata giù
pensante. Lo meritavo. Odiami Bella, per favore.
<< C’è andata giù pesante
la ragazza, eh? >>
<< Abbastanza >>
risposi ad Emmett, che era apparso dal nulla!
<< Però te la sei cercata.
Le hai praticamente detto che ci hai provato solo per il sesso!
Sarò anche un
porco, ma le ragazze le capisco, specialmente Rose. Se le dicessi una
cosa del
genere resterei a secco per non so quanto tempo >> si, ce
la vedo la
bionda fare una cosa del genere. Povero orso.
<< Emmett! Le ragazze ci
aspettano! >> disse Jason << oh ciao Edward
>> ricambiai il
saluto << ti unisci a noi? >>
<< Non saprei… voi con chi
andate? >> vidi che scambiò
un’occhiata col fratello e lessi nella sua
mente. Come immaginavo.
<< Fratellino, credo che
Edward declasserà l’invito >>
rispose Emmett
<< Come mai? >>
chiese Jason << ancora problemi con Bella?
>> annuii senza fiatare
ed anche lui mosse il capo in cenno di assenso.
Quando anche gli altri arrivarono
erano le nove. Emmett e gli altri uscirono per primi, io aspettai Ben
e,
purtroppo, Tanya. Quando anche lei e le sue amichette furono pronte
erano le
nove e mezza.
<< Hai proprio ragione
Eddy, questo posto è fantastico! >> disse
Tanya allacciata al mio
braccio. Ma non aveva sentito il mio tono di voce?
<< Non credo che Edward
intendesse quello >> mi spalleggiò Ben
<< Oh chiudi il becco tu!
>> gli rispose Tanya. Lui fece una smorfia per prenderla
in giro e si
allontanò con Angela
<< Vieni Edward, mi offri
da bere? >> chiese Tanya
<< Certo >> risposi
non troppo convinto.
La serata passò dannatamente
piano. Tanya non fece altro che trascinarmi sulla pista da ballo e
strusciarsi
addosso a me, senza ottenere risultati, oppure provocarmi mentre
eravamo seduti
con gli altri. Non ce la facevo più, volevo andarmene da
qui! Dal locale, da
Tanya, da tutto.
<< Edward?! >> la
preoccupazione nella voce di Alice mi fece sobbalzare. Mi levai Tanya
di dosso
e le corso incontro.
<< Cosa c’è? >>
<< Bella sta male >>
disse lei trascinandomi al loro tavolo
<< Cos’è successo? >>
chiesi allarmato.
In effetti non aveva un
bell’aspetto, era più cadaverica del solito.
<< Ha voluto sperimentare
il B-52 e non ha retto >> mi rispose tranquillo Jasper
<< Voglio un letto >>
disse Bella in un sussurro completamente stesa sul divanetto
<< Secondo me dovresti
vomitare per liberarti un po’ >> intervenne
anche Rosalie
<< No, voglio un letto
>> disse lei, lamentandosi
<< Edward non è che la
riporteresti in albergo? >> mi chiese Alice. Era
impazzita? Perché mi
faceva questo?
<< Alice non credo che…
>> i suoi pensieri mi interruppero. Edward ho visto
come guardi Tanya, te ne vuoi
andare, perché non la sopporti più. Ti sto
offrendo la possibilità più sicura
per tornartene in albergo. Inoltre… io so come stanno
realmente le cose, hai
l’opportunità di stare un po’ con Bella
e rimediare al pasticcio che hai fatto.
Sfruttala!
<< E va bene >> dissi
in fine
<< Non se ne parla neanche!
>> l’urlo di Bella mi fece voltare verso di lei
<< Come sarebbe? >>
chiese Lis << tu devi andare a letto, subito! Non fare
tutte queste
storie Isabella Marie Swan! Tu ora vai a dormire con Edward!
>>.
Il silenzio cadde. Ci girammo
tutti a guardarla << Ehm… non in quel senso!
Cioè lui la porta a letto,
ma lei dorme da sola! >>
<< Ci hai provato tesoro
>> disse Jason circondandole le spalle. Non capivo. Come
faceva a starle
accanto così facilmente? Lui era un vampiro e lei
un’umana, non sentiva la
voglia di… berla? Eppure erano lì, abbracciati.
<< Bella basta con queste
storie! >> Alice mi risvegliò da quei pensieri
<< ora tu torni in
albergo con mio fratello, fine! Non vorrai mica che i professori ti
vedano
così! Li avverto io che eri stanca e se rientrata. Ma ora
alzati e vai con lui
>> vidi Bella sbuffare e alzarsi. Barcollò e
mi finì in braccio. Brutto
inizio, brutto, brutto inizio.
<< Non ti reggi neanche in
piedi? >> chiesi
<< Prenditela con tua
sorella, il tacco dodici è stata una sua idea
>>.
Salutai tutti, mentre Alice andò
a prendere la mia giacca e quella di Bella. Le cinsi la vita per
evitare che
cadesse. Tenerla così vicina era… piacevole.
<< Non mi approfitto di chi
non si regge nemmeno in piedi >>
<< Meglio precisare, non si
sa mai >> era tenera, non riusciva nemmeno a tenere gli
occhi aperti.
Arrivammo quasi subito,
l’accompagnai alla camera e la feci sedere sul letto.
<< Ora puoi anche tornare
là >> mi disse
<< Non mi va >>
<< Grazie per avermi
riportata qui, ma… >> esitò qualche
istante << credo di essere in
grado di mettermi a letto da sola, puoi andare >>.
Non me lo feci ripetere. Mi alzai
e mi diressi verso la porta, ma prima di andarmene le parole mi
uscirono da
sole << Mi dispiace Bella >> dissi e la
lasciai lì.
La vita,
l’esistenza, è complicata. Hai scelte da fare e
conseguenze da affrontare in
base alle tue decisione. Ed io la mia scelta l’ho fatta nel
momento esatto in
cui vidi Bella la prima volta, nel parcheggio della scuola. Non
l’avrei messa
in pericolo, mai.