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Autore: Mapi    24/11/2010    4 recensioni
Amori,sogni e speranze per i ragazzi di Hogwarts.
Voldemort e i suoi seguaci tramano un nuovo piano.Riusciranno a spuntarla?
Questa ff è una Draco-Hermione,ma ovviamente tutti i personaggi sono coinvolti.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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8-Eveline
                                                                                              ********  Eveline **********



Il malumore della partita durò ancora per un altro giorno ma fu spazzato via dall’euforia per la festa Natalizia delle ragazze Corvonero.
Ormai era quasi Natale, e tutti si preparavano a lasciare la scuola e a salutarsi nel migliore dei modi. E quale miglior modo se non un’intera serata ballando e divertendosi.
Tutti gli studenti della scuola la pensavano così tranne tre che non ne sembravano per niente assorbiti. Ginny evitava Harry con tutte le sue forze,Harry evitava Ginny ed Hermione sembrava evitasse l’intera scuola. Dopo la partita nessuno l’aveva più vista in giro,se ne stava sempre alla torre dei Grifondoro e non ne usciva mai da sola. Uno strano comportamento,a detta dei suoi amici che però non indagarono ulteriormente,se avesse avuto un problema ne avrebbe parlato lei e soprattutto quando si sarebbe sentita pronta.
Tutti i suoi amici tranne Ginny ovviamente.La rossa non solo cercava di scoprire cosa avesse,voleva proprio farglielo confessare.
< Ti prego dimmelo! > le disse per la ventesima volta. Erano entrambe nella stanza della caposcuola,entrambe sedute sul letto. Hermione faceva finta di studiare per scoraggiare l'amica che non ne voleva proprio sapere.
< Ginny ti prego lasciami studiare. >
< No,non ti lascerò studiare se non mi dici che ti prende! >
< Non posso! > sbottò esasperata Hermione.
< Perchè? >
< Mi vergogno troppo... > fu quasi un sussurro ma Ginny lo carpì ugualmente.
< Ti vergogni di me? > niente non la mollava.Forse sarebbe stato meglio dirglielo,almeno si sarebbe tranquillizzata.
< No,non di te... ma ,cioè, si. O insomma,Draco Malfoy mi ha baciata! > ecco l'aveva ammesso. Non solo con Ginny ma anche a se stessa.
Osservò a lungo la faccia della rossa che attraversò varie tonalità. Dal bianco per lo stupore al rosso delle risate che le stavano provocando un soffocamento con i fiocchi.Allora Hermione prese un cuscino e si ci seppellì sotto.
< Ecco lo sapevo non dovevo dirti niente. > quella non solo continuava a ridere ma adesso lo faceva anche sguaiatamente.
< No aspetta-disse tra le risate-ora mi riprendo >
Ginny si era calmata ma le sue guance restavano rosse come i suoi capelli. Tolse il cuscino dalla faccia di Hermione e la guardò.
< No,aspetta,non stai scherzando? > adesso si fissavano negli occhi.
< No,Ginny non sto scherzando. >
La grifoncina si alzò dal letto e si diresse alla scrivania ,prese una sigaretta e iniziò a fumarsela percorrendo la stanza in lungo e in largo. Ogni tanto si fermava e la fissava. In quel delirio Hermione non sapeva che dire.Se rassicurarla,non convinta neanche lei di cosa dire, o lasciarla metabolizzare la notizia.
Poi la rossa si voltò e ordinò < Racconta! > 
Ed Hermione non potè far altro che obbedire.Le raccontò tutto,del bacio,delle piccole sensazioni,del ballo, del battibecco in biblioteca.Tutto,insomma.
< Mi ci vuole un'altra sigaretta!!! > ammise Ginny. < è lui il tuo misterioso ammiratore. > affermò sicura fermando la sua maratona.
< Non può essere. >
< Si invece. Già una volta avevo avuto queste sensazioni. E adesso me ne dai conferma.  >
< Ma allora perchè di nascosto,perchè non ha smesso solo per un attimo di essere l'odioso Principe delle Serpi e si è fatto avanti? >
Ginny guardò l'amica teneramente,Hermione era proprio all'asciutto di rapporti. L'unico con cui era stata era suo fratello,e lui si poteva solo considerare come un bradipo con sensibilità zero.Anche con Victor non le era andata meglio purtroppo.
< Tesoro me lo hai appena detto tu. Lui è l'odioso principe delle serpi e non può fare a meno di esserlo,forse non lo sarà più con te ma questo potrai scoprirlo solo tu se vorrai.E poi se fosse venuto da te a decantare il suo interesse per te tu cosa avresti fatto? >
< Lo avrei schiantato... > sussurrò Hermione comprendendo adesso.
< Ecco appunto, quindi ha scelto l'unica via che conosce per avvicinarsi a te: incantarti come solo un serpente sa fare, cercando di farti vedere quel lato del suo carattere. >
< Come mai sei così accondiscendente con lui? >
< O ma io non sono accondiscendente con lui ,detesto il suo modo di essere ma questo non esclude il fatto che possa apprezzare le sue congetture pur di avvicinarti.Almeno lui è disposto a tutto. > l'ultima frase aveva un retrogusto amaro. Era una chiara allusione ad un altro principe,quello della Torre dei Grifondoro, che la baciava e poi se ne pentiva.
< E se non fosse lui? > chiese Hermione per distrarre l'amica.
< Questo lo scopriremo presto! >
< e come? > chiese stupidamente la mora. Stupidamente perchè dagli occhi di Ginny già si scorgeva un piano.
< Ripagandolo con la sua stessa moneta. Tramando alle sue spalle. > Entrambe scoppiarono a ridere per il tono diabolico che aveva avuto la voce della rossa.
Le loro congetture furono interrotte da qualcuno che bussava.
< Avanti! >
< Hermione vieni per favore. > Lavanda era entrata tutta trafelata nella stanza.
< Che succede? > disse Hermione.
< Serve la tua autorità. >
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Camminarono in fretta nei corridoi seguendo Lavada,che non le aveva saputo spiegare bene cosa fosse successo,così quando arrivarono difronte a una porta sigillata Hermione e Ginny si meravigliarono. La scena era bizzarra. Un gruppo di curiosi accerchiava Harry,Ron, Zabini e Malfoy.Quest'ultimo si girò verso il suo compagno e gli sussurrò qualcosa.Zabini allora si staccò dal gruppo e prese le scale li vicino.
< Mione > Ron riportò la sua attenzione sull'accaduto.
< Che succede? Perchè siete intorno a questa porta? > chiese allora.
< C'è Eveline dietro e non vuole uscire è terrorizzata! > rispose allora Harry.
Hemione fissò un attimo la porta e poi provò a parlare.
< Eveline? >
Dall'altra parte solo un singhiozzo,stava piangendo.
Malfoy si girò verso i ragazzetti curiosi e li minacciò < Andatevene subito,non c'è niente da guardare! > la sua voce era stata autoritaria anche se calma. 
Alcuni di quelli si dileguarono altri continuavano imperterriti a stare li. < Ho detto via, anche voi valorosi! > una chiara presa in giro per i componenti della casa di Grifondoro.
Hermione allora prima che la cosa degenerasse si voltò e parlò ai suoi compagni < Tornate alle torre,non fatemi fare la caposcuola per favore... >
Non seppero se la minaccia della grifoncina facesse più effetto di quella di Malfoy, o solo perchè lei aveva chiesto per favore,fatto sta che se ne andarono alla svelta.Draco catturò lo sguardo di Hermione imprigionandolo ma un altro singhiozzo dietro quella maledetta porta li fece voltare in sincronia.
< Eveline cosa è successo?perchè sei li dentro? > chiese con dolcezza infinita Hermione.
Ma niente la ragazza solo piangeva.
< Esci Eveline così chiariremo tutto. > disse allora Harry.
< No,ho paura... > uscì tra i singhiozzi.
< Ci siamo noi Eveline nessuno ti farà del male. > la rassicurò allora Hermione.
 < Siamo due caposcuola, il salvatore del mondo magico e due  teste rosse...Nessuno si azzarderà a toccarti,anche se forse non ti piacciono i rossi. > Malfoy non aveva perso tempo ad insultare i grifoni e subito Ron aveva messo mano alla bacchetta
< Taci Malfoy >
 Un risolino li bloccò. Eveline aveva riso di quella scenetta. < Vedi rosso non le piaci... > continuava Malfoy imperterrito.
Eveline rise ancora. Hermione lo ringraziò mentalmente la stava distraendo e adesso sembrava più fiduciosa.
< Alohomora > e Hermione fece scattare la serratura della porta,aprì lentamente e vide Eveline che se ne stava seduta in un angolo di quello sgabuzzino con le ginocchia al petto e il viso rosso per le lacrime. Subito dietro Hermione entrò Draco.
< Siamo noi Eveline non avere paura.  >  e le poggiò una mano sul ginocchio. Eveline tremava dal freddo non aveva con se neanche il mantello.
Draco,allora con una dolcezze infinita si tolse il mantello,glielo posò sulle spalle e la sollevò da terra. La ragazza stanca del pianto si abbandonò completamente alle braccia del Serpeverde.Nel sollevarla il mantello le stava scivolando dalle spalle ma prontamente Hermione lo afferrò si alzò in punta di piedi per arrivare all'altezza del ragazzo  e la coprì completamente. Quel gesto semplicissimo la portò così vicina al volto di Draco che la fece sussultare. Non c'era mai stata una vicinanza così marcata,"tralasciando il bacio" pensò la vocina odiosa della sua coscienza.
Uscirono dallo sgabuzzino e la figura imponente del preside veniva loro incontro con Blaise Zabini poco dietro di lui.
< Sign. Malfoy  può portare la signorina Eveline nel mio studio per favore. >
< Si > fu la risposta di Draco.
< Signor Zabini lo accompagni. >
Entrambi i ragazzi si voltarono e si incamminarono verso lo studio del preside.
< Grazie dell'aiuto ragazzi potete tornare alla vostra torre. >
< Ma signore cosa è successo? > chiese Harry.
< Niente di eccezionale. Buona serata. > il preside si congedò e lasciò i grifoni li  ad interrogarsi.
Harry si chiedeva come mai  il preside non avesse chiesto a lui di seguirlo nello studio. Ginny si chiedeva che cosa fosse successo alla loro compagna. Ron si rilassò sapendo ormai Eveline al sicuro, e quindi si chiedeva se andando in cucina avrebbe potuto sgranocchiare qualcosa. Ed Hermione si domandava come mai Eveline si era abbandonata così tranquillamente alle braccia di Malfoy,fidandosi di lui,per quanto ne sapeva si salutavano a stento.Il tutto,si dovette obbligare ad ammetterlo, contornato da un pizzico di gelosia.
                                                                                                                                          
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Draco Malfoy odiava essere lì.I colloqui con il preside,l'ufficio del preside,tutto ciò che riguardava il preside suscitava in lui un risentimento tale da trasformarsi in odio.Potter era il suo pupillo non Draco.Potter  sarebbe stato felicissimo di essere lì ma non Draco. Lui voleva solo correre via e farsi i fatti suoi. Ma non poteva, era incastrato in quella situazione e doveva fare la sua parte.
Adagiò  Eveline,che finalmente aveva smesso di piangere, sulla poltrona  e aspettò il Preside. Che fortunatamente non si fece attendere tanto.
< Come va Sign.na Eveline? > chiese subito.
< Adesso meglio... > rispose con la voce ancora rauca per il pianto la ragazza.
< Bene,mi diresti cosa è successo? > subito gli occhi della ragazza si incupirono.
Draco,vista l'esitazione e vista la speranza di essere fuori di li a breve, disse. < Professor Silente, apparentemente non è successo niente. Stavamo camminando per il corridoi quando si è piegata su se stessa e ha cominciato a piangere.Si è chiusa nello sgabuzzino e ha detto di non voler uscire perchè aveva paura. >
Il preside,si sistemò gli occhialetti pensando  alle parole di Malfoy.
< Nessun contatto,niente ombre,niente di niente? > chiese.
< No.Professore mi scusi ma credo a questo punto che sia successo tutto nella sua mente. > rispose Draco.
< Giusta intuizione Sign.Malfoy. La prego comunque vada. Parlerò con lei e la accompagnerò io stesso alla torre. >
Draco annuì < Buona notte. > Il preside sorrise ma Eveline ancora non proferiva parola.
Felice di aver il permesso di uscire ,Draco si affrettò a scendere gli scalini ed superare i gargoil,quando una figura attirò la sua attenzione.Si immobilizzò sul posto e non disse nulla,stava solo in attesa di un suo cenno  o di un suo movimento.Cosa ci faceva lì' ? perchè era lì? per chi?
< Come sta Eveline? > chiese in un sussurrò.
< Bene,ha smesso di piangere,adesso ci penserà il vecchietto. > era il primo dialogo civile che riuscivano ad avere.Anche se a sentir chiamare il loro preside "Vecchietto" fece storcere il labbro di Hermione.
< Sono contenta,anche se non puoi far a meno di essere così > rispose lei.
< Così come? > chiese allora.
< Offensivo... > fu la risposta di lei.
< Ma non l'ho offeso è veramente vecchio. > Draco accompagnò quell'affermazione con un ghigno made in Malfoy,che Hermione non potè far a meno di notare quanto le piacesse.
< Chi ha trovato Eveline? >
< Nessuno,io ero con lei e poi i tuoi amichetti sono passati per quel corridoi attirando mezza scuola,compresa te. >
< Eveline era con te? >
< Si. >
< Cosa le hai fatto? > a quelle parole Draco la schiacciò al muro con il suo corpo fissandola. Hermione si ritrovò sbattuta alla parete e con quegli occhi di ghiaccio che la minacciavano.
< Perchè devo essere stato io a farle qualcosa? Non puoi credermi altro al di fuori di un essere meschino? >  adesso oltre a minacciarla i suoi occhi la stavano odiando,erano freddi e taglienti.
Hermione non seppe come replicare, aveva esagerato se ne era resa conto,ma era stato più forte di lei.
< E poi perchè,se fossi stato io a farle qualcosa si sarebbe lasciata prendere in braccio? >  continuò stringendola tanto da farle uscire un mugolio di protesta.
< Scusami,hai ragione. > e da prepotente quella stretta si fece dolce trasformandosi in un abbraccio.La rabbia era scomparsa da quegli occhi lasciando spazio allo stupore.
< Mi chiedi scusa? > chiese senza lasciarla.
< Si, ho esagerato. > Hermione andò a fuoco per come la guardava e la stringeva.
< Perché non mi chiedi quel che realmente vuoi sapere? > disse allora il ragazzo con la voce di nuovo tagliente ma anche furba.
< Sarebbe? >
< Perché si è lasciata prendere in braccio,perché era con me? volevi altro? > e la magia si ruppe su quelle parole.
Draco aveva capito che Hermione era gelosa.
Colpita ed affondata.
 Prima di tutto  non poteva restare ancora così quindi poggiò le mani sul suo petto e lo spinse via.
< Cosa mi dovrebbe importare? > Draco si lasciò allontanare , interruppe il loro contatto visivo e disse dandole le spalle.
< Non sai mentire! > e se ne andò lasciandola lì,ancora più confusa di prima e con mille nuovi interrogativi.
Era voltato e non potè scorgere,quindi,il rossore della faccia della ragazza. Imbarazzo e rabbia. Imbarazzo,perchè si,lei voleva altro,e rabbia perchè l'aveva capito anche lui.
                                  

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Si capiva subito se Draco Malfoy aveva un diavolo per capello.Gli si formavano delle piccole rughe sulla fronte e tutto il suo viso diventava più severo. Blaise Zabini e Theodor Nott ,infatti , se ne accorsero subito vedendolo entrare nella loro stanza.
Con gesti meccanici il biondino aveva abbandonato la borsa a terra vicino alla scrivania, il mantello sopra il suo baule.Si era tolto le scarpe senza toccarle con le mani ma facendole scivolare dai piedi sfregandoli uno contro l'altro e si era abbandonato sui cuscini del suo letto chiudendo gli occhi.
Sia Blaise che Theodor sapevano che chiedergli apertamente cosa fosse successo equivaleva a una rispostaccia dell'amico,quindi si scambiarono uno sguardo d'intesa e attesero che quello mettesse ordine nei suoi pensieri e si calmasse un pò,rimettendosi a fare ciò che stavano facendo prima che Draco entrasse con tutto il suo malumore.
< Non ne voglio parlare! > disse Draco.
Sia Blaise che Theo sorrisero. Blaise alzò una mano e iniziò un conto alla rovescia immaginario visibile solo a uno dei due amici,quello non arrabbiato. TRe ,due , uno....
< Anche perchè non capisco cosa crede che io sia...Uno stronzo,un bastardo, un mentecatto,un molestatore? > le parole di Draco arrivarono come un orologio svizzero,puntuali,solo come i suoi amici sapevano.
< Ma Draco tu sei uno stronzo,un bastardo, un mentecatto,un molestatore....Guarda cosa hai combinato per farti considerare... > rispose allora Theo.
Quella risposta gli valse una occhiata poco amichevole di Draco che lo fulmino con un solo sguardo. Ma Theo non si arrese.
< è inutile che mi fai gli occhietti dolci....Dille chi sei e levati l'ansia di dosso. >
< Su questo posso solo darti ragione,Theo. Se le dici chi sei metti giù le carte e ti tranquillizzi. Non siamo già abbastanza incasinati per quella mezza ragazza? A proposito come sta? > domandò infine Blaise.
< Adesso bene è con Silente > rispose ma poi riprese < credo che l'oscuro stia cercando di entrarle nella testa. >
< Cosa? > dissero in coro gli altri due.
< Non c'è altra spiegazione.Oggi ero con lei quando si è chiusa in quello sgabuzzino e non ha ricevuto nessun attacco fisico,quindi resta tutto nella sua testa. Almeno.... > 
< La Granger ti ha incolpato vero? di quello che è successo alla mezza ragazza? >
Draco non rispose a voce ma semplicemente annuì. Allora tutti e due i ragazzi scoppiarono a ridere suscitando le ire del biondo.
< Bei compari che siete a ridere di me così. >
< Ma è ovvio che lei abbia dato la colpa a te. Cosa credi che le sia successo negli ultimi sei anni se non difendersi dalle tue attenzioni? >  disse Blaise tra una risata e un'altra.
Già,era plausibile che avesse reagito in quel modo,ma la certezza dei suoi occhi mentre lo accusava lo aveva sconvolto facendolo reagire  male.Semplicemente non se lo aspettava.
< Hai visto come ti guardava quando avevi Eveline in braccio? Secondo me si stava anche un pò vendicando...per gelosia insomma. >
< Si ci avevo pensato anche io, glielo ho quasi estorto,ma non si è lasciata abbindolare. >
< Ma sentiti Draco,estorto? Non avevi promesso di provare almeno ad essere gentile con lei? > gli ricordò Theo.
< Come si può essere gentili con una così.... La odio.... > si lasciò sfuggire Draco.
< No, la ami. > lo rimbeccò Theo.
Nessuno più parlò, Draco si alzò dal letto,prese una pergamena e scrisse il suo messaggio.Con un colpo di bacchetta richiamò il solito piccolo gufo che avrebbe dovuto consegnare il suo messaggio.
< Che fai ora? > chiese allora Blaise.
< Uso l'unico modo che ho per farmi prendere in considerazione da lei. > mise nel becco la pergamena e richiuse la finestra.
                                                       
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Il gufetto infatti non si fece attendere e andò a picchiettare impaziente alla finestra di Hermione.Sovrappensiero ancora per le battute scambiate con Draco,per quello che aveva  provato nel veder Eveline in braccio a lui e nel sapere che era con lei  a passeggiare per i corridoi di Hogwart.Inevitabilmente qualcosa gli si stringeva nella sua pancia.
Hermione si alzò dal letto e aprì la finestra lasciando che il gufo entrasse,ma poi,invece liberare il becco dell'animale,chiuse la finestra e si diresse alla porta.
< Ginny! > urlò e chiuse la porta.
Si avvicinò al gufo prese il messaggio.Non appena questo si sentì di aver portato a termine la sua missione tentò di uscire,ma la finestra era chiusa.Allora fece una leggera virata verso la porta ma anche quella era chiusa,non trovando una via di fuga iniziò a svolazzare per la stanza girando in tondo e facendo cadere tutte che cose che urtava. Hermione tentò qualche balzo ma niente era dannatamente veloce. Finalmente Ginny entro nella stanza.
< Hermione ma che..... >
< Sbrigati chiudi la porta. > le urlò quella.
Ginny più che altro per la premura nella voce di Hermione che per aver capito realmente cosa stesse succedendo, chiuse la porta,e istintivamente,vedendo qualcosa che svolazzava si portò le mani in testa.
< Hermione ma cos'è ? >
< Il gufo dell'anonimo! > disse Hermione saltando non appena il gufo gli fu vicino. Ma niente quel gufo non si voleva proprio fare prendere,aveva ricevuto istruzioni precise.
Anche Ginny si mise a saltare per tutta la stanza e fu anche sul punto di prenderlo,ma andò a sbattere su Hermione che stava intercettando il volo dell'animale.Entrambe finirono a terra  con il sedere dolorante.
< O ma insomma sono una strega! > stremata la riccia prese la bacchetta < Lo hai voluto tu! Immobilus! > e il gufo si bloccò in aria con le ali aperte.In un attimo Ginny lo prese e lo strinse tra le braccia stando attenta a non farselo scappare.Hermione si guardò in giro e cercò allora il biglietto che quel malefico gufo le aveva portato.In tutto quel trambusto era finito sotto il letto e l'operazione di ricerca la impiegò per un buona buona dose di minuti. Finalmente lo aprì e lo lesse ad alta voce.
                                                                    <  Affidati a me.Donati a me >

< Ti chiede fiducia? > chiese allora Ginny.
< Credo di si... >
< Cosa mi sono persa.Ho visto il tuo sguardo fiammeggiante appena se ne andato con Eveline ma questo messaggio mi fa credere che ci sia qual cos'altro. > spiegò Ginny.
< Ammettendo che sia Malfoy,prima l'ho incontrato e non lo trattato benissimo. >
< Racconta. >   
Hermione allora raccontò tutto,della vicinanza mentre sistemava il mantello addosso ad Eveline, dell'incontro fuori lo studio del preside,della sua stretta e delle parole che si erano scambiati.
< Ha ragione vero? >
< Cosa? >
< Sei gelosa! >
< No. > rispose, ma troppo in fretta.
< Ha ragione anche su questo. Non sai mentire. > disse Ginny.
< Non lo so ok? Non so cosa mi sia preso,ma vedere Eveline così tranquilla con lui mi ha avvelenata. Io molto spesso non riesco ad avere neanche una discussione civile e loro se ne vanno in giro così tranquilli! >
< Tesoro è normale. >
< Non è normale.Lui mi odia,mi ha sempre odiata,magari non è neanche lui quello dei messaggi e adesso mi trovo incasinata per niente. >
< Non credo sia niente il fatto che tu sia gelosa. Adesso ti faccio una domanda spietata,premetto, e tu mi devi rispondere di getto,o si o no! Pronta? >
Hermione annuì.
< Vorresti che fosse lui? >
< Si >  le mani di Hermione scattarono sulla propria bocca nel giro di un secondo.Aveva ammesso cosa provava,cosa sentiva in quell'unico monosillabo.Si,voleva che fosse lui,per il modo in cui l'aveva guardata non appena si era scusata con lui,per modo in cui l'aveva stretta,per come l'aveva abbracciata mentre ballavano. Quei gesti erano ben poca cosa,dopo anni di insulti,ma che poteva fare.E vederlo con un'altra aveva smosso qualcosa in lei. Maledetto Malfoy aveva ragione,era gelosa.
< Ok sei senza speranze,tieni questo gufetto. > Ginny passò l'animale ad Hermione e si diresse alla scrivania,prese una pergamena e scrisse.
                                                                                     < Ti voglio incontrare, solo allora mi fiderò di te...  
                                                                                        Ti aspetto in guferia domani sera alle 23.30.... >
< Perché alle 23.30? c'è la festa alle 22 > chiese la grifoncina alla sua amica.
< Perché se non viene te ne tornerai alla festa,o comunque se non è chi vuoi avrai la scusa per scappare. >  le chiarì Ginny,diede il messaggio al gufo e lo liberò dalla finestra. Lui sapeva chi cercare.    






Angolo scrittrice:
Nuovo capitolo....Anche per questo mi sono divertita un sacco a scriverlo...Non è stato facile però..
Ho lasciato alcune cose in sospeso per i capitoli futuri,vediamo se siete in grado di trovarle.
Finalmente,anche se ormai lo avevate capito, si è svelata l'identità dell'anonimo,come lo chiama Hermione.
Spero che vi sia piaciuto e che commentiate in numerose...
Voglio sapere cosa ne pensate.
Il prossimo capitolo si intitola "A carte scoperte"... ma devo dire che sia il prossimo che quello successivo saranno un pò le rivelazioni per le nostre coppie,ancora per i piani di Voldemort c'è tempo...

Mi perdonerete se non rispondo alle recensioni,ma vado di fretta...Vi prometto che al prossimo sarò preparatissima ed efficientissima...ok? Bacino.Mapi.

   
 
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