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Autore: stellina767    24/11/2010    5 recensioni
Chi dice che le Serpi non si innamorano? questa è la storia di Pansy Parkinson..quando si trova a fare i conti con qualcosa di più grande di lei...che la farà soffrire ma che le farà capire che il lieto fine non esiste solo nelle favole!
Genere: Generale, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17

 

Ora basta, basta davvero. Sono stanca, giuro che non ne posso più.

Stanca di svegliarmi e non trovarlo al mio fianco, stanca di dover elemosinare amore da un uomo che si mi usa solo per scaldare il letto, stanca di essere etichettata da mezza hogwarts come quella che non sono.

Io amo Draco, da morire…ma devo imparare ad amare di più me stessa. Anche io ho dei sentimenti, e deve imparare a rispettarli, non chiedo poi così tanto.

Non avrei mai pensato di arrivare a pretendere qualcosa da lui, ma farsi vedere in atteggiamenti poco casti con la Granger così presto, dopo tutto quello che è successo ieri…se mi vuole davvero bene come dice, deve dimostrarmelo. Tremo mentre penso che impuntandomi potrei perderlo, forse per sempre, lui odia i ricatti. Ma così…non posso, non ce la faccio più. Entro senza bussare in camera sua e non mi sorprendo di trovarlo in compagnia femminile. Non è lei, fortunatamente.

“Pansy” mi sorride come se niente fosse e io cerco di ricambiare “è urgente?”

“Si …direi di si” la voce esce bene, ferma e decisa come mi ha detto Daphne.

“Cinque minuti e arrivo”

Scendo in sala comune e mi siedo su uno dei divanetti, con la testa tra le mani. Dio, quanto ho paura. Devo farlo però…voglio dargli tutto, davvero, ma pretendo un minimo di considerazione!

Eccolo che scende, riallacciandosi velocemente la camicia azzurra come i suoi occhi. Si siede accanto a me e poggiando un dito sotto il mio mento mi costringe a guardarlo negli occhi.

Il mio cuore perde un battito mentre mi chiede “allora, cosa succede?”

Tutta la mia determinazione viene meno al suono della sua voce, al contatto con la sua pelle, alla vista dei suoi occhi che cercano di leggermi dentro.

La voce non è più ferma, ma ci provo lo stesso

“So che non ne ho il diritto Draco…forse mi prenderai per pazza…ma sai, non ho apprezzato il tuo comportamento.”

Si acciglia e fa per parlare , ma non gliene lascio il tempo

“aspetta, fammi finire. Io…non ce la faccio. Ho mandato i miei principi a puttane per te, e non me ne pento. Ma cazzo, ti costa tanto dimostrarmi qualcosa tu una volta ogni tanto? E’ chiedere troppo un gesto fatto di tua volontà, o magari una passeggiata fuori invece delle tante giornate passate chiusi in camera?”

“Che cosa stai cercando di fare?”

“Sto cercando di dirti quello che penso, e considerando che quando ci sei tu mi è difficile mettere due parole in fila ti prego di non rendermela così difficile. Non pretendo tanto Draco…”

“Pansy, tu non stai dicendo quello che pensi. Tu stai ripetendo un discorso che hai imparato a memoria, non offendere la mia intelligenza. Se vuoi dirmi la verità devi farlo fino in fondo”

“Non sono sicura che tu voglia sentirla, e soprattutto non so se riuscirò a dirtela”

“Sto aspettando…”

“ Draco, io ti amo”

Abbasso gli occhi e tremo mentre lui alza le spalle.

“Sai che novità”

Cerco disperatamente la forza per continuare

“Fammi finire, ti prego. Io lo so che tu mi avevi avvisato dall’inizio, che non volevi che soffrissi e tutto il resto…ma è stato più forte di me. Sono arrivata a vivere di te, anzi, sono arrivata a vivere solo per soddisfarti. E mi sta bene, non me ne lamento, anzi….Però Draco…io ti ho dato tutto e voglio darti tanto altro ancora, non hai che da chiedere. Ti chiedo solo di non portarti a letto la Granger

“Pan, questo non è che uno stupido capriccio”

“Io ho soddisfatto tutti i tuoi capricci e sono pronta a continuare a farlo. E’ l’unica cosa che ti chiedo…dimostrami che sei disposto a rinunciare a qualcosa per me.”

“Pansy, io pensavo di essere stato chiaro con te”

“Va bene Draco, accetto la tua decisione. E ovviamente, non saprò mai dirti di no, sono sempre qui per te. Però…questo cambia la situazione…anche se resterai il mio primo amore, il primo con cui ho fatto l’amore…”

“Pan, ti prego di non tirare in ballo questa cosa. Mi sembri Daphne adesso…davvero, non farla così lunga”

Uno schiaffo, stavolta non l’ha dato lui; il suo volto indignato e furioso mi fa capire che l’ho fatta grossa, ma non me ne pento neanche per un secondo.

“Non parlare di cose che non sai Draco….la nostra conversazione finisce qui”

“Non osare muoverti da lì, Parkinson” Mi sforzo di non piangere davanti al suo tono brusco e all’uso del cognome…mi alzo e mi dirigo nel dormitorio già con gli occhi appannati dalle lacrime. Se fossi stata più attenta, avrei visto un secondo schiaffo sulla stessa guancia che ho colpito io.

“Daphne, che cazzo fai?”

“Non la farò lunga Draco….non parlare mai più della mia vita privata, perché non sai niente. Sai perché sono così tesa sull’argomento? Avevo 13 anni quando ho fatto sesso per la prima volta…sono stata violentata.”

Draco sbianca mentre il senso di colpa si dipinge sul suo viso

“Mi dispiace, Daphne”

“Draco, non devi dispiacerti: non è colpa tua. Non questo, almeno”

Un’occhiata allusiva alle scale lascia intendere cosa voleva dire.

“Daphne, dì a Pan che la questione non finisce qui. E tu faresti meglio ad andare a cercare il tuo ragazzo…ha il diritto di sapere”

  
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