E rieccomi qua gente ^_^
chiedo scusa se non sono regolare nello scrivere i capitoli, ma dovevo
prepararmi per l’università. Questo capitolo, avviso, sarà un po’ più
tranquillo e, molto probabilmente, un po’ noioso, ma non vi preoccupate:
l’azione arriverà molto presto ^^ : ho già in testa il prossimo capitolo, il
problema è trovare il tempo di scriverlo >_>!!
Cap.17: sinfonia di ricordi.
Caitlyn stava sognando due
figure in lontananza… più cercava di avvicinarsi, più quelle si allontanavano.
Finchè una di esse si voltò, e Cathy vide Mary sorriderle finalmente felice
accanto a Shion, il quale sorrideva sereno a sua volta.
Si svegliò con ancora in
mente quell’immagine gioiosa: si mise in posizione seduta, coi capelli ancora
tutti scompigliati, e si chiese se fosse già giorno, ma in fondo non le
importava affatto.
Scese giù dal letto e uscì
dalla stanza… sentiva il bisogno di andare là, per pensare… cercando di non fare rumore, arrivò alla
stanza dove c’era il pianoforte e, aprendo assai lentamente la porta, vi entrò.
Dopo averla richiusa, si
guardò attorno: i primi raggi del sole illuminavano la stanza, la quale
sembrava più accogliente e più rasserenante. Là, vicino alla finestra, c’era il
piano di Mary.
Con il groppo in gola, la
ragazza vi andò appresso: dopo averlo fissato per pochi secondi, si sedette
sullo sgabello, e accarezzò leggermente i tasti, attenta a non produrre alcun
suono.
Sorrise al pensiero di Mary:
dovunque ella fosse, Caitlyn sapeva che adesso era felice, con l’unico uomo che
avesse mai amato, e che insieme avevano trovato la pace… però, non poteva fare
a meno di sentire già la mancanza della sua antenata … le mancavano il suo
sorriso, la sua presenza, i suoi consigli. Pensò ai momenti passati insieme a
passeggiare, a prendere l’acqua, a lavare i panni, ad ascoltarla suonare il
pianoforte… già, il modo in cui Mary sapeva suonare era semplicemente
incantevole!
Improvvisamente si ricordò di
quando Mu venne dietro di lei ad ascoltare la melodia di Mary: come si era
sentita così serena e al sicuro con lui vicino! Come poteva egli trasmetterle
tutte quelle sensazioni, tanto sconosciute quanto stupende, solo con la sua
presenza?, si chiese
Senza neanche accorgersene,
ripensò a quando lei, vedendo Mary e Shion insieme, aveva afferrato d’impulso
la mano del cavaliere d’Ariete… quel ricordo la turbò un po’: perché, che cosa l’aveva spinta a cercare un contatto con
lui, anche se così piccolo e insignificante? Tutte quelle domande le facevano
venire male alla testa…
“Allora, ti va di parlarne?”
“Parlare di cosa?”
“Dei tuoi sentimenti per Mu, di che altro?-…
…”A quanto pare, noi donne McRichards ci sentiamo sempre attratte dagli Arieti!”.
All'improvviso, le vennero in mente i
frammenti della conversazione avuta con la sua antenata quando erano andate
alla fonte per l’acqua… quelle frasi la fecero sussultare, e rifletté su ciò
che le disse Mary: possibile che lei avesse avuto ragione? Possibile che lei,
Caitlyn…
“No, impossibile! Quello che provo sarà
soltanto l’affetto che si prova quando rivedi una persona che avevi conosciuto
quando eri piccola, tutto qui! Si, sarà così!” si convinse lei: non poteva essere
altrimenti.
D’altra parte,
che ne sapeva veramente lei di quel sentimento così forte e travolgente che
lega due persone indissolubilmente? Certo, aveva gli esempi dei suoi genitori e
di Mary e di Shion, ma lei, Cathy, non l’aveva mai provato in prima persona in
quindici anni di vita; ne aveva avuto occasione qualche volta, quando lei e la
sua famiglia si trasferivano in un’altra città o in un altro stato, ma lei li
aveva sempre rifiutati gentilmente, perché aspettava qualcun altro… aspettava Mu, dovette ammettere a se stessa.
Per tutta la vita
aveva sognato di rivederlo, di rivedere il ragazzo che l’aveva trattata così
gentilmente quando lei si era persa in quello che era il Santuario di Atena, e
si era sempre chiesta come sarebbe stato incontrarlo da cresciuto…. E ora, dopo
una lunga attesa di dieci anni, lo aveva ritrovato, come un cavaliere d’Atena,
ma soprattutto come un uomo gentile, ma misterioso, serio, ma che
trasmetteva sicurezza, calmo e sensibile… un uomo di cui ci si poteva
facilmente innamorare, ammise tra sé
e sé.
Il flusso dei
suoi pensieri si interruppe a un impercettibile rumore: la giovane si voltò e
vide la porta aprirsi, e sua madre apparire ed entrare.
La donna le
sorrise:- Caitlyn, sei già sveglia?-, ma poi, dallo sguardo stanco e un po’
triste della figlia, capì che c’era qualcosa che non andava:-Tesoro, c’è forse
qualcosa che non va?- le domandò pacatamente.
Caitlyn negò col capo
e fece un piccolo sorriso, ma spento:-No, niente ma’… è solo che… mi manca
Mary.- le rivelò. Fu la volta di Evelyn a sorridere e, lentamente, si avvicinò
a lei:-Lo so… manca tanto anche a me, Cathy- le disse, massaggiandole un po’ le
spalle.-Ma la vita deve andare avanti… guarda che bel sole. Questo è l’inizio
di nuovo giorno, per tutti… anche per lei…- la rassicurò.
Caitlyn volse lo
sguardo verso la finestra e vide un sole splendente e raggiante nell’orizzonte…
ampliò il suo sorriso, più serena. – Hai ragione, mamma… andiamo!- si alzò e si
diresse alla porta ed uscì, pronta ad affrontare questo nuovo giorno.
Evelyn era
rimasta a fissare la figlia mentre si allontanava, poi sorrise, uscì e chiuse
dietro di sé la porta.
Pochi minuti
dopo, Caitlyn uscì dalla doccia, felice e canticchiante. Si diresse nella sua
stanza: scoprì con stupore che la sua veste greca era stata sostituita e
portata via: appoggiata a una sedia, c’era una
veste azzurro cielo con una mantellina di colore blu cobalto. Sorrise:
adorava l’azzurro! La indossò, sentendo
la leggerezza della seta sulla propria pelle, si fermò la mantellina sulla
spalla sinistra e se ne andò dalla camera.
Uscita dalla casa
dell’Ariete, le venne incontro Kiki: - Ciao, Cathy!- la salutò allegramente.
–Ciao… diavoletto!- lo prese in giro lei.
Al nome
“diavoletto”. Kiki borbottò, ma poi sorrise:-Oggi quale gioco ci insegnerai,
Cathy-chan?- chiese incuriosito e speranzoso.
Caitlyn ci pensò
un attimo, battendosi leggermente un dito sul mento:-Mhmm… che ne dici di…
moscacieca?- chiese meditabonda.
Il ragazzino
ampliò il suo sorriso e battè la mani, felice:-Moscacieca… dev’ essere bello!-
esclamò raggiante.
La giovane annuì:
-Già, era uno dei miei giochi preferiti, quando ero piccola… ma adesso vai ad
allenarti, Kiki. Tuo fratello ti starà aspettando…-lo esortò.
Kiki annuì e
salutandola, corse ad allenarsi. Guardandolo allontanarsi, Caitlyn scosse la
testa divertita.
-Attenti… attenti
che vi prendo…- minacciò lei, che andava alla cieca, con gli occhi coperti da
una pezzo di stoffa. I giovani allievi, risero e si dispersero. Nell’aria
risuonava la felicità.
Kiki agitò le
braccia: -Cathy, sono qui!- gridò.
Caitlyn si girò e
fece per avvicinarsi, sempre alla cieca: proprio quando stava allungando la
mano per toccargli la spalla, il ragazzino si allontanò prontamente. La
giovane, dalla sorpresa, inciampò in una pietra e cadde a terra.
Un po’
imbarazzata,si unì alle risate degli altri : non fece tempo a rialzarsi, che
sentì uno dei ragazzi esclamare dispiaciuto: -Oh no, è già ora di andare.- .
Cathy si tolse la
benda dagli occhi e guardò la meridiana: segnava infatti le due di pomeriggio. -Su ragazzi, non fate così: sapete che è vostro dovere
allenarvi. Ma vi prometto che domani continueremo il gioco!- promise.
Rincuorati da quella
promessa, gli allievi iniziarono ad andarsene. Mentre li salutava uno per uno,
la ragazza alzò istintivamente lo sguardo, e vide un ragazzino di circa dieci
anni nascosto dietro i resti di una colonna che li guardava con molto
desiderio. Scoperto, il bambino si voltò per andarsene.
-Aspetta!- gli gridò lei
dietro, ma lui scomparve dalla sua vista. Stupita, Cathy chiese a Kiki chi
fosse quel discepolo.-Ah, quello è Mydras, l’allievo di Deathmask. Non parla
mai con nessuno.- rispose lui con un alzata di spalle.
“per forza, chissà quanta paura gli mette Deathmask!” non poté fare
a meno di pensare Caitlyn. “poverino..”.
Aspettò che tutti gli altri
adolescenti se ne andassero; dopo, decise di andare a cercare quel ragazzino.
Lo trovò poco tempo dopo
seduto mesto su un grande masso. Piano piano Caitlyn gli si avvicinò: -Ciao!-
lo salutò allegramente.
Il ragazzino,sorpreso,
sussultò; a quel sussulto Caitlyn disse: -Scusami,non volevo spaventarti! Posso
sedermi?- gli chiese gentilmente.
Il ragazzo, per un momento,
non seppe cosa fare; poi, lentamente, annuì.
Cathy gli sedette vicino:-
accidenti, non ci siamo presentati: io sono Caitlyn, ma puoi chiamarmi Cathy,
se vuoi!- esclamò e gli tese una mano.
Il bambino la guardò interdetto,
poi le strinse la mano: -Mydras.- mormorò.
-Allora, ti è piaciuto il
gioco di oggi?- gli domandò. Mydras la squadrò sgomento, però lei fece finta di
nulla: -Perché non ti sei unito a noi? Ti saresti divertito e a noi avrebbe
fatto moltissimo piacere la tua compagnia.-
Madras negò con il capo: -Non
posso, il mio maestro, il nobile Deathmask, me lo vieta!- fece triste. Si portò
le ginocchia al mento, e ci poggiò il mento, sconsolato: -Sono un fallimento…-
bisbigliò.
-Perché dici questo?- gli
chiese lei. -Oh. Se non ti va di parlarne, non importa.- fece gentile. Sentiva
che c’era qualcosa che lo turbava e voleva aiutarlo, però non voleva neanche
costringerlo a confidarsi e farlo sentire ancora più inquieto.
L’allievo la guardò negli
occhi e vi lesse la comprensione e la solidarietà: convinto dal calore di
quello sguardo, parlò: - Cerco di dare il massimo negli allenamenti, ma temo di
non possedere il cosmo. Il mio maestro mi disprezza, lo so, perché sono un incapace-.
La giovane sorrise, e gli
mise una mano sulla spalla:-Beh, io non sono pratica di queste cose, ma penso
che ciò che voi chiamate “cosmo” viva nel profondo di ognuno di noi. Sono
sicura che se ti…-.
-Io non lo possiedo!- sbottò
all’improvviso il ragazzino. Poi sussurrò:-Sono sicurissimo di non possedere
l’energia delle stelle, e così diventerò un… un…-.
-… Un semplice soldato, è
questo che ti preoccupa?- continuò lei per lui.
Mydras rimase sorpreso dal
fatto che lei avesse capito quale fosse il suo più grande timore: lentamente,
annuì.
Caitlyn ampliò il suo sorriso:-Beh,
e che c’è di male in questo?- chiese lei . Poi, facendosi seria:- Io non penso
affatto che un soldato semplice sia inutile, anzi. Pensa, per esempio, ad un alveare…
lo so lo so, è un esempio stupido!- esclamò, quando vide l’espressione stupita
e, un po’ seccata dell’allievo. –Ma è perfetto per farti capire: vedi, le api
operaie sono quelle al grado più basso…. Eppure sono proprio le più essenziali,
perché se non fosse per loro, le altre non potrebbero vivere. E questo vale
anche per il Grande Tempio: ogni persona è indispensabile affinché il santuario
e Atena siano protetti: dal cavaliere d’oro al soldato più umile! Per questo,
la vostra dea ha tanta considerazione di loro, e gli altri cavalieri nutrono
molto rispetto per i soldati… o almeno, così è come penso dovrebbe essere!-
scherzò. Infine, la ragazza concluse: -Quindi, non devi vergognarti di
diventare un soldato semplice: anche loro danno il meglio di sé per adempiere
il loro compito, e, proprio perché sono privi di cosmo, sono i più valorosi …-
.
Mydras ascoltò ogni singola
parola di quel discorso con rapita attenzione e pensò che forse aveva ragione:
un po’ più rincuorato, abbozzò un sorriso.
All’improvviso, a Cathy venne
in mente un’idea formidabile: -Senti, mi piacerebbe suonare qualcosa al
pianoforte per te. Che ne dici?- gli propose.
Il ragazzino la guardò: e,
nonostante lo desiderasse molto, tentennò: -Ma… il mio maestro…-. –Oh, non
credo che gli darà così fastidio se ascolterai un po’ di musica!- sbottò lei,
alzandosi. –E poi, se ti fa delle storie, dimmelo che lo sistemerò io!-
esclamò, strizzandogli un occhio, e gli porse una mano.
Madras fissò il palmo della
mano di lei, poi Caitlyn: ampliando il suo sorriso, l’afferrò fiducioso.
Insieme raggiunsero la prima
casa: vi entrarono e si diressero alla stanza del pianoforte. Caitlyn notò che
ogni tanto il bambino girava lo sguardo qua e là titubante, come se temesse di
venir scoperto in un posto dove non doveva trovarsi.
Gli sorrise: -Coraggio,
vedrai che Deathmask non lo scoprirà. E poi, anche se fosse, non ci sarebbe
nulla di male!- lo tranquillizzò.
Aperta la porta, entrarono
dentro la camera. Mentre Mydras si sedeva sul pavimento, Cathy andò a sedersi
sullo sgabello.
La ragazza studiò un attimo
la tastiera, sforzandosi di ricordare una melodia. Poi le venne in mente una in
particolare e, per un attimo, la sua espressione cambiò. –signorina McRich … Cathy,
c’è qualcosa che non va?- le domandò il giovane l’allievo.
A quella domanda, la giovane
si riscosse: - No no, tutto ok.- e sollevò le mani: delicatamente, poggiò le
dita sui testi d’avorio, emettendo una debole nota… poi, più sicura, iniziò a
suonare. Chiuse gli occhi.
Le note dolci e piene di
malinconia si librarono nell’aria, e Caitlyn cominciò a cantare con una
dolcezza indescrivibile: e iniziò a ricordare suo padre che la prendeva in
braccio, la baciava sulla guancia, la guardava con un amore.
il ragazzo chiuse anche lui
gli occhi per godersi questa canzone che lei stava suonando solo per lui.
…
Passando davanti alla
scalinata che portava alla prima casa, Mu e Aldebaran stavano per recarsi
all’arena, quando il cavaliere dell’Ariete si fermò all’improvviso.
-Mu, che ti prende?- gli
chiese il cavaliere d’oro della seconda casa.
-Ascolta- gli disse Mu, e poi
rimase in ascolto,assorto: -E’ Caitlyn…- mormorò dolcemente e chiuse gli occhi.
Aldebaran rimase anche lui in ascolto: sorridendo,esclamò: -E’ vero. È proprio
brava a suonare quello strumento.- .
Il suo amico annuì, e sempre
a occhi chiusi, rivide Caitlyn bambina che gli sorrideva mentre gli donava la
cosa cui lei teneva di più. Per un attimo, gli sembrò di percepire, grazie i
suoi poteri psichici, l’immensa sofferenza che la ragazza si portava dentro, ma
che nascondeva bene.
Il cavaliere del Toro studiò
il suo amico e inaspettatamente, sorrise: -Andiamo, dobbiamo allenare i nostri
allievi.- e se ne andò. Mu, riscossosi, lo seguì.
Intanto Evelyn era appena tornata al tempio
dell’Ariete, quando sentì quella melodia. Ammutolita, si avvicinò piano alla
stanza e si appoggiò allo stipite della porta, lasciata aperta. Rimase lì a
fissare sua figlia suonare e cantare quella canzone a lei così cara. Sentì un
brivido scorrerle lungo la schiena.
E la ferita nel suo cuore, ancora aperta per
la prematura perdita del suo amato marito,
si aprì, riempiendola di dolore. gli occhi si riempirono di lacrime, che
scivolarono silenziosamente sulle sue guance, ricordando il giorno in cui lui gliela
fece sentire per la prima volta…
- Sei bellissima…- le mormorò Edward, appena rientrati
a casa dal corso pre-parto, accarezzandole dolcemente il pancione.
Evelyn sorrise: -Grazie. Non sembro una mongolfiera?-
chiese ridendo.
L’uomo rise e la baciò: -Affatto…stenditi sul divano,
mentre io ti faccio una sorpresa…- detto questo, la accompagnò al sofà con tanta
premura.
La donna si distese, mentre suo marito si portò al
piano.
-Hai composto un’altra canzone?- gli chiese
incuriosita.
Edward annuì: - Ssh… ascolta-. E iniziò a suonare
quella stessa canzone, cantandola con voce calda ed emozionata.
Evelyn rabbrividì al suono, alle parole così belle, e
alla voce di lui, e si godette quella meraviglia di canzone.
Quando egli terminò con un sorriso estatico sul viso,
lei aveva gli occhi umidi:-E’ stupenda… Quando l’hai composta?- gli chiese
commossa.
Suo marito si alzò e si sedette vicino ai suoi piedi,
guardando con amore sua moglie e il suo bel pancione: - Una settimana fa. E’ la
canzone del nostro bimbo che verrà…Sarà
la sua ninna nanna…- mormorò e si allungò a baciare e ad accarezzare il
ventre rigonfio di sua moglie e iniziò parlare alla loro creaturina con voce
dolce…
Il flusso dei ricordi di
Evelyn e la canzone si interruppero ad un rumore di passi improvviso: d’un
tratto, il cavaliere del Cancro entrò nella stanza, furioso: -Che ì diavolo ci
fai qui, Mydras? A quest’ora dovresti essere all’allenamento! E tu, stupido
ragazzino, sei qui ad ascoltare imbambolato una stupida musichetta!- e lo
afferrò per un braccio, facendo alzare il suo allievo.
Mentre sua madre era sul
punto di intervenire, Caitlyn vide rosso dalla rabbia: veloce come una
scheggia, si alzò dallo sgabello e andò a fronteggiare l’uomo:-Togligli subito
le mani di dosso! Non stava facendo nulla di male, io l’ho convinto a venire
qui ad ascoltarmi suonare il piano! È forse un sacrilegio?! Ha bisogno di un
po’ di riposo- sbottò stizzita.
-Tu non ti impicciare,
ragazzetta!- le sibilò minaccioso Deathmask.-E non osare contestare come devo
allenare il mio allievo, non te lo permetto!-
-Non sto contestando come lo
alleni, ma come lo tratti.- gli urlò lei. –Sarà certo un allievo, ma è pur
sempre un ragazzino! E come tutti gli altri, ha diritto di divertirsi e di
riposarsi. E inoltre, gli dovresti anche del rispetto, come fa lui con te!- .
Deathmask scoppiò in una
risata maligna: -Io, rispetto a lui? A quest’incapace?- esclamò. Caitlyn
digrignò i denti e strinse forte i pugni, tentando disperatamente di reprimere
l’impulso di prenderlo a sberle.
-E in quanto a te…- il
cavaliere si rivolse al ragazzino, con voce dura.- da oggi sarai in punizione.
L’allenamento durerà dall’alba al tramonto,senza alcuna interruzione. E se ti
scoverò, anche solo una volta, a giocare o a sentire la musica, io ti…-
Caitlyn fece per ribattere,
furiosa, ma la voce ferma di Mydras la fermò: -No…- fece il ragazzino,
guardando sicuro il suo maestro.
Deathmask alzò un
sopracciglio, squadrando il suo allievo.
Mydras si trattenne, come se
stesse cercando le parole adatte, poi continuò:-maestro, se lei vuole farmi
allenare ancora più strenuamente, io non mi opporrò… ma io, voglio prender
parte ai giochi insieme agli altri… prometto che mi impegnerò assiduamente agli
allenamenti e che non vi disubbidirò. Ma giocare con gli altri, vi prego, non
negatemelo!- esclamò tutto d’un fiato.
Deathmask lo guardò con
stupore, Caitlyn con orgoglio e sfidò l’uomo a ribattere con lo sguardo: poi, inaspettatamente,
il cavaliere sorrise. Entrambi rimasero stupiti: Cathy poteva giurare che fosse
un sorriso d’orgoglio.
-vedo che hai capito.- gli
disse lui.-Finalmente hai appreso la lezione che per giorni e giorni tentavo di
farti capire: la determinazione. Un cavaliere, oltre che forte, dev’essere
soprattutto sicuro di ciò che desidera e di quale sia il suo dovere, e
perseguirli con grande risolutezza. Oggi hai trovato dentro di te la volontà di
ribellarti al mio volere, per ciò che tu desideri e per ciò in cui tu credi.- e
si voltò. –Andiamo, riprendiamo l’allenamento.- e si allontanò.
Il viso di Mydras si illuminò
di una gioia interiore: per la prima volta, il suo maestro gli aveva dimostrato
rispetto. Guardò raggiante Cathy, ringraziandola con lo sguardo.
Caitlyn gli sorrise, e con un
cenno, lo invitò a seguire Deathmask.
Il ragazzo, con un cenno
della mano, la salutò e se ne andò, seguendo il suo maestro.
la ragazza sospirò,
rassicurata dal fatto che, forse, Deathmask non fosse poi così tanto crudele:
cercava solo di impartire una lezione al suo allievo.
Incrociò lo sguardo di sua
madre: la donna le sorrise orgogliosa e se ne andò.
Cathy ritornò al piano e
riprese il brano da dove l’aveva interrotto.
Si lasciò trascinare dalle
note di quella sinfonia così dolce, ma nostalgica, lasciandola entrare dentro
di sé e che la immergesse nel mare dei suoi ricordi più intimi.
E lo rivide: rivide il
sorriso di suo padre rivolto a lei, solo a lei.
Il cuore le si spezzò, ma lei
continuò a suonare, mentre la musica si confondeva in un ricordo particolare,
di quando lei aveva appena sette anni:
Una bambina era seduta su un tappeto morbido,
circondata dai suoi giochi preferiti.
Era così intenta a giocare, che non si accorgeva dello
sguardo così pieno d’amore del padre, che la guardava giocare.
Improvvisamente, l’uomo si alzò dal divano e andò al
pianoforte. Si sedette sullo sgabello, e iniziò a suonare.
Caitlyn interruppe di colpo il gioco, pose la bambola a terra, e ascoltò
rapita il suo papà che suonava così divinamente quello strumento e che cantava
con voce profonda.
Emessa l’ultima nota, Edward la guardò sorridente.
-Che bella, papà!- esclamò Cathy, radiosa. Si alzò e,
sgambettando, si diresse verso il genitore. –L’hai fatta tu?- gli domandò
incuriosita. L’uomo annuì. A quel cenno, la bimba riprese: - E per chi? Per la
mamma?- .
Edward scoppiò a ridere e con una mano, le scompigliò
i capelli: -No, tesoro… l’ho fatta per te .- le rispose dolcemente.
Gli occhi di caitlyn brillarono e il suo sorriso si
illuminò: -Per me? Oh papà, grazie!- esclamò raggiante.-E quando?- gli domandò.
Edward la prese in braccio e se la mise sulle
ginocchia e iniziò a parlare: -L’ho composta quando aspettavamo la cicogna che…-.
-Ma papi, ormai sono grande per la storia della
cicogna!- lo interruppe lei.
Suo padre scoppiò nuovamente a ridere: aveva
dimenticato come l’intelligenza della sua bambina fosse così precoce!
-Va bene- continuò lui. –Allora, l’ho composta quando
io e tua mamma ti aspettavamo. Ancora non sapevamo se saresti stata un
maschietto o una femminuccia… così, ho composto questa melodia, per esprimere
le mie sensazioni di gioia, di timore, di dolcezza… ma soprattutto, quella
d’amore che già provavo per te, anche se non eri ancora nata. Quando sarai triste,
spero che questa canzone ti sostenga sempre e che ti rammenti l’immenso amore
che io e tua mamma proviamo per te…- e se la strinse al petto: - Ti voglio
tanto bene, piccola mia…- le mormorò.
Caitlyn lo abbracciò e strinse forte la camicia del
padre nei suoi piccoli pugnetti:- E’ il regalo più bello che tu mi hai* mai
potuto fare, papà… ti voglio tanto bene anch’io, papà…- gli disse.
Edward fece fatica a ingoiare il groppo in gola che
gli era venuto a quelle parole.
Padre e figlia si sciolsero dall’abbraccio: vedendo lo
sguardo curioso di lei sulla tastiera, Edward sorrise:- Vuoi imparare a suonare
il piano?- le domandò.
-Oh sì, si, papà!- esclamò lei. Poi si ricompose:
-Cioè, posso?-.
L’uomo ampliò il suo sorriso e la pose delicatamente
sulla sedia accanto a sé:-Certo che puoi! Non è mai troppo presto o tardi per
imparare a suonare e ad amare la musica!- . e si mise a spiegarle: -Allora, per
prima cosa, devi imparare le note musicali…-.
L’ultima nota si disperse
nell’aria, e Cathy finì di suonare, commossa. Poi capì: capì che suo padre viveva dentro di lei… viveva attraverso
la musica…
….
* l’errore sintattico è
voluto, per rendere meglio come si esprime una bambina di sette anni !!
Uao, non riesco a crederci!!!
Finalmente sono riuscita a postare un altro capitolo, anche se con un mega
ritardo!! Vi chiedo scusa, ma sono stata impegnata con l’università ^__^. Lo so
che sono un po’ pedante con questa storia della perdita del padre di cathy, ma
vedrete che la figura del padre sarà un punto fondamentale per questa fanfic ^_^
Ringrazio ancora di cuore
tutti voi che continuate a seguire questa storia, nonostante i continui ritardi
T__T. un bacione a voi tutti e spero che questo capitolo vi piaccia ^__^!!
Ad Aries no Nike: tesoro, anch’io ti devo ringraziare di due, anzi di
tre cose: primo per la tua bellissima recensione… mi hai commossa con le tue
parole T__T!! sono felice che come ho
tratteggiato Shion ti piaccia ^__^ ;come sono felice che ti piaccia il rapporto
tra Caitlyn e Mu ^___^ : per quanto riguarda se hanno capito di provare
qualcosa l’uno per l’altro, posso dirti che ci sono molto molto vicini ^____^ e
riguardo al tuo presentimento, posso solo rivelarti che qualcosa accadrà, ma
vedrai che tutto si sistemerà ^__^. D’altronde, tutte e due vogliamo che il
nostro amato arietino sia felice !! ( tra l’altro, anch’io lo preferisco etero
^^! Mu = non si era capito!, Io = eh eh …). Secondo ti ringrazio per il tuo
sostegno e per il fatto che questa fanfic ti piaccia così tanto ^__^ e terzo,
ma non meno importante, ti ringrazio infinitamente per i tuoi suggerimenti sul
nome del cavaliere di Zeus: hai scritto dei nomi veramente interessanti, e Ren
del Fulmine non è affatto malem sai ^^!! Credo proprio che ci farò un
pensierino su ^_^
No, ti prego, non esaurire la
tua fantasia, xd!!!!
Ti mando un bacione enorme
!!! ^___^
A Lady Koishan: uao, che posso dire ^^ sono felicissima ti piaccia
come sto sviluppando la storia e i miei pairing, ma soprattutto per il fatto di
averti acceso la curiosità su una coppia Shion-chiunque ! spero che la tua
ricerca di altre storie in cui faccia l’innamorato abbia portato buoni frutti
^^, e sono strafelice che lui e Mary ti piacciano tanto insieme, e che ti
piaccia quel mio personaggio ^_^
Per quanto riguarda il motivo
per cui Cay (tra l’altro, bel soprannome per la mia Caitlyn ^__^) è protetta,
in effetti è vero, non è molto chiaro T__T spero tanto che tutto sarà più
chiaro nei capitoli futuri…
Ti ringrazio moltissimo per
il tuo apprezzamento riguardo la coppia caitlyn/mu, e hai ragione, lui è molto
restio ad amoreggiare ^__^!!
Hai centrato nel segno:
detesto Saori Kido <_< non muove mai, o solo per quelli di bronzo, un
solo dito per i suoi cavalieri, e da questo punto di vista preferisco Sasha del
Lost canvas ^^!!
Grazie per aver apprezzato la
loro riappacificazione!! E io che temevo fosse troppo sbrigativa!! Devo dire
che ho tentennato molto se lasciarli ancora per qualche chappy, ma poi, ho
dovuto purtroppo optare farli morire T__T per il continuo della fan fiction T_T
Ciaooo e un grosso bacione
^__^!!