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Autore: cricotton    25/11/2010    2 recensioni
in questa storia, i cavalieri dello zodiaco dovranno combattere contro le divinità del pantheon greco pe rdifendere caitlyn, una giovane ritenuta una minaccia per gli dei. ma chi è il vero nemico? in questa fanfiction, si intrecceranno indissolubilmente i destini di un cavaliere e di una ragazza... chiedo scusa a coloro che hanno recensito, messo nei preferiti e/o nei seguiti questa storia, ma ho dovuto cancellarla e ripostarla per mettere il 2° capitolo. vi auguro buona lettura! IN CORSO DI MODIFICA E AGGIORNAMENTO.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Mu, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E rieccomi qua gente ^_^ chiedo scusa se non sono regolare nello scrivere i capitoli, ma dovevo prepararmi per l’università

E rieccomi qua gente ^_^ chiedo scusa se non sono regolare nello scrivere i capitoli, ma dovevo prepararmi per l’università. Questo capitolo, avviso, sarà un po’ più tranquillo e, molto probabilmente, un po’ noioso, ma non vi preoccupate: l’azione arriverà molto presto ^^ : ho già in testa il prossimo capitolo, il problema è trovare il tempo di scriverlo >_>!!

 

Cap.17: sinfonia di ricordi.

 

Caitlyn stava sognando due figure in lontananza… più cercava di avvicinarsi, più quelle si allontanavano. Finchè una di esse si voltò, e Cathy vide Mary sorriderle finalmente felice accanto a Shion, il quale sorrideva sereno a sua volta.

Si svegliò con ancora in mente quell’immagine gioiosa: si mise in posizione seduta, coi capelli ancora tutti scompigliati, e si chiese se fosse già giorno, ma in fondo non le importava affatto.

Scese giù dal letto e uscì dalla stanza… sentiva il bisogno di andare là, per pensare…  cercando di non fare rumore, arrivò alla stanza dove c’era il pianoforte e, aprendo assai lentamente la porta, vi entrò.

Dopo averla richiusa, si guardò attorno: i primi raggi del sole illuminavano la stanza, la quale sembrava più accogliente e più rasserenante. Là, vicino alla finestra, c’era il piano di Mary.

Con il groppo in gola, la ragazza vi andò appresso: dopo averlo fissato per pochi secondi, si sedette sullo sgabello, e accarezzò leggermente i tasti, attenta a non produrre alcun suono.

Sorrise al pensiero di Mary: dovunque ella fosse, Caitlyn sapeva che adesso era felice, con l’unico uomo che avesse mai amato, e che insieme avevano trovato la pace… però, non poteva fare a meno di sentire già la mancanza della sua antenata … le mancavano il suo sorriso, la sua presenza, i suoi consigli. Pensò ai momenti passati insieme a passeggiare, a prendere l’acqua, a lavare i panni, ad ascoltarla suonare il pianoforte… già, il modo in cui Mary sapeva suonare era semplicemente incantevole!

Improvvisamente si ricordò di quando Mu venne dietro di lei ad ascoltare la melodia di Mary: come si era sentita così serena e al sicuro con lui vicino! Come poteva egli trasmetterle tutte quelle sensazioni, tanto sconosciute quanto stupende, solo con la sua presenza?, si chiese

Senza neanche accorgersene, ripensò a quando lei, vedendo Mary e Shion insieme, aveva afferrato d’impulso la mano del cavaliere d’Ariete… quel ricordo la turbò un po’: perché, che  cosa l’aveva spinta a cercare un contatto con lui, anche se così piccolo e insignificante? Tutte quelle domande le facevano venire male alla testa…

 

“Allora, ti va di parlarne?”

“Parlare di cosa?”

“Dei tuoi sentimenti per Mu, di che altro?-…

”A quanto pare, noi donne McRichards ci sentiamo sempre attratte dagli Arieti!”.

 

 All'improvviso, le vennero in mente i frammenti della conversazione avuta con la sua antenata quando erano andate alla fonte per l’acqua… quelle frasi la fecero sussultare, e rifletté su ciò che le disse Mary: possibile che lei avesse avuto ragione? Possibile che lei, Caitlyn…

“No, impossibile! Quello che provo sarà soltanto l’affetto che si prova quando rivedi una persona che avevi conosciuto quando eri piccola, tutto qui! Si, sarà così!” si convinse lei: non poteva essere altrimenti.

D’altra parte, che ne sapeva veramente lei di quel sentimento così forte e travolgente che lega due persone indissolubilmente? Certo, aveva gli esempi dei suoi genitori e di Mary e di Shion, ma lei, Cathy, non l’aveva mai provato in prima persona in quindici anni di vita; ne aveva avuto occasione qualche volta, quando lei e la sua famiglia si trasferivano in un’altra città o in un altro stato, ma lei li aveva sempre rifiutati gentilmente, perché aspettava qualcun altro… aspettava Mu, dovette ammettere a se stessa.

Per tutta la vita aveva sognato di rivederlo, di rivedere il ragazzo che l’aveva trattata così gentilmente quando lei si era persa in quello che era il Santuario di Atena, e si era sempre chiesta come sarebbe stato incontrarlo da cresciuto…. E ora, dopo una lunga attesa di dieci anni, lo aveva ritrovato, come un cavaliere d’Atena, ma soprattutto  come  un uomo gentile, ma misterioso, serio, ma che trasmetteva sicurezza, calmo e sensibile… un uomo di cui ci si poteva facilmente innamorare, ammise tra sé e sé.

Il flusso dei suoi pensieri si interruppe a un impercettibile rumore: la giovane si voltò e vide la porta aprirsi, e sua madre apparire ed entrare.

La donna le sorrise:- Caitlyn, sei già sveglia?-, ma poi, dallo sguardo stanco e un po’ triste della figlia, capì che c’era qualcosa che non andava:-Tesoro, c’è forse qualcosa che non va?- le domandò pacatamente.

Caitlyn negò col capo e fece un piccolo sorriso, ma spento:-No, niente ma’… è solo che… mi manca Mary.- le rivelò. Fu la volta di Evelyn a sorridere e, lentamente, si avvicinò a lei:-Lo so… manca tanto anche a me, Cathy- le disse, massaggiandole un po’ le spalle.-Ma la vita deve andare avanti… guarda che bel sole. Questo è l’inizio di nuovo giorno, per tutti… anche per lei…- la rassicurò.

Caitlyn volse lo sguardo verso la finestra e vide un sole splendente e raggiante nell’orizzonte… ampliò il suo sorriso, più serena. – Hai ragione, mamma… andiamo!- si alzò e si diresse alla porta ed uscì, pronta ad affrontare questo nuovo giorno.

Evelyn era rimasta a fissare la figlia mentre si allontanava, poi sorrise, uscì e chiuse dietro di sé la porta.

 

Pochi minuti dopo, Caitlyn uscì dalla doccia, felice e canticchiante. Si diresse nella sua stanza: scoprì con stupore che la sua veste greca era stata sostituita e portata via: appoggiata a una sedia, c’era una  veste azzurro cielo con una mantellina di colore blu cobalto. Sorrise: adorava l’azzurro! La indossò,  sentendo la leggerezza della seta sulla propria pelle, si fermò la mantellina sulla spalla sinistra e se ne andò dalla camera.

Uscita dalla casa dell’Ariete, le venne incontro Kiki: - Ciao, Cathy!- la salutò allegramente. –Ciao… diavoletto!- lo prese in giro lei.

Al nome “diavoletto”. Kiki borbottò, ma poi sorrise:-Oggi quale gioco ci insegnerai, Cathy-chan?- chiese incuriosito e speranzoso.

Caitlyn ci pensò un attimo, battendosi leggermente un dito sul mento:-Mhmm… che ne dici di… moscacieca?- chiese meditabonda.

Il ragazzino ampliò il suo sorriso e battè la mani, felice:-Moscacieca… dev’ essere bello!- esclamò raggiante.

La giovane annuì: -Già, era uno dei miei giochi preferiti, quando ero piccola… ma adesso vai ad allenarti, Kiki. Tuo fratello ti starà aspettando…-lo esortò.

Kiki annuì e salutandola, corse ad allenarsi. Guardandolo allontanarsi, Caitlyn scosse la testa divertita.

 

-Attenti… attenti che vi prendo…- minacciò lei, che andava alla cieca, con gli occhi coperti da una pezzo di stoffa. I giovani allievi, risero e si dispersero. Nell’aria risuonava la felicità.

Kiki agitò le braccia: -Cathy, sono qui!- gridò.

Caitlyn si girò e fece per avvicinarsi, sempre alla cieca: proprio quando stava allungando la mano per toccargli la spalla, il ragazzino si allontanò prontamente. La giovane, dalla sorpresa, inciampò in una pietra e cadde a terra.

Un po’ imbarazzata,si unì alle risate degli altri : non fece tempo a rialzarsi, che sentì uno dei ragazzi esclamare dispiaciuto: -Oh no, è già ora di andare.- .

Cathy si tolse la benda dagli occhi e guardò la meridiana: segnava infatti le due di pomeriggio. -Su ragazzi, non fate così: sapete che è vostro dovere allenarvi. Ma vi prometto che domani continueremo il gioco!- promise.

Rincuorati da quella promessa, gli allievi iniziarono ad andarsene. Mentre li salutava uno per uno, la ragazza alzò istintivamente lo sguardo, e vide un ragazzino di circa dieci anni nascosto dietro i resti di una colonna che li guardava con molto desiderio. Scoperto, il bambino si voltò per andarsene.

-Aspetta!- gli gridò lei dietro, ma lui scomparve dalla sua vista. Stupita, Cathy chiese a Kiki chi fosse quel discepolo.-Ah, quello è Mydras, l’allievo di Deathmask. Non parla mai con nessuno.- rispose lui con un alzata di spalle.

per forza, chissà quanta paura gli mette Deathmask!” non poté fare a meno di pensare Caitlyn. “poverino..”.

Aspettò che tutti gli altri adolescenti se ne andassero; dopo, decise di andare a cercare quel ragazzino.

 

Lo trovò poco tempo dopo seduto mesto su un grande masso. Piano piano Caitlyn gli si avvicinò: -Ciao!- lo salutò allegramente.

Il ragazzino,sorpreso, sussultò; a quel sussulto Caitlyn disse: -Scusami,non volevo spaventarti! Posso sedermi?- gli chiese gentilmente.

Il ragazzo, per un momento, non seppe cosa fare; poi, lentamente, annuì.

Cathy gli sedette vicino:- accidenti, non ci siamo presentati: io sono Caitlyn, ma puoi chiamarmi Cathy, se  vuoi!- esclamò e gli tese una mano.

Il bambino la guardò interdetto, poi le strinse la mano: -Mydras.- mormorò.

-Allora, ti è piaciuto il gioco di oggi?- gli domandò. Mydras la squadrò sgomento, però lei fece finta di nulla: -Perché non ti sei unito a noi? Ti saresti divertito e a noi avrebbe fatto moltissimo piacere la tua compagnia.-

Madras negò con il capo: -Non posso, il mio maestro, il nobile Deathmask, me lo vieta!- fece triste. Si portò le ginocchia al mento, e ci poggiò il mento, sconsolato: -Sono un fallimento…- bisbigliò.

-Perché dici questo?- gli chiese lei. -Oh. Se non ti va di parlarne, non importa.- fece gentile. Sentiva che c’era qualcosa che lo turbava e voleva aiutarlo, però non voleva neanche costringerlo a confidarsi e farlo sentire ancora più inquieto.

L’allievo la guardò negli occhi e vi lesse la comprensione e la solidarietà: convinto dal calore di quello sguardo, parlò: - Cerco di dare il massimo negli allenamenti, ma temo di non possedere il cosmo. Il mio maestro mi disprezza, lo so, perché sono un incapace-.

La giovane sorrise, e gli mise una mano sulla spalla:-Beh, io non sono pratica di queste cose, ma penso che ciò che voi chiamate “cosmo” viva nel profondo di ognuno di noi. Sono sicura che se ti…-.

-Io non lo possiedo!- sbottò all’improvviso il ragazzino. Poi sussurrò:-Sono sicurissimo di non possedere l’energia delle stelle, e così diventerò un… un…-.

-… Un semplice soldato, è questo che ti preoccupa?- continuò lei per lui.

Mydras rimase sorpreso dal fatto che lei avesse capito quale fosse il suo più grande timore: lentamente, annuì.

Caitlyn ampliò il suo sorriso:-Beh, e che c’è di male in questo?- chiese lei . Poi, facendosi seria:- Io non penso affatto che un soldato semplice sia inutile, anzi. Pensa, per esempio, ad un alveare… lo so lo so, è un esempio stupido!- esclamò, quando vide l’espressione stupita e, un po’ seccata dell’allievo. –Ma è perfetto per farti capire: vedi, le api operaie sono quelle al grado più basso…. Eppure sono proprio le più essenziali, perché se non fosse per loro, le altre non potrebbero vivere. E questo vale anche per il Grande Tempio: ogni persona è indispensabile affinché il santuario e Atena siano protetti: dal cavaliere d’oro al soldato più umile! Per questo, la vostra dea ha tanta considerazione di loro, e gli altri cavalieri nutrono molto rispetto per i soldati… o almeno, così è come penso dovrebbe essere!- scherzò. Infine, la ragazza concluse: -Quindi, non devi vergognarti di diventare un soldato semplice: anche loro danno il meglio di sé per adempiere il loro compito, e, proprio perché sono privi di cosmo, sono i più valorosi …- .

Mydras ascoltò ogni singola parola di quel discorso con rapita attenzione e pensò che forse aveva ragione: un po’ più rincuorato, abbozzò un sorriso.

All’improvviso, a Cathy venne in mente un’idea formidabile: -Senti, mi piacerebbe suonare qualcosa al pianoforte per te. Che ne dici?- gli propose.

Il ragazzino la guardò: e, nonostante lo desiderasse molto, tentennò: -Ma… il mio maestro…-. –Oh, non credo che gli darà così fastidio se ascolterai un po’ di musica!- sbottò lei, alzandosi. –E poi, se ti fa delle storie, dimmelo che lo sistemerò io!- esclamò, strizzandogli un occhio, e gli porse una mano.

Madras fissò il palmo della mano di lei, poi Caitlyn: ampliando il suo sorriso, l’afferrò fiducioso.

Insieme raggiunsero la prima casa: vi entrarono e si diressero alla stanza del pianoforte. Caitlyn notò che ogni tanto il bambino girava lo sguardo qua e là titubante, come se temesse di venir scoperto in un posto dove non doveva trovarsi.

Gli sorrise: -Coraggio, vedrai che Deathmask non lo scoprirà. E poi, anche se fosse, non ci sarebbe nulla di male!- lo tranquillizzò.

Aperta la porta, entrarono dentro la camera. Mentre Mydras si sedeva sul pavimento, Cathy andò a sedersi sullo sgabello.

La ragazza studiò un attimo la tastiera, sforzandosi di ricordare una melodia. Poi le venne in mente una in particolare e, per un attimo, la sua espressione cambiò. –signorina McRich … Cathy, c’è qualcosa che non va?- le domandò il giovane l’allievo.

A quella domanda, la giovane si riscosse: - No no, tutto ok.- e sollevò le mani: delicatamente, poggiò le dita sui testi d’avorio, emettendo una debole nota… poi, più sicura, iniziò a suonare. Chiuse gli occhi.

Le note dolci e piene di malinconia si librarono nell’aria, e Caitlyn cominciò a cantare con una dolcezza indescrivibile: e iniziò a ricordare suo padre che la prendeva in braccio, la baciava sulla guancia, la guardava con un amore.

il ragazzo chiuse anche lui gli occhi per godersi questa canzone che lei stava suonando solo per lui.

Passando davanti alla scalinata che portava alla prima casa, Mu e Aldebaran stavano per recarsi all’arena, quando il cavaliere dell’Ariete si fermò all’improvviso.

-Mu, che ti prende?- gli chiese il cavaliere d’oro della seconda casa.

-Ascolta- gli disse Mu, e poi rimase in ascolto,assorto: -E’ Caitlyn…- mormorò dolcemente e chiuse gli occhi. Aldebaran rimase anche lui in ascolto: sorridendo,esclamò: -E’ vero. È proprio brava a suonare quello strumento.- .

Il suo amico annuì, e sempre a occhi chiusi, rivide Caitlyn bambina che gli sorrideva mentre gli donava la cosa cui lei teneva di più. Per un attimo, gli sembrò di percepire, grazie i suoi poteri psichici, l’immensa sofferenza che la ragazza si portava dentro, ma che nascondeva bene.

Il cavaliere del Toro studiò il suo amico e inaspettatamente, sorrise: -Andiamo, dobbiamo allenare i nostri allievi.- e se ne andò. Mu, riscossosi, lo seguì.

 Intanto Evelyn era appena tornata al tempio dell’Ariete, quando sentì quella melodia. Ammutolita, si avvicinò piano alla stanza e si appoggiò allo stipite della porta, lasciata aperta. Rimase lì a fissare sua figlia suonare e cantare quella canzone a lei così cara. Sentì un brivido scorrerle lungo la schiena.

 E la ferita nel suo cuore, ancora aperta per la prematura perdita del suo amato marito,  si aprì, riempiendola di dolore. gli occhi si riempirono di lacrime, che scivolarono silenziosamente sulle sue guance, ricordando il giorno in cui lui gliela fece sentire per la prima volta…

 

- Sei bellissima…- le mormorò Edward, appena rientrati a casa dal corso pre-parto, accarezzandole dolcemente il pancione.

Evelyn sorrise: -Grazie. Non sembro una mongolfiera?- chiese ridendo.

L’uomo rise e la baciò: -Affatto…stenditi sul divano, mentre io ti faccio una sorpresa…- detto questo, la accompagnò al sofà con tanta premura.

La donna si distese, mentre suo marito si portò al piano.

-Hai composto un’altra canzone?- gli chiese incuriosita.

Edward annuì: - Ssh… ascolta-. E iniziò a suonare quella stessa canzone, cantandola con voce calda ed emozionata.

Evelyn rabbrividì al suono, alle parole così belle, e alla voce di lui, e si godette quella meraviglia di canzone.

Quando egli terminò con un sorriso estatico sul viso, lei aveva gli occhi umidi:-E’ stupenda… Quando l’hai composta?- gli chiese commossa.

Suo marito si alzò e si sedette vicino ai suoi piedi, guardando con amore sua moglie e il suo bel pancione: - Una settimana fa. E’ la canzone del nostro bimbo che verrà…Sarà  la sua ninna nanna…- mormorò e si allungò a baciare e ad accarezzare il ventre rigonfio di sua moglie e iniziò parlare alla loro creaturina con voce dolce…

 

Il flusso dei ricordi di Evelyn e la canzone si interruppero ad un rumore di passi improvviso: d’un tratto, il cavaliere del Cancro entrò nella stanza, furioso: -Che ì diavolo ci fai qui, Mydras? A quest’ora dovresti essere all’allenamento! E tu, stupido ragazzino, sei qui ad ascoltare imbambolato una stupida musichetta!- e lo afferrò per un braccio, facendo alzare il suo allievo.

Mentre sua madre era sul punto di intervenire, Caitlyn vide rosso dalla rabbia: veloce come una scheggia, si alzò dallo sgabello e andò a fronteggiare l’uomo:-Togligli subito le mani di dosso! Non stava facendo nulla di male, io l’ho convinto a venire qui ad ascoltarmi suonare il piano! È forse un sacrilegio?! Ha bisogno di un po’ di riposo- sbottò stizzita.

-Tu non ti impicciare, ragazzetta!- le sibilò minaccioso Deathmask.-E non osare contestare come devo allenare il mio allievo, non te lo permetto!-

-Non sto contestando come lo alleni, ma come lo tratti.- gli urlò lei. –Sarà certo un allievo, ma è pur sempre un ragazzino! E come tutti gli altri, ha diritto di divertirsi e di riposarsi. E inoltre, gli dovresti anche del rispetto, come fa lui con te!- .

Deathmask scoppiò in una risata maligna: -Io, rispetto a lui? A quest’incapace?- esclamò. Caitlyn digrignò i denti e strinse forte i pugni, tentando disperatamente di reprimere l’impulso di prenderlo a sberle.

-E in quanto a te…- il cavaliere si rivolse al ragazzino, con voce dura.- da oggi sarai in punizione. L’allenamento durerà dall’alba al tramonto,senza alcuna interruzione. E se ti scoverò, anche solo una volta, a giocare o a sentire la musica, io ti…-

Caitlyn fece per ribattere, furiosa, ma la voce ferma di Mydras la fermò: -No…- fece il ragazzino, guardando sicuro il suo maestro.

Deathmask alzò un sopracciglio, squadrando il suo allievo.

Mydras si trattenne, come se stesse cercando le parole adatte, poi continuò:-maestro, se lei vuole farmi allenare ancora più strenuamente, io non mi opporrò… ma io, voglio prender parte ai giochi insieme agli altri… prometto che mi impegnerò assiduamente agli allenamenti e che non vi disubbidirò. Ma giocare con gli altri, vi prego, non negatemelo!- esclamò tutto d’un fiato.

Deathmask lo guardò con stupore, Caitlyn con orgoglio e sfidò l’uomo a ribattere con lo sguardo: poi, inaspettatamente, il cavaliere sorrise. Entrambi rimasero stupiti: Cathy poteva giurare che fosse un sorriso d’orgoglio.

-vedo che hai capito.- gli disse lui.-Finalmente hai appreso la lezione che per giorni e giorni tentavo di farti capire: la determinazione. Un cavaliere, oltre che forte, dev’essere soprattutto sicuro di ciò che desidera e di quale sia il suo dovere, e perseguirli con grande risolutezza. Oggi hai trovato dentro di te la volontà di ribellarti al mio volere, per ciò che tu desideri e per ciò in cui tu credi.- e si voltò. –Andiamo, riprendiamo l’allenamento.- e si allontanò.

Il viso di Mydras si illuminò di una gioia interiore: per la prima volta, il suo maestro gli aveva dimostrato rispetto. Guardò raggiante Cathy, ringraziandola con lo sguardo.

Caitlyn gli sorrise, e con un cenno, lo invitò a seguire Deathmask.

Il ragazzo, con un cenno della mano, la salutò e se ne andò, seguendo il suo maestro.

la ragazza sospirò, rassicurata dal fatto che, forse, Deathmask non fosse poi così tanto crudele: cercava solo di impartire una lezione al suo allievo.

Incrociò lo sguardo di sua madre: la donna le sorrise orgogliosa e se ne andò.

Cathy ritornò al piano e riprese il brano da dove l’aveva interrotto.

Si lasciò trascinare dalle note di quella sinfonia così dolce, ma nostalgica, lasciandola entrare dentro di sé e che la immergesse nel mare dei suoi ricordi più intimi.

E lo rivide: rivide il sorriso di suo padre rivolto a lei, solo a lei.

Il cuore le si spezzò, ma lei continuò a suonare, mentre la musica si confondeva in un ricordo particolare, di quando lei aveva appena sette anni:

 

Una bambina era seduta su un tappeto morbido, circondata dai suoi giochi preferiti.

Era così intenta a giocare, che non si accorgeva dello sguardo così pieno d’amore del padre, che la guardava giocare.

Improvvisamente, l’uomo si alzò dal divano e andò al pianoforte. Si sedette sullo sgabello, e iniziò a suonare.

Caitlyn interruppe di colpo  il gioco, pose la bambola a terra, e ascoltò rapita il suo papà che suonava così divinamente quello strumento e che cantava con voce profonda.

Emessa l’ultima nota, Edward la guardò sorridente.

-Che bella, papà!- esclamò Cathy, radiosa. Si alzò e, sgambettando, si diresse verso il genitore. –L’hai fatta tu?- gli domandò incuriosita. L’uomo annuì. A quel cenno, la bimba riprese: - E per chi? Per la mamma?- .

Edward scoppiò a ridere e con una mano, le scompigliò i capelli: -No, tesoro… l’ho fatta per te .- le rispose dolcemente.

Gli occhi di caitlyn brillarono e il suo sorriso si illuminò: -Per me? Oh papà, grazie!- esclamò raggiante.-E quando?- gli domandò.

Edward la prese in braccio e se la mise sulle ginocchia e iniziò a parlare: -L’ho composta quando aspettavamo la cicogna che…-.

-Ma papi, ormai sono grande per la storia della cicogna!- lo interruppe lei.

Suo padre scoppiò nuovamente a ridere: aveva dimenticato come l’intelligenza della sua bambina fosse così precoce!

-Va bene- continuò lui. –Allora, l’ho composta quando io e tua mamma ti aspettavamo. Ancora non sapevamo se saresti stata un maschietto o una femminuccia… così, ho composto questa melodia, per esprimere le mie sensazioni di gioia, di timore, di dolcezza… ma soprattutto, quella d’amore che già provavo per te, anche se non eri ancora nata. Quando sarai triste, spero che questa canzone ti sostenga sempre e che ti rammenti l’immenso amore che io e tua mamma proviamo per te…- e se la strinse al petto: - Ti voglio tanto bene, piccola mia…- le mormorò.

Caitlyn lo abbracciò e strinse forte la camicia del padre nei suoi piccoli pugnetti:- E’ il regalo più bello che tu mi hai* mai potuto fare, papà… ti voglio tanto bene anch’io, papà…- gli disse.

Edward fece fatica a ingoiare il groppo in gola che gli era venuto a quelle parole.

Padre e figlia si sciolsero dall’abbraccio: vedendo lo sguardo curioso di lei sulla tastiera, Edward sorrise:- Vuoi imparare a suonare il piano?- le domandò.

-Oh sì, si, papà!- esclamò lei. Poi si ricompose: -Cioè, posso?-.

L’uomo ampliò il suo sorriso e la pose delicatamente sulla sedia accanto a sé:-Certo che puoi! Non è mai troppo presto o tardi per imparare a suonare e ad amare la musica!- . e si mise a spiegarle: -Allora, per prima cosa, devi imparare le note musicali…-.

 

L’ultima nota si disperse nell’aria, e Cathy finì di suonare, commossa. Poi capì: capì che suo padre viveva dentro di lei… viveva attraverso la musica…

 

….

* l’errore sintattico è voluto, per rendere meglio come si esprime una bambina di sette anni !!

 

Uao, non riesco a crederci!!! Finalmente sono riuscita a postare un altro capitolo, anche se con un mega ritardo!! Vi chiedo scusa, ma sono stata impegnata con l’università ^__^. Lo so che sono un po’ pedante con questa storia della perdita del padre di cathy, ma vedrete che la figura del padre sarà un punto fondamentale per questa fanfic ^_^

Ringrazio ancora di cuore tutti voi che continuate a seguire questa storia, nonostante i continui ritardi T__T. un bacione a voi tutti e spero che questo capitolo vi piaccia ^__^!!

 

Ad Aries no Nike: tesoro, anch’io ti devo ringraziare di due, anzi di tre cose: primo per la tua bellissima recensione… mi hai commossa con le tue parole T__T!! sono felice che  come ho tratteggiato Shion ti piaccia ^__^ ;come sono felice che ti piaccia il rapporto tra Caitlyn e Mu ^___^ : per quanto riguarda se hanno capito di provare qualcosa l’uno per l’altro, posso dirti che ci sono molto molto vicini ^____^ e riguardo al tuo presentimento, posso solo rivelarti che qualcosa accadrà, ma vedrai che tutto si sistemerà ^__^. D’altronde, tutte e due vogliamo che il nostro amato arietino sia felice !! ( tra l’altro, anch’io lo preferisco etero ^^! Mu = non si era capito!, Io = eh eh …). Secondo ti ringrazio per il tuo sostegno e per il fatto che questa fanfic ti piaccia così tanto ^__^ e terzo, ma non meno importante, ti ringrazio infinitamente per i tuoi suggerimenti sul nome del cavaliere di Zeus: hai scritto dei nomi veramente interessanti, e Ren del Fulmine non è affatto malem sai ^^!! Credo proprio che ci farò un pensierino su ^_^

No, ti prego, non esaurire la tua fantasia, xd!!!!

Ti mando un bacione enorme !!! ^___^

 

A Lady Koishan: uao, che posso dire ^^ sono felicissima ti piaccia come sto sviluppando la storia e i miei pairing, ma soprattutto per il fatto di averti acceso la curiosità su una coppia Shion-chiunque ! spero che la tua ricerca di altre storie in cui faccia l’innamorato abbia portato buoni frutti ^^, e sono strafelice che lui e Mary ti piacciano tanto insieme, e che ti piaccia quel mio personaggio ^_^

Per quanto riguarda il motivo per cui Cay (tra l’altro, bel soprannome per la mia Caitlyn ^__^) è protetta, in effetti è vero, non è molto chiaro T__T spero tanto che tutto sarà più chiaro nei capitoli futuri…

Ti ringrazio moltissimo per il tuo apprezzamento riguardo la coppia caitlyn/mu, e hai ragione, lui è molto restio ad amoreggiare ^__^!!

Hai centrato nel segno: detesto Saori Kido <_< non muove mai, o solo per quelli di bronzo, un solo dito per i suoi cavalieri, e da questo punto di vista preferisco Sasha del Lost canvas ^^!!

Grazie per aver apprezzato la loro riappacificazione!! E io che temevo fosse troppo sbrigativa!! Devo dire che ho tentennato molto se lasciarli ancora per qualche chappy, ma poi, ho dovuto purtroppo optare farli morire T__T per il continuo della fan fiction T_T

Ciaooo e un grosso bacione ^__^!!

 

  
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