«Bonsoir, gentili ascoltatori, qui è il vostro Francis da Radio “Le Monde”. Prima di lasciarvi cullare da dolci note jazz, devo fare un annuncio importante: dalla settimana prossima, inviateci una dedica, breve o lunga, a una persona a cui tenete, e scrivete anche il nome di una canzone. Ogni giorno, fino a domenica, sorteggeremo una di queste, che verrà letta qui alla nostra radio a fine programma. Che cosa romantica, oui? Mi raccomando, scrivete, scrivete, scrivete! L’amore che dichiariamo ai nostri cari non è mai abbastanza. Potrebbe essere un bel regalo, non è forse vero? Ora vi saluto, sintonizzatevi domani, alla stessa ora, su Radio “Le Monde”! Au revoir~ »

In quel momento, una Ford argentata inchioda al semaforo appena diventato rosso della 5th Avenue. Il guidatore sbatte le palpebre velocemente. “Che idea!” pensa “Questo si che sarebbe un regalo da eroe, per quel vecchio. A lui piacciono tutte queste cose romantiche e all’antica.. si metterà a piangere dalla gioia!”. Ha appena finito di formulare questo semplice pensiero, che scatta il verde, e il ragazzo riparte diretto verso casa.

Nello stesso istante, tre giovani uomini sono all’interno di una Volkswagen scura che scivola sull’autostrada. «Na, Rod! Rod!» esclama quello seduto al centro del sedile posteriore, battendo una mano sulla spalla di quello che sta guidando.
«Cosa c’è, Gilbert? Smettila, sto guidando» sbotta, con il tono solitamente calmo velato da un’ombra di seccatura.
«La settimana prossima fai cinque anni con Elza, giusto? Potrebbe essere un’idea per chiederle di sposarla!»
A quel punto la macchina perde un attimo il controllo, mentre il viso di Roderich si tinge di un rosso vivo. Balbetta qualche parola sconnessa, che somiglia vagamente a un “Come lo sai?” «Ah, me l’ha detto Feliciano, ti ha sentito mentre provavi il discorso da farle. A proposito, sei patetico. Il grande me non avrebbe mai fatto una cosa del genere!»
«Queste non sono cose che ti riguardano. Schluss. Se proprio vuoi, raccontalo ad Antonio… a lui sicuramente una cosa del genere può interessare.» dice, serio. Gilbert si abbandona sul sedile, leggermente offeso, passandosi una mano tra i capelli tanto chiari da sembrare bianchi. Anche se Roderich non lo ammette, però, è un romantico e non può dire di non averci pensato nel momento esatto in cui ha sentito l’annuncio. Il terzo ragazzo, quello seduto sul sedile del passeggero, non apre bocca. Si limita a stare in silenzio, il gomito appoggiato alla portiera e la mano sui capelli biondi tirati indietro con il gel, e fissa il paesaggio buio sfrecciare davanti ai suoi occhi. Lo fissa senza vederlo, poiché i suoi occhi sono occupati dalle immagini di qualcuno. Il suo qualcuno.

La mattina seguente, due ragazzi stanno facendo colazione seduti a uno dei tavolini esterni di un bar. «E allora, tipo, stavo ascoltando la radio no? E, cioè, c’è una radio che ha fatto una cosa totalmente interessante! Tipo bisogna scrivere una lettera che viene dedicata a qualcuno, e dopo viene trasmessa una canzone! Non è totalmente fantastico?!» esclama il biondo con gli occhi accesi dall’entusiasmo.
«Ehm.. si, Feliks, hai ragione tu.» sospira quello seduto di fronte a lui, rassegnato alla velocità con cui parla l’amico… compagno… fidanzato… si, insomma, lui.
«Non ti piacerebbe che ti dedicassi qualcosa, Toris?» sussurra maliziosamente Feliks, avvicinandosi a lui pericolosamente, poggiando una mano su quella dell’altro. Toris arrossisce e distoglie lo sguardo, spostandosi i capelli davanti al viso. «Fai come vuoi.» dice, tremando. «Uff, To, sei totalmente noioso! Cioè, che ne dici di, tipo, entusiasmarti qualche volta??» sbuffa, allontanandosi di scatto. L’altro fa un grande sospiro. «No, Feliks, sei tu che ti fai prendere troppo facilmente.»
Feliks non risponde, limitandosi a girare la testa e guardare da un’altra parte, imbronciato.

Al tavolo accanto sono sedute due ragazze. Una sembra essere sulla ventina, mentre l’altra è molto più giovane. «Lili, hai sentito cos’hanno detto quelli? Cavolo, come vorrei che Rod mi scrivesse una lettera...» dice sognante quella più grande, sistemandosi il fiore rosa che ha tra i capelli.
«Già…» sospira l’altra con una vocina flebile, «Piacerebbe anche a me che mi dedicassero una cosa del genere.»
«Per esempio… da parte di Vash?» sorride la prima, mentre l’altra arrossisce visibilmente, «Lo prendo come un sì» conclude, sempre con un sorriso.

***Angolo di Moon***
Lo so che è molto breve e confusionaria, ma questa è solo un'introduzione, e inoltre ho cercato di legare insieme sette diverse storie. Prometto che i prossimi capitoli saranno molto più lunghi e comprensibili(e approfonditi u.u) Però dovete sostenermi, insomma, se l'idea vi piace lasciate una piccola recensione TT.TT e anche per le critiche, naturalmente xD
Grazie a tutti voi che avete letto <3
_Moon