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Autore: NiNieL82    26/11/2010    2 recensioni
POSTATO IL FINALE
“Non me ne frega niente di questo Orlando Bloom, non so se hai capito, Laura. Di pure al boss che questa me la paga. Non me lo sarei mai immaginato che avrebbe fatto una cosa simile!” esclamò Edith dirigendosi verso l’entrata del privè, dove avrebbe tenuto l’intervista.
“Ma miss Norton, Orlando Bloom e un attore di fama mondiale, il capo ha affidato a lei questa intervista proprio per questo motivo” rispose una terrorizzata Laura, segretaria personale di Edith, dall’altro capo del telefono.
[Dal primo capitolo].
“Sono lieta di conoscerla, mister Law.”
Jude sorrise e replicò:
“Ti prego, non mi far sentire più vecchio di quello che sono dandomi del lei. Chiamami Jude e tagliamo la testa al toro. Che ne dici?”
Edith sentì le gambe cederle. Certo, se lo avesse raccontato anche a Rachel sarebbe stramazzata al suolo per la sorpresa. Dare del tu a Jude Law mica è cosa di tutti i giorni.
Sorrise, un po' nervosa e disse:
“Ok, Jude!”
Gli occhi azzurri dell'attore ebbero come un lampo. Edith sentì una strana molla allo stomaco.
[Dal capitolo 22].
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ' I was born to love you.'
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Capitolo 21: Solo amici.



Ayko era bella. Aveva lunghissimi capelli neri e lucidi, eredità giapponese del padre e dei bellissimi occhi azzurri a mandorla, dono della madre, almeno nel colore. Aveva un fisico asciutto e vestiva sempre bene, comprando, a differenza di Edith dai mercatini della città, non potendosi permettere abiti firmati.

Quel sabato mattina, stava fuori da un camerino, aspettando che Edith finisse di provare quello che doveva essere il ventesimo vestito del negozio.

E quello mica era un negozio qualunque: era l'Emporio Armani.

A detta di Edith, doveva prendere un vestito per andare ad una festa dello stilista al quale partecipava anche un suo amico.

E che amico! Orlando Bloom, stella nascente del cinema moderno....

Quando si dice 'piove sempre sul bagnato'!

Stava leggendo un giornale di qualche mese prima, quando, sul tavolino, vide il numero di novembre di 'Vanity Fair' quello che aveva, appunto, Orlando Bloom, in copertina. Sorridendo lo prese e cercò l'articolo. Sapeva che era stata Edith a scriverlo. Quindi la curiosità di saperne di più della storia di cui tutti i giornali scandalistici parlavano, la portava a cercare informazioni anche davanti alla diretta interessata.

Trovò la pagina, con una foto di Orlando molto bella, in primo piano, con i capelli legati a coda e la barba appena incolta. Il titolo diceva:

MAI ARRENDERSI!e sotto il piccolo sottopancia del testo che spiegava il nome dell'articolo: “Orlando Bloom è l'attore del momento. Bello, ricco, quasi famoso in tutto il mondo. Ma ci vorrà davvero poco affinché tutti conoscano il suo nome. Alla nostra inviata più famosa, Edith Norton, Orlando si racconta e ammette che, una cosa importante della sua vita è stata quella di non arrendersi mai. E non solo..”

Ayko girò la pagina, cominciando a leggere l'articolo che diceva:

Anche se con un po' di ritardo, Orlando arriva all'Hard Rock sorridendomi, vestito casual. È innegabile che sia davvero un bel ragazzo, motivo per cui è uno degli attori più amato dalle donne. Noto da subito che non si formalizza, a parte qualche piccola galanteria da vero gentleman inglese. Nonostante questo non rimango incantata. Accendo il registratore e comincio a fargli le mie domande...”

Ayko cominciò a leggere, cercando qualche cosa che potesse dimostrare che i due stessero assieme già da allora, ma nemmeno tra le righe, la giornalista nippo-americana notò qualche cosa che non andava.

Tutto filava liscio, con domande per nulla personali che parlavano di tutto. Perfino di Kate.

Che cos'è l'amore per Orlando Bloom? Attendo qualche momento, Orlando si gratta la testa e sorride. Poi mi guarda negli occhi e risponde: 'Prima solo una parola. Poi ti rendi conto che ci sono delle persone che te lo possono spiegare, ti possono far capire che cosa sia davvero. E io quella persona l'ho trovata. Non mi era mai successo prima, ma ora sono sicuro di aver capito che cosa sia l'amore, veramente!'

Ayko sospirò delusa.

Se stava cercando qualche cosa che la rendesse partecipe della storia tra Orlando ed Edith si trovava, invece, con un pugno di mosche. Quei due, ai tempi di quell'intervista non aveva nessun tipo di relazione, anzi.. Sembrava quasi -o forse lo era per davvero- che quella fosse la prima volta che si vedessero.

Ma allora come si era trovata a vivere con lui? Va bene che le vie del signore sono infinite – e detto da una che era crescita con un buddista e una protestante era tutto dire!- ma come si fa a scrivere un articolo su uno degli attori più belli del mondo e trovarsi in casa sua?

Ayko non capiva. E non credeva nemmeno a quello che Edith diceva riguardo a questa storia, ovvero, che fossero solo amici.

Balle! Tra di loro c'era qualche cosa. E, probabilmente, nemmeno loro lo sapevano.

Come sto?”

Ayko chiuse il giornale di scatto e lo mise sul tavolino.

Guardò Edith con un po' di imbarazzo e disse:

Meravigliosa!”

Era vero. Non aveva detto una bugia. Edith aveva preso un bellissimo vestito rosso, di un rosso accesso, con un corpetto increspato che si scioglieva in ampie gonne velate che formavano una bellissima e unica gonna liscia che dai vari spacchi tra un velo e l'altro, ogni qualvolta Edith si muoveva, faceva vedere e non vedere le gambe.

Dici?” chiese Edith insicura, voltandosi verso lo specchio e guardando la sua immagine riflessa.

Ayko annuì. E guardando l'amica disse:

Dovresti comprare un paio di scarpe dello stesso colore. E ti porto da una mia amica che fa la parrucchiera ed è davvero brava. Anzi! Sai che ti dico? Facciamo una cosa. La fai venire da te e ti sistemi proprio a puntino. A quel Bloom le faremo venire gli occhi di fuori per quanto sarai bella il giorno della festa.”

Edith sorrise e si voltò a guardarsi. Il solo pensiero di Orlando che la guardava compiaciuto, le aveva fatto scattare una molla nello stomaco. Si sentiva scema, si, ma in quel momento, con quella prospettiva, si sentiva davvero sulla luna.



Stava al computer, ticchettando qualche cosa.

Era da un po' che ci pensava, ma quando stava con Brian, non riusciva mai a buttare una bozza di quelle idee che rappresentavano la storia che aveva in testa da ormai un anno.

Ora che la casa di Orlando era in completo silenzio e anche Sidi e Posh stavano accucciate vicine, dormendo tranquille, le dita di Edith correvano velocissime sulla tastiera, formando frasi di senso compiuto sulla pagina di Word del PC.

Willow sorrise guardando la strada vuota. Daniel era andato via. Non ci credeva ancora. Tutto si aspettava ma non un bacio da lui. Da lui che era stato il suo amore di bambina, da lui che era stato il suo confessore in tutti quegli anni. E che cosa le importava se stava per scoppiare una guerra. A lei non l'avrebbe toccata. A lei non poteva farle male più nulla. Ora che aveva Dan vicino, tutto era più bello...”

Stava rileggendo quello che aveva scritto, quando sentì la serratura schioccare.

Guardò l'orologio. Erano le undici e mezza.

Sorrise e saltò giù dal letto, mentre Sidi e Posh la seguivano contenti.

Stava per scendere in sala quando sentì:

Nikki che fai?”

Era la voce di Orlando. Era bassa, eccitata.

Sentì una risatina bassa e poi lo schiocco di un bacio e la voce maliziosa di una donna che diceva:

Indovina?”

Le risate sommesse divennero due, si sentì un altro bacio e poi un sospiro soddisfatto di Orlando.

Non qua!” disse lui appena in tempo, con la voce rotta dal piacere.

Perché?” chiese quasi delusa la ragazza.

Te lo spiego dopo..” rispose Orlando.

Edith, sulle scale, con i pugni chiusi, sentiva il cuore battere a tonfi sordi. Sentì la porta dello studio di Orlando aprirsi e le risate dei due diventare un po' più alte. Poi sentì i gemiti di lei e ignorando le lacrime che stavano pungendo per uscire, a passo lento andò verso la stanza, cercando di ignorare i gemiti di piacere di Nikki, sempre più forti.

Ma perché piangeva?

Perché stava male?

Orlando era un uomo libero e poteva fare quello che voleva della sua vita.

Allora perché sentiva come se un mostro stesse divorando le sue viscere? Perché sentiva tutto quel livore?

Si sdraiò nel letto, ignorando apertamente Posh che si mise ai suoi piedi ronfando, per farle le fusa. Le lacrime che prima pungevano per scendere, silenziose e inesorabili fecero il loro percorso. Edith non si curò di asciugarle. Lo fecero da sole, per il caldo o assorbite dal cuscino, mentre Edith, addormentata, sognava di cadere in un dirupo, fasciata nel suo vestito rosso di Armani.


La mattina dopo rileggeva tranquilla il suo primo capitolo. La storia prometteva bene. Aveva trovato un punto per poter scrivere tranquilla. E visto che a lei piacevano le cose lineari e ordinate, le sembrava più che giusto cominciare dal primo capitolo.

Stava correggendo alcuni errori di battitura, quando vide entrare una bellissima ragazza, dai lunghi capelli biondo quasi platino, che sorrideva dall'alto del suo metro e settanta, mettendo ben in mostra il seno, le labbra e gli zigomi rifatti, lasciando la camicia strategicamente aperta di qualche bottone.

Edith la squadrò da capo a piedi e quando Nikki se rese conto che quella non era la governante, dato che stava seduta in cucina usando un portatile, chiese con un vocetta mielosa sorpresa, che non celava il fastidio di vedere una donna in casa dell'uomo con cui aveva fatto sesso:

Scusa? Che ci fai qua?”

Ci abito per tua informazione!” rispose Edith che, senza alzare lo sguardo dallo schermo del portatile, ticchettava veloce con le dita sui tasti.

Nikki la fissò con circospezione prima di parlare di nuovo. Non si era mai trovata in una situazione simile. Gli uomini che erano sposati o fidanzati e andavano a letto con lei, non si erano mai permessi il lusso di farlo quando le rispettive compagne erano in casa.

Sei.. La sorella di Orlando... Per caso?”

Edith sollevò lo sguardo dallo schermo del portatile e unendo le mani sotto il mento, guardando la ragazza, disse, sorridendo falsamente:

No. Se Orlando fosse mio fratello, credo che avrebbe un briciolo in più di buon gusto sia nello scegliere le donne che nel portarsele a casa e scoparsele nel salotto, rischiando di farsi vedere dagli ospiti che ha in casa.... No! Non sono la sorella di Orlando. Sono una sua amica. E non amica come intendi tu. Sai... Io so essere amica di un uomo senza portarmelo a letto..”

Edith stava per continuare quando Orlando entrò in cucina e Nikki, che era rimasta come inebetita davanti all'invettiva di Edith, anche se era rimasta nei toni più pacati, quando vide la sua 'preda' sorrise, quasi dimenticando gli insulti che prima la ragazza le aveva fatto e, abbracciando Orlando, disse:

Ciao piccolo!”

Edith quando sentì quella frase inarcò le sopracciglia, in un'espressione completamente sarcastica. Orlando se ne rese conto e, infastidito, disse:

Ciao! Nikki.. Potresti vestirti. Tra poco arriva la governante e non mi va l'idea che ti trovi completamente nuda, in giro per casa”

Ma ho la tua camicia!” sorrise ancora più maliziosa lei, strisciandosi contro di lui.

Edith si tuffò nella mug, per non farsi vedere mentre rideva, sorseggiando un po' troppo a lungo il suo tè. Orlando, sempre più imbarazzato, replicò, allontanando la ragazza per l'ennesima volta:

Appunto. Toglitela e rivestiti. Ti faccio chiamare un taxi se vuoi...”

Nikki parve offesa e scoccò uno sguardo di biasimo ad Orlando e uno d'odio ad Edith che sorridendo, senza abbandonare una certa espressione sarcastica, poggiò la mug sul tavolo e si mise di nuovo a ticchettare veloce sulla tastiera. Orlando la guardò, accigliato e non disse nulla. Prese la caffettiera dove stava il caffè e lo versò nella tazza. Per qualche secondo regnò il silenzio, poi, Orlando si alzò e chiamò per un taxi. Diede l'indirizzo e chiese quanto ci voleva perché arrivasse. Quando Nikki scese, le infilò in mano una mucchio di banconote e disse:

Arriverà un taxi tra un paio di minuti, credo che si chiami Greg 45. questi sono i soldi per pagarlo!”

Era imbarazzato. Edith pensò che normalmente non si comportasse così, visto anche il modo di fare che aveva avuto con lei e si sentì un po' in colpa per essere presente e rendere le cose ancora più difficili di quello che erano. Ma solo per poco, perché, appena ricordò i gemiti di lei e di lui in salotto, il mostro che aveva nello stomaco e le stava distruggendo le viscere, prese a ronfare facendo le fusa.

Guardò la scena di sottecchi, sorridendo soddisfatta, mentre Nikki, tutt'altro che contenta, prendeva le banconote e se ne andava via.

Aspettò che la porta di ingresso venisse sbattuta con forza, come logico, dalla ragazza, prima di parlare. E non fu la prima a farlo.

Ieri hai sentito qualche cosa?”

Orlando stava di spalle. Edith non lo poteva vedere in faccia mentre parlava, ma sentiva dal tono che era molto imbarazzato. E, forse, solo in quel momento si rese conto che la cosa era in entrambi i casi imbarazzante. Ma essendo nata senza vergogna, prese il coraggio a quattro mani e disse:

Stavo scendendo in cucina per bere, quando ho sentito che ti lamentavi...Ho scoperto solo dopo che non era un lamento...” il mostro nelle viscere di Edith prese di nuovo a torcersi mentre ricordava quella sera: “..capito cosa mi spettava di sotto, ho deciso di tornare sui miei passi e scendere dopo qualche minuto... Spero di non aver disturbato!”

Orlando incurvò di più la schiena. Ad Edith non gli importava. Il mostro dentro di lei, gridava vendetta e se solo si fosse voltato, la giovane giornalista, avrebbe volentieri affondato le lunghe unghie sulla carne tenera del viso dell'attore. Poco le importava se lui con la sua faccia ci lavorava. Lei voleva vendetta e l'avrebbe avuta.

Io non volevo!” pigolò appena l'attore.

Edith sopirò e passando una mano sui lunghi capelli biondi disse:

Sei a casa tua. Puoi fare e portare chi vuoi. Io sono un ospite e non dovrei avere niente da dire. Però ti chiedo un favore. Per evitare situazioni imbarazzanti come questa, una prossima volta, avverti, almeno non mi presento in sala appena varchi la soglia di casa o quando lo stai per fare. E se ti dovesse scappare do testa di avvertirmi.. Beh! Sempre per lo stesso motivo, sei pregato di non usare gli ambienti in comune come la sala o la piscina o simili. Uno non è igienico, due non è carino...” e alzandosi prendendo il portatile aggiunse: “Naturalmente, alla luce dei fatti, non posso obbligarti a stare a delle regole a casa tua, quindi, appena mi sarà possibile, mi cercherò una casa così potrai stare quanto vuoi e con chi vuoi in giro nudo a casa tua.”

NO!” esclamò Orlando voltandosi.

Si guardarono in faccia. Edith trattenne a stento l'istinto di schiaffeggiarlo e di baciarlo subito dopo.

Orlando solo il secondo.

Non mi comporterò più così. Non porterò più delle donne in casa!”

Edith chinò la testa. Sorrise quasi subito e sollevando lo sguardo dentro gli occhi nocciola di Orlando, disse:

Non sono la tua donna Orlando. Non lo sono mai stata e mai lo sarò. Siamo solo amici. Capito. Solo amici....” e senza aggiungere altro si allontanò verso la sua camera, lasciando Orlando come inebetito in cucina, con i soli boxer addosso, mentre lei, entrando in camera, saltando sul letto, abbracciando Posh che le leccava faccia, pianse lacrime amare.



Il letto di Edith era una miriade di colori e di volant. Dopo due mesi a Los Angeles Edith aveva deciso d cominciare a liberarsi anche di tutti quei regali di lingerie che Brian le aveva fatto quando stavano assieme.

Aveva quindi riversato tutti capi sul letto, cominciando un ordinato smistamento: i capi più vecchi per il periodo delle mestruazioni, finivano in una piccola cassetta divisa per comparti; i più nuovi per le grandi occasioni; quelli né troppo vecchi, né troppo nuovi per tutti i giorni, mentre i regali di Brian, vecchi, nuovi o di media vita, finivano in una busta dell'immondizia.

Orlando la vide intenta in questa pratica, passando davanti alla sua porta e, troppo curioso per rimanere allo scuro di quella manovra, disse, entrando in camera:

Norton! Hai svaligiato un negozio di biancheria intima?”

Edith lo fulminò con lo sguardo e disse:

Bloom! Fammi un favore. Se devi dire stupidaggini, taci!”

Orlando non degnò nemmeno di una risposta la battuta al vetriolo della ragazza, anzi, si allungò e prese dal letto un piccolo busto dai nastrini multicolori e una fantasia alquanto bizzarra per una come Edith.

Scommetto che quando hai comprato questo eri ubriaca. Oppure hai perso una scommessa, vero?”

Edith si voltò di scatto per sottrarre il maltolto dalle mani dell'attore, ma senza successo. Orlando divertito, guardava l'oggetto della discordia e rideva:

Dammelo!” disse Edith cercando di prenderlo.

Non esiste. Anzi! Quasi quasi sai che faccio? Lo appendo alla porta di casa affinché tutti lo possano vedere. O meglio. Lo metto in bella mostra in guardino, vicino alla piscina...” rispose Orlando alla richiesta di restituzione.

Odioso bastardo, dammelo subito! Era un regalo di Brian quello!” disse Edith caricando per riprenderlo.

Orlando, prevedendo la mossa della ragazza, si mise a correre ed Edith fu costretta a seguire.

Sidi e Posh, vedendo i due 'umani' comportarsi così, credendo che stessero giocando, presero a correre dietro di loro. La prima abbaiando forte, la seconda attirata dai nastrini svolazzanti.

Si ricorsero per tutta la casa. Uscirono perfino in guardino, dove, Orlando bloccando a bordo piscina, venne spinto da Edith, per dispetto.

Mossa poco intelligente, dato che, l'attore, più scaltro, l'afferrò per una mano e se la portò dietro, con tanto di cane e gatto al seguito.

Ridendo lui, completamente bagnato, guardò il cane che risaliva con qualche difficoltà, mentre il gatto, con un balzo da leone, soffiò spaventata verso i due.

Orlando, divertito, rideva, guardando Edith che, contrariata, prendendo il bustino, disse:

Preso!”

Orlando si blocco a guardarla. Il petto di lei si solleva e si abbassava velocemente per la corsa. I capelli biondi bagnati, portati indietro con la mano, mostravano gli occhi obliqui, di un azzurro stupefacente quel giorno; le labbra imperlate d'acqua, così come le guance e gli zigomi. E quel neo su quelle labbra carnose, era come un invito a baciarle.

Edith si rese conto dello sguardo di Orlando e lentamente si spinse all'indietro verso il bordo della piscina, non riuscendo a staccare gli occhi da quelli del ragazzo. E anche lei non poté non notare gli occhi nocciola dalle lunghe ciglia, che la fissavano, mettendola in subbuglio.

I riccioli bagnati gocciolavano malignamente sul viso del ragazzo, bagnandolo di continuo, rendendo la pelle abbronzata ancora più lucente.

Era bello con la maglietta bagnata incollata al petto e le labbra appena socchiuse.

MA CHE LE STAVA SUCCEDENDO ACCIDENTI?!

Quello che non sapeva era che, Orlando, mentre guardava Edith pensava la stessa identica cosa. Entrambi erano in fibrillazione. E non riuscivano a capire il perché.

Edith, con la testa piena di pensieri continuò ad indietreggiare, finché non toccò il bordo della piscina.

Orlando era straordinariamente vicino. Poteva contare ogni goccia d'acqua sulle sue ciglia e vedere i suoi occhi marrone vicini come non lo erano mai stati.

E successe.

Le labbra di Orlando si incollarono a quelle di Edith che, sollevandosi appena, accolse il bacio e si aggrappò al suo collo. La mano di Orlando, passò prima sul viso, poi sui capelli e poi sul seno di Edith.

Fu quella la molla che fece scattare Edith. Il contato della mano di Orlando sul suo seno la fece ridestare da quel momento.

Si sollevò e scuotendo la testa, senza dire nulla, si allontanò dalla piscina, lasciando Orlando da solo nell'acqua.

Aveva fatto una cazzata.



Il tempo era cambiato in un secondo. La mattinata era stata ventosa e aveva spinto velocemente delle grosse nuvole sulla città degli angeli, coprendola di una fitta coltre grigia che, in poco tempo, scaricò una furiosa pioggia sui tetti e sulle abitazioni.

Orlando guardava la piscina dove cadevano piccole gocce sporcando l'acqua altrimenti pulita, ripensando che, solo poche ore prime, là dentro lui ed Edith si erano baciati.

Si erano baciati!

Da quel momento, Edith non gli aveva rivolto la parola, senza nemmeno uscire di camera. Si era avvicinato alla porta, per sentire che cosa stesse succedendo, ma sentì solo il veloce ticchettare dei tasti sulla tastiera. Lo stava facendo già da prima che si baciassero. Orlando aveva anche provato a capire cosa fosse e lei aveva risposto che lo avrebbe saputo una volta finito. Quella giornata, dopo quel bacio, forse, per lei, l'unico modo di scaricare la tensione, era stato quello di scrivere per tutto il tempo.

Almeno lei la tensione l'aveva scaricata. Ma lui? Lui aveva girato per la casa; aveva chiamato Dom e gli aveva raccontato quello che era successo, finendo così per riderci su per qualche minuto, giusto il tempo della durata della chiamata. Poi era ritornata quella strana sensazione di nausea, come un buco allo stomaco, che bruciava forte lasciandole una brutta sensazione alla gola.

Che cosa aveva fatto? Che cosa gli era saltato in testa? Possibile che fosse riuscito nell'impresa di rovinare tutto?

Le parole di John gli tornarono in mente come un colpo di cannone, risuonando quasi come un cupo ammonimento , in quel momento.

Ti innamorerai di lei, Ob. Sta già succedendo. E lo sai che te lo sto dicendo da tempo. Prima ti piaceva. Ora che ce l'hai in casa e ti rendi conto di quello che è...

Si era innamorato di lei? Non poteva dirlo con tutta sicurezza. Anzi.

Poteva pensare che le piacesse. E molto.

Ma non altro. Innamorato era un grossa parola.

Andò in cucina.

Sidi trotterellava vicino a lui, ma Orlando non le diede attenzioni.

Il cane, deluso, si allontanò tornando nel salotto dove arrivava il rumore della televisione accesa. Con l'umore decisamente sotto i piedi, Orlando si preparò qualche cosa con il microonde e si mise a mangiare da solo, in silenzio.

Una volta finito, dopo aver riposto le stoviglie usate dentro il lavandino, si avvicinò al salotto, almeno per fare pace con Sidi. Aveva bisogno di almeno un alleato a casa e se si giocava il cane non era un bene. Per nulla.

Entrò nella sala e la vide, seduta nel divano, che leggeva un rivista: il gomito sinistro poggiato sulla spalliera del divano, come la gamba sinistra, piegata e pigramente poggiata sul sedile, mentre la destra, dondolava avanti e indietro lentamente. I capelli piegato in una coda alta e il corpo fasciato in una grande maglietta a pipistrello che copriva quasi interamente i mini shorts neri che aveva messo sotto.

Era bella. Terribilmente bella. Rimase lì a fissarla. Fu lei, sentendosi osservata, che sollevò la testa e sorridendo, dolce, chiudendo la rivista, disse:

Orlando!”

Non era acida. Nemmeno sarcastica.

Ci doveva essere sicuramente qualche cosa sotto.

Sorrise tirato anche lui e disse:

Edith!”

Edith lo guardò fisso, tranquilla. Orlando non lo poteva sapere, ma era solo una maschera. Aveva scritto, si, tutto il giorno. Ma aveva pensato anche a quello che gli avrebbe detto una volta che si sarebbero incontrati. E lo stava per fare.

Infatti, sospirò e cominciò:

OB! Per quel bacio..”

Edith.. Sono stato uno stupido. È che tu sei una ragazza molto bella e qualsiasi uomo sarebbe caduto in tentazione!”

Non era quello che le voleva dire. Voleva dirle che era bellissima e che le piaceva. E che si era trovato spesso a pensare a lei come a qualche cosa di più che ad una semplice amica.

Edith lo guardò, un po' delusa. Forse si era aspettata che l'impulsivo Orlando dicesse qualche cosa di diverso da quello che aveva detto. Ma non era così.

Sospirò e portando una mano avanti, disse:

Shh!” si alzò e prendendo le mani di Orlando, aggiunse: “Sei sempre il mio migliore amico?”

Orlando annuì. Edith gli baciò una guancia e sorridendo aggiunse:

Questa è la cosa importante” e sorridendo tirò Orlando e aprì la portafinestra e uscì fuori.

Orlando fece resistenza ed esclamò:

Norton! Che vuoi fare? Fuori diluvia!”

Edith rise e uscì fuori. La seguì Sidi che scodinzolava e abbaiava mettendosi in piedi, facendo ridere divertita Edith, che l'accarezzava.

Posh, annoiata, guardava i due, miagolando. Orlando chinò la testa e disse, rivolto alla gatta:

Un po' fuori di testa la tua padrona, vero?”

Posh miagolò e per la prima volta da dicembre, si strusciò sulle gambe di Orlando e si mise a fare le fusa. Orlando sorrise e chinandosi ad accarezzarla dietro le orecchie disse:

Devo dire che oggi è la giornata delle sorprese. Prima bacio la tua padrona e lei non mi sbraita contro. Poi tu mi fai le fusa per la prima volta dopo quasi cinque mesi.. Quasi quasi cerco dove sta la telecamera di 'Scherzi a parte' per ogni sicurezza!”

Sorrise e poi sentì Edith che gridò:

Dai Bloom. Non fare lo scemo. Vieni qua. È divertente!”

Orlando si sollevò e la guardò. Tutto quell'umido gli avrebbe fatto male alla schiena. Ma non gli importava. Uscì fuori e abbracciò Edith che ridendo si mise a correre e a giocare con Orlando, salvo poi scivolare nella terra bagnata e sporcarsi fino al midollo.

Quella era Edith. Bellissima, antipatica, sarcastica e irriverente, spocchiosa, testarda, prepotente e insopportabile. Ma anche dolce e inaspettatamente spirito libero, capace di ridere e bagnarsi sotto la pioggia come una ragazzina che vuole giocare a dispetto di quello che potrebbe dire la mamma una volta finito.



   
 
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