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Autore: Herm735    27/11/2010    5 recensioni
Aveva avuto una giornata molto dura. Ma avere giornate molto dure era entrato a far parte della sua routine. Ormai i metodi magici non erano più sicuri. Potevano essere quelli a farti beccare.
Era paranoica, ecco la verità.
Certo, se loro non avessero continuamente tentato di uccidere la sua gente, forse non lo sarebbe stata.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
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Il capitolo è un po' corto, perdonatemi...Buona lettura!





[Nel capitolo precedente...]

Per tutto il resto della sua vita, non dimenticò mai le parole che le disse Silente quello stesso pomeriggio, poco prima che bevesse la pozione.
Lei lo guardò sperando che percepisse il grazie non detto dallo sguardo nei suoi occhi.
E Silente, serio come poche volte lo aveva visto, si limitò a risponderle in un paio di frasi.
“Non preoccuparti, Hermione. Per ogni segreto, il tempo che passa da quando lo si seppellisce a quando qualcuno lo scopre, è inversamente proporzionale alla sua grandezza. Più il segreto è grande, prima qualcuno lo riporterà in superficie.”
Ma Hermione sapeva che il suo segreto, da quel momento in poi, sarebbe stato al sicuro.
Seppellito nei suoi ricordi e diluito da una pozione che sarebbe penetrata fin dentro la sua anima.
Il suo segreto era seppellito abbastanza in profondità.
Afferrò la fiala contenente la pozione e la fissò.
Il suo segreto era al sicuro.
Perché stava per essere cancellato.





Il Castello - Scozia - Il giorno della notizia, il pomeriggio

Guardò ancora la pozione che teneva in mano.
Sembrava acqua.
Però non semplice acqua.
L'acqua più trasparente e limpida presente nell'universo.
Sembrava così pura e incontaminata che berla sembrava un peccato mortale.
Non voleva contaminare quella purezza.
Allo stesso tempo, però, non riusciva quasi a resistere alle tentazione di berla.
Desiderava così tanto assaggiare quel liquido trasparente, per sapere di cosa sapesse la purezza a contatto col suo palato.
Quando finalmente si decise ad assaggiare la pozione, si ritrovò a pensare che probabilmente quello era il sapore di una nuvola.
Era impossibile da descrivere.
Dopo bevuta la pozione, l'effetto fu istantaneo.
La boccetta vuota le cadde di mano, rotolando dietro di lei.
Cadde in ginocchio.
Un milione, anzi, più, molte di più. Un miliardo, o forse di più ancora, furono le immagini che la investirono alla velocità della luce.
Vide una sorgente, fresca e pura.
Vide una collina, desolata e solitaria.
Un monte, dietro cui si nascondeva una luce.
Una luce, dentro cui si nascondeva l'oscurità.
Vide tutto intorno a lei cambiare, nonostante rimanesse uguale.
E poi ancora immagini.
Impossibili da elencare tutte.
Vide acqua, fuoco, erba, fiori, nascondigli, rifugi.
Vide tutto ciò che c'è da vedere.
La testa le sarebbe scoppiata da un momento all'altro.
Ne era sicura.
Sentiva un dolore lancinante ovunque dentro di lei. Tanto da poter quasi essere anche fuori da lei.
E poi, all'improvviso, cessò.
Nell'istante in cui anche le immagini cessarono.
E niente rimase, se non il nulla stesso.
Il suo ultimo pensiero fu Harry, poco prima di vedere soltanto buio.


Il Castello - Scozia - Il giorno della notizia, la sera

Quando aprì lentamente gli occhi sentì subito qualcuno accanto a lei muoversi.
“Cos'è successo?” chiese stordita.
“Sei svenuta” le rispose una voce gentile al suo fianco.
Si alzò lentamente a sedere.
Appena ci riuscì, però, il fiume di immagini riprese, solo che durò molto meno.
Se il primo le aveva fatto pensare ad un fiume in piena quando distrugge gli argini, quel secondo flash le fece pensare a una bottiglia di spumante troppo agitata.
Uno toglie il tappo e...
Non erano molte immagini, ma velocissime attraversarono la sua mente.
Quando la visione si concluse, il suo subconscio già ne conosceva il significato. E lei, automaticamente, lo apprese, come se qualcuno lo stesse spiegando ad un bambino piccolo e lei stesse ascoltando.
Le immagini mostravano chiaramente un evento che sarebbe avvenuto di lì a poco.
“Sirius, aiutami ad alzarmi.”
Si stava ancora tenendo la testa tra le mani, premendo sulle tempie.
Il cambiamento era stato troppo veloce, doveva ancora assimilarlo del tutto.
Sirius obbedì.
Appena fu alzata, Hermione scese verso l'ingresso, dove trovò Blaise e Pansy che guardavano un televisore babbano.
Zabini, accorgendosi degli occhi sgranati di Hermione, si affrettò a darle delle spiegazioni.
“Ci teniamo informati su quello che succede sull'altro fronte.”
Hermione annuì.
In quel momento una giovane donna riprese la parola, passando al servizio successivo.
Era la stessa giovane che aveva annunciato la morte di Seamus e Dean.
“Ed ora passiamo ad annunciare la morte che ha messo in agitazione il così detto mondo magico. Questo pomeriggio è deceduta Hermione Granger, una delle streghe più ricercate. L'ora del decesso va dalle due alle quattro del pomeriggio, quindi solamente poche ore fa. E dalle cinque tutti i media stanno divulgando la notizia, in giornali, telegiornali, perfino tra i prigionieri nelle carceri dello stato. Potrebbe finalmente esserci una svolta nella guerra che da tempo...”
Hermione si voltò e si incamminò all'esterno del castello.
Aveva visto abbastanza.
La sua prima visione era già diventata realtà.
Nel giardino trovò Amanda che parlava con Silente.
“Hai diffuso tu la notizia della mia morte.”
Non era una domanda.
Amanda si voltò verso di lei.
“Sì l'ho fatto. Meno ti cercano e meglio è. Inoltre non potevo permettere che mettessero sulla tua testa una taglia di cinquantamila sterline.”
Hermione pensò che era meglio non ribattere, si limitò a passare alla domanda successiva.
“Ho avuto una visione.”
Lo sguardo di Amanda si fece più attento.
“Quando?”
“Appena ho ripreso conoscenza. Ho visto tutti i media diffondere la notizia della mia morte come se niente fosse. Diffonderla ovunque. E ho improvvisamente avuto come la consapevolezza che...” si morse un labbro, indecisa se continuare a parlare. “Ho avuto la certezza che Harry sapesse. Non so spiegarlo è come se...”
“Se lo avessi sempre saputo.”
Amanda le sorrise, facendole capire che comprendeva. E che era del tutto normale.
“Io ho paura che possa commettere qualche pazzia. Credo che dovremmo muoverci verso il suo accampamento il prima possibile.”
Amanda scosse la testa.
“No. È troppo presto. Il tuo addestramento non è completo. Non sappiamo cosa sei in grado di fare. Non sappiamo come gestire i tuoi poteri né quali siano. Dobbiamo almeno avere una vaga idea dei tuoi limiti. Ed inoltre, non hai ancora letto la profezia.”
Hermione spostò lo sguardo da lei a Silente, e poi nuovamente verso lei.
“Lo farò domani. Domani leggerò la profezia e inizierò l'allenamento. Per stasera voglio solo riposare.”
Si voltò, riprendendo il sentiero da cui era arrivata e che l'avrebbe riportata dentro il castello.
Stanca, si sdraiò sul proprio letto, e poté finalmente dormire.


Il Castello - Scozia - Il giorno della notizia, la notte

Stava tornando nelle proprie stanze, quando qualcosa alle sue spalle catturò la sua attenzione.
Si voltò, facendosi precedere dalla bacchetta.
“Hermione. Mi hai spaventato.”
La giovane strega non rispose, si limitò ad avvicinarsi a lei.
“Amanda, credo che non sia saggio portare a termine il mio addestramento qui al castello. Dovremmo allenarci da un'altra parte. Solo io, tu e Silente. Partiremo domani mattina all'alba e torneremo tra tre giorni al tramonto. Il quarto giorno partiremo.”
Amanda fece un passo verso di lei. Si stavano fronteggiando.
“Cosa ti fa pensare che io sia d'accordo?”
“Supposizioni.”
“Cosa vuol dire, supposizioni?” chiese ancora più curiosa Amanda.
“Vuol dire che, se mi concentro, non ho bisogno che tu sappia che sono entrata. Posso direttamente prendere tutto quello che voglio dalla tua testa. Andare via per tre giorni è una tua idea. Solo che non sapevi se era saggio.”
Si allontanò di un passo.
“Ho già avvertito Silente.”
Fece un breve inchino, che significava molto. Simboleggiava la sottomissione di Hermione ad una strega con più esperienza di lei, nonostante i poteri che aveva acquistato, e che le permettevano di giungere oltre il limite.
Aveva scoperto di poter leggere nella mente senza sforzo, e di poterci riuscire con un po' di sforzo evitando di far sapere al suo ospite della sua visita.
“Credi quindi che sia saggio?” chiese Amanda, mentre Hermione era già a metà del corridoio.
“Non ho detto questo. Ma non intendo starmene qui ad aspettare. Abbiamo bisogno dell'alleanza con Harry Potter per vincere questa guerra, e dobbiamo ottenerla prima che si faccia ammazzare da qualcuno.”
Era tornata ad usare il cognome.
In breve sparì dietro ad un angolo.
C'erano molte cose che voleva sapere.
Per esempio chi avrebbe visto dietro la maschera. Amanda? O Harry era ancora dentro lei?
Iniziò a camminare più veloce per non pensare, quando un pensiero la travolse.
E se davvero la pozione lo avesse raso al suolo?
Camminò ancora più veloce, sempre di più, finché sul suo cammino trovò un ostacolo, a cui andò addosso. Era Sirius.
“Come ti senti, Hermione?”
Lei non tornò indietro, ma rimase vicina a Sirius, che l'abbracciò appena vide la prima lacrima brillare e scendere.
“Mi sento svuotata.”
Sussurrò Hermione, disperata, contro la sua spalla.
Sirius la tenne stretta a sé, lasciandole piangere ogni lacrima che sentiva il dovere di lasciar andare.
Proprio come avrebbe fatto un padre.




Ecco qua. Questo è il penultimo capitolo del Libro Primo...Continuerò a postare mettendo questa storia e la prossima in una serie, e spero che continuerete a seguirmi...Coooomunque...Un ringraziamento a voi che recensite, siete la mia fonte di ispirazione!

Vi aspetto la prossima settimana con l'ultimo capitolo...Fatemi sapere che ne pensate!




  
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