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Autore: binca    27/11/2010    3 recensioni
Bianca è una ragazza normale di quattordici anni, con i problemi di una qualsiasi adolescente, incomprensioni continue con la madre, migliori amici fantastici e un amore a distanza che dura da ormai due anni. Tutto nella sua vita funziona più o meno bene fino al giorno in cui scopre di essere incinta. E sarà qui, che presa dalla disperazione dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: abortire e continuare la sua vita di sempre o mollare tutto e scappare in montagna per crescere ciò che si sta formando dentro di lei con l'aiuto di Matteo, il suo ragazzo?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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E eccoci quì con il settimo capitolo ! Spero vi piaccia !

 

 

7

 

Gregorio, era in cucina a giocare con Kim, accarezzai il gatto e poi gli raccontai il casino che avevo appena combinato.

  • Quindi, tu sai tutto?

  • Cosa intendi, con sapere tutto?

  • Intendo che sai delle voci che girano sul mio conto e quelle cose li...

  • Si, lo so ma non me ne frega niente! Sei il mio fratellone e sono contenta che sia così. E poi non è ci credo molto..

  • Grazie Bianca, di solito, la gente, quando viene a sapere, si allontana..

  • Beh... diciamo la verità, quando io lo ho saputo, non ti conoscevo ancora e quel giorno in jeap, il giorno in cui ti ho visto e parlato per la prima volta, stavo veramente morendo di paura, poi mi sono accorta che eri una persona davvero fantastica!

  • Tu avevi paura di me?

  • Già e anche tanta...

  • Mmmm.......

  • Senti, mica è colpa mia se metà paese mi viene a dire che sei pericoloso.

  • No, hai ragione e poi, adesso, quel che conta è che tu non ne abbia più. Con la faccenda di mio fratello, non ti preoccupare, ci parlo io, adesso però, mi fai un favore?

  • Si fratellone, qualsiasi cosa!

  • Vai a prendere Andrea al Kraal.. Deve essere caduto dalla bici o qualcosa del genere, mi ha appena chiamato Cristian, il propietario per informarmi che sta piangendo... Intanto io parlo con Teo. Ok ?

Acconsentii e gli baciai una guancia per poi uscire dal suo appartamento.

La strada era coperta da un cumolo di neve ma non ci feci molto caso e mi sedetti sugli scalini per osservare il panorama stupendo che si apriva davanti a me.

Le montagne, i prati, i fiumi, tutte cose che a Venezia, la mia città, non si vedevano neppure col binocolo.

Dieci minuti dopo, stavo andando al Kraal, un parcogiochi che era costituito anche da un campo da calcio e da un bar con la BMX rossa fiammante di Andrea. Di sicuro non era caduto dalla bici, visto che la stavo usando io. Per di più trovavo strano che si fosse messo a piangere per una stupida caduta visto che si era fatto male un centinaio di volte e mai, neanche quando dal dolore aveva perso i sensi, dai suoi occhi era uscita una lacrima.

Il Kraal era quasi deserto, c'erano solo cinque o sei bambini che ridevano felici sui giochi, ma nessuna traccia del mio nanetto, soprannome che gli avevo dato anni prima quando l'avevo conosciuto, nome a cui lui teneva molto, forse fin troppo.

Entrai nel bar e mi diressi verso Cristian chiedendoli dov'era il piccolo. Come risposta, mi indicò la porta del bagno così, ancora più turbata, la aprii. Il mio nanetto, era seduto per terra e stava piangendo a dirotto. Gli andai vicino e lo abbracciai forte.

  • Hey peste, che succede?

  • Vattene via!

Non lo aveva mai fatto prima.. Era un comportamento non da lui, almeno per quanto riguardava il nostro rapporto . Di solito, se era triste, parlava solo con me e così gli alzai la testa e lo guardai negli occhi.

  • No, non me ne vado e adesso, mi spieghi cosa sta succedendo.

  • Non voglio che tu abbia il bambino – Mi urlò fra un singhiozzo e l'altro. Lo guardai sorpresa, visto come aveva preso bene la notizia la sera prima, mi risultava strano il fatto che avesse cambiato idea in così poco tempo.

  • E perchè no?

  • Perchè dopo, non starai più con me e non sarò più il tuo nanetto!

  • Guardami – Gli dissi tremante - Tu per me sei e sarai sempre speciale, nessuno e ripeto nessuno, cambierà mai quello che provo per te. Neppure mio figlio! Sei il fratellino che non ho, sei l'unica persona che mi ha visto piangere per tuo fratello quando mi mollava, sei l'unico che mi conosce veramente!

  • Davvero? - Disse tra un singhiozzo ed un altro.

  • Te lo giuro! A mio figlio troveremo un altro soprannome, anzi, che dici, glielo scegliamo assieme ?

  • Si!!!!!!!!

  • Bene allora questo è un patto. Adesso però, voglio un bell'abbraccio.

Alle mie parole Andrea, si scagliò su di me stringendomi tanto forte da strozzarmi.

  • Forza adesso, asciugati gli occhi e andiamo a casa, ho portato la BMX.

  • E chi ti ha detto che potevi prendere la mia bici senza permesso? - Rispose lui – Adesso, devi pagare e io so come!

Lo guardai storto, aveva il sorisetto che faceva sempre quando gli veniva qualche idea maligna. Stavo ancora pensando, quando mi trovai distesa sul pavimento del bagno.

  • No ti prego! Basta basta. Che schifo! E' tutto sporco. - Continuavo a urlare mentre ridevo come una matta.

La mia piccola peste, mi stava facendo il solletico sapendo benissimo che lo soffrivo in una maniera pazzesca.

  • Hey ! Che sta succedendo quì dentro?- Disse una voce che per mia sfortuna conoscevo fin troppo bene.

Lorenzo Mordetti, detto da tutti il Mord, si mise a ridere come un matto alla scena che gli si presentava davanti. Andrea, che per pochi secondi aveva smesso di farmi il solletico ricominciò di colpo.

  • Basta basta ti prego. - Ricominciai ad urlare.

  • Dai Andrea – Intervenne il nuovo arrivato dandomi una mano ad alzarmi.- Direi che l'hai sgridata abbastanza.

  • Si, Lorenzo, ha ragione, non devo prendere la BMX senza chiedere. Comunque ciao Mord.

  • We! Che ci fai qui?

  • E' incinta – Rispose Andrea senza darmi il tempo di fermarlo.

Lorenzo mi guardò a bocca aperta, spostando ripetutamente lo sguardo da me al bambino che rideva come un matto.

  • Cosa? – Riuscì infine a dire.

  • Sono incinta... Non volevo che lo venisse a sapere nessuno però..Teo, mi ucciderà di sicuro ..

  • Oddio, mi state dicendo che tu e Matteo, il mio ex migliore amico, state aspettando un bambino?

  • Si! E io, sto per diventare zio ! - Urlò il piccolo tutto felice.

  • Beh... Congratulazioni allora, volete un passaggio in macchina? C'è mio cugino qua fuori .

  • Volentieri, ma abbiamo la bici. - Risposi sempre sorridendo impacciata.

  • Beh, nessun problema, la mettiamo in bagagliaio.

A quelle parole ci incamminammo tutti verso la macchina, ringraziammo il cugino e salimmo.

Lorenzo, come sempre era vestito da fighetto. Da quando lo conoscevo era sempre stato uno dei più alla moda del paese. Uno dei suoi passatempi preferiti oltre bere birra, era quello di tingersi i capelli. Questa volta, li aveva fatti neri con le punte bionde o qualcosa del genere. Non riuscivo bene a riconoscere i colori.

Il viaggio fu piacevole. Il Mord mi fece qualche domanda e io gli risposi senza troppi problemi.

Quando arrivammo a casa c'erano sia Teo che Greg seduti sulla panchina ad aspettaci.

Scendemmo dalla macchina accompagnati da Lorenzo che scrutò Matteo in una maniera molto strana, ma per fortuna il futuro papà non si accorse di niente.

  • Amore mi dispiace per quello che ti ho detto prima. - Disse abbracciandomi - Ero solo spaventato per quello che avresti pensato... Che ne sapevo io che non davi retta alle voci che girano.

  • Sai cosa penso della tua famiglia? - Risposi sorridendo fra me e me

  • No ...

  • Beh, penso che siate una famiglia molto strana e divertente. Penso che ognuno di voi sia mezzo pazzo, ma è proprio quello che mi piace di voi. Sono contenta di avere un cognato CAPRAIO e l'altro con la sindrome del SUICIDA e sono anche contenta che il padre di mio figlio, sia un playstation dipendente con degli scatti isterici.

Finito il discorso, gli guardai uno a uno, Lorenzo rideva come un pazzo in compagnia di Gregorio che fortunatamente non si era offeso alla parola capraio ma tutto sommato lui curava e allevava capre e altri animali e quindi non conoscevo altre parole per definirlo. Andrea continuava a farmi la linguaccia mentre Teo, aveva messo il broncio.

  • Io, non ho scatti isterici.- Rincarò la dose, con un tono non molto convinto.

  • Si invece! - Rispondemmo noi quattro in coro ridendo come mati.

  • Uff, forse solo un po'....

  • Ecco bravo, vedo che lo hai ammesso stronzetto – dissi baciandolo sul naso.

  • Adesso però dobbiamo andare, la mamma ci sta aspettando – Intervenne Gregorio. - Lorenzo, vuoi venire anche tu ?

  • Volentieri se non sono di peso .

  • No no non ti preoccupare andiamo !

Tutti con un bel sorriso stampato in faccia, salimmo le scale e entrammo in casa pronti per la cena.

 

ANGOLO DELLE RECENSIONI :

 

Sono molto contenta che la storia ti piaccia ! Se hai vogli, fai un salto a leggere anche l'altra un bacio a presto .

Ps : Spero che ti piaccia anche questo capitolo !

 

 

 

É già xD povera Bianca ! Sono contenta che continui a seguire la mia storia sei l'unica che commenta ttt i capitoli :D un bacio 

  
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