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Autore: Dolcemaia    27/12/2003    2 recensioni
Tornare a casa, a Londra, e scoprire che per qualcuno non si è Orlando Bloom l'attore, ma qualcosa di diverso, tra amore, lacrime, bugie e fraintendimenti...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno, per caso…di Dolcemaia

 

Note dell'autrice: Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno letto questa fic, sperando che gli sia piaciuta, in modo particolare Sara e  JulyAneko, che sono state così gentili da lasciarmi una recensione! Grazie di cuore!! ^__^

 

Disclaimer: Ogni riferimento a fatti, luoghi e persone è puramente casuale, fatta eccezione per Orlando Bloom, da cui ho preso in prestito solo il personaggio.

 

Capitolo II : L’incontro-scontro

 

Quando tornò a casa, il silenzio regnava incontrastato.

I suoi erano già andati a letto e probabilmente l'indomani l'avrebbero aspettata solo per farle una ramanzina con i controfiocchi... TIPICO.....

Erano i più accaniti sostenitori della teoria secondo cui, fino a quando viveva sotto il loro tetto avrebbe dovuto sottostare alle loro regole…. Ed, infatti, quel considerevole ritardo, seppur dovuto ad una giusta causa, la sua sanità mentale già di per sé molto precaria, le sarebbe costato qualcosa!

In compenso le avevano lasciato la cena sul tavolo, quindi almeno per quella sera, la dieta era rimandata.

 

Cibo, doccia e pigiama.

 

Già pronta per infilarsi sotto le coperte, si fermò davanti al lungo specchio ovale che aveva nella sua stanza, prima di mettersi a letto.

Certo per avere ventidue anni non era molto normale indossare un pigiamino rosa con i coniglietti, eppure i completini intimi tutti pizzi, trine e merletti delle sue coetanee, non gli andavano affatto a genio, anzi, aveva sempre sostenuto che il solo guardarli le metteva addosso un senso di fastidio...

 

Al diavolo i detti sull'apparire, che necessitava del soffrire...

 

In effetti della ventiduenne < standard > non aveva proprio nulla, non a caso, un aggettivo che spesso le appioppavano le sue amiche era ATIPICA, non perché fosse una matta completa, anche se non era un'ipotesi da scartare completamente, ma semplicemente perché in lei coesistevano due personalità diverse, una per certi versi matura, posata preparata agli eventi non sempre troppo positivi della vita e l'altra infantile, nel senso più buono della parola, nonostante spesso fosse le fosse capitato di sbattere i piedi per terra proprio come una bambina in preda ai peggiori e rumorosi capricci..

 

Come stupita dall'immagine riflessa, sfiorò la fredda superficie dello specchio, ma ne allontanò subito la mano, come spaventata, le aveva dato una strana sensazione... toccare la realtà...

Certamente non lo si poteva definire così, eppure era come se per un attimo si fosse vista dal di fuori e avesse realizzato che quella era lei.....

 

Si voltò appena, quel tanto che bastava per riuscire a vedere la cornicetta decorata a forma di torta, in cui giaceva in bella vista una sua foto assieme a Kyle. Quasi istintivamente l'afferrò, lasciandosi cadere seduta sul letto, mentre l'osservava lentamente e il suo dito si muoveva meccanicamente sul volto ritratto del ragazzo...

Non era delle migliori, anzi, eppure aveva sempre adorato quella foto, perché era una posa del tutto naturale, che gli coglieva in un momento qualunque e sempre le aveva trasmesso un certo senso di familiarità e d’amore, guardandola, sempre….

 

...E' passato tanto tempo... TROPPO! Eravamo così felici ed ora cos'è rimasto di tutto ciò? Ormai sono mesi che litighiamo e basta, ci stiamo distruggendo a vicenda e non posso più fare finta che non sia vero! Non riesco più a fingere che vada tutto bene, solo per farti sentire sicuro, solo per sentirmi sicura.... Sei stato un amore, il mio più grande amore, ma ormai non sento più niente... già mi manchi, ma non sento il cuore in pezzi, ma solo una profonda malinconia, perché non ti avrò più al mio fianco, ma hai smesso di essere il mio ragazzo e sei cominciato a diventare il mio migliore amico, tanto tempo fa e l'errore di non averlo capito prima è solo mio, però, lo sai che si sbaglia sempre in due.... Non posso dire che tu non mi abbia amato abbastanza, l'hai semplicemente fatto a modo tuo.... che purtroppo però non era il mio... Ed ora non resta che questa foto........

 

Una lacrima…. Una sola… che le aveva rigato il viso, che era il simbolo di un qualcosa che era andato e non sarebbe più tornato….

 

Rimise la cornice nuovamente dov’era sempre stata, magari presto l’avrebbe tolta, ma certo non era né il caso, né il momento di farlo immediatamente e si guardò ancora una volta nello specchio…

 

… Ci sarà davvero qualcun altro al mondo, al di fuori di Kyle, capace di accettarmi e magari anche amarmi così come sono?? Coniglietti e pigiamino rosa compreso??…

 

Era troppo presto per pensare a questa eventualità, era necessario prima risolvere le faccende irrisolte, e quindi Kyle e poi pensare, eventualmente ad innamorarsi ancora…. Come se l’Amore, lo si potesse comandare….

 

Un’altra stanza, un’altra storia…

 

La solita vecchia stanzetta… Praticamente non era cambiato assolutamente niente dall’ultima volta che l’aveva lasciata. Probabilmente avrebbe dovuto cominciare a sospettare che sua madre facesse pagare il biglietto per poter entrare in quella specie di museo e guardare con sacro rispetto, o comunque quello che potevano provare delle adolescenti in crisi ormonale nei confronti di un attore famoso, la stanza dell’allora ragazzetto brufoloso Orlando Bloom..

Perché sebbene tutti paressero adorare solo ciò che lui era in quel momento in passato era stato uno come tanti altri, anzi forse anche un pò più sfigato, ad essere precisi, perché tutte le ragazze di cui s’innamorava, non che poi fossero state molte, lo snobbavano puntualmente uscendo con i soliti bulletti tutto muscoli e niente cervello….

Chi lo avrebbe mai pensato…

 

Si scoprì con uno stupido sorrisetto ironico, stampato in faccia, scosse la testa, come per interrompere il corso dei sui pensieri e poggiò il borsone sul letto…

In quella stanza, ormai, non c’era più nulla che gli appartenesse veramente, sembrava passato un secolo dall’ultima volta che aveva dormito in quel minuscolo letto, se paragonato alle due piazze e mezzo, cui era abituato… Per una sera, comunque si sarebbe adattato.

Il suo vecchio appartamento era chiuso ed oltretutto troppo polveroso, addirittura per pensare di dormirvi dentro, nella fretta di partire non aveva avvertito nessuno che potesse dargli una ripulita, compresa sua madre che vedendoselo inaspettatamente dietro la porta di casa, era sorpresa quanto contente. In più alla notizia del suo trasferimento, che se non proprio definitivo, per lo meno lo avrebbe costretto a Londra certamente più del normale, aveva cominciato a saltare felice come una pasqua. Poco mancava che facesse una tripla capriola, con doppio salto mortale e avvitamento finale.

 

Ecco da chi aveva preso la testa matta…

 

Più fredda era stata sua sorella, per non dire gelida. Non che abitualmente avesse mai avuto particolari slanci d’affetto, però il sorriso, che gli aveva parsimoniosamente < offerto >, era evidente fosse < tirato >, quasi di circostanza..

 

Possibile temesse ancora, come quando erano bambini, la rivalità fraterna?? E che sua madre lo preferisse a lei??

 

Effettivamente era sempre stato il cocco di mamma, e la lontananza forzata, dovuto all’ascesa della sua carriera, avevano reso più dolci, brevi ma intense e amate le attenzioni materne, ma da qui ad avere quel genere di paure, piuttosto infantili, una volta passato il quarto di secolo per entrambi, era davvero preoccupante!!

 

“Sorellina, come mai tutto questo affetto da parte tua?”

 

“Non fraintendermi, non è che mi dispiaccia che tu sia qui, è che me ne sfugge proprio il motivo..”

 

“Motivo?? Perché, deve essercene necessariamente uno? Non può essere che abbia solo e semplicemente nostalgia di casa?”

 

“Sinceramente ci credo molto poco… Diciamoci la verità, Orlando, tu non fai mai niente per niente!”

 

“Non è molto edificante sentirsi dire questo da una sorella, sai?”

 

“Sorella o no, non è questo che si discute!!”

 

“E allora cosa?? No, ti prego aiutami, perché io proprio non ci arrivo!!! Sarà che forse il successo mi abbia annebbiato il cervello, non credi??” Era decisamente ironico e pungente. Che ci fosse rimasto male, non era un mistero, ma che addirittura dovesse essere colpevolizzato anche da sua sorella solo perché aveva la necessità di staccare un po’, di vivere nel limite del possibile da persona normale, proprio non poteva accettarlo.

 

“Guardiamo in faccia la verità.. Tu, non so se per tua volontà o no, per il tuo egocentrismo, la tua esasperata eccentricità e l’insana pazzia che alla fine ti ha portato dove sei arrivato, sei una calamita per i guai ed io non credo sarebbe affatto giusto coinvolgere nostra madre in quella che si prospetta, come una delle tue tante folli avventure!!”

 

“Nostra madre?? Folli avventure… ma siamo certi che tra i due quella con tutte le rotelle a posto sia tu?? Perché io comincio ad avere qualche dubbio!! Oppure sei semplicemente una grande ipocrita che si nasconde dietro banalissime quanto insulse scuse?? Come cambiano le persone….. E’ incredibile!!!”

 

Detto ciò aveva preso il suo borsone, accennando un gesto con la mano non appena la ragazza aveva provato a controbattere, era salito nella sua vecchia stanza, ed ora eccolo lì a ripensare alle parole al vetriolo che gli aveva rivolto, una delle persona più importanti della sua vita, e allo stupore che le stesse gli avevo provocato, mentre piccole gocce d’acqua calda gli scivolavano addosso con la speranza che nel loro scorrere, potessero portare via con sé anche i brutti pensieri.

Il solito stridore della maniglia, che ruotava, diede fine a quella pioggerella piacevole, mentre il vapore continuava incessantemente a circondarlo nel piccolo box doccia azzurro.

Rapida asciugata, boxer, maglietta e letto.

 

 

 

…Presto, presto, presto, devo sbrigarmi o non farò in tempo a seguire la lezione……..

 

Non riuscì a terminare di formulare il pensiero che svoltato l’angolo, la ragazza bionda dovette scontrarsi con la dura realtà… o meglio un fisico, che se non proprio d’acciaio, vi si avvicinava molto, che la fece rovinare, molto poco signorilmente, sul pavimento.

 

“Che botta!!!” Disse toccandosi il sedere, prima parte del suo corpo ad aver subito il colpo e su cui era sicura sarebbe comparso uno di quei lividi indimenticabili.

 

“Ma che è successo è scoppiata la terza guerra mondiale senza che me ne sia accorto, oppure mi sta crollando il palazzo sulla testa??” Domandò stranito il ragazzo, facendo umorismo su una situazione già comica di suo, visto che Michelle era bellamente seduta per terra, gambe all’aria.

 

.. Ma sentitelo, stò gran pezzo di cretino!! Non solo mi fa cascare per terra come una pera cotta, ma si permette pure di prendermi in giro e ridere come un’idiota!! Ma ora gliela faccio passare io tutta questa voglia che ha di ridere!!!!…

 

“Fai pure lo spiritoso? Ti pare io sia trasparente?? Ogni tanto ti guardi attorno, o perlomeno nella direzione in cui cammini? Oppure spiani chiunque ti intralci, giusto per il gusto di deriderlo?” Continuò, non preoccupandosi nemmeno di guardare chi o cosa le aveva provocato quella magra figura davanti a tutti i ragazzi che affollavano il corridoio della facoltà.

 

…Aggressiva la ragazzina…Oltretutto ha un tono da generale dell’esercito, ma se crede che le darò ragione solo perché alza la voce, si sbaglia proprio..

 

“Calma, calma,non ti scaldare! E poi se proprio dobbiamo essere pignoli, io non c’entro niente, hai fatto tutto da sola…..Sei stata tu a piombarmi addosso come una saetta, non ho nemmeno avuto il tempo di capire cosa stesse succedendo!!”

 

… Giustamente… mi mancava il pignolo della situazione stamattina, come se non avessi già sufficienti problemi da sola…..

 

Alzò gli occhi dal pavimento, per riuscire finalmente a vedere l’irritante figuro che aveva deciso di rovinarle la mattinata, e contro ogni sua previsione restò totalmente imbambolata, non appena incontrò gli occhi del suo interlocutore….

 

Castano, con leggero velo di barba incolta e occhi magnetici, da perforazione immediata…. PRIMO PIANO DECISAMENTE PERFETTO!!

 

ZOOMMATA FRONTALE … giusto per avere un’idea complessiva dell’elemento…..

 

Alto…. ma non troppo…

Magro… ma non troppo…

Muscoloso… ma non troppo…

Affascinante… troppo…

Bello…. decisamente da morire….

Vestito in modo alternativo, jeans larghi.. molto larghi.. con boxer in evidenza, camicia di dubbio gusto, ma nel complesso appariscente quanto intrigante, con magliettina-muscolo-in-vista da far rotolare gli occhi per terra e capelli di media lunghezza, con effetto riccio - ribelle - selvaggio – affascinante… da infarto immediato..

 

…Se questo è un sogno, o meglio se lui è un sogno, è senza dubbio il più bello della mia vita.... Se avessi saputo prima che si trattava di un tipo così, non mi sarei  limitata a sbatterci contro....Ma che cavolo, sto pensando!! Sono una ragazza seria, io! E oltretutto impegnata.... quasi...... credo.......ancora per poco…

 

Scosse il capo sperando di distogliere dalla mente quei pensieri non molto onorevoli e tornare alla realtà, facendo fagotto e scappando il prima possibile sperando che l'esperienza non avrebbe segnato troppo nessuno dei due. In effetti come minimo quel ragazzo le stava dando della pazza, maniaca sessuale per come e quanto tempo, era rimasta lì seduta per terra, a guardarlo come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto.

 

…… Che figura da idiota che sto facendo,... Però ti prego, tu piantala di guardarmi così, altrimenti nella disposizione d'animo in cui sono, potrei innamorarmi perdutamente di te solo per fare un dispetto a Kyle, o forse molto più semplicemente perché hai quegli occhi....Sto degenerando, sto decisamente degenerando, non è possibile che mi faccia tutti questi film mentali, mentre sono ancora vergognosamente con il posteriore per terra, tanto più che si tratta di un completo estraneo..... In effetti mi chiedo dove sia uscito, credevo che avessimo già fatto una stima piuttosto disastrosa di tutti gli esponenti di sesso maschile della facoltà degni di questo titolo………… E ora che fai?? Mi tendi la mano?? Mi aiuti ad alzarmi e mi sorridi anche?? Sento che adesso ne combinerò una delle mie, ora ne farò una delle mie....

 

…. Donne… Mi chiedo quando la pianteranno di andarsene in giro con la pretesa di essere rispettate ed onorate, se poi sono le prime a spogliarti con gli occhi…. Alla faccia della parità dei sessi, se avessi guardato io una ragazza, come adesso questa sta facendo, adesso lei  con me, come minimo mi sarei preso un sonoro ceffone e qualche bestemmia che avrebbe fatto rigirare i miei avi nella tomba….. Per lo meno è carina, ha una bella carrozzeria, occhioni dolci da bambina indifesa, nonostante la forza da schiacciasassi che ha, vista la botta e poi ha una bella stretta di mano…

Vorrei solo sapere quanto ci metterà a riconoscermi e cominciare a strillare < Orlieeee quanto seiiii figoooo…..Me lo fai una autografo…. > e cazzate simili…

 

“Posso farti una domanda indiscreta? Hai l’abitudine di travolgere tutti così?” Il tono era decisamente diverso, più dolce, molto amichevole, eppure quella frase se la sarebbe potuta risparmiare vista la situazione.

 

…. Sei bello, ma stronzo sai?? Se ti togliessero l’audio probabilmente saresti l’uomo della mia vita…. Peccato che le ciambelle non riescono sempre con il buco..

 

“E tu quella di sbucare all’improvviso?? Ma credi davvero che il mio passatempo preferito sia riempirmi di lividi….. Uffa!!”

 

… Mi sa, che mi sono proprio sbagliato, altro che < Orlieee quanto seii figoo > questa tra un po’ mi mena…. Però mi dispiace, ha fatto un tonfo non indifferente quando è caduta…

 

"Ti sei fatta molto male?" Le domandò con molta gentilezza, lasciandole la mano, con cui l’aveva aiutata ad alzarsi, con una delicatezza quasi inverosimile. Era evidente che con le ragazze ci sapeva fare, era molto molto carino, in più aveva un fascino tutto particolare, accentuato da quello sguardo assolutamente magnetico.

 

"Abbastanza… Ora per colpa tua non potrò più andare a ballare… né tanto meno sedermi su una qualsiasi superficie rigida….”

 

… Onestamente non so se sia totalmente pazza, o mi stia semplicemente prendendo per i fondelli…

 

“Non fare quella faccia, scherzavo…Fa un po’ male, ma nulla che con un po’ di pomata non passi!" Tentò di dire con noncuranza Michelle, abbassando lo sguardo ancora una volta sul suo povero posteriore. In realtà stava cercando solo una scusa per non doverlo di nuovo guardare negli occhi e mostrare quanto l'aveva fatta arrossire con quelle poche parole che le aveva rivolto.

 

… Che sensazione strana…eppure piacevole…… La sto intimidendo senza che sappia o si sia accorta di chi sono… Ha persino le guance rosse come una bimba timida… Sembrerà insolito, ma comincia a piacermi davvero molto questa < normalità >…

 

"Come posso scusarmi per l'inconveniente?"

 

…Inconveniente?? Quale inconveniente?? Ah, dici la caduta... Bè per cominciare potresti baciarmi, dopodiché direi che potresti rapirmi e portarmi su un isolotto esotico, sperduto ai confini del mondo, dove nessuno ci potrà mai trovare........ Michelle piantala, non sei una bambina con gli ormoni in tempesta, datti una regolata!

 

"Scusarti?? Non è, poi, tutta colpa sua!!"

 

"Ah, colpa mia!!" Le disse ironico, chiaramente facendole intendere che le sue scuse erano più una formalità, o una forma di gentilezza, perché effettivamente lui non aveva affatto colpa dell’accaduto, anzi..

 

"E va bene...E' stata tutta colpa mia!!Correvo come una furia, perché altrimenti non sarei mai arrivata in tempo per la lezione e …Oddio la lezione……” Disse mettendosi una mano sulla fronte e già pronta a scappare via, se non fosse che lui l’avesse afferrata per un braccio impedendole di muoversi…

 

…No, tesoro, sarai anche bello come un Dio Greco, e forse anche qualcosina di più, però ora non ho proprio tempo di chiacchierare con te, e perdermi in quei tuoi occhi stupendi, anche se mi dispiace davvero da morire! Ma che sto dicendo…..

 

“Devo scappare, scusa ma non ho proprio tempo!!”

 

“Guarda che non voglio proprio farti perdere tempo, ma credo che quella sia roba tua!” Le disse sorridendo, indicandole una marea di fogli sparsi sul pavimento, alcuni dei quali finiti così lontano che la gente li pestava indisturbata convinta che si trattasse di cartaccie.

 

“Nooooo…. Ci ho messo un mese e mezzo della mai vita per abbozzare, riordinare, correggere e mettere su quegli appunti!!” Disse disperata cominciando a raccogliere tutto, in preda ad una crisi nervosa.

 

Forse era proprio il caso di aiutarla, in fondo era anche colpa sua se era successo quel patatrac, e poi era stata la prima persona, dopo davvero tanto tanto tempo, ad averlo trattato come uno qualunque e non come Orlando Bloom l’attore famoso del cinema. Il compito non si rivelò dei migliori, infatti molti dei fogli erano tutti spiegazzati e rovinati, ma in pochi minuti furono tutti di nuovo in mano alla legittima proprietaria, che dopo avergli sussurrato un frettoloso grazie , si rimise a correre sparendo in un altro dei mille corridoi della facoltà.

 

… E’ proprio fuori come un balcone, però mi dispiace non averle chiesto nemmeno come si chiamava, era carina ed anche intelligente a giudicare dalle poche righe che ho letto del suo famoso compito… Letteratura inglese…. Sembrava un tema molto appassionante ai suoi occhi visto lo stile….Peccato… un’occasione persa… Non credo mi ricapiterà di incontrarla…

 

In quel momento notò praticamente sotto i suoi piedi, nello stesso punto in cui era caduta la ragazza, una piccola scatolina grigia, si abbassò per raccoglierla, e si accorse che era un cellulare e non c’era nessun dubbio sull’appartenenza dell’oggetto… Mettendo, infatti, bene a fuoco nella sua mente l’accaduto, durante la caduta oltre i fogli anche la borsa che lei portava a tracolla si era aperta, lasciando uscire l’oggettino che ora aveva in mano.

 

… Bè direi che almeno per un’altra volta saremo costretti ad incontrarci…

 

 

Il bar universitario era prevedibilmente stracolmo ed i tavolini tutti occupati, per fortuna che uno dei camerieri aveva  un debole per Meg e le teneva da parte un tavolino, sempre lo stesso, infatti eccole lì, le due amiche infami che alla faccia sua si godevano un bel triplo gelato alla cioccolata.

Ancora trafelata, raggiunse le due, che proprio non l’avevano notata nella calca di persone e furono piuttosto stupite di vederla lì a quell’ora…

 

“E tu che ci fai qui a quest’ora?” Le chiese Jen, mentre la ragazza, poggiava con molta poca grazia e molta violenza borsa, libri e giacca, sulla sedia libera, accanto al posto che aveva preso per sé.

 

“E’ un reato?” Chiaramente ironica, per non dire arrabbiata nera, e il tono poco amichevole con cui l’aveva detto non era il solo sintomo, anche la sua espressione non era un granché.

 

“Non prendertela così, è che a quest’ora in genere hai le tue amate lezioni di letteratura ed è molto molto , e sottolineo molto, insolito, che tu le abbia saltate!”

 

… Che rottura, a volte mi sembra di avere due grilli parlanti al posto di due amiche, sempre ad analizzare, commentare e polemizzare su ogni mia espressione, parola e pensiero… A volte temo riescano a leggere anche quello…

 

“Ma che bisogna fare qui per ordinare!!”

 

“Tu credi che chiamare il cameriere sia un atto disdicevole??”

 

“Oh, scusa dimenticavo la tua nota confidenza con i camerieri di questo posto!!”

 

“Michelle, credo che adesso tu la debba proprio piantare!!”

 

“Scusa..” Un sussurro… quello era il massimo che sarebbe mai riuscita ad ottenere da quella boccuccia di rosa.

 

“Si può sapere che ti prende?”

 

“E’ che ho saltato la lezione di letteratura…”

 

“Si tratta di un qualcosa di recuperabile, non capisco il perché di tutta questa tragedia!”

 

“E poi il mio tanto faticato compito è diventato uno zerbino per i corridoi della facoltà!!”

 

“Uno zerbino? E come è successo??”

 

“Sono caduta…”  Frase sommessa, a cui era seguito un fragoroso scoppio di risa.

 

… Giustamente mi aggiungono anche il carico, come se non fossero bastate le occhiatacce che mi sono presa quando il mio posteriore era ancora per terra…. Sto diventando ridicola, pare che il mi sport preferito ultimamente sia far ridere gli altri, il che non sarebbe nemmeno una cosa tanto terribile, se non fosse che per provocare una risata io debba necessariamente fare una figuraccia!!!

 

“Aspetta… calmiamoci!” – Meg - “ Il problema quindi sarebbe il tuo compito… Bè non mi sembra una gran cosa, avrai il file salvato sul pc….”

 

Nessuna risposta, con relativo sguardo estremamente colpevole….

 

“Vero??”

 

“No, non ce l’ho più…”

 

“Se un disastro… Comunque la tua previdente amica ne ha una bella copia nella sua cartella!!”

 

“Davvero?? E come hai fatto?”

 

“Quando me l’hai mandato tramite e - mail per leggerlo, l’ho salvato e non l’ho ancora cancellato!”

 

“Sei un tesoro, Meg, non so cosa farei senza di te!!” Disse abbracciandola.

 

“Io credo ce per cominciare staresti ribattendo lo stesso compito…”

 

“Che simpatica Jen, ultimamente, hai notato?” Disse ancora a Meg con un tono molto ironico. Forse nella sfiga, era stata abbastanza fortunata; il compito non era perso, la lezione saltata, facilmente recuperabile,anzi quel piccolo incidente di percorso le aveva permesso di prendersi un pomeriggio di sano riposo e poi…. Lui…

 

“Comunque visto che ti ho salvato da un onere non indifferente, ora devi assolutamente rispondere ad una domanda…. Come diavolo hai fatto a cadere??”

 

“Questa, direi che è l’unica nota positiva della giornata…”

 

Sguardo Soddisfatto + Sorriso a 32 Denti = Aveva incontrato qualcuno di MOOOLTO Interessante

 

“Figuriamoci quella negativa com’è!!”

 

“Stavo correndo come una matta per andare a lezione, visto che ero già in ritardo e distrattamente sono andata a sbattere contro un ragazzo, precipitando come un aereo in caduta libera sul pavimento..”

 

“E di grazia potresti illuminare, noi povere stupide, sul cosa ti rende così piacevole questo ricordo??”

 

“Il ragazzo…… E’ il più bel ragazzo che abbia mai visto, ma non nel senso canonico della parola!! Non è il solito fustaccio biondo con gli occhi azzurri o moro con gli occhi verdi, nei lineamenti forse è anche piuttosto comune, castano, capelli ricci non troppo lunghi, ma aveva due occhi marroni e un fascino, che vi giuro avrei potuto guardarlo estasiata per tutta la durata della mia vita…”

 

Ora però di occhi fissi nel vuoto c’erano solo i suoi, corredati di un sorrisino ebete stampato in faccia e nuvoletta rosa sotto i piedi.

 

“Meg?” Jen la prima ad interrompere il momento d’idillio amoroso.

 

“Eh?”

 

“Sei consapevole che è andata?? Y ouuuhhhh, c’è nessuno??… No, vedi l’abbiamo persa… Ha preso la tangenziale per il Paradiso… E’ lontana da noi anni luce..”

 

“D’accordo Jen, abbiamo capito il concetto… In effetti, Michelle, sembri una totale idiota, nemmeno ai tempi del primo Kyle facevi così….”

 

“Si, sarà pure come dite voi, ma intanto non lo rivedrò mai più……” Sospiro di infinita lunghezza ed espressione da cagnolino bastonato, che ha subito la classica discesa dalle stella alle stalle.In effetti era piuttosto improbabile rincontrarlo, tanto quanto era stupida l’idea di piazzarsi munita di sacco a pelo e generi di prima sopravvivenza, nello stesso punto un cui si erano scontrati, nella speranza che lui ripassasse di lì.

 

“E perché?? Non mi dire che non ti sei fatta dare il suo numero di telefono??”

 

“Peggio… Non so nemmeno come si chiama! Mi ha praticamente raccolto da terra, dopo avermi fatto saltare i nervi con il suo umorismo non proprio inglese, stessa cosa ha fatto gentilmente con i miei fogli e poi sono scappata via sperando di fare in tempo per la lezione, ma niente…”

 

“Piccola scema!! Ed ora come pensi di ritrovarlo n un campus così grande?? Metti che non fosse nemmeno uno studente??”

 

“E che posso farci, sinceramente in quel momento ero fin troppo imbarazzata anche solo per aprire bocca… E poi sono dell’opinione che se è destino che lo rincontrerò, non sarà un numero di telefono a cambiare tutto!”

 

“Un numero di telefono forse, e sottolineo forse, no, ma almeno un nome…. Comunque non so come fai ad essere così fatalista e tranquilla… Metti che era davvero l’uomo della tua vita??”

 

“Non sono fatalista, sono solo….. disperata… Mi sono accorta dell’errore quando era fin troppo tardi e sto cercando di autoconvincermi della balla del destino per non costringermi ad auto-eliminarmi con l’implosione per rabbia e vergogna….”

 

“E’ una cosa tristissima!!”

 

“Infatti!!”

 

Continua…

  
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