Un giorno, per caso…di Dolcemaia
Note dell'autrice: Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno letto questa fic, sperando che gli sia piaciuta, in modo particolare Sara e JulyAneko, che sono state così gentili da lasciarmi una recensione! Grazie di cuore!! ^__^
Disclaimer:
Ogni riferimento a fatti, luoghi e persone è puramente casuale, fatta eccezione
per Orlando Bloom, da cui ho preso in prestito solo il personaggio.
Capitolo II : L’incontro-scontro
Quando tornò a casa, il silenzio
regnava incontrastato.
I suoi erano già andati a letto e
probabilmente l'indomani l'avrebbero aspettata solo per farle una ramanzina con
i controfiocchi... TIPICO.....
Erano i più accaniti sostenitori
della teoria secondo cui, fino a quando viveva sotto il loro tetto avrebbe
dovuto sottostare alle loro regole…. Ed, infatti, quel considerevole ritardo,
seppur dovuto ad una giusta causa, la sua sanità mentale già di per sé molto
precaria, le sarebbe costato qualcosa!
In compenso le avevano lasciato la
cena sul tavolo, quindi almeno per quella sera, la dieta era rimandata.
Cibo, doccia e pigiama.
Già pronta per infilarsi sotto le
coperte, si fermò davanti al lungo specchio ovale che aveva nella sua stanza,
prima di mettersi a letto.
Certo per avere ventidue anni non
era molto normale indossare un pigiamino rosa con i coniglietti, eppure i
completini intimi tutti pizzi, trine e merletti delle sue coetanee, non gli
andavano affatto a genio, anzi, aveva sempre sostenuto che il solo guardarli le
metteva addosso un senso di fastidio...
Al diavolo i detti sull'apparire,
che necessitava del soffrire...
In effetti della ventiduenne <
standard > non aveva proprio nulla, non a caso, un aggettivo che spesso le
appioppavano le sue amiche era ATIPICA, non perché fosse una matta completa,
anche se non era un'ipotesi da scartare completamente, ma semplicemente perché
in lei coesistevano due personalità diverse, una per certi versi matura, posata
preparata agli eventi non sempre troppo positivi della vita e l'altra infantile,
nel senso più buono della parola, nonostante spesso fosse le fosse capitato di
sbattere i piedi per terra proprio come una bambina in preda ai peggiori e
rumorosi capricci..
Come stupita dall'immagine riflessa,
sfiorò la fredda superficie dello specchio, ma ne allontanò subito la mano,
come spaventata, le aveva dato una strana sensazione... toccare la realtà...
Certamente non lo si poteva definire
così, eppure era come se per un attimo si fosse vista dal di fuori e avesse
realizzato che quella era lei.....
Si voltò appena, quel tanto che
bastava per riuscire a vedere la cornicetta decorata a forma di torta, in cui
giaceva in bella vista una sua foto assieme a Kyle. Quasi istintivamente
l'afferrò, lasciandosi cadere seduta sul letto, mentre l'osservava lentamente e
il suo dito si muoveva meccanicamente sul volto ritratto del ragazzo...
Non era delle migliori, anzi, eppure
aveva sempre adorato quella foto, perché era una posa del tutto naturale, che
gli coglieva in un momento qualunque e sempre le aveva trasmesso un certo senso
di familiarità e d’amore, guardandola, sempre….
...E' passato tanto tempo... TROPPO!
Eravamo così felici ed ora cos'è rimasto di tutto ciò? Ormai sono mesi che
litighiamo e basta, ci stiamo distruggendo a vicenda e non posso più fare finta
che non sia vero! Non riesco più a fingere che vada tutto bene, solo per farti
sentire sicuro, solo per sentirmi sicura.... Sei stato un amore, il mio più
grande amore, ma ormai non sento più niente... già mi manchi, ma non sento il
cuore in pezzi, ma solo una profonda malinconia, perché non ti avrò più al mio
fianco, ma hai smesso di essere il mio ragazzo e sei cominciato a diventare il
mio migliore amico, tanto tempo fa e l'errore di non averlo capito prima è solo
mio, però, lo sai che si sbaglia sempre in due.... Non posso dire che tu non mi
abbia amato abbastanza, l'hai semplicemente fatto a modo tuo.... che purtroppo
però non era il mio... Ed ora non resta che questa foto........
Una lacrima…. Una sola… che le aveva
rigato il viso, che era il simbolo di un qualcosa che era andato e non sarebbe
più tornato….
Rimise la cornice nuovamente dov’era
sempre stata, magari presto l’avrebbe tolta, ma certo non era né il caso, né il
momento di farlo immediatamente e si guardò ancora una volta nello specchio…
… Ci sarà davvero qualcun altro al
mondo, al di fuori di Kyle, capace di accettarmi e magari anche amarmi così
come sono?? Coniglietti e pigiamino rosa compreso??…
Era troppo presto per pensare a
questa eventualità, era necessario prima risolvere le faccende irrisolte, e
quindi Kyle e poi pensare, eventualmente ad innamorarsi ancora…. Come se
l’Amore, lo si potesse comandare….
Un’altra stanza, un’altra storia…
La solita vecchia stanzetta…
Praticamente non era cambiato assolutamente niente dall’ultima volta che
l’aveva lasciata. Probabilmente avrebbe dovuto cominciare a sospettare che sua
madre facesse pagare il biglietto per poter entrare in quella specie di museo e
guardare con sacro rispetto, o comunque quello che potevano provare delle adolescenti
in crisi ormonale nei confronti di un attore famoso, la stanza dell’allora
ragazzetto brufoloso Orlando Bloom..
Perché sebbene tutti paressero
adorare solo ciò che lui era in quel momento in passato era stato uno come
tanti altri, anzi forse anche un pò più sfigato, ad essere precisi, perché
tutte le ragazze di cui s’innamorava, non che poi fossero state molte, lo
snobbavano puntualmente uscendo con i soliti bulletti tutto muscoli e niente
cervello….
Chi lo avrebbe mai pensato…
Si scoprì con uno stupido sorrisetto
ironico, stampato in faccia, scosse la testa, come per interrompere il corso
dei sui pensieri e poggiò il borsone sul letto…
In quella stanza, ormai, non c’era
più nulla che gli appartenesse veramente, sembrava passato un secolo dall’ultima
volta che aveva dormito in quel minuscolo letto, se paragonato alle due piazze
e mezzo, cui era abituato… Per una sera, comunque si sarebbe adattato.
Il suo vecchio appartamento era
chiuso ed oltretutto troppo polveroso, addirittura per pensare di dormirvi
dentro, nella fretta di partire non aveva avvertito nessuno che potesse dargli
una ripulita, compresa sua madre che vedendoselo inaspettatamente dietro la
porta di casa, era sorpresa quanto contente. In più alla notizia del suo
trasferimento, che se non proprio definitivo, per lo meno lo avrebbe costretto
a Londra certamente più del normale, aveva cominciato a saltare felice come una
pasqua. Poco mancava che facesse una tripla capriola, con doppio salto mortale
e avvitamento finale.
Ecco da chi aveva preso la testa
matta…
Più fredda era stata sua sorella,
per non dire gelida. Non che abitualmente avesse mai avuto particolari slanci
d’affetto, però il sorriso, che gli aveva parsimoniosamente < offerto >,
era evidente fosse < tirato >, quasi di circostanza..
Possibile temesse ancora, come
quando erano bambini, la rivalità fraterna?? E che sua madre lo preferisse a
lei??
Effettivamente era sempre stato il
cocco di mamma, e la lontananza forzata, dovuto all’ascesa della sua carriera,
avevano reso più dolci, brevi ma intense e amate le attenzioni materne, ma da
qui ad avere quel genere di paure, piuttosto infantili, una volta passato il
quarto di secolo per entrambi, era davvero preoccupante!!
“Sorellina, come mai tutto questo
affetto da parte tua?”
“Non fraintendermi, non è che mi
dispiaccia che tu sia qui, è che me ne sfugge proprio il motivo..”
“Motivo?? Perché, deve essercene
necessariamente uno? Non può essere che abbia solo e semplicemente nostalgia di
casa?”
“Sinceramente ci credo molto poco…
Diciamoci la verità, Orlando, tu non fai mai niente per niente!”
“Non è molto edificante sentirsi
dire questo da una sorella, sai?”
“Sorella o no, non è questo che si
discute!!”
“E allora cosa?? No, ti prego
aiutami, perché io proprio non ci arrivo!!! Sarà che forse il successo mi abbia
annebbiato il cervello, non credi??” Era decisamente ironico e pungente. Che ci
fosse rimasto male, non era un mistero, ma che addirittura dovesse essere
colpevolizzato anche da sua sorella solo perché aveva la necessità di staccare
un po’, di vivere nel limite del possibile da persona normale, proprio non
poteva accettarlo.
“Guardiamo in faccia la verità.. Tu,
non so se per tua volontà o no, per il tuo egocentrismo, la tua esasperata
eccentricità e l’insana pazzia che alla fine ti ha portato dove sei arrivato,
sei una calamita per i guai ed io non credo sarebbe affatto giusto coinvolgere
nostra madre in quella che si prospetta, come una delle tue tante folli
avventure!!”
“Nostra madre?? Folli avventure… ma
siamo certi che tra i due quella con tutte le rotelle a posto sia tu?? Perché
io comincio ad avere qualche dubbio!! Oppure sei semplicemente una grande
ipocrita che si nasconde dietro banalissime quanto insulse scuse?? Come
cambiano le persone….. E’ incredibile!!!”
Detto ciò aveva preso il suo
borsone, accennando un gesto con la mano non appena la ragazza aveva provato a
controbattere, era salito nella sua vecchia stanza, ed ora eccolo lì a
ripensare alle parole al vetriolo che gli aveva rivolto, una delle persona più
importanti della sua vita, e allo stupore che le stesse gli avevo provocato,
mentre piccole gocce d’acqua calda gli scivolavano addosso con la speranza che
nel loro scorrere, potessero portare via con sé anche i brutti pensieri.
Il solito stridore della maniglia,
che ruotava, diede fine a quella pioggerella piacevole, mentre il vapore
continuava incessantemente a circondarlo nel piccolo box doccia azzurro.
Rapida asciugata, boxer, maglietta e
letto.
…Presto, presto, presto, devo
sbrigarmi o non farò in tempo a seguire la lezione……..
Non riuscì a terminare di formulare
il pensiero che svoltato l’angolo, la ragazza bionda dovette scontrarsi con la
dura realtà… o meglio un fisico, che se non proprio d’acciaio, vi si avvicinava
molto, che la fece rovinare, molto poco signorilmente, sul pavimento.
“Che botta!!!” Disse toccandosi il
sedere, prima parte del suo corpo ad aver subito il colpo e su cui era sicura
sarebbe comparso uno di quei lividi indimenticabili.
“Ma che è successo è scoppiata la
terza guerra mondiale senza che me ne sia accorto, oppure mi sta crollando il
palazzo sulla testa??” Domandò stranito il ragazzo, facendo umorismo su una
situazione già comica di suo, visto che Michelle era bellamente seduta per
terra, gambe all’aria.
.. Ma sentitelo, stò gran pezzo di
cretino!! Non solo mi fa cascare per terra come una pera cotta, ma si permette
pure di prendermi in giro e ridere come un’idiota!! Ma ora gliela faccio
passare io tutta questa voglia che ha di ridere!!!!…
“Fai pure lo spiritoso? Ti pare io
sia trasparente?? Ogni tanto ti guardi attorno, o perlomeno nella direzione in
cui cammini? Oppure spiani chiunque ti intralci, giusto per il gusto di
deriderlo?” Continuò, non preoccupandosi nemmeno di guardare chi o cosa le
aveva provocato quella magra figura davanti a tutti i ragazzi che affollavano
il corridoio della facoltà.
…Aggressiva la ragazzina…Oltretutto
ha un tono da generale dell’esercito, ma se crede che le darò ragione solo
perché alza la voce, si sbaglia proprio..
“Calma, calma,non ti scaldare! E poi
se proprio dobbiamo essere pignoli, io non c’entro niente, hai fatto tutto da
sola…..Sei stata tu a piombarmi addosso come una saetta, non ho nemmeno avuto
il tempo di capire cosa stesse succedendo!!”
… Giustamente… mi mancava il pignolo
della situazione stamattina, come se non avessi già sufficienti problemi da
sola…..
Alzò gli occhi dal pavimento, per
riuscire finalmente a vedere l’irritante figuro che aveva deciso di rovinarle
la mattinata, e contro ogni sua previsione restò totalmente imbambolata, non
appena incontrò gli occhi del suo interlocutore….
Castano, con leggero velo di barba
incolta e occhi magnetici, da perforazione immediata…. PRIMO PIANO DECISAMENTE
PERFETTO!!
ZOOMMATA FRONTALE … giusto per avere
un’idea complessiva dell’elemento…..
Alto…. ma non troppo…
Magro… ma non troppo…
Muscoloso… ma non troppo…
Affascinante… troppo…
Bello…. decisamente da morire….
Vestito in modo alternativo, jeans
larghi.. molto larghi.. con boxer in evidenza, camicia di dubbio gusto, ma nel
complesso appariscente quanto intrigante, con magliettina-muscolo-in-vista da
far rotolare gli occhi per terra e capelli di media lunghezza, con effetto
riccio - ribelle - selvaggio – affascinante… da infarto immediato..
…Se questo è un sogno, o meglio se
lui è un sogno, è senza dubbio il più bello della mia vita.... Se avessi saputo
prima che si trattava di un tipo così, non mi sarei limitata a sbatterci contro....Ma che cavolo, sto pensando!! Sono
una ragazza seria, io! E oltretutto impegnata.... quasi...... credo.......ancora
per poco…
Scosse il capo sperando di
distogliere dalla mente quei pensieri non molto onorevoli e tornare alla
realtà, facendo fagotto e scappando il prima possibile sperando che
l'esperienza non avrebbe segnato troppo nessuno dei due. In effetti come minimo
quel ragazzo le stava dando della pazza, maniaca sessuale per come e quanto
tempo, era rimasta lì seduta per terra, a guardarlo come se fosse la cosa più
bella che avesse mai visto.
…… Che figura da idiota che sto
facendo,... Però ti prego, tu piantala di guardarmi così, altrimenti nella
disposizione d'animo in cui sono, potrei innamorarmi perdutamente di te solo
per fare un dispetto a Kyle, o forse molto più semplicemente perché hai quegli
occhi....Sto degenerando, sto decisamente degenerando, non è possibile che mi
faccia tutti questi film mentali, mentre sono ancora vergognosamente con il
posteriore per terra, tanto più che si tratta di un completo estraneo..... In
effetti mi chiedo dove sia uscito, credevo che avessimo già fatto una stima
piuttosto disastrosa di tutti gli esponenti di sesso maschile della facoltà
degni di questo titolo………… E ora che fai?? Mi tendi la mano?? Mi aiuti ad
alzarmi e mi sorridi anche?? Sento che adesso ne combinerò una delle mie, ora
ne farò una delle mie....
…. Donne… Mi chiedo quando la
pianteranno di andarsene in giro con la pretesa di essere rispettate ed
onorate, se poi sono le prime a spogliarti con gli occhi…. Alla faccia della
parità dei sessi, se avessi guardato io una ragazza, come adesso questa sta
facendo, adesso lei con me, come minimo
mi sarei preso un sonoro ceffone e qualche bestemmia che avrebbe fatto rigirare
i miei avi nella tomba….. Per lo meno è carina, ha una bella carrozzeria,
occhioni dolci da bambina indifesa, nonostante la forza da schiacciasassi che
ha, vista la botta e poi ha una bella stretta di mano…
Vorrei solo sapere quanto ci metterà
a riconoscermi e cominciare a strillare < Orlieeee quanto seiiii
figoooo…..Me lo fai una autografo…. > e cazzate simili…
“Posso farti una domanda indiscreta?
Hai l’abitudine di travolgere tutti così?” Il tono era decisamente diverso, più
dolce, molto amichevole, eppure quella frase se la sarebbe potuta risparmiare
vista la situazione.
…. Sei bello, ma stronzo sai?? Se ti
togliessero l’audio probabilmente saresti l’uomo della mia vita…. Peccato che
le ciambelle non riescono sempre con il buco..
“E tu quella di sbucare
all’improvviso?? Ma credi davvero che il mio passatempo preferito sia riempirmi
di lividi….. Uffa!!”
… Mi sa, che mi sono proprio
sbagliato, altro che < Orlieee quanto seii figoo > questa tra un po’ mi
mena…. Però mi dispiace, ha fatto un tonfo non indifferente quando è caduta…
"Ti sei fatta molto male?"
Le domandò con molta gentilezza, lasciandole la mano, con cui l’aveva aiutata
ad alzarsi, con una delicatezza quasi inverosimile. Era evidente che con le
ragazze ci sapeva fare, era molto molto carino, in più aveva un fascino tutto
particolare, accentuato da quello sguardo assolutamente magnetico.
"Abbastanza… Ora per colpa tua
non potrò più andare a ballare… né tanto meno sedermi su una qualsiasi
superficie rigida….”
… Onestamente non so se sia
totalmente pazza, o mi stia semplicemente prendendo per i fondelli…
“Non fare quella faccia,
scherzavo…Fa un po’ male, ma nulla che con un po’ di pomata non passi!"
Tentò di dire con noncuranza Michelle, abbassando lo sguardo ancora una volta
sul suo povero posteriore. In realtà stava cercando solo una scusa per non
doverlo di nuovo guardare negli occhi e mostrare quanto l'aveva fatta arrossire
con quelle poche parole che le aveva rivolto.
… Che sensazione strana…eppure
piacevole…… La sto intimidendo senza che sappia o si sia accorta di chi sono…
Ha persino le guance rosse come una bimba timida… Sembrerà insolito, ma
comincia a piacermi davvero molto questa < normalità >…
"Come posso scusarmi per
l'inconveniente?"
…Inconveniente?? Quale
inconveniente?? Ah, dici la caduta... Bè per cominciare potresti baciarmi,
dopodiché direi che potresti rapirmi e portarmi su un isolotto esotico, sperduto
ai confini del mondo, dove nessuno ci potrà mai trovare........ Michelle
piantala, non sei una bambina con gli ormoni in tempesta, datti una regolata!
"Scusarti?? Non è, poi, tutta
colpa sua!!"
"Ah, colpa mia!!" Le disse
ironico, chiaramente facendole intendere che le sue scuse erano più una
formalità, o una forma di gentilezza, perché effettivamente lui non aveva
affatto colpa dell’accaduto, anzi..
"E va bene...E' stata tutta
colpa mia!!Correvo come una furia, perché altrimenti non sarei mai arrivata in
tempo per la lezione e …Oddio la lezione……” Disse mettendosi una mano sulla
fronte e già pronta a scappare via, se non fosse che lui l’avesse afferrata per
un braccio impedendole di muoversi…
…No, tesoro, sarai anche bello come
un Dio Greco, e forse anche qualcosina di più, però ora non ho proprio tempo di
chiacchierare con te, e perdermi in quei tuoi occhi stupendi, anche se mi
dispiace davvero da morire! Ma che sto dicendo…..
“Devo scappare, scusa ma non ho
proprio tempo!!”
“Guarda che non voglio proprio farti
perdere tempo, ma credo che quella sia roba tua!” Le disse sorridendo,
indicandole una marea di fogli sparsi sul pavimento, alcuni dei quali finiti
così lontano che la gente li pestava indisturbata convinta che si trattasse di
cartaccie.
“Nooooo…. Ci ho messo un mese e
mezzo della mai vita per abbozzare, riordinare, correggere e mettere su quegli
appunti!!” Disse disperata cominciando a raccogliere tutto, in preda ad una
crisi nervosa.
Forse era proprio il caso di
aiutarla, in fondo era anche colpa sua se era successo quel patatrac, e poi era
stata la prima persona, dopo davvero tanto tanto tempo, ad averlo trattato come
uno qualunque e non come Orlando Bloom l’attore famoso del cinema. Il compito
non si rivelò dei migliori, infatti molti dei fogli erano tutti spiegazzati e
rovinati, ma in pochi minuti furono tutti di nuovo in mano alla legittima
proprietaria, che dopo avergli sussurrato un frettoloso grazie , si rimise a
correre sparendo in un altro dei mille corridoi della facoltà.
… E’ proprio fuori come un balcone,
però mi dispiace non averle chiesto nemmeno come si chiamava, era carina ed
anche intelligente a giudicare dalle poche righe che ho letto del suo famoso
compito… Letteratura inglese…. Sembrava un tema molto appassionante ai suoi
occhi visto lo stile….Peccato… un’occasione persa… Non credo mi ricapiterà di
incontrarla…
In quel momento notò praticamente
sotto i suoi piedi, nello stesso punto in cui era caduta la ragazza, una
piccola scatolina grigia, si abbassò per raccoglierla, e si accorse che era un
cellulare e non c’era nessun dubbio sull’appartenenza dell’oggetto… Mettendo,
infatti, bene a fuoco nella sua mente l’accaduto, durante la caduta oltre i
fogli anche la borsa che lei portava a tracolla si era aperta, lasciando uscire
l’oggettino che ora aveva in mano.
… Bè direi che almeno per un’altra
volta saremo costretti ad incontrarci…
Il bar universitario era
prevedibilmente stracolmo ed i tavolini tutti occupati, per fortuna che uno dei
camerieri aveva un debole per Meg e le
teneva da parte un tavolino, sempre lo stesso, infatti eccole lì, le due amiche
infami che alla faccia sua si godevano un bel triplo gelato alla cioccolata.
Ancora trafelata, raggiunse le due,
che proprio non l’avevano notata nella calca di persone e furono piuttosto
stupite di vederla lì a quell’ora…
“E tu che ci fai qui a quest’ora?”
Le chiese Jen, mentre la ragazza, poggiava con molta poca grazia e molta
violenza borsa, libri e giacca, sulla sedia libera, accanto al posto che aveva
preso per sé.
“E’ un reato?” Chiaramente ironica,
per non dire arrabbiata nera, e il tono poco amichevole con cui l’aveva detto
non era il solo sintomo, anche la sua espressione non era un granché.
“Non prendertela così, è che a
quest’ora in genere hai le tue amate lezioni di letteratura ed è molto molto ,
e sottolineo molto, insolito, che tu le abbia saltate!”
…
Che rottura, a volte mi sembra di avere due grilli parlanti al posto di due
amiche, sempre ad analizzare, commentare e polemizzare su ogni mia espressione,
parola e pensiero… A volte temo riescano a leggere anche quello…
“Ma che bisogna fare qui per
ordinare!!”
“Tu credi che chiamare il cameriere
sia un atto disdicevole??”
“Oh, scusa dimenticavo la tua nota
confidenza con i camerieri di questo posto!!”
“Michelle, credo che adesso tu la
debba proprio piantare!!”
“Scusa..” Un sussurro… quello era il
massimo che sarebbe mai riuscita ad ottenere da quella boccuccia di rosa.
“Si può sapere che ti prende?”
“E’ che ho saltato la lezione di
letteratura…”
“Si tratta di un qualcosa di
recuperabile, non capisco il perché di tutta questa tragedia!”
“E poi il mio tanto faticato compito
è diventato uno zerbino per i corridoi della facoltà!!”
“Uno zerbino? E come è successo??”
“Sono caduta…” Frase sommessa, a cui era seguito un
fragoroso scoppio di risa.
… Giustamente mi aggiungono anche il
carico, come se non fossero bastate le occhiatacce che mi sono presa quando il
mio posteriore era ancora per terra…. Sto diventando ridicola, pare che il mi
sport preferito ultimamente sia far ridere gli altri, il che non sarebbe
nemmeno una cosa tanto terribile, se non fosse che per provocare una risata io
debba necessariamente fare una figuraccia!!!
“Aspetta… calmiamoci!” – Meg - “ Il
problema quindi sarebbe il tuo compito… Bè non mi sembra una gran cosa, avrai
il file salvato sul pc….”
Nessuna risposta, con relativo
sguardo estremamente colpevole….
“Vero??”
“No, non ce l’ho più…”
“Se un disastro… Comunque la tua
previdente amica ne ha una bella copia nella sua cartella!!”
“Davvero?? E come hai fatto?”
“Quando me l’hai mandato tramite e -
mail per leggerlo, l’ho salvato e non l’ho ancora cancellato!”
“Sei un tesoro, Meg, non so cosa
farei senza di te!!” Disse abbracciandola.
“Io credo ce per cominciare staresti
ribattendo lo stesso compito…”
“Che simpatica Jen, ultimamente, hai
notato?” Disse ancora a Meg con un tono molto ironico. Forse nella sfiga, era
stata abbastanza fortunata; il compito non era perso, la lezione saltata,
facilmente recuperabile,anzi quel piccolo incidente di percorso le aveva
permesso di prendersi un pomeriggio di sano riposo e poi…. Lui…
“Comunque visto che ti ho salvato da
un onere non indifferente, ora devi assolutamente rispondere ad una domanda….
Come diavolo hai fatto a cadere??”
“Questa, direi che è l’unica nota
positiva della giornata…”
Sguardo Soddisfatto + Sorriso a 32
Denti = Aveva incontrato qualcuno di MOOOLTO Interessante
“Figuriamoci quella negativa
com’è!!”
“Stavo correndo come una matta per
andare a lezione, visto che ero già in ritardo e distrattamente sono andata a
sbattere contro un ragazzo, precipitando come un aereo in caduta libera sul
pavimento..”
“E di grazia potresti illuminare,
noi povere stupide, sul cosa ti rende così piacevole questo ricordo??”
“Il ragazzo…… E’ il più bel ragazzo
che abbia mai visto, ma non nel senso canonico della parola!! Non è il solito
fustaccio biondo con gli occhi azzurri o moro con gli occhi verdi, nei
lineamenti forse è anche piuttosto comune, castano, capelli ricci non troppo
lunghi, ma aveva due occhi marroni e un fascino, che vi giuro avrei potuto
guardarlo estasiata per tutta la durata della mia vita…”
Ora però di occhi fissi nel vuoto
c’erano solo i suoi, corredati di un sorrisino ebete stampato in faccia e
nuvoletta rosa sotto i piedi.
“Meg?” Jen la prima ad interrompere
il momento d’idillio amoroso.
“Eh?”
“Sei consapevole che è andata?? Y
ouuuhhhh, c’è nessuno??… No, vedi l’abbiamo persa… Ha preso la tangenziale per
il Paradiso… E’ lontana da noi anni luce..”
“D’accordo Jen, abbiamo capito il
concetto… In effetti, Michelle, sembri una totale idiota, nemmeno ai tempi del
primo Kyle facevi così….”
“Si, sarà pure come dite voi, ma
intanto non lo rivedrò mai più……” Sospiro di infinita lunghezza ed espressione
da cagnolino bastonato, che ha subito la classica discesa dalle stella alle
stalle.In effetti era piuttosto improbabile rincontrarlo, tanto quanto era
stupida l’idea di piazzarsi munita di sacco a pelo e generi di prima
sopravvivenza, nello stesso punto un cui si erano scontrati, nella speranza che
lui ripassasse di lì.
“E perché?? Non mi dire che non ti
sei fatta dare il suo numero di telefono??”
“Peggio… Non so nemmeno come si
chiama! Mi ha praticamente raccolto da terra, dopo avermi fatto saltare i nervi
con il suo umorismo non proprio inglese, stessa cosa ha fatto gentilmente con i
miei fogli e poi sono scappata via sperando di fare in tempo per la lezione, ma
niente…”
“Piccola scema!! Ed ora come pensi
di ritrovarlo n un campus così grande?? Metti che non fosse nemmeno uno studente??”
“E che posso farci, sinceramente in
quel momento ero fin troppo imbarazzata anche solo per aprire bocca… E poi sono
dell’opinione che se è destino che lo rincontrerò, non sarà un numero di
telefono a cambiare tutto!”
“Un numero di telefono forse, e
sottolineo forse, no, ma almeno un nome…. Comunque non so come fai ad essere
così fatalista e tranquilla… Metti che era davvero l’uomo della tua vita??”
“Non sono fatalista, sono solo…..
disperata… Mi sono accorta dell’errore quando era fin troppo tardi e sto
cercando di autoconvincermi della balla del destino per non costringermi ad
auto-eliminarmi con l’implosione per rabbia e vergogna….”
“E’ una cosa tristissima!!”
“Infatti!!”