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Autore: VikyLeah    28/11/2010    3 recensioni
Jacob e Bella, la piccola Renesmee viene al mondo ma qualcosa cambia. Un legame si rompe e se ne creano altri forti, come cavi d'acciaio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Bella fra le mie braccia, Bella che sussurrava il mio nome...
Bella in salute e radiosa, diversa da come era adesso, ma in un certo senso identica: il suo corpo, non più deforme ma modificato in maniera del tutto naturale.
Arrotondato da mio figlio, quelle parole - le mie stesse parole - mi rimbombavano nella testa, attimo dopo attimo.
Ero seduto sul divano di casa mia, stremato dalle ronde nonostante la presenza di Seth e Leah nel mio branco.
La faida con Sam era ancora aperta anche se Quil ed Embry volevano che tornassi, non lo avrei fatto almeno non ora.
Appoggiai la testa sulla spalliera del divano e chiusi gli occhi;
"stanco, stanchissimo", pensai rilassandomi e sentendo i muscoli bruciare.
Bella era ancora a casa Cullen, mancava solo un giorno.
Un maledettissimo giorno e quella "cosa" sarebbe uscita fuori e io avrei potuto ucciderla, farla a pezzi!
Anche se Edward e la bionda me lo avrebbero impedito ci sarei riuscito lo stesso.
Mentre pensavo il telefono squillò, mi alzai svogliato e risposi.
Pronto? chiesi rendendomi conto che la mia voce era un misto tra un sussurro e una lamentela.
Sono Bella, disse la voce dall'altro capo del telefono in un tono straziato.
"Bella?" pensai e mi sorpresi.
Jake ci sei? Ti prego rispondi, disse ancora.
Sì, Bella. Che succede? domandai già preoccupato.
Jake... io... io..., disse senza finire la frase e scoppiò a piangere.
Dimmi dove sei, dissi convinto.
Era strano che le sanguisughe l'avessero lasciata sola in quello stato, stupidi.
Sono a casa di Edward. Ti prego vieni, disse singhiozzando.
Attaccai senza risponderle e uscii di casa trasformandomi.
"Jacob?" mi domandò la voce del pensiero di Leah.
"Sì, Leah. Che c'è?" chiesi a mia volta in un pensiero che correva con me veloce verso casa Cullen.
"Ma che fai? Dovresti riposare!" affermò con un pensiero e sbuffando dal naso, stava correndo sul confine da sola.
"Vado da Bella... Mi ha chiamato in lacrime. Chiama Seth e tenetevi pronti", le dissi col pensiero e lei eseguì subito l'ordine andando verso il fratello.
Sfrecciai verso casa Cullen e poco dopo fui sul sentiero.
La porta si aprì nel momento che tornai umano e infilai i pantaloncini che mi ero legato alla caviglia.
Jacob che ci fai qua? Bella sta bene, mi disse Carlisle in tono gentile.
Sentii alle mie spalle, appena al limite della boscaglia, Leah e Seth pronti a scattare.
Sì certo, certo, gli risposi ed entrai senza badare alla puzza.
Bella non era in salotto come al solito, percepii il BIP lento del macchinario al piano di sopra e un respiro debole.
Salii avendo alle spalle Carlisle; entrai e Bella subito tese le braccia verso di me.
Bells che succede? le domandai abbracciandola piano come se fosse una piuma.
Voglio parlarti, da sola, disse guardando Carlisle.
Il dottore alzò le mani e se andò chiudendo la porta.
Jake... disse sospirando e tamburellando sul pancione con le dita.
Jake mi porteresti via da qui se te lo chiedessi? domandò senza guardarmi in viso.
Portarla via? Ma stava delirando. Sì probabile, colpa dei medicinali e della stanchezza.
Mi prendeva in giro? Sì per forza!
Bella ma che dici? Non dirai sul serio, le dissi senza rispondere alla sua domanda.
I suoi occhi caldi penetrarono nei miei,
non scherzo, Jacob. Voglio andarmene, disse stringendo i piccoli pugni e notai che la fede non c'era più.
"Che diavolo succede", pensai stupito.
Dov'era il suo bel vampiro? E tutti gli altri? C'era qualcosa che non andava.
Prima spiegami cosa succede e perché Edward non è qua, le dissi quasi a modo di rimprovero.
Sospirò e la pancia sussultò piano creando una smorfia sul suo volto pallido.
Io... Ho detto ad Edward che non voglio stare più con lui, mormorò ma le mie orecchie lo sentirono benissimo.
Il mio cuore fremette, esultò ma cercai di non far vedere la mia gioia.
Ma Bells... che senso ha? Hai fatto tutto questo, dissi indicando il pancione livido, e ora molli il tuo vampiro? le chiesi comunque stupito.
Jake per favore. Portami via, disse ancora guardandomi.
Ma come fai con la c... con il bambino? Non puoi muoverti. Rischi di romperti qualcosa ancora, le dissi per farla ragionare.
Non lo so... domani nasce... posso aspettare domani, disse pensandoci mentre creava dei cerchi sulla pancia e da sotto la pelle quasi trasparente si vedeva muoversi la cosa.
Se sopravvivi posso pensarci, ma non prima e neanche se diventi una vampira ok? le dissi così per essere sincero, non potevo andarmene in giro con una vampira per La Push.
Ok, disse in un sospiro e chiuse gli occhi sprofondando in un sonno profondo.
Uscii dalla stanza e andai da Carlisle, era seduto nel suo studio che prendeva appunti, credo.
Hai sentito tutto dottore? gli domandai sapendo già la risposta ovvia.
Annuì e mi guardò,
non la capisco, Jacob, mi disse con un tono calmo.
Neanche io ad essere sincero. Ha fatto tutto questo, si sta lasciando uccidere per cosa? Per mollare Edward? Non lo so! dissi alzando le mani al cielo e sbuffando.
Credo che abbia capito... Magari è quello che desidera però preferisce un'altra vita. Penso che finalmente si sia resa conto del suo sbaglio, Jacob, disse e mi guardò con i suoi occhi dorati.
"Sbaglio? Ora? Ma pensarci prima? Porca paletta!" pensai alzando gli occhi al cielo.
E che si fa ora? Se non sopravvive? domandai a Carlisle che aveva smesso di scrivere.
Non lo so Jacob. Dobbiamo aspettare domani, disse ma nello stesso istante si sentì un urlo straziato provenire da sopra.
In un attimo io e Carlisle fummo di sopra.
Bella perdeva sangue dalle gambe, da in mezzo alle gambe.
La cosa aveva deciso da nascere un giorno prima, nel momento sbagliato.
"Dannazione!" pensai e mi si rivoltò lo stomaco; e in quel momento entrarono tutti gli altri.
Bella! disse Edward allarmato, ringhiai.
Da fuori la casa si sentirono degli ululati, inconfondibili.
Calmatevi tutti. Bella, Bella mi senti? Resisti. Lo tiriamo fuori! disse Carslie.
Vidi Edward mettersi tra le sue gambe e affondò i denti nella carne, mi venne il vomito ma resistetti.
Era come una lama nel burro, Bella urlava ancora, la cosa si dimenava.
Sgorgò altro sangue, arretrai.
Rosalie si avvicinò con un asciugamano bianco che si intrise di rosso vivo appena Carlisle appoggiò il bambino su di esso.
E' una femmina! annunciò quasi trionfante la bionda.
Oh certo che bello, dissi sarcastico, aiutate Bells! continuai incazzato.
Non urlava più, respirava affannata e dolorante e mi cercava con gli occhi.
Mi avvicinai e le presi la mano,
sono qua Bells, le sussurrai e annuì piano prima di perdere conoscenza.
Ha perso troppo sangue, mormorò il dottore che era intento a ricucirla, serve una trasfusione. Alice prendi il sangue che abbiamo di scorta... Dovremo usare quello, disse.
"Fantastico, anche il sangue nel frigo", pensai disgustato.
Tenevo la mano di Bella, fredda e inerme.
Non lasciarmi, sussurrai sentendo il suo cuore debole.
Non mi ero accorto che Alice era andata e tornata con sangue, Carlisle lo attaccò subito al braccio di Bella e aspettammo per vedere qualche reazione.
Erano passati almeno 13 minuti esatti quando, finalmente, sentimmo il cuore riprendere un ritmo normale.
Eravamo io, Edward, Alice e Carlisle nella stanza, mentre sentivo la bionda giocare con il mostro nella stanza al piano di sotto.
Bene, dissi lasciando la mano di Bella, torno subito, continuai e scesi da basso.
Andai nel salone dove Rosalie stava con la cosa, sentivo che rideva mentre faceva delle smorfie.
"Ora l'ammazzo, e poi ammazzo la bionda", pensai avvicinandomi in silenzio.
Ma sentii una mano sulla mia spalla, mi girai.
No Jake. No, disse Edward.
"Cosa no? Devo", pensai per non farmi sentire dalla bionda che si era girata e mi fissava da dietro il divano.
Hai già Bella... Lasciami almeno mia figlia, sussurrò triste.
Bella? Cosa significa? mi girai verso di lui mentre lo chiedevo.
Ha scelto te, Jacob. Non vuole stare qua con me, ha detto che forse è giusto così. Che stia con qualcuno simile a lei. La capisco... Capisco, disse ripetendo l'ultima parola come per convincersene.
Rimasi a bocca spalancata, sul serio era decisa a stare con me?
Mi toccai la fronte continuando a non crederci.
Va da lei Jacob, disse e si sedette vicino a Rosalie e alla bambina.
Salii di corsa, Bella era sveglia e il suo colorito era di nuovo rosa e le sue labbra rosse.
Mi sorrise e ricambiai avvicinandomi a lei,
come stai? le domandai mentre il mio cuore scoppiava.
Bene Jake e tu? domandò e risi.
Io? Bene direi! risposi contento.
Hai visto... L'hai vista? domandò abbassando gli occhi.
No... ma tu puoi vederla. Non mi importa, le dissi alzandole il viso.
Carlisle ed Alice uscirono lasciandoci soli. La guardai negli occhi.
Sul serio hai lasciato Edward? le chiesi e le sue guance divennero rosse per il sangue che affluì veloce.
Mi era mancato vederla così, le carezzai la guancia e sorrise.
Sì, Jake. Sul serio, mi dispiace ma... ma ti amo Jake, disse sussurrando l'ultima frase.
Mi amava? Sorrisi come un bambino a natale.
Ti amo anch'io Bells, le dissi con voce quasi strozzata e lei annuì.
Già lo sapeva, lo aveva sempre saputo.
Mi sedetti accanto a lei e appoggiai il viso sulla sua pancia ora vuota.
Mi accarezzava i capelli, e io sorridevo beandomene.
Erano passati due giorni, Bella aveva trascorso quel tempo a casa Cullen per riprendersi e conoscere meglio la sua bambina.
L'aveva chiamata Renesmee Carlie, incrocio tra i nomi dei nonni.
Io non mi ero mai avvicinato alla bambina, non mi interessava, volevo solo portare a casa Bella.
Salutò tutti,
Rosalie prenditi cura di lei, come se fosse tua figlia, le disse prima di uscire dalla porta.
Certo, Bella. Ma ogni tanto passa a trovarci, si raccomandò già premurosa.
Salutò Edward e Alice, Jasper ed Emmett e infine Esme e Carlisle.
Io ero appoggiato alla mia moto nera che l'aspettavo; arrivò con un sorriso e in gran forma.
Ciao Bells, la salutai con un bacio sulla guancia e lei sorrise.
Salimmo sulla moto e partimmo sfrecciando lungo il vialetto di casa Cullen, per lasciarcelo alle spalle.
   
 
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