Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: pervertedsquirrel     29/11/2010    4 recensioni
Hermione è la perla più importante tra i mangiamorte di Voldemort, allevata per attuare il suo più grande piano. Ma quando il Signore Oscuro le assegna la sua più grande missione, essere amica col nemico giurato, Harry Potter, la ragazza non prevederà di innamorarsi perdutamente di lui. Tradotta dalla stupenda fanfic di perverted-squirrel. Traduttrice Giu1212hilary
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Harry/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alcune feste sono peggio della tortura

 

 

Era rimasta solo un’ora prima che la festa iniziasse. Hermione aveva aiutato la signora Weasley in cucina con gli spuntini per quasi tre ore. Inizialmente, aveva insistito per non mangiare niente, pensando di non voler rovinare il duro lavoro. Ma, naturalmente, alla fine, cedette dopo che la signora Weasley cominciò a narrarle alcuni argomenti persuasivi, e non ce la fece a rifiutare. Avrebbero dovuto denominare quella donna operatrice di miracoli.

 

Mentre si asciugava le mani dalla farina in eccesso, la signora Weasley la guardò con un piccolo sorriso. "Beh penso che abbiamo quasi finito."

 

Entrambe si voltarono a guardare il tavolo al centro della cucina, che era ormai coperto di pasticcini, fish and chips, e tutto quello che si poteva immaginare avesse una tinta rossa e verde. Ciò significava tutto, tranne la stessa cucina. Hermione guardò la tavola sentendosi realizzata, con una certa aura orgogliosa. Se qualcuno le avesse detto che avrebbe aiutato qualcuno a cucinare per un gruppo di adolescenti, avrebbe tentato di ucciderlo prima che presentasse un’idea così assurda. Ma ora le cose erano cambiate.

 

 “Ora, rimane solo il tacchino da preparare, dovrebbe essere pronto per cena." Guardando l'orologio, si voltò verso Hermione, "Dovresti andare a prepararti per la festa."

"Ma il-"

 

"No, niente ma. Mi prenderò cura del resto. Sei stata più che utile in queste ultime ore, il minimo che puoi fare è farti bella e carina per la festa. Ora sciò!" Sventolò le mani ed Hermione seguì a malincuore il consiglio.

 

Arrivò alla stanza di Ginny e chiuse la porta. Fortunatamente, Ginny era in giro per la casa, a pulire e spolverare proprio come lei ed Harry avevano fatto pochi giorni prima. Sospirando, Hermione si avvicinò alla borsa che conteneva il vestito per la festa. Il giorno precedente, la signora Weasley aveva portato lei e Ginny a comprare il vestito per la festa a Diagon Alley. Ginny impiegò tre ore in ogni negozio, ma finì a mani vuote, ed Hermione fece di tutto per non strapparle i capelli. Lei, invece, aveva trovato il suo vestito al primo negozio; un abito a impero verde con un taglio argento sul busto e un doppio strato di chiffon al di sotto.

 

Ginny, dopo circa tre negozi, trovò il suo vestito. Era un abito scollato argento tempestato di paiette che le arrivava al ginocchio e la rendeva bellissima. La signora Weasley accettò di comprare il vestito solo perché era in saldo ... oh, e perché lei era una bambina viziata.

 

Ad Hermione non erano mai importate le feste. Le uniche a cui avesse partecipato erano quelle tenute presso villa Malfoy e in quelle finiva sempre per desiderare una morte precoce. I Malfoy coglievano ogni opportunità per organizzare feste e mostrare le loro ricchezze, e questo comprendeva usare il compleanno di Hermione. Era sempre costretta ad uscire dai confini della sua camera e ad essere avvolta in abiti sottilissimi e gioielli, con la sola compagnia di Draco. Aveva la sensazione che quella festa non sarebbe stata molto diversa. Erano tutte uguali.

 

Hermione fece scivolare il vestito sopra la testa e lo aggiustò intorno al corpo, palpandolo per fare in modo che fosse indossato correttamente. Andò verso lo specchio posto contro il muro e guardò il suo riflesso. Era un vestito completamente diverso da tutti quelli che aveva indossato. In realtà, l’aveva scelto per la sua semplicità e la mancanza di regalità. Tutti quelli che era stata costretta ad indossare erano eleganti e pieni di disegni a fronzoli. Il denaro più semplice comprava. Se ci avesse pensato a lungo, avrebbe realizzato di essersi rovinata.

 

Voltandosi, scivolò su un paio di scarpe d'argento che aveva comprato in tinta con l’abito e si diresse giù per le scale. Non aveva voglia di curarsi i capelli. Le voci al piano di sotto si fecero più forti mentre scendeva, conversazioni vuote piene di parole vuote. Forse se fosse stata abbastanza silenziosa, non l’avrebbero notata. Ma, ci sarebbe sempre stato un pezzo di legno che scricchiolava. Così, quando pensò di scivolare davanti a loro, silenziosa come un topo, ebbe la peggio. All’ultimo secondo mosse inavvertitamente un piede e tutta la stanza si voltò a guardarla. Fred, George, Ron, Harry, Bill e Fleur fissarono Hermione mentre questa denigrava i denti per la frustrazione. Sembrava che tutti avessero qualcosa da dire, come se un onta di complimenti stesse per spuntare dalle loro bocche.

 

"Accidenti!" sussurrò Ron.

"Sei ..." iniziò Fred.


"Dannatamente fantastica!" finì George.


"Très magnifique!" sgorgò Fleur.


"Sei bellissima." Disse Bill con un sorriso.

L'unica persona che non disse nulla fu Harry, dato che era troppo occupato a guardarla. Hermione avrebbe dovuto essere gratificata dal non ricevere alcuna reazione da parte sua. Ma tutto quello che riuscì a sentire era la sua faccia che arrossiva. Aveva seriamente bisogno di ricomporsi, e il più veloce possibile. E, nel momento in cui riuscì a farsene una ragione, il calore si affievolì. Sorrise a tutti ringraziandoli e si sedette sul divano. Spostò per un secondo lo sguardo verso Harry e scoprì che i suoi occhi la stavano già fissando. Fece del suo meglio per rivolgergli un sorriso dolce e innocente. Ma il suo tentativo venne schiacciato quando quello si volse all'improvviso. Che c’era che non andava in lui?

Ginny scese le scale poco dopo, guadagnandosi dei fischi da lupo da Fred e George. Le sue pallide gambe erano molto affascinanti e aveva i capelli rossi arricciati e innaturalmente lucidi. Hermione non poté fare a meno di provare una fitta di gelosia. Ginny era splendida e improvvisamente, si pentì di aver puntato sul semplice. Non avrebbe dovuto trascurarsi tanto, la cosa portava solo a situazioni del genere. A emozioni del genere.

"Ginny, sei splendida." Sentì dire da Harry, che le dava un bacio sulle labbra.

Fu un bene che Ginny girò la testa, altrimenti avrebbe potuto vomitarle sul vestito. Oh, sarebbe stato un peccato. Una cosa davvero tragica. Ma, ahimè, sentiva ancora la nausea nella parte inferiore dello stomaco, che triturava la sua pelle. Non aiutava la situazione. La festa non era ancora iniziata e lei era già depressa. Perfetto.

Un secondo dopo qualcuno bussò alla porta ed Hermione represse un gemito. Tempo per cercare un angolo e mettere il broncio.

 

La folla squittì mentre lei si alzava e si dirigeva verso il punto in cui la signora Weasley aveva posto il punch. Si versò un bicchiere e lo sorseggiò con cautela; inghiottì il liquido fruttato nel suo palato. Avrebbe voluto fosse drogato con un po' di whisky incendiario così da poterlo almeno gustare, anche se si trattava di una bufala. Se ricordava correttamente la ricetta, avrebbe potuto metterne un po’. Scosse i pensieri dalla testa prima di approfondirli. Non aveva bisogno di mostrare il suo disgusto davanti a innocenti passanti. Beh, almeno non per il momento. Inoltre, se la signora Weasley l’avesse scoperto, avrebbe scatenato l’inferno.

"Ciao."

Hermione si voltò e vide un paio di grandi occhi argentati che la guardavano e sorrise flebilmente. "Ciao, Luna."

L’abito di Luna era formato da una moltitudine di diverse tonalità di modelli e tessuti blu, il tutto accompagnato da diversi strati. Aveva ancora indosso la collana con il sughero di burrobirra e gli orecchini col ravanello ed Hermione si chiese quand’era stata l’ultima volta che se li era tolti. I suoi capelli di platino erano raccolti in una unica treccia francese che arrivava fino alla schiena e si snodava in alcuni boccoli e portava le scarpe da ginnastica, una con lacci di colore arcobaleno, l'altra con stelle blu e bianche.

"Come sta andando?" Chiese la bionda.

"Che vuoi dire?"

"Con Ginny e Harry, naturalmente." Rispose Luna semplicemente.


"Oh, beh ..."
Il viso di Hermione si rabbuiò.

"Sì, sono una coppia prototipo, vero?" chiese Luna, guardando Harry e Ginny che parlavano con Seamus e Dean. "Ma se ho ragione ... i nargilli cercheranno di disturbarli quando si metteranno sotto il vischio." Indirizzò lo sguardo verso il brillante assetto rosa.

"Nargilli?" Chiese Hermione.

Si voltò di nuovo verso di lei, "Sì, nargilli. Infestano spesso il vischio, a meno che non ci sia qualche altro tipo di arbusto in giro. Aiutano o interrompono il momento che merita la coppia, a tempo prestabilito."

"Che faranno a Harry e Ginny?"

Luna la guardò in modo strano, "
Non faranno niente. Spargeranno semplicemente della cenere invisibile sulle loro teste."

"E questo cosa comporta?"


Luna alzò gli occhi al cielo, "Non lo so. Cosa pensi che sia, uno psichiatra?"


"Mi dispiace Io-"


"Harry e Ginny affronteranno il destino che i nargilli hanno predetto per loro. Nessun altro può controllarlo, neanche se i desideri più nascosti pregano loro di realizzarli."


Hermione solcò la fronte, "Scusami?"


"Passa una bella serata, Hermione." La salutò e si voltò per andare da Ron.

Luna finiva sempre per confonderla più del dovuto. Doveva imparare a sintonizzarsi con lei. Giusto le disse la sua mente con sarcasmo, sei così brava in queste cose.

Brontolando, si diresse verso il caminetto, sedendosi di fronte. Mentre fissava le fiamme, lasciò che la sua mente si svuotasse. Come avrebbe voluto trovarsi di nuovo a Hogwarts, così da poter immergersi negli studi. Era sempre una buona distrazione. Beh, fino a quando qualcuno si accorgeva di lei e cominciava a chiederle se qualcosa non andava. A quella persona avrebbe risposto "Nulla", solo per farla andare via. Onestamente, le persone riuscivano a riconoscere i segnali che qualcuno mandava quando voleva essere lasciato in pace? A volte il contatto umano diventava quasi insopportabile.

Intorno a lei, la festa era in pieno svolgimento. L'ultimo degli ospiti era appena arrivato e non sarebbe passato molto prima che la cena fosse stata servita. Sembrava che tutti quelli del loro stesso anno si trovassero lì-salvo i Serpeverde, ovviamente. Sarebbe stato bello vedere Draco. Le mancava. Era la sua prima vacanza senza di lui e sentiva che quel vuoto la spingeva verso un buio precipizio.

"Andiamo, Harry!" la voce di Ginny strillò dietro di lei.

"Ginny, ti ho già detto che non credo sia una buona idea."


Hermione voltò il collo e vide la testa rossa che trasportava Harry all’ingresso della cucina, avvinghiata al suo braccio.


"Perché no?" chiese lei con una smorfia, tirando più forte il suo braccio.

"Perché non sappiamo se funziona, ecco perché no." Disse lui a denti stretti. Dalla posizione in cui si trovava, sembrava che Ginny fosse più forte di quanto Hermione avesse inizialmente immaginato.

"Beh, possiamo almeno provarlo!" disse allegramente. "I miei genitori non ci guarderanno, stai tranquillo. Non devi essere così puritano."

"Non sono puritano, Gin, e lo sai." Disse con leggero divertimento.

Hermione vide un filo di rossore abbellire le guance di Ginny prima che questo sparisse rapidamente per essere sostituito da un'espressione di pietra. "Beh, allora di cosa ti preoccupi? Se non funziona, possiamo semplicemente dire a Fred e George di risolvere il problema."

"Ginny ..." l’avvertì.

Ignorando la sua supplica, gli diede uno duro strattone, ed entrambi si posizionarono sotto il vischio. Hermione trattenne il respiro mentre Ginny guardava Harry con un sorriso vittorioso. Harry aveva l’aria di voler essere ovunque tranne che lì, e guizzava gli occhi per tutta la stanza. Hermione guardò l’assetto rosa che iniziò a schizzare un mucchio di polvere, proprio come aveva fatto quando lei ed Harry si erano trovati lì sotto. Quel grande, sciatto bacio la tirò su, ma quando cominciò a girarsi dall’altra parte, qualcosa catturò la sua attenzione che rivolse immediatamente alla coppia. La polvere accerchiava i due e l’attenzione di tutta la stanza si spostò su di loro, ma qualcosa non andava ... la polvere di un rosso pallido era diversa dalla lucentezza opaca che aveva visto quando c’erano stati lei e Harry.

I due non sembrarono accorgersene, poichè Ginny guardò la folla e fece una piccola strizzatina d'occhio rivolta ad Hermione, prima di issarsi per catturare le labbra di Harry. Hermione rabbrividì e fece per allontanarsi di nuovo, ma per la seconda volta, qualcosa la fermò. Ginny e Harry si staccarano bruscamente, come se li avesse divisi una mano invisibile, ed entrambi volarono ai lati opposti della stanza. Domande, espressioni di sorpresa e anche alcune risate scoppiarono in tutta la stanza ed Hermione cercò di resistere alla tentazione di andare a confortare Harry, che massaggiava il suo collo, sbattuto contro la libreria.

Ginny, d'altra parte, aveva colpito un angolo in cui si trovava un albero di Natale e si alzò facilmente, senza alcun segno di lesioni. Si precipitò a fianco di Harry e lo aiutò a rialzarsi, facendo esplodere il fuoco nel basso ventre di Hermione.

"Oh Harry, stai bene?" chiese debolmente con voce dolce.

"Sto bene." Disse lui cupamente.


Ginny gli fece un piccolo sorriso: "Beh, credo che dovremo prendere Fred e George e ..."

 

"Non c'è n’è bisogno." Fred spuntò, saltando nel punto in cui si trovavano. George lo seguì rapidamente e osservò la coppia con un grande sorriso.

 

"D’accordo siete..." disse Ginny freddamente "La vostra piccola invenzione è difettosa."

George rimase a bocca aperta e si mise una mano sul cuore: "Perché sorellina? Mi offendi, così."


"La nostra invenzione ..."


"Difettosa?"


"E 'uno scandalo!"


"Onestamente, pensi che avremmo fatto qualcosa che non funzioni?"


"Sì, tu sei ... sei solo ... GELOSA!"


Ginny li guardò ironicamente, con le braccia incrociate sul petto, "Certo ... io gelosa ... sì, certo."


"LO SAPEVAMO!" gridarono all'unisono.

 

Hermione poté notare che tutta la stanza roteava gli occhi al piccolo sfogo dei gemelli. Era difficile non notare la ridicolezza. Ma Hermione sperò per sé che Ginny finisse per vincere il litigio. Aspetta. Chi voleva prendere in giro? Era Ginny. E poi, Hermione sapeva già che il vischio era difettoso.

 

"Il punto è che voi due dovete risolvere il problema. Ora." Borbottò Ginny.

 

"Whoa", disse Fred, indietreggiando un po' come se l’avesse colpito il vento. "Che fretta c'è? Puoi baciare Harry ogni volta che vuoi, non c'è bisogno di rendere la cosa pubblica."

 

Hermione capì perché ne aveva bisogno. Quella buttana.

 

"Beh allora perché lo avete appeso, se non funziona? Ci saranno persone in tutta la stanza che finiranno con quelle sbagliate! Si scatenerà un pandemonio e sarà tutto colpa vostra."

 

I gemelli si guardarono in faccia prima di parlare contemporaneamente, "Evidentemente, hai bisogno di uno psichiatra."

Ginny li guardò con un sopracciglio alzato. Aprì la bocca per ribattere, ma una penetrante voce la interruppe.
"La cena è pronta!"

 

Il signore e la signora Weasley entrarono dalla cucina, e si fermarono all’entrata. Il vischio emise la polvere; divenne opaca mentre si formava intorno ai due anziani Weasley, avvolgendoli in una bolla familiare. Hermione, così come molti altri invitati guardarono con meraviglia il fagotto e la coppia sotto di esso. La signora Weasley si rivolse alla folla e arrossì quando si rese conto in che tipo di situazione si era cacciata. Il signor Weasley, tuttavia, raccolse l’imbarazzata moglie fra le sue braccia e le piantò un dolce bacio sulle labbra. Dei fischi rimbombarono per tutta la stanza, mescolati a un paio di battute provenienti dai loro figli.

 

Quando si separarono, la signora Weasley aveva l’aspetto di un pomodoro maturo e il signor Weasley sorrideva come se il Natale fosse arrivato in anticipo. Hermione li guardò con invidia. L’amore. Era una cosa banale, ma oh, così estranea ai suoi occhi. Era bello sapere che il vischio funzionava su qualcuno. Aspetta un secondo ...

 

Hermione si voltò rapidamente per vedere che Harry la guardava con gli occhi sbarrati. Ginny era ignara di questo, ma il suo volto era contorto da pura rabbia mentre guardava Fred e George. Fred cercava di evitare gli occhi della sorella e George stava discretamente muovendo le mani per proteggere una parte molto sensibile dell'anatomia maschile, prima di essere ferito.

 

"Be come puoi vedere..." iniziò George.

"E’ aggiustato." Terminò Fred debolmente.

 

Ginny continuo a fissarli. Ma dopo un po' di tempo, guardò Harry ed Hermione e urlò, esasperata, sfrecciando fuori dalla stanza e salendo le scale. La connessione fra i due s’interruppe quando incontrarono gli occhi di Ginny. Harry gettò un fugace ultimo sguardo ad Hermione prima di correre su per le scale dietro la sua fidanzata. Ebbe la sensazione che stesse cercando di chiederle scusa. La cosa non aiutava il sentimento che partiva dal suo basso ventre fino ad arrivare alle punte dei piedi. Sentì un paio di occhi che la fissavano e allungò il collo per vedere Fred che accennava al piano di sopra. "Vagli dietro." Mormorò.

Hermione scosse la testa ma lui l’avvertì con lo sguardo. Non sapeva il perché, ma si sentì obbligata ad obbedirgli. Non c'era segno di Legilimens che le scrutava il cervello ... cos’era allora? Istinto? Beh, qualunque cosa fosse, fu sufficiente per farla alzare dalla sedia. Andò su per le scale con un solo pensiero che le pulsava in testa, Il vischio funzionava o no?

Raggiunse la stanza di Ginny e sentì due voci soffocate. Una maschile, l’altra femminile; i loro toni si sovrapponevano normalmente. Hermione avrebbe voluto assistere di persona, ma sapeva che non avrebbe dovuto interrompere quel particolare argomento. Così accostò l'orecchio contro la porta. Per una volta, fu grato che i Weasley non si potessero permettere molto. E in questo caso, si riveriva allo spessore del legno delle porte.

 

"Ginny adesso calmati, ok?" cercò di dire Harry con calma.

"Calmarmi ... calmarmi? Come diavolo faccio a calmarmi quando tu ..." Si interruppe, come se avesse avuto paura di continuare.


"Quando io cosa?" Chiese Harry lentamente. Lei non rispose, così lui ripeté la domanda, "Ginny, quando io cosa?"


"QUANDO L’HAI BACIATA, ECCO COSA!" gridò.


Hermione si mise una mano alla bocca e si allontanò dalla porta. Come aveva fatto a saperlo?


Harry sembrò avere la sua stessa reazione, visto che prese del tempo per rispondere alla forte esplosione. "Come hai fatto ... quando hai ...?"


"L'ho visto, stronzo!" Disse senza mezzi termini.
"Io ero lì!"

 

Hermione ci pensò per un momento. Lei di certo non si era accorta di nessuno oltre a se stessa, Harry, e Fred. Ma Ginny avrebbe potuto scendere le scale e, nel frattempo, vederli. Era tutto così paradossale che non volle neanche pensarci.

"Ginny, è stato solo un bacio, non significava nulla." Disse Harry con calma.

"Oh, davvero? Allora spiegami cos'è successo giù." Hermione poté immaginare che aveva incrociato le braccia.


"Quella cosa ... beh ... come hanno detto loro, deve essere aggiustata."
Rispose debolmente.

Ginny rise beffardamente. "Non stavo parlando solo del vischio, Harry. Parlavo del modo in cui vi mangiavate con gli occhi."

Non ci stavamo mangiando con gli occhi! Urlò Hermione internamente.

Ginny rimase silenziosa per un po’. Hermione stava aspettando con impazienza, volendo sentire la sua risposta. Cosa avevano da negare? Mica scopavano o facevano altro segretamente. Rise dentro di sé per quel pensiero. Non sarebbe mai andata così basso da scopare con il suo obiettivo. Era già un male che stava cominciando a provare affetto per lui, ma scoparci era una cosa praticamente off-limits. Se mai avesse voluto scopare con lei (cosa di cui non aveva dubbi pensava di voler fare), l’avrebbe facilmente spinto via.

La voce tranquilla di Ginny interruppe i suoi pensieri e premette ancora una volta l'orecchio contro la sottile porta e tese ad ascoltare. "Se non riesci a capirlo ... Non vedo come possa ancora continuare."

"Cosa ... cosa non può continuare?"

"Noi" disse, sussurrando appena.


Ci fu silenzio ed Hermione non seppe se saltare dalla gioia o rannicchiarsi in un angolo a piangere.


"Io ... non ce la faccio più." disse con lo stesso tono.


"E’ così?"


"Si Harry, è così.”


Un'altra pausa. "Allora, che facciamo adesso?"


"Puoi uscire dalla mia stanza e lasciarmi in pace." Disse in modo mellifluo, quasi come se gli avesse chiesto di andare a prendere un bicchiere d'acqua.


"D’accordo."

Hermione sentì dei passi e si mosse per raggiungere l'altro lato del corridoio, almeno per evitare che la porta le sbattesse in faccia. Scontrò la schiena con il muro proprio quando la porta della stanza di Ginny si aprì ed Harry uscì, sia esausto che sconsolato. Il suo sguardo si concentrò sul pavimento ed Hermione pensò che forse non l’avrebbe vista. Se solo fosse stata così fortunata.

 

I suoi passi si fermarono quando la vide, sdraiata a casaccio contro la parete opposta, con il vestito che le scorreva intorno e gli occhi fermi sul pavimento. I loro occhi si incontrarono allo stesso tempo ed avvenne quasi una connessione inespressa che permise loro di parlare attraverso gli sguardi. Cercavano una soluzione, un modo che rendesse tutti felici e che non potesse avere conseguenze disastrose. Ma chi volevano prendere in giro? Non esisteva una soluzione tale da non ferire le persone durante il processo. Così, in quell’istante, ci fu un accordo fra di loro. Se la gente credeva che non ci fosse niente tra loro, allora non ci sarebbe stato nulla.

 

Harry Potter ed Hermione Granger avrebbero dovuto evitarsi, per il momento.

"Io la amo." Disse in un borbottio.

 

Lei annuì, anche se la pensava diversamente, e per un momento non riuscì a simpatizzare con lui. Ma era sempre stata brava a mentire. "Capisco." Veleno liquido.

 

Le mandò un piccolo sorriso, cercando di rassicurarla. Non smettevano comunque di essere migliori amici. Si conoscevano da pochi mesi dopo tutto, avrebbero continuato a comportarsi normalmente. O vicini come due persone normali. Tutto sarebbe tornato a posto. Harry avrebbe riconquistato la fiducia di Ginny o avrebbe scoperto cosa diavolo intendeva ed Hermione avrebbe completato la sua missione con più facilità. Semplice. Ma se era così semplice, perché sentiva quel bruciore al petto? Era una brutta idea?

 

"Ci vediamo in giro?"

"Sì".


In quel momento una bomba scoppiò nelle loro teste. Quanto tempo avrebbero aspettato prima che quel piano si sarebbe ritorto contro di loro? Solo il tempo l’avrebbe detto.

Oi, oi, oi qui le cose si mettono male.. riuscirà Hermione a resistere alle a questi compromessi? Quale sarà la prossima mossa di Ginny? Harry è o no innamorato di Ginny? Spero di sentire i vostri pareri :) ringrazio infinitamente patronustrip, roxy_xyz (sì, anch'io avrei evitato di ripetere le palle di neve XD), e debby91, grazie mille per i complimenti, spero che noterai la reazione di Ron nei prossimi capitoli ;) Alla prossima :) Enjoy!

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: pervertedsquirrel