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Autore: Pallina    29/11/2010    5 recensioni
Questa storia ha partecipato al Contest Anti-Canon, classificandosi terza.
L’intelligenza può essere un’ottima arma per difendersi, ma a volte può creare parecchi problemi.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Gregory Goyle, Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nick autore: Pallina88/Pallina

Titolo: La Fortuna Di Gregory Goyle

Personaggi: Gregory Goyle, Draco Malfoy, Hermione Granger

Pairing: Nessuno

Genere: Commedia

Rating: Verde

Avvertimenti: One Short, OCC

Introduzione: L’intelligenza può essere un’ottima arma per difendersi, ma a volte può creare parecchi problemi.

NDA: Non so da dove mi sia nata questa “cosetta” e perché mi è venuto subito in mente questo personaggio come OOC. Poi, naturalmente è venuto fuori Malfoy (che spero di aver reso bene come secchione represso), Hermione è arrivata solo alla fine.

 

 

 

 

 

La Fortuna Di Gregory Goyle

 

 

 

Gregory Goyle aveva avuto la fortuna di nascere con un’intelligenza all’infuori della media. Non era un ingegno normale, era uno di quelli che solo i grandi uomini della storia avevano avuto. Era la sua forza, come la sua debolezza. Infatti gli consentiva di intuire le cose con molta rapidità, di avere voti brillanti senza il minimo impegno, ma allo stesso tempo era guardato come una persona straordinaria da tutti e qualsiasi studente di Hogwarts voleva il suo aiuto. Per questo cercava di mascherare la sua intelligenza, stando sempre chino in biblioteca, sperando in questo modo di far credere alla gente che le sue risposte azzeccate alle lezioni, come il suo intuito particolare, venissero semplicemente da uno studio incessante.

Infatti il quel momento si trovava nella grande Biblioteca di Hogwarts, immerso nel libro di Storia della Magia, anche se ormai era avanti di circa dieci capitoli sul programma del sesto anno.

“Greg! Greg!” esclamò una voce, immediatamente zittita da un’occhiata minacciosa di Madame Price.

Il giovane Serpeverde spostò lo sguardo all’entrata della sala, passandosi successivamente una mano sul volto con aria disperata, mentre tratteneva a stento un’imprecazione.

All’uscio della Biblioteca si trovava, infatti, uno studente trafelato della sua medesima casata, anche se il suo aspetto dimostrava che era una persona profondamente precisa e ordinata. Aveva i pantaloni stretti in vita da una cintura, la camicia perfettamente inserita all’interno di essi e i capelli pettinati in maniera impeccabile.

Lo studente si guardava intorno con aria allarmata, fino a quando tirò un sospiro di sollievo una volta avvistato il compagno.

“Ciao Draco.” salutò Goyle il suo amico, una volta che si fu avvicinato.

“Greg, finalmente ti ho trovato! Ti ho cercato dappertutto!” rispose il giovane Malfoy, prendendo posto al tavolo dove era seduto l’altro Serpeverde. “Ho bisogno del tuo aiuto.”

Perché tutte a lui? Gregory non riusciva proprio a capire cosa avesse fatto di male nella sua vita precedente e maledì il momento in cui suo padre gli aveva chiesto di fare amicizia con Draco Malfoy. Il suo compagno infatti con gli anni era diventato sempre più preciso e maniacale, sia nello studio che nel resto, fino a raggiungere i livelli di Hermione Granger. Il giovane Goyle non si stupiva più di tanto che non avesse mai avuto una ragazza, visto che il suo unico scopo nella vita sembrava migliorarsi per prendere voti più alti. Il fatto che poi provasse un po’ di competitività nei suoi confronti era uno dei motivi per cui lo studente verde-argento non lo trovava così simpatico.

“Di cosa hai bisogno?” chiese, riportando il suo sguardo sul libro, senza prestare tanta attenzione. Di sicuro aveva bisogno che li passasse il suo tema di Pozioni, così da poterne copiare una parte di nascosto per andare meglio di lui.

“ B-beh… ”

“ Si? “ lo incitò Gregory, leggermente incuriosito dal suo imbarazzo.

“Non so bene come dirtelo…” affermò, abbassando le iridi argentee. “Ci sarebbe questa ragazza…”

Una ragazza? Draco Malfoy gli stava veramente parlando di una ragazza? Immediatamente prestò tutta la sua attenzione al giovane biondo.

“…che ha preso un voto migliore del mio in Artimazia e volevo chiederti una mano per riuscire a batterla!”

Il Serpeverde sbuffò scocciato, possibile che quel damerino non avesse altro in testa che andare bene a scuola? Sapeva che ormai non aveva speranze di diventare un minimo affascinante o desiderabile per il sesso femminile, visti gli occhiali da vista assolutamente antiestetici che portava e il suo viso ancora completamente ricoperto di acne, ma almeno interessarsi a qualcuno poteva senza dubbio migliorare il suo carattere. Renderlo meno competitivo verso tutti…Cioè cosa gli poteva interessare se in un compito questa fantomatica ragazza aveva preso un voto in più? E soprattutto si poteva sapere cosa centrasse lui?

“Guarda Draco, non so proprio come aiutarti…”

“Oh, ti prego Greg! Non so proprio come fare!” dichiarò Draco, piegandosi in avanti verso l’amico con aria disperata.

Il giovane Goyle alzò lo sguardo al cielo.

“Tu sei bravo in tutto! Con le ragazze, nello studio, nel Quidditch e potrei continuare la lista all’infinito! Io ho solo l’Artimazia, non mi possono togliere anche questo!”

Se si fosse messo a piangere, si sarebbe alzato e se ne sarebbe andando. Artimazia? Da quando era diventata l’unica abilità di Malfoy? Forse da quando lui aveva deciso di abbandonare la materia?

“Immagino che questa ragazza sia la Mezzosangue.”

“Si, naturalmente! Chi altri poteva essere se non la Zannuta?!?” replicò battendo il pugno chiuso sul tavolo.

E improvvisamente lo studente bruno ebbe un’illuminazione. Quello che mancava a Malfoy, per dargli meno fastidio e liberarsi di questa frustrazione perenne, era una ragazza. E chi meglio di Hermione Granger? Infondo erano praticamente uguali quei due, entrambi sempre e solo interessati allo studio e al migliorare se stessi: erano perfetti! Bisognava solo trovare il modo per convincere Draco…

 

***

 

Gregory Goyle era fortunato ad essere così intelligente. Convincere Malfoy fu più semplice di quanto si aspettasse. Aveva solo dovuto far pressione sul lato più vanitoso del Serpeverde, persuadendolo che la Granger infondo non era in competizione con lui, ma che cercava semplicemente di farsi notare. Ragionamento che non faceva una piega e che probabilmente poteva anche essere vero. Chi era alla fine lui per dire che lei non era segretamente innamorata di Draco? Erano così simili, era ovvio che l’aveva notato.

Adesso doveva soltanto parlare con la Grifondoro e vedere se riusciva a combinarle un appuntamento con il giovane Malfoy. Se tutto fosse andando secondo i suoi piani si sarebbe liberato di quella spina nel fianco del suo compagno, che avrebbe lasciato perdere lo studio e la competizione nei suoi confronti.

Per questo si stava dirigendo a passo spedito verso la Guferia, con il messaggio da inviare già stretto nella mano.

 

Vediamoci alle sette nell’aula in disuso al secondo piano, ho bisogno di parlarti.

Gregory Goyle.

 

Aveva volutamente lasciato un po’ di mistero, sperando che la curiosità caratteristica di ogni Grifondoro avrebbe giocato in suo favore. La Granger non si sarebbe rifiutata, lo sapeva.

 

***

 

Finalmente erano arrivate le sette e lui, puntale come al solito, si trovava davanti all’aula in cui aveva dato appuntamento alla ragazza.

Bussò alla porta ma, non ottenendo nessuna risposta, lentamente aprì l’uscio ed entrò.

“C’è nessuno?” chiese con tono fermo, guardandosi intorno nella penombra della stanza.

“Sono qui…” mormorò una voce suadente.

Goyle si osservò intorno perplesso, non capiva perché la Grifondoro non si facesse avanti e continuasse a rimanere ferma in fondo all’aula.

“…Avvicinati…”

Il tono di voce della Granger non gli raccontava niente di buono. Che cosa aveva capito?

“Granger?” chiese, muovendo qualche passo nella sua direzione. “Che cavolo stai facendo?”

Ma la sua frase non ottenne risposta, o meglio, non ottenne la risposta che il giovane Serpeverde sperava. Lentamente la ragazza si mosse verso di lui, entrando così nella campo di luce serale che filtrava dalla finestra. Adesso che poteva vederla Gregory si accorse che chiaramente qualcosa non stava andando per il verso giusto. Hermione aveva indosso un abito che lasciava ben poco all’immaginazione, portava i tacchi e, poteva giurarlo, si era anche truccata! Merlino, perché si era truccata?

“Granger penso ci sia stato un malinteso…” dichiarò indietreggiando, leggermente spaventato.

La giovane castana, per tutta risposta, si avvicinò di qualche altro passo con mosse sensuali.

“No, nessun errore.” replicò sorridendo in modo malizioso. “Gregory.”

Il modo in cui pronunciò il suo nome gli provocò un brivido, che ridiscese la sua spina dorsale. Iniziava seriamente a preoccuparsi.

Cercando di non farsi notare, fece atri passi indietro, fino a ritrovarsi con la schiena al muro. Era in trappola.

“Oh Greg, non sai da quanto tempo ho aspettato questo momento!” affermò lei, una volta che lo ebbe raggiunto, iniziando ad accarezzargli il torace. “Sapevo che prima o poi ti saresti accorto di me, della mia intelligenza, del mio charme, della nostra affinità! Finalmente ti sei deciso a uscire allo scoperto, non ce la facevo più ad aspettarti!”

Un momento. Di cosa stava parlando quella pazza? Da quanto tempo covava quell’idea malata? Doveva aver capito male, non c’era altra possibilità.

Lentamente il giovane Goyle cercò di riprendere la situazione sotto il suo controllo, in primo luogo chiudendo la bocca che fino a quel momento era rimasta spalancata, in mostra di tutto il suo stupore. Poi afferrò la Granger per i polsi, fermandole le mani che stavano continuando ad accarezzargli dolcemente il torace.

“Granger, penso proprio che non ci siamo capiti.” disse con voce dura, guardando la ragazza negli occhi. “Io non sono assolutamente venuto qua per dichiararti il mio amore, ma per parlarti di altro.”

La Grinfodoro sussultò leggermente alle sue parole, ma riprese quasi subito il controllo di sé.

“Oh Gregory caro, ti capisco perfettamente.” rispose, liberandosi con gesti accattivanti dalla sua presa.

Subito dopo si alzò sulle punte, arrivando così all’orecchio del giovane. “…sarà il nostro piccolo segreto…” gli sussurrò, posando successivamente le sue labbra sulla guancia di Goyle.

Poi, come era arrivata, se ne andò lasciando il ragazzo ancora pietrificato appoggiato al muro.

A quale piccolo segreto si riferiva?

 

***

 

Gregory Goyle era fortunato ad essere così intelligente, ma ancora non si spiegava cosa gli era capitato poche ore prima. Come aveva fatto a perdere in quel modo il controllo della situazione? E soprattutto cosa aveva capito la Granger?

Il suo intuito gli diceva che quella pazza scocciata, aveva pensato che lui non volesse svelare all’intera scuola il suo interesse per lei e che quindi avrebbero continuato a vedersi di nascosto. E, in fondo, questa cosa non era del tutto negativa, bastava non darle corda in nessun modo e prima o poi avrebbe capito la verità anche lei. Ma questo non l’aiutava per niente col suo piano originario. Adesso cosa avrebbe dovuto raccontare a Malfoy? Che si era sbagliato e che in verità la Granger era interessata a lui?

Dopo aver passato tutta la notte in bianco alla ricerca di una soluzione, il giovane bruno valutò che la cosa migliore era non fare niente. Avrebbe lasciato la Granger e Malfoy a risolvere da soli i loro conflitti scolastici, tra l’altro non era manco detto che il suo compagno di casata avesse veramente intenzione di dargli retta. E poi non bisognava dimenticare che, visto il comportamento della sera prima, la Grifondoro probabilmente avrebbe ceduto alle sue avances.

Fu con questi allegri pensieri che Gregory si diresse in Sala Grande per la colazione, buttandosi completamente alle spalle la vicenda del giorno prima.

 

***

 

“Goyle, ho bisogno di parlarti.” affermò una voce dura, facendolo sobbalzare.

Erano ormai due ore che si trovava chino su un tomo in Biblioteca ed era talmente preso che proprio non aveva sentito dei passi avvicinarsi.

“Ciao Draco…” rispose abbastanza perplesso, non aveva mai visto l’amico con il viso così nero. Che fosse successo qualcosa?

“Fai poco il simpatico, ormai ti ho smascherato.” continuò Malfoy, guardandolo minaccioso. “Sapevi che la Granger mi avrebbe messo in ridicolo davanti tutta Hogwarts, l’hai fatto apposta! Lo so!”

Il giovane Goyle si passò una mano sul volto, esasperato da quella situazione. Per il futuro si sarebbe dovuto ricordare di non intromettersi in fatti che non lo riguardavano. Mai.

“Senti Draco, non so cosa ti sei messo in testa, ma come pensi che io” ma non riuscì a finire la frase.

“Me l’ha detto lei!” strillò infatti il Serpeverde. “Ha detto che vi siete visti ieri sera! Ti sei divertito a prenderti gioco di me, eh Goyle?”

Uno sbuffo nervoso fuoriuscì dalle labbra di Gregory, senza che quest’ultimo riuscisse a trattenerlo.

“Se ti infastidisco tanto me ne vado, ma sappi che non finisce qui. Ti renderò la vita un inferno!” e, pronunciando questa frase ad effetto, il ragazzo biondo si allontanò.

 

***

 

Malfoy ancora non si era fatto vedere e a Gregory stava tornando il buonumore. Doveva ammettere di essersi preoccupato inizialmente alla minaccia di Draco, ma il tempo passato indenne l’aveva tranquillizzato. Infondo il suo compagno di casata era un bonaccione che fino a quel momento non se l’era ancora mai presa con nessuno, sempre e solo interessato a studiare, perché avrebbe dovuto cambiare proprio ora? La sua era stata una semplice provocazione dettata dalla rabbia e sicuramente tra poco gli sarebbe venuto a chiedere scusa.

Per questo, ormai rassicurato, il giovane Goyle camminava lentamente per i corridoi di Hogwarts, diretto alla sua lezione successiva.

“Tesoro, perché hai mandato Malfoy a provarci con me?” affermò una voce, cogliendolo di sorpresa.

Il Serpeverde trattené a stento un’imprecazione, quando si accorse che Hermione Granger stava proprio parlando con lui.

“Non ti fidi di me? Volevi mettermi alla prova?” continuò imperterrita la ragazza, mentre con la mano arpionava il braccio del ragazzo che, intanto, continuava a camminare facendo finta di non averla sentita.

“Granger,non so proprio di cosa tu stia parlando.” replicò infine, arrestandosi di botto.

“Oh, ma dai! Gregory caro non prendermi per stupida!”

Goyle si passò una mano sul volto, esasperato per la centesima volta in quella giornata. Ma in che guaio si era andato a cacciare?

“Comunque non avevamo deciso di avere una relazione segreta?” aggiunse dopo qualche secondo di silenzio, poggiando il suo sguardo sulla mano di Hermione che stringeva possessivamente il suo braccio.

“Allora ammetti che abbiamo una relazione!” trillò lei felice, staccandosi immediatamente.

Almeno era riuscito a scollarsela di dosso.

“Allora ammetti che avete una relazione!” tuonò una voce dal fondo del corridoio, mentre una figura si avvicinava con rapidità. “Lo sapevo che eri un bugiardo Goyle!”

Gregory non riuscì a rendersi conto di niente, perché successe tutto in pochi secondi. Infatti ebbe giusto il tempo di sbattere le ciglia, che Malfoy sguainò la bacchetta dai pantaloni e gliela puntò al petto.

“STUPEFICIUM!”

E un attimo dopo era a terra, svenuto.

 

***

 

Gregory Goyle non era più così convinto di essere fortunato ad essere tanto intelligente. Infatti il mal di testa che aveva in quel momento non era una cosa di cui si poteva essere felici. Ed era stata proprio il suo intuito, su cui ormai iniziava ad avere qualche dubbio, a portarlo a quella situazione. Non aveva capito né Malfoy né la Granger, forse il suo problema era quello di sottovalutare tutti quelli che lo circondavano, credendoli troppo stupidi. Ma la gente stupida fa cose stupide e le cose stupide sono pericolose.

E infatti, in quel momento, si trovava in infermeria con un bernoccolo ben poco estetico sulla fronte, come promemoria. Draco era già venuto a chiedergli scusa, probabilmente obbligato dalla McGrannit e avevano deciso di metterci una pietra sopra. Anche Hermione era entrata dalla porta dell’infermeria e lui era riuscito finalmente a spiegarle la situazione senza che lei gli saltasse addosso. Doveva ammettere che era stata più comprensiva di quello che sperava.

In quel momento aspettava soltanto che Madama Chips gli desse il permesso di andarsene. Tutto quello che voleva era chiudersi in dormitorio e dormire per una settimana.

“Ah signor Goyle. Mi ero completamente scordata di lei!” affermò l’infermeria entrando nella sala. “Può andare.”

Il giovane Serpeverde non se lo fece ripetere due volte. Con rapidità scese dal letto e dopo aver biascicato un “Arrivederci”, si dileguò il più in fretta possibile.

 

***

 

Stava tranquillamente camminando per i corridoi, quando una voce femminile richiamò la sua attenzione.

“Greg!”

Velocemente si voltò, preoccupato. Che potesse essere ancora la Granger?

Per sua fortuna si ritrovò davanti nientemeno che Pansy Parkinson. Gli era sempre stata simpatica Pansy, era una ragazza alla mano, allegra e un po’ imbranata. Per questo si fermò ad aspettarla.

“Ehi Greg!” lo salutò con il fiatone per la corsa che aveva appena fatto per raggiungerlo. “Ho saputo del tuo scontro con Malfoy! Come stai?”

“Sto bene, grazie Pansy.” rispose, scrollando le spalle con nonchalance.

“Ah, per fortuna!” replicò lei tranquillizzata, iniziando a camminare al suo fianco. “Senti, so che forse non è il momento, ma avrei un favore da chiederti…”

Il Serpeverde si voltò verso la ragazza, aspettando che continuasse. Povera Pansy, non era molto brava a scuola e sicuro doveva chiedergli qualche appunto preso a lezione.

“Beh, vedi è un po’ imbarazzante…” tentennò lei in imbarazzo, guardandosi con ostinazione le scarpe. “Beh…ci sarebbe questo ragazzo…”

 

Oh Merlino, ma perché non era nato brutto, grasso e stupido?

 

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Pallina88, «La fortuna di Gregory Goyle» 

Terza classificata. 

Grammatica: 10/10 
Stile e lessico: 9/10 
Caratterizzazione pg: 19/20 
Originalità: 19/20 
Giudizio personale: 4,5/5 

Totale: 61,5/65 

Parto col dire che questa storia mi è piaciuta molto. Davvero. 
Hai saputo caratterizzare Goyle al meglio, sia come introspezione che come comportamento. Davvero bravissima! Hermione mi ha fatto troppo ridere, però sei riuscita a renderla OOC nonostante tu l’abbia fatta rimanere una secchiona. Draco in quella veste fa altrettanto ridere: addirittura l’acne? Tu sei un genio. Le varie reazioni di Goyle man mano che la situazione si sviluppava erano del tutto OOC. Non ho molto da dire perché è una storia che si legge in modo molto scorrevole e riesce a strapparti una risata, il che a mio parere è molto importante. 
La frase finale è stata una chicca, e mi dispiace non poterla scrivere perché altrimenti rovinerei la storia. Complimenti per il terzo posto e grazie per aver partecipato! 

   
 
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