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Autore: San e Rachel    27/11/2005    1 recensioni
Rumiko. Ritsuko. Legate solamente dallo stesso cognome o forse da qualche altro segreto che le accomuna, ma di cui loro sono ancora all'oscuro? Una la ragazza perfetta negli studi, l'altra la ribelle assoluta. Due vite che corrono parallele... almeno finché un evento non le farà incontrare: la minaccia dei fratelli Nishikado; ragazzi ricchi, potenti e persuasivi. Cosa succederebbe se le loro vite si intrecciassero? Le due ragazze finirebbero per essere entrambe schiacciate dalle persone che stanno loro intorno, e che le vedono come nemiche, o riuscirebbero a sostenersi a vicenda superando ogni situazione avversa? Una storia tinta di mistero, talvolta allegra, talvolta struggente, per raccontarvi la vita di due adolescenti alle prese con problemi forse troppo grandi per loro.
Genere: Generale, Malinconico, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Truly Madly Deeply

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Capitolo 22

 

 

Il grande cortile iniziava ad inondarsi di gente. C'erano tanti tipi di persone, ognuno con un suo stile che conseguiva uno musicale. Però nessuno si scannava, no, andavano tutti d'accordo. Si divertivano insieme, in attesa che i gruppi iniziassero a suonare. Ce n'erano in programma cinque, per ben cinque ore di divertimento. Le scalette iniziavano già a girare fra il pubblico e i grandi cartelloni informativi erano circondati di gente. Sul palco iniziava la prova luci e il check sound. Il primo gruppo già iniziava a trafficare e a sonnecchiare qualcosa di veloce, tanto per provare l'audio. Rumiko, che aveva avuto un pass grazie a Roxy, si era diretta dietro al palco, dove gli artisti chiacchieravano fra loro, si preparavano e facevano quello che volevano fare, insomma. Avevano improvvisato dei mini camerini dove le loro star della scuola potessero prepararsi a dovere. Si guardò un po' in giro, in cerca dell'amica dai capelli azzurri o di un qualche componente del suo gruppo. Poco lontano vide Akito e Yamato che trafficavano con i fili di due amplificatori. Da quel giorno non aveva più parlato con Yamato, e a dirla tutta non ne aveva nemmeno voglia. Ma lui ormai l'aveva vista, fare finta di nulla sarebbe stato scortese. Si avvicinò ai due, sorridendo incerta.

- Ciao... -, farfugliò imbarazzata. - Bella giornata, eh...?-, chiese, indicando il soffitto con un dito. Si diede mentalmente della stupida.

Yamato e Akito le sorrisero nervosamente. Entrambi avevano avuto qualche divergenza con la piccola Rumiko e la cosa non era il massimo.

- Ciao Rumiko...

- Sì, ciao Rumiko!

La moretta avvertì il loro tono scocciato e sentì la rabbia salirle. Lei li salutava educatamente e loro le facevano capire che era di troppo? Bene. Proprio bene. Si appuntò mentalmente di non far più entrare Akito in casa sua, ben gli stava. E riguardo a Yamato... beh lui... poteva anche andarsene al diavolo! Gli avrebbe fatto vedere cosa si era perso!

- Ma che gentili... -, osservò lei, prima di sentire una mano posarsi sulla sua spalla. Si girò, incontrando lo sguardo bruno di Shigure Ichinose.

- Oh... Ichinose... ah-ehm... ma che sorpresa... che ci fai dietro le quinte?-, chiese, infastidita. Yamato e Akito guardarono il bruno. Akito aveva trovato, quella mattina, un sms sul telefonino che diceva "Attenti al ragazzo che segue Rumiko ovunque, un certo Ichinose. E' un pervertito, e si sospetta faccia parte di una setta satanica...". Il messaggio ovviamente era anonimo, magari era solo uno scherzo di qualche buon tempone, ma era meglio stare allerta.

- Ti cercavo... sai, un gruppo che suona lo conosco, sono amici miei. Sono il gruppo metal... eheh! Trovo sia stata un'ottima idea scegliere un gruppo per ogni genere di musica, almeno si accontenta un po' tutti, non trovi? -, sorrise alla moretta, senza lasciarle il tempo materiale di rispondere, - Vieni con me, te li faccio conoscere!

La ragazza si divincolò gentilmente dalla presa.

- Ehm.. perdonami, Ichinose...

- Chiamami Shigure.

- Si... ehm... Shigure... -, la ragazza si diede una grattatina alla testa. - Io non posso venire, ora... vedi questi ragazzi... loro sono del gruppo punk, sono miei amici... e... beh... devo andare dalla loro cantante, Matsumoto Ritsuko, perché dovevo aiutarla a prepararsi... -, spiegò guardando speranzosa Akito e Yamato, perché l'aiutassero.

- Ah capisco... posso contare che tu venga a conoscerli dopo?

Yamato prese parola, mentre le parole di quel messaggio ancora gli rimbombavano nella testa.

- Roxy è laggiù... -, disse indicando una porta con su scritto a caratteri cubitali "camerini".

Akito annuì, mentre iniziava a strimpellare qualcosa con il basso.

- Yamato, tu nel frattempo dovresti andare a verificare se la batteria ha tutti i piatti che ti servono per i nostri pezzi. Non perdere tempo qui a cianciare.

Yamato annuì.

Rumiko fece un piccolo sorriso in segno di scuse a Ichinose, e il ragazzo assunse un'aria un po' delusa. Si abbassò verso di lei, dandole un bacio casto a fior di labbra, prima che lei potesse fermarlo o scostarsi. Akito e Yamato impallidirono.

Rumiko salutò i tre con un gesto meccanico e si avviò irrigidita in direzione di Ritsuko.

- Uno a zero per me... -, bofonchiò Ichinose sorridendo maleficamente ai due musicisti.

Akito e Yamato si guardarono perplessi, pensando entrambi la stessa cosa.

Ichinose si allontanò e Akito diede una pacca sulla spalla al biondino.

- Ok... so che non è il momento adatto... ma cerca di marcare il tuo territorio... devi strappare Rumiko a quel tizio, prima che accada l'irreparabile... quello non è come i Nishikado... é tremila volte peggio!-, sussurrò sudando freddo. Yamato sembrava tranquillo, ma la sua espressione tradiva cioè che voleva dare a vedere. In realtà era arrabbiato nero.

- Akito... quello gira voce faccia parte di una setta... ho paura che possa far del male a Rumiko, ma io non posso starle vicino... sai com'è... non è che tu potresti...

Si sentì un verme a domandare ciò al suo leader, ma sapeva che con la sua vicinanza la moretta avrebbe sofferto sicuramente il doppio.

Akito scosse il capo.

- Io non posso avvicinarmi a Rumiko.. mi odia... e poi... -, si guardò in giro, prudente. - Ecco... non vorrei scoprisse che sono stato a letto con sua madre... -, terminò la frase allontanandosi da Yamato, schivando il suo pugno.

- Che diavolo hai fatto?! -, si ritrovò ad urlare. - Sei un animale! Vuoi proprio farla soffrire? Con tutte le donne che te la danno perchè proprio sua madre?!

Provò a mollargli un altro pugno, che Akito schivò nuovamente.

- Perché la amo!-, fu la risposta tempestiva di Akito, che fece fermare a mezz'aria l'ennesimo colpo di Yamato.

L'amava. E lui lo capiva. E' impossibile stare lontano dalla persona che si ama, lui questo lo sapeva bene.

- Ti giuro che non farò soffrire Rumiko... lei per ora non sa niente... non lo sospetta minimamente... però ti prego, non farmi stare con lei troppo tempo... se ne accorgerebbe... devi proteggerla tu!-, lo pregò, affranto.

Yamato scosse la testa, passandosi una mano fra i capelli.

- Amico mio... quanto ti detesto in certi momenti... -, sorrise, facendogli capire che l'avrebbe aiutato.

Era giusto così in fin dei conti. Ancora soffriva per Aya e sicuramente la figlia di Azuki per lui, ma non l'avrebbe mai abbandonata. No, questo mai.

 

***

 

- Ritsuko... hai visto Nishikado?-, chiese la moretta entrando nel camerino ormai vuoto, dove l'ultima rimasta era Ritsuko, essendo la cantante e chitarrista dell'ultima band che si sarebbe esibita quella sera.

- Oh Rumi... come faccio ad averlo visto? Sono stata fino ad adesso qui dietro e Nishikado non ha un pass, deduco.

La ragazza si alzò dalla sedia dove era seduta, rivelando il suo look. La moretta rimase altamente perplessa era... era... troppo provocante!

I capelli erano stati agghindati da tante extension color rosso. Al collo portava un collarino piuttosto semplice. Il seno era avvolto da una fascia nera e la maglietta nera che indossava, ovviamente che lasciava scoperto il ventre, era a maniche lunghe, certo, ma era fatta tutta a rete.  La gonna a pieghe che indossava era decisamente TROPPO corta e la cintura che portava aveva due file di borchie assurde. Erano dei veri e propri proiettili. Indossava delle calze che le arrivavano poco sotto la gonna e che erano tenute su da un reggicalze. Ai piedi indossava degli anfibi, che completavano il suo look perennemente nero. E, per completare l'opera, era ancor più truccata del solito. L'azzurrina le sorrise, prendendo in mano un sacchetto pieno di abiti.

- Ti stavo giusto attendendo, ora tocca a te!

Rumiko alzò un sopracciglio.

- Tocca a me fare cosa, scusa?-, chiese, ingenuamente, guardando la pila di vestiti tirata fuori dalla busta. Erano tanti top mini, pantaloni inguinali e gonnelline giropassera. Si sentì mancare. Che diavolo erano quegli stracci?

L'amica sorrise beffarda.

- Devi rimodernare il tuo look, non puoi seguire un nostro concerto così vestita, sembri una santarellina! È una brutta pubblicità, no? Dunque vediamo...

Ritsuko prese dalla pigna di abiti un delizioso top rosso a fantasia scozzese e una microscopica gonnellina a pieghe, comunque più lunga della sua.

- Sì, per iniziare direi che questi sono perfetti!

Rumiko spalancò gli occhi così tanto che dovette richiuderli in fretta, per paura che le pupille potessero rotolare fuori.

- SEI IMPAZZITA? NON MI VESTIRÒ MAI COSÌ! MI SENTIREI... UNA... UNA... UNA BATTONA... -, disse con quel briciolo di dignità che ancora conservava.

Le sembrò che gli occhi di Roxy si inondassero di lacrime, mentre abbassava lo sguardo.

- Allora... tu... mi consideri una di quelle...

In quel momento la odiava, sapeva che lo faceva per convincerla. Era la sua tecnica più studiata: far sentire in colpa tutti per ottenere ciò che voleva.

- No, ma che dici? Rovinerebbe il look! E poi con le gambe che ti ritrovi ci vuole! Pensa a come ci rimarrà di sasso Nishikado! Ghgh... secondo me ci farà affondare nella sua saliva! E poi, in ogni caso, non ne ho più lunghe!

Iniziò a levare la maglia da nonna dell'amica, infilandole il microscopico top. La fermò appena in tempo, posandole il dito indice sulle labbra.

- Non dire nulla, all'inizio di sentirai a disagio, ma ti ci abituerai! Ah, inoltre daremo una rimodernatina anche ai tuoi capelli, al tuo trucco al momento inesistente e faremo sparire quegli occhiali! Sarai una bomba!

Rumiko si allontanò di scatto.

- NON OSERAI TOCCARE I MIEI OCCHIALI!!! TE LO IMPEDIRÒ! DOVRAI PASSARE SUL MIO CADAVERE!!

Ritsuko fece spallucce. Non l'aveva neanche realmente ascoltata. Avrebbe fatto tutto quello che voleva lei, alla fine. Lo sapeva che sotto, sotto Rumiko voleva essere così affascinante da far mangiare i gomiti a Yamato. D'altronde... chi non l'avrebbe voluto?

Una mezzoretta dopo, finalmente, Roxy aveva finito di rimodernare l'amica. Le aveva fatto indossare gli abiti da lei scelti, le aveva regolato a suo piacimento la frangia e fatto indossare le lenti a contatto.

- Peeeeeeeeeeeerfetto! -, commentò entusiasta.

Rumiko strabuzzò un paio di volte gli occhi, senza la minima intenzione di guardarsi allo specchio. Per sua sfortuna una spinta da parte dell'amica la fece arrivare proprio di fronte all'anta di un armadietto, dove era appeso il suo peggior nemico. Dopo un attimo di incertezza, si osservò.

- ... non male... -, si meravigliò lei stessa nel dirlo. E lo pensava davvero. Si sentiva... carina... non bella... ma almeno desiderabile. Beh, una nota di sensualità avrebbe ritoccato il tutto, peccato le fosse una frana in atteggiamento sexy. Ma dopotutto andava bene così. Meglio una cosa per volta. Guardò Ritsuko, commossa.

- Grazie...-, fu tutto ciò che disse, mentre tratteneva le lacrime per evitare che la matita sotto gli occhi sbavasse.

- E di che? Io mi sono divertita un pacco! Se stasera non attiri almeno una ventina di uomini vuol dire che sono proprio ciechi, credimi! -, rise contenta, guardando l'orologio appeso ad una parete dello stanzino. - Che ne dici se raggiungiamo gli altri? Fra una ventina di minuti iniziano a suonare... Sono curiosa di vedere che sanno fare gli altri!

La moretta annuì. Barcollando un po' sui suoi passi, imbarazzata nei panni della nuova se stessa, uscì dal camerino al fianco dell'amica.

 

***

 

- Ma dove si é cacciata quella benedetta ragazza?-, fu il commento acido di Akito. Senza Ritsuko non potevano ripassare i cambiamenti dell'ultimo minuto negli accordi di alcune canzoni.

Cacciò un urlo due secondi dopo, sorpreso alle spalle da due mani gelide, infilate sotto la maglietta.

- Sono benedetta? -, domandò mentre una falsa aureola le si formava sulla nuca.

Akito la spinse 'gentilmente' via.

- DANNATA A...r...pi...a... -, il suo urlo si sfiatò nel guardare la ragazza accanto a Ritsuko, identica ad Azuki con la differenza che i suoi capelli erano neri. - Ehm... ehm... chi sei tu?-, chiese perplesso alla moretta.

Nobu e Yamato si girarono ad osservare la scena.

Roxy prese parola, mentre i suoi occhi, ora illuminati da una luce orgogliosa, sembrarono dire tutto.

- Pensi che io arrivi in ritardo ad un avvenimento del genere per qualcosa di irrilevante? Diciamo che... ho dato una rimodernatina alla nostra Rumi!

Nobu sputacchiò la birra che stava bevendo su alcuni cavi, che fecero delle scintille, spaventandolo. Yamato dal canto suo ignorò l'amico e si avvicinò al trio, senza staccare gli occhi di dosso a Rumiko. La trovava semplicemente splendida.

La moretta arrossì come un bel pomodoro maturo, ma l'euforia del momento fu troncata da una mano poco rassicurante appoggiatasi su una sua spalla. Non si girò neanche, sapeva già chi fosse.

- Ciao, Ichinose...-, bofonchiò abbattuta. Possibile che ogni volta che stava per parlare con Yamato, arrivava quel guastafeste???

- Come siamo stupende, Rumi cara! Finalmente il fiore è sbocciato... -, le baciò una mano, come i galantuomini, - Le andrebbe di seguirmi?

Rumiko ritirò la mano velocemente.

- Ora ho da fare... -, rispose meccanicamente, evitando il suo sguardo. Quando si voltò da un'altra parte, vide l'espressione curiosa di Yamato e le venne un colpo al cuore. Perché nessuno faceva nulla per mandarlo via?

Ichinose sembrava perdere la pazienza. Possibile che la moretta volesse sempre e solo stare con quegli sfigati? No, non poteva continuare così, stava mandando tutto a rotoli.

- Non mi sembra tu abbia da fare, ti stanno tutti deliberatamente ignorando, dato che stai parlando con me. Bah, ci vediamo dopo Rumiko.

Si avvicinò al gruppo che era composto da suoi amici, iniziando a bisbigliare qualcosa ed a indicare la ragazza. Avevano un'aria lugubre, per niente rassicurante.

- Io l'ho sempre detto... -, s'intromise Roxy, - Quello lì non la conta giusta, è falso.

Le gambe di Rumiko presero a tremare. Le sentì cedere sotto il suo peso, e cadde a terra priva di forze. Cosa stava succedendo? Ichinose era sempre stato gentile, perché ora si comportava in quel modo losco? Ce l'aveva con lei per ciò che era accaduto a casa sua, questo era certo. Si strinse nelle spalle, tremando come una foglia. Ritsuko si inginocchiò accanto a lei e Akito la imitò, posando una mano sulla spalla della moretta. Rumiko guardò i due e sorrise flebilmente. Qualunque cosa avesse in mente Ichinose non le importava, perché lei aveva i suoi amici dalla sua parte. O almeno li avrebbe avuti finché nessuno avesse saputo di ciò che era accaduto. D'improvviso qualcosa scattò nel suo cervello. Si alzò e si guardò intorno. Voleva vedere Nishikado... Voleva vedere Daisuke Nishikado.

Ignorò i richiami degli amici, dirigendosi fuori dai camerini.

 

***

 

- Sono preoccupata... -, buttò fuori d'un fiato Roxy, avendo l'assenso del suo gruppo.

Yamato prese in mano il cellulare, cercando il messaggio anonimo che aveva ricevuto.

- Io non volevo dirtelo, sapendo come ti saresti scaldata, ma ora credo sia importante.

Fece passare ai tre amici l'oggetto, in modo che tutti potessero leggere.

Akito iniziò a camminare nervosamente in cerchio, una mano portata al mento. Non era ben in chiaro su quella storia, ma se Azuki avesse saputo una cosa simile sarebbe morta di paura. Dopo l'articolo di giornale che gli aveva fatto leggere, quella voce non era di certo una rassicurazione. Fu Nobu, però, a citarlo.

- Io... stavo pensando all'articolo uscito su un quotidiano questa settimana... riguardante una certa setta satanica di Kyoto... non so... magari non c'entra nulla... questo SMS potrebbe essere un semplice scherzo, anche piuttosto stupido... ma se non lo fosse sono preoccupato... le vittime di quella setta vengono sempre violentate, per poi essere uccise... vengono strappati via gli occhi e i cadaveri gettati in burroni o torrenti... -, spiegò guardando uno ad uno i suoi amici. Ritsuko dovette sedersi, conscia che probabilmente sarebbe svenuta da un momento all'altro per lo shock.

- Mio dio... Rumiko... -, borbottò mentre le lacrime le pizzicavano gli occhi.

Nobu si sedette accanto a lei, passandole un braccio sulle spalle e una mano fra i capelli, per rassicurarla.

- Qualcuno deve starle vicino per tutta la durata del concerto. -, s'intromise Yamato, - C'è qualcuno di cui vi fidate ciecamente? Noi purtroppo abbiamo il buco dove suoniamo e al concerto non possiamo rinunciare.

Fu Akito a parlare.

- Nishikado. -, fu tutto ciò che disse, e nello sconcerto generale se ne andò, per cercare il più piccolo dei fratelli diabolici, che tutto sommato non erano poi così diabolici.

- Nishikado? E' impazzito?-, chiese Nobu, strabuzzando gli occhi verso Ritsuko e Yamato.

Roxy alzò lo sguardo verso il suo ragazzo.

- No. -, disse semplicemente, - Forse è l'unica persona che può veramente proteggere Rumiko.

Yamato strinse i pugni e annuì silenzioso. Se c'era qualcuno che poteva stare vicino alla ragazza e sottrarla alle grinfie di Ichinose, quello era proprio Nishikado.

Si sorprese però nel constatare di aver provato un vago senso di rabbia nell'udire quel nome. L'idea che Nishikado stesse accanto a Rumiko gli dava abbastanza fastidio, e inoltre sapeva che questo fastidio era provocato da qualcosa che andava ben oltre la preoccupazione che Nishikado potesse farle qualche scherzetto come accadeva fino a pochi giorni prima. No, non era questo ciò che più lo spaventava.

 

… continua…

 

Hello gente, scusate se non abbiamo aggiornato in questi giorni come promesso… e nemmeno abbiamo avuto occasione di scrivere, né per questa fic, né per Endless

Love (Due gemelle scatenate II), ma purtroppo abbiamo avuto entrambe dei gravi problemi a livello personale e famigliare e ci è risultato impossibile. Oggi, però, abbiamo deciso di darci una mossa ad aggiornare almeno Truly Madly Deeply, ma non sappiamo quando sarà il prossimo, nemmeno per l’altra fic. Ci scusiamo ancora e speriamo abbiate pazienza di sopportare la nostra lentezza ancora un po’… ci faremo perdonare! :D

 

Shaida Black: Mhhhh… tu cosa pensi che voglia Ichinose? :D

 

Al prossimo chappo!

San&Rachel Dickinson

 

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