Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Prue Cullen    29/11/2010    4 recensioni
Mi chiamo Isabella Swan, Bella per gli amici, ho 18 anni e sono morta...
questa è la mia prima ff...spero proprio che vi piaccia
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Si lo so sono imperdonabile...il mio ritardo ormai è così tanto che mi sembrerebbe addirittura di prendervi in giro chiedendo scusa...però posso dire che ho scritto tanto in questo periodo quindi ci sono un po di cap pronti devono solo essere trascritti al pc...cercherò di farlo nel minor tempo possibile.

Anche se è passato parecchio tempo voglio ringraziare Lalayasha che ha lasciato un suo commento su ogni cap, leggerli tutti insieme è stato fantastico!!! Le mie (posso definirvi affezionate data la pazienza? ) Ed4e e RenEsme_Carlie_Cullen, Isabella v che con la sua ff “solo per un week – end mi sta facendo uscire fuori di testa negli ultimi mesi,  Austen 95 e Yle 94 non ti so rispondere, o meglio prima o poi si saprà , ma vorrei che foste voi a scegliere fatemi delle proposte, poi, tra quelle che mi piaceranno di più le metteremo ai voti !!! che ne dite??? Ha inizio il sondaggio “ CHI HA CREATO BELLA??? “(ps questo è anche un modo per voi lettrici silenziose anche io sono come voi basta anche solo un nome ma entrate nella storia anche voi!!! )

 

 

Pov Edward

Erano ormai un paio di settimane che Bella era entrata a far parte della nostra famiglia, del mio mondo,  della mia vita. La mia anima ecco che cos’è.

Non ci eravamo staccati neanche un attimo, ma non avevamo avuto modo di rimanere molto tempo soli, quindi i nostri desideri fisici erano rimasti insoddisfatti. Sì, nostri, perché nonostante mi fosse precluso l’accesso ai suoi pensieri , avevo imparato a leggere il suo sguardo.

I suoi occhi, che in poco tempo avevano abbandonato la loro colorazione cremisi per il miele più dorato, rispecchiavano la sua anima.

Ora guardandola capivo subito i suoi desideri e spesso, soprattutto negli ultimi giorni, il suo sguardo mi trasmetteva un desiderio profondo che si acuiva nei momenti in cui la sfioravo solamente.

Era un bisogno fisico il contatto con lei, mi bastava sfiorale una mano e l’ansia che altrimenti attanagliava il mio cuore svaniva lasciando posto alla voglia per la mia donna.

L’amore che provavo per lei era reale e ogni suo singolo movimento mi risultava così eccitante da farmi quasi impazzire dalla brama di lei, avveva risvegliato un lato di me che non avrei neanche immaginato di possedere.

Nel momento stesso in cui eravamo tornati dalla sua prima caccia avevo preso una decisione: il nostro atto d’amore non sarebbe stato qualcosa fatto in fretta come puro appagamento dei nostri desideri, volevo che fosse il più romantico possibile, di modo che l’avrebbe ricordato in eterno, ma per questo avevo bisogno di tempo e quindi il nostro ardore per il momento doveva rimanere insoddisfatto.

Oltre a noi quello che soffriva di più questa situazione era Jasper, che in certi momenti non riusciva a stare nella stessa stanza con Bella e me e doveva “sequestrare” Alice per interi pomeriggi.

Una sera, quando ormai era quasi tutto pronto, mentre ci trovavamo tutti in salotto, Carlisle tornando da lavoro disse: << Bella le vacanze sono finite da un poco e i miei figli non possono più assentarsi da scuola, altrimenti darebbero troppo nell’occhio. Tu te la senti di andare con loro? >>

Bella lo guardò intimorita.

<< Lo so cosa stai pensando, ma ti ho osservata attentamente e secondo me non dovresti aver problemi a interagire con gli umani fin da ora. >>

<< Siiiiiiiii!!!!!!!!! >> quel folletto di nome Alice si buttò addosso a Bella improvvisamente facendola cadere su di me.

<< Allora per prima cosa dobbiamo andare a caccia, poi torniamo e… >>

Mia sorella aveva continuato a parlare ma Bella e io non l’ascoltavamo, avevo letto il timore nei suoi occhi, ma anche io ero sicuro che potesse farcela, lei poteva fare tutto.

<< Sono sicuro che andrà tutto benissimo, stai tranquilla. >> le dissi sfiorando il suo naso con le mie labbra.

<< Bella!!! >> Alice, arrabbiata per il nostro mancato interessamento alle sue parole, la richiamò all’ordine.

<< Non hai neanche sentito quello che ti ho detto. Uff >>

<< Scusa Alice >> disse la mia donna separando i nostri sguardi << dimmi pure. >>

<< Dai muoviti andiamo a cacciare che altrimenti chiudono i negozi! >> disse quel folletto quasi trascinandola per un braccio.

<< Negozi? >> disse Bella stupita << Non vorrai mica dire che dobbiamo fare … >>

<< Shopping!!! >> dissero in coro le mie  sorelle e mentre i loro visi si illuminavano di gioia su quello del mio angelo  compariva un velo di disperazione che mi fece sorridere.

<< Edward ti prego salvami! >> disse tornando verso di me e nascondendo il volto nell’incavo della mia spalla.

<< Mi dispiace ma da quello che vedo nella mente di Alice sei condannata e con te tutti noi. >> le risposi abbracciandola.

<< Eh??? >> questa volta erano Jass e Emmet quelli stupiti.

Le loro donne si avvicinarono subito ai miei fratelli. << Non vorrete mica che portiamo tutti i pacchettini da sole… >> dissero con aria da bimbe << e poi tutti quegli uomini che ci guarderanno … >> << Veniamo. >>

Non avevano neanche finito la loro scenetta che i ragazzi avevano già accettato, avevano deciso al solo sentir pronunciare la parola “ uomini “ e devo ammettere che anche io avevo intensificato leggermente l’abbraccio in qui stringevo Bella a quella parola.

La gelosia è un’arma molto potente e le donne Cullen sanno bene come usarla.

Così dopo una rapida caccia eravamo tornati a casa per prepararci.

Veder Bella cacciare mi faceva ribollire il sangue e stavo ancora pensando ai suoi movimenti sinuosi mentre eravamo in macchina diretti al più grande centro commerciale si tutto lo stato si Washington: l’ Alderwood Mall a LYnnwood.

Subito Bella aveva avuto paura per la sua vicinanza con Seattle, ma in realtà nessuno la conosceva così bene da poterla riconoscere ora, lei stessa, la prima volta che si era guardata alla specchio dopo la trasformazione aveva stentato a riconoscersi.

<< Edward >>

La sua voce e una leggera stretta delle nostre mani incrociate sul cambio mi riscosse dai miei pensieri.

<< Vorrei vedere dove è accaduto. >>

Non aveva bisogno di dire altro, le sarei stato vicino.

<< Tutto quello che vuoi amore. >>

L’incidente. Me lo ricordavo bene. La visione di Alice era stata anche più improvvisa del solito ed aveva sconvolto sia lei che me, non l’avrei mai dimenticata.

La condussi nel luogo dov’era accaduto. Non c’erano quasi più tracce dell’evento che aveva cambiato la vita del mio amore, solo dei rami spezzati ed un lieve odore di benzina bruciata.

Bella si inginocchiò a terra, proprio dov’era stata l’auto dei suoi genitori. Non avevo bisogno del mio potere né di quello di Jasper per capire che il dolore la stava sommergendo, le sue spalle erano scosse da singhiozzi sempre più forti, ai quali però non potevano corrispondere delle lacrime con cui avrebbe potuto sfogare un po’ del suo dolore.

Feci l’unica cosa che potevo, l’abbracciai, non avevo altro modo per consolare il mio angelo.

Dopo un tempo che mi parve infinito Bella sollevò il viso, oltre al dolore nel suo sguardo però riuscii a vedere anche accettazione e un briciolo di felicità.

<< Ora almeno sono in pace. Non credo che avrebbero potuto capire la mia nuova condizione ed inoltre avrei rischiato di far loro del male. >> disse in risposta la mio sguardo confuso.

L’abbracciai ancora più forte e depositai un casto bacio sulle sue labbra.

 

 

 

Alderwood mall:    http://farm4.static.flickr.com/3237/3154567515_19d5c9234d.jpg?v=0

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Prue Cullen