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Autore: _Bri    29/11/2010    4 recensioni
"Alice dov'è mia sorella?” sbottai
Non rispose
“Alice dimmi dov’è mia sorella?” gli richiesi
Non rispose nuovamente
“Tu hai avuto una visione! Mi devi dire dov’è!”
“Ti prego…” aggiunsi subito dopo
“Bella” scandii il mio nome mentre si alzava dalla scala che portavano al piano di sopra
“Tua sorella sta per morire” confessò lei [Cit.]

Come si ci comporterebbe se fosse una delle persona più importanti della tua vita che tenta di ucciderti?
[SOSPESA FINO A SETTEMBRE]
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Seth Clearwater | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Always and Forever

 

Voglio chiedere immensamente scusa per averci messo tutto questo tempo a scrivere il nuovo capitolo. Il problema è che da quando ho scoperto “The Vampire Diaries” & “True Blood”, la saga di Twilight non riesce più ad emozionarmi come prima. Non ho nulla contro questa saga – ci mancherebbe altro – mi ha permesso di scoprire la scrittura, di esternare i miei pensieri, però cercate anche di capirmi.

Se siete con me, però, spero di uscire dal periodo “Blocco Twilight” e continuare a scrivere meglio di prima :)

Ringrazio Evie08, Katia 24 e _Shaunee_ perché recensiscono ogni mio capitolo. GRAZIE.

E un grazie speciale a Katia24 che aspetta questo nuovo capitolo… da secoli ormai xD

Basta, vi lascio, buona lettura <3

 

 

6. Apri gli occhi

 

Mio fratello mi guardava solo se era strettamente necessario.

Avevo passato giorni a osservare programmi senza senso nella televisione nella vecchia casa dove vivevamo con i nostri genitori e dove alloggiavamo dallo scorso mercoledì.

“Notizie da Bella?” gli domandai non appena rientrò nella stanza

“No.” Rispose secco

Adesso basta. Avevo ucciso qualcuno? No! Mi ero innamorata del suo, del mio, migliore amico.

Era così grave tutto questo? Presi il telecomando e spensi la televisione per dirigermi da lui.

“Evan…” sussurrai affacciandomi alla sua porta

“Cosa vuoi?” chiese senza girandosi verso di me.

“Ti prego! Sei mio fratello! Non capisco questo tuo atteggiamento verso di me e…”

“Hai baciato Seth! Seth!” sbottò

“Continuo a non capire” affermai decisa.

Davvero, non riuscivo a capire tutto quest’odio per la situazione che si era venuta a creare.

Lui sbuffò nuovamente e si sedette sul letto nascondendo il viso tra le sue mani.

E lì capii tutto. Il perché aveva deciso di non parlarmi più, perché non sopportava quel bacio che avevo dato a Seth davanti ai suoi occhi.

“Fratellone!” esclamai buttandomi sulle sue braccia

“sei geloso! Tu sei geloso!” aggiunsi subito dopo staccandomi di dopo dall’abbraccio.

“Ma..ma…cosa dici!” balbettò alzandosi.

Subito dopo però si girò verso di me e sorridendo si sedette sulle sue ginocchia, prendendomi una ciocca dei miei capelli e sistemandomela dietro l’orecchio.

“Sei così piccola..” sussurrò

Risi di gusto a quell’affermazione. Avevo diciassette anni!

“Non sono più una bambina” risposi alla sua precedente affermazione.

Sorrise e si sedette nuovamente accanto a me stringendomi la mano sinistra.

“Sono fortunato. Sono fortunato perché sono sicuro che Seth non ti farà mai mancare nulla e ..”

“Evan! Non ci stiamo per sposare!” sbottai interrompendolo

“Tesoro lo so! Però.. davvero sono felice per te. Lui è perfetto per te e tu per lui. Meglio lui che quell’idiota di Hans Uley. Mi dispiace per quello che è successo a suo padre – Sam era una brava persona – ma il figlio è davvero un’idiota e continuava a correrti dietro come il cane che si ritrova di essere!” blaterò

Era tornato quello di prima; il mio fratellone, la parte più bella di me.

“Se prova a toccarti, anche solo con un dito, non rispondo più delle mie azioni, intesi?”

Deglutii nervosamente. Sapevo che sarebbe andato su quell’argomento non appena avesse accettato la mia storia con Seth.

“oh.. e-hm..E-van…” farfugliai

“So come sono i maschi, lo sono anch’io no? Non aspettano altro che saltarti addosso, hanno solo quel chiodo fisso e..”

Grazie al cielo il discorso di Evan fu interrotto dallo squillo del suo cellulare. Lui era molto bravo a scoprire la verità e io, come Bella, abbastanza incapace di mentire.

“Chi era?” domandai non appena terminò la conversazione

“Judith…. il vampiro non è mai arrivato a  casa Cullen. Il vampiro cerca me”  confessò guardandomi negli occhi.

“Cosa?” tremai alla visione di mio fratello, solo, contro un altro vampiro.

“Delle spie gli hanno riferito che eravamo partiti e lui ha cambiato rotta. Ho chiamato Josha e Fred. Partirai tra poco. Vado a prendere quei due all’aeroporto per spiegarli meglio la situazione e poi ti accompagno.”

“Ma..” 

“Nessun ma. Se ci sono problemi mi chiami e arrivo in un minuto, capito? Ciao Piccola” affermò dandomi un leggero bacio in fronte e sparendo dalla porta principale.

 

 

Accesi e spensi la televisione per ben tre volte, e quando decisi di riaccenderla per la quarta volta sentii suonare alla porta; Evan era tornato.

“Non  ci hai messo tanto! Ho solo pensato al suicidio prima che fosse la noia ad uccidermi!” sbottai aprendo la porta.

Non era Evan. Era un vampiro, anche troppo perfetto. Capelli corvini che gli arrivano alle spalle, magro ma allo stesso tempo robusto, forte come faceva notare dallo sguardo.

“Ciao Judith” disse con una voce molto delicata ma lo stesso tempo tipica di un film horror.

Da lì non vidi più nulla. Sentii solo i vetri dello porta di fronte conficcarmi nel mio braccio destro.

Non vidi più nulla ma sentii solo dolore, un dolore lanciante.

“Jude, apri gli occhi! Apri gli occhi!” gridò mio fratello.

La sua voce riuscivo a captarla ma non potevo risponderci. Non mi sentivo più le labbra; sicuro che quel mostro non me le aveva distrutte?

“Judith! Apri gli occhi! Fallo per me!”

Quanto avrei voluto accontentarlo, non avrei mai potuto.

“Per favore!!! Non posso perdere anche te” gridò nuovamente

Eh no, non potevo far morire anche mio fratello con me. Mi feci forza.

Pian piano la vidi, un luce chiara davanti a me, uno spiraglio di luce entrare dalla finestra accanto.

“E-van” balbettai

“Oh tesoro! Ho avuto talmente paura!” annunciò abbracciandomi

“Sto meglio, sto meglio..” dissi

Era la verità, non so come ma non appena avevo ripreso coscienza mi sentivo davvero molto meglio di prima.

“Perdi ancora sangue” disse sconvolto

Mi guardai immediatamente il braccio e vidi un pezzo di vetro – conficcatosi poco prima – che mi permetteva la fuoriuscita di sangue.

“Pensavo… cioè.. forse ero distratto… non sentivo” farfugliò

“Evan va tutto bene, portami all’ospedale e..”

Lo vidi avvicinarsi e sfiorare il sangue che avevo sul braccio.

Lo toccò e se lo portò alle labbra. Avevo scatenato la sua sete.

Potevo sentirlo benissimo l’odore che emanava il mio sangue mentre fuoriusciva dalla ferita che avevo sul braccio.

La paura si stava impossessando di me perché sapevo che, se quell’odore potevo sentirlo io in maniera così potente, questa significava che per lui stava diventando impossibile trattenersi.

Lo guardai bene, aveva gli occhi neri, come la pece; non era andato a caccia in questi giorni per colpa mia, perciò, non mi dovevo meravigliare se da un momento all’altro mi sarebbe saltato  addosso per uccidermi.

Pensai alla mia famiglia; faceva parte di essa.

Pensai a Lui: non doveva sapere come sarai morta tra qualche minuto, no, perché sapendolo l’avrebbe cercato finché non l’avrebbe ucciso. Non doveva succedere. Non doveva morire anche quella parte di me.

“mi dispiace” mi sussurrò

E si avventò su di me.

 

   
 
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