Capitolo 2- Like a cloud in the sky Quella sera la cena fu turbata da un’aria senza dubbio imbarazzante. Orihime, dopo aver risposto alla domanda di Chad qualche ora prima, era tornata senza dire nulla in salotto, e il ragazzo pensava di aver sbagliato qualcosa, crucciandosi per capire cosa. La ragazza invece era convinta di aver ferito l’amico comportandosi così, e quindi evitava il suo sguardo, aggravando però i dubbi di Chad. La cosa che lo turbava di più non era tanto l’accaduto, ma che, senza saperlo, provava le stesse cose che provava Orihime: era geloso di un amico. Lui e Ichigo si conoscevano fin dai tempi delle medie, e avevano legato davvero molto: era la persona a cui tenesse di più. Però c’era Orihime: lei era da sempre innamorata di Ichigo, e Chad lo sopportava a malapena. Come poteva d’altronde, visto che la ragazza lo aveva stregato fin dal primo istante? Ovviamente Orihime ignorava questi sentimenti. Beh, in effetti, ignorava e basta, visto che Chad parlava poco e per enigmi. Per lui l’amica era come una nuvola, irraggiungibile, sfuggevole, bellissima. E come tutte le nuvole è spinta nel cielo dal vento, e non si riesce ad avvicinare, a toccare. Questo, ed altri mille pensieri, turbavano Chad, che si mise a riflettere nel giardino della casa bevendo un sorso di sakè caldo. La pioggia aveva smesso di cadere, e il cielo era tranquillo e sgombro da ogni nuvola. Dalla sua camera, Orihime guardava fuori, e vide Chad camminare lungo il vialetto. Non si era nemmeno messo la giacca, dove pensava di andare con quel freddo e quel tempo? Orihime corse in giardino e lo fermò “Dove stai andando?” le prese il braccio “Fa freddo e piove…e poi…” si fermò un secondo e deglutì “Non voglio restare qui da sola…” Chad sfilò il braccio “Scusa….voglio solo camminare un po per chiarirmi le idee…” Orihime lo fece girare e iniziò a sbuffare “Io lo so…so tutto. Scusami, ma Tatsuki lo sapeva. Lo ha saputo perché ti ha sentito parlarne con Kurosaki. Mi ha detto che sei innamorato di me…io non ci volevo credere, però…” Un rumore sordo e metallico bloccò il discorso della ragazza. Il cancello, piegato, cigolava ritmicamente, ed il ragazzo riprese a camminare lungo il viale. La mano sanguinava, lasciando cadere scure gocce di sangue sui ciottoli bagnati; cadevano come le lacrime della piccola Orihime. Era come una nuvola, è vero, ma ancora non aveva un cielo. Chad lo capì, e messa da parte la vergogna e la rabbia, tornato dalla passeggiata, notò che lei ancora lo aspettava, seduta sulle scale del pianerottolo. “Sarò io il tuo cielo, Inoue, che tu lo voglia o no” “Grazie, Chad…” il braccio di Orihime accarezzò le spalle del gigante, e lo abbracciò forte, restando sulla soglia.