Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: Astrasi    01/12/2010    2 recensioni
Una ragazza, italiana, trova per strada un piccolo e strano ciondolo, che sembra caduto apposta proprio davanti a lei. Da dove verrà? Nemmeno lei lo sa, ma quando le appare davanti uno strano taxista, spera che avrà una risposta al più presto.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2. Taxman.
 
- Piazza Penny Lane, numero 4…
Balbettai…Devo ammettere che quell’uomo mi metteva un po’ in soggezione. Era evidente che fosse educato e gentile, contegnoso e galante…solo che aveva il piccolo difetto di essere…come dire…morto qualcosa come trent’anni prima. Oltretutto, era apparso dal nulla (ne sono sicura) e contromano! Non era possibile…Nonono. Persino la mia mente pazza non riusciva a crederci…Uffiii…Non ci capivo più un cavolo di niente!
Brian si girò verso di me, con sguardo interrogativo.
- Come scusa?
- Piazza Penny Lane, numero 4…è…è lì che abito.
Mi guardò come per dire “E allora?”. Infatti disse:
- E allora?
- Beh…è dove stavo andando…
- Va bene cara, ma davvero, non riesco proprio a capire come questo possa interessarmi.
Come non gli interessava??? E dove voleva darmelo il passaggio??? La faccenda iniziava a preoccuparmi.
- …Ma…Io credevo…Un passaggio…Cioè…Credevo volesse darmi un passaggio!
No. Dove mi stava portando, se non a casa? Ero stata rapita da un fantasma?? Ah, bella questa. Non ci avrebbe creduto nessuno. E cosa fanno i fantasmi quando rapiscono la gente? Cosa mi avrebbe fatto?? Ommioddio…Ci ero cascata in pieno, nella trappola! Ma no…Brian era il manager dei Beatles, un tale sant’uomo non poteva essere malvagio. Nono, mi rifiutavo di crederlo.
- Oh, si. Beh, vedi cara, credo di doverti delle spiegazioni…Comunque tranquilla…Credo che presto ti lasceranno tornare a casa.
Disse, e poi borbottò qualcosa come “O almeno, lo spero per te.”
Nonononononononono. Come “Credo che presto ti lasceranno tornare a casa.”?? Nono, non  mi andava bene per niente questa cosa, anche se era il manager dei Beatles. Cioè, alla fine, ero anche un po’ lusingata di essere stata rapita da lui…E anche un po’ contenta, forse. Alla fine, era sempre il mio manager preferito, no?
Però…io DOVEVO tornare a casa. C’era Penny da sfamare, le pulizie da fare, dovevo studiare…E naturalmente, Lisa non era a casa. Proprio domani doveva sposarsi suo fratello???
E comunque…Più ci pensavo e meno ci capivo di quella situazione.
- Oh…
Ecco, mi ricordai della cosa che stavo stringendo nella mano destra. La aprii, e stetti ferma immobile a guardare la medaglietta che aveva lasciato un segno sulla pelle, come se fosse la risposta ad ogni mia domanda. “Ticket to Ride” …No…era troppo strano. “Impossibile” dissi a me stessa. Però…
Presa da questi pensieri udì uno scossone che i fece finire con la faccia spiaccicata sul cruscotto.
- Adesso ho capito a cosa servono le cinture di sicurezza.
Borbottai, mentre mi staccavo la faccia dal cruscotto massaggiandomi la faccia dolorante.
Ma appena mi girai verso il finestrino per vedere quello che era successo, feci un salto sul sedile con tanto di accompagnamento sonoro, e andai a sbattere la testa contro il tettuccio della macchina. Ma non dissi “Ahia!”. Ero a dir poco sconvolta da quello che avevo appena visto guardando fuori dal finestrino.
- Dio mio!
Urlai, massaggiandomi la testa.
- Ommioddio! Eeeee no! Mr. Epstein! Non ci sto! Voglio sapere cosa sta succedendo! Cioè. Stiamo VOLANDO!! Lei non può credere che io sopporti di non sapere niente, mentre lei, tranquillo, guida una stramaledettissima macchina volante!
Ero fuori di me. Stavamo VOLANDO, e lui non mi voleva dare spiegazioni?
- Calmati, per la carità divina! Non mi avevano detto che eri isterica!
- Isterica? Iooooo?
Iniziavo a non vederci più. Come poteva pretendere che io stessi calma? Cioè stavo VOLANDO su una macchina guidata dal manager MORTO del mio gruppo preferito, scioltosi da qualche decennio…e lui voleva che stessi CALMA? Ma guarda te…Mi sentivo come Harry sulla Ford Anglia del papà di Ron, e non era esattamente tranquillizzante la cosa.
Vedevo le case grigie di Liverpool sotto di me illuminate dal sole, cosa per me inusuale quanto strana ai miei occhi. Certo, quando mi ero trasferita a Liverpool ero talmente esaltata all’idea di andare ad abitare nella patria dei Beatles, che nemmeno avevo preso in considerazione le condizioni meteo della città. Si, perché dovete sapere che Liverpool è costantemente sotto la pioggia, o la nebbia, o la neve, o la grandine, o nuvoloni scuri scuri scuri che ti fanno dimenticare cosa sia il sole.  E io odio tutto ciò. Io amo il sole, il caldo, l’asciutto…Ma ci avevo fatto l’abitudine, quasi (quando mi ricordavo l’ombrello  il portafoglio). Vivere a Liverpool era stato il sogno di tutta una vita e adesso che lo stavo vivendo potevo anche accettare la pioggia (ripeto, quando mi ricordavo ombrello e portafoglio).
Comunque, la vista di Liverpool sotto il sole e dall’alto era uno spettacolo bellissimo. Una massa di case piccolissime, qualche prato, e poi intravidi casa mia. Iniziava a girarmi la testa…
Probabilmente Brian se ne accorse, perché mi chiese se stavo bene, e probabilmente il mio silenzio e la mia faccia che sembrava più bianca delle lenzuola lavate con Vanish Crystal Bianco gli fecero intuire che forse non stavo esattamente bene.
- No, ti prego! Non svenire!
Mollò il volante e iniziò a scuotermi nel tentativo di rianimarmi. Immediatamente mi risvegliai, ma non per i suoi scossoni.
- Ussignur! PRENDA SUBITO IL VOLANTE IN MANO!!!!
Urlai. Al che, lui obbedì subito, visibilmente tranquillizzato dal fatto che mi ero ripresa. Cercai di recuperare un po’ di calma con molti, ma mooolti respiri profondi e dissi:
- Per l’ennesima volta…Mi farebbe il cortese favore di dirmi quello che sta succedendo e dove diavolo mi sta portando?
- Oooh bene, vedo che ti sei calmata, cara.
- Vuole rispondermi?
- Oh, guarda. Siamo quasi arrivati!
- Ma perché diamine non mi risponde???
Giuro, se avesse deviato la domanda un’altra volta, non so cosa gli avrei fatto.
- Uff, ok. Me vedi, se te lo dicessi io, ora…Non mi crederesti mai, o peggio, sveniresti sul colpo…Quindi lascio che tu capisca tutto da sola, o con il loro aiuto.
Stavo per ribattere, quando mi resi conto che eravamo atterrati.
Era tutto bianco. TUTTO.
- Scendi pure, cara.
Mi aveva aperto la portiera per invitarmi a scendere. Appena appoggiai i piedi in terra mi accorsi che era morbido, il “pavimento”. Anzi, mi accorsi che era tutto morbido. Morbido e bianco. Sembrava di essere su una nuvola, come nei cartoni animati.
Dio mio! No…Anche questa no. Ero su una nuvola? Ommioddiosantissimo.
- Seguimi, cara.
Sotto shock, seguii Brian, dato che ormai era l’unica cosa che potessi fare.
Sul muro davanti a noi, fatto di cotton fiock anche quello, era apparsa una porta. Bianca (ma va?). Brian l’aprì, ed entrando, mi ritrovai in un prato verde pieno di piante. Mi ricordava qualche posto, ma mi sfuggiva quale.
Non feci in tempo a darmi una risposta che un lampo grigio mi sfrecciò davanti.
- Evvivaaaaa! Eppy è tornato, Eppy è tornatooo! Yuuuhuu!
Canticchiò una voce famigliare. Poi una seconda:
- John! Stai per caso cercando di uccidere Brian?
Dio mioooo…mi sentii mancare. Quella voce, così terribilmente e piacevolissimamente nasale era inconfondibile…oddio.
Attorno a me vedevo soltanto figure sfuocate. Una che correva tutto intorno, poi Brian in parte a me, e un’altra figura che si avvicinava da lontano. La figura dalla voce nasale…
E poi fu tutto bianco (si, più di prima). E poi basta.

My Little Nowhere Corner.

Ed eccomi qui di nuovo con questo marroncino cacchinaaaa! Boh, il capitolo è quello che è...Ma spero di essere riuscita a rendere l'idea.
Grazie a TUUUUTTI per le recensioni, e anche a quelli che hanno letto e basta :)
Al prosimo capitolo! Buona ispirazione a TUTTIIII :D
 
 
 
 
 
  

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Astrasi