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Autore: SweetTaiga    01/12/2010    6 recensioni
"Ma se l’Amore che dice è una stretta al petto dovuta alla sua mancanza, un colpo al cuore ogni volta che mio padre rievoca con disgusto il suo nome, un sorriso ogniqualvolta mi addormento pensando a lei, allora ha ragione.
Forse i Malfoy non provano amore, ma Draco si."
Quando l'Amore trionfa, l'Odio cerca il modo di ostacolarlo. Sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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6. Troppo cerebrale


Diamine, un libro. Non ci vediamo da due mesi e mi manda un libro.
Certo, quel libro. Ma sempre un libro è.
Com’era quella famosa frase? Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse.
Dove l’ho letta?
Dannato furetto, è lui che mi fa perdere la concentrazione.
«Concentrati, Hermione. Non è da te non ricordare il titolo di un libro.» mi ripeto come se fosse una cantilena.
«Ci sono!». Ecco, così va meglio. Divina commedia, Dante Alighieri. Era il quinto canto dell’Inferno, cerchio dei lussuriosi, Paolo e Francesca.
Tiro un sospiro di sollievo: potrei decantarlo a memoria come il grande Benigni, ma mi trattengo. Mi basta sapere che non ho del tutto perso il senno per colpa di quel furetto arrogante.
A pensarci bene, sembriamo un po’ Paolo e Francesca, in particolare perché finiremo tutti e due dritti all’Inferno, dopo quello che è successo. Siamo andati contro tutto e tutti, abbiamo mentito ai nostri amici e alle nostre famiglie, abbiamo rinnegato i nostri cognomi come fecero Romeo e Giulietta.
E per cosa? Per amore.
E’ giusto fare tutto questo per amore?
Andrò sicuramente all’Inferno, perché la mia risposta è si.
Ma quand’è che mi sono innamorata di lui?

Vuoti di memoria, non c'è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia: piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria.

O forse non l’ho perduto, questo ricordo: semplicemente non c’è stato un momento preciso.
Un giorno lo insultavo, poi lo odiavo, il giorno dopo lo evitavo, ed infine lo guardavo di sottecchi al di là delle teste durante il pranzo nella Sala Grande.
Certo, non capii subito che diavolo mi stesse prendendo.
Pensandoci, però, forse c’è un momento in cui mi accorsi di quanto fosse.. diverso da come lo immaginavo. O meglio, da come si mostrava.
Oh, nessuna scena strappalacrime: è pur sempre di Draco Lucius Malfoy che stiamo parlando.
Nessun gesto generoso verso un cagnolino abbandonato sotto la pioggia, nessun aiuto verso una vecchietta che attraversa la strada né alcun gesto d’affetto verso un bambino bisognoso.
Solo un muto, ammirevole orgoglio nei suoi occhi.
Mi venne a cercare un pomeriggio, uno dei primi giorni del nuovo anno ad Hogwarts.
Nulla di personale, ovviamente.
La McGranitt lo aveva gentilmente obbligato a cercarmi per avvisarmi di andare nel suo ufficio subito dopo cena.
E lui, vista l’assenza momentanea di Piton, aveva dovuto educatamente ( per educatamente si intende con imprecazioni mal nascoste e sbuffi evidenti ) acconsentito.
Quando Ginny, la cara, dolce Ginny che in quel momento sembrava voler strangolare il caro, dolce fratellino Ron con le sue stesse mani ( ignoro il motivo: probabilmente era solo uno sfogo per aver dovuto conversare con Malfoy senza staccargli i biondi capelli uno a uno, e chi era la vittima migliore se non il caro, carissimo, caruccio fratellone? ) mi avvisò che una visita non gradita mi aspettava al di là del ritratto della Signora Grassa, pensai subito a Piton.
Quindi tirai un sospiro di sollievo quando mi ritrovai davanti il biondino platinato, abbastanza annoiato e decisamente di cattivo umore.
«Oh, Mezzosangue. Ce l’hai fatta. Potevi fare con comodo, tanto cosa potrei avereIO di meglio da fare se non aspettare i comodi di una sudicia Sanguesporco?», disse con la voce di un serpente pronto ad attaccare.
Di cattivo umore  era sicuramente un eufemismo.
Se gli sguardi potessero uccidere, in quel momento di me non sarebbero rimasti nemmeno un paio di capelli.
«Ciao anche a te, furetto. E’ sempre un immenso piacere vederti. A cosa devo questa gentile, ed immagino spontanea, visita? », dissi, con un sorrisino impertinente che gli fece serrare i pugni.
Era così divertente farlo arrabbiare! Una sorta di soddisfazione personale, diciamo.
Il mio sfogo privato.
«La dolce voce dell’altrettanto dolce professoressa McGranitt», e disse professoressa con lo stesso tono disgustato con cui avrebbe pronunciato scarafaggio, o ancora peggio, Grifondoro «mi ha gentilmente concesso l’onore di venire a riferirti di raggiungerla nel suo ufficio. Ovviamente, ho finito da poco di fare i salti digioia, Mezzosangue.», disse, accompagnando il tutto con un’alzata d’occhi esasperata e decisamente teatrale.
«Oh, vale lo stesso per me, furetto: non posso sopravvivere senza vederti per più di dieci minuti.»
«Allora vedrò di non farmi vedere per molto, Granger: chissà, forse è la volta buona che il Favoloso Trio perde il suo elemento più fastidioso.», rispose lui a tono.

Mettiamoci dei pattini per scivolare meglio sopra l’odio.

«Ma che onore, Malfoy! Pensavo che fosse Harry al primo posto! A cosa devo quest’avanzamento di grado? Sono totalmente onorata.», dissi, simulando perfettamente un’espressione stupita ed estasiata.
Lo vidi ghignare. « Cara Granger », e qui il tono di “cara” era pericolosamente simile alla cadenza vomitevole che utilizzava nel pronunciare Harry Potter « Potter lo ucciderei a mani nude, ma il premio per elemento più fastidioso è sicuramente il tuo. Almeno Potter si tiene a distanza, mentre tu sei sempre davanti ai piedi. Sei davvero fastidiosa, Mezzosangue.»
«Così mi fai emozionare, Malfoy. Non pensavo di essere così costantemente al centro dei tuoi pensieri.», replicai, e dovetti trattenermi dallo scoppiare a ridere quando vidi la sua espressione disgustata.
«Meglio che vada, Mezzosangue. Se continuo a conversare amabilmente con te rischio d’infettarmi.»
«Sei sempre così dolce, Malfoy. Spero di rivederti presto.. Tipo tra cent’anni.»
«E’ lo stesso per me, Granger.», ghignò e se ne andò, con il passo sicuro di chi pensa di essere migliore di tutti.
Forse non se ne accorgeva, ma era davvero buffo.
Mi accorsi però che ero l’unica a pensarlo, perché i pochi Grifondoro che malauguratamente lo incrociarono nel corridoio si schiacciarono contro le pareti pur di non essere sfiorati dal suo mantello.
Stavo per tornare nel mio dormitorio, quando improvvisamente mi accorsi di non sapere a che ora dovevo andare dalla professoressa.
Dannato furetto! Fa solo danni.

Mi misi a correre per il corridoio, e quando finalmente lo raggiunsi lo vidi accerchiato da un gruppo di Corvonero.
Da quando i Corvonero parlavano con Malfoy?
O meglio, da quando Malfoy concedeva la parola ai Corvonero?

Mi avvicinai piano, attenta a non dare nell’occhio.
«Allora, Malfoy, ancora non rinneghi il tuo nome?», disse uno dei ragazzi, avvicinandosi al principe delle serpi.
«Perché dovrei?», rispose lui, sollevando il mento con aria di sfida.
«Oh, non so. Non ti vergogni di essere il figlio di un Mangiamorte? E’ questo che significa Malfoy, no? Schiavetto di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.», replicò un altro Corvonero.
Pensai che in quel momento Draco avrebbe perso la pazienza, invece lo vidi ghignare e guardare ad uno ad uno i ragazzi che aveva davanti.
«Si vede che non sapete un cazzo della storia dei Malfoy. Se pensate che la mia famiglia sia nelle mani di un esaltato con manie di grandezza, vi sbagliate. Noi Malfoy non abbiamo bisogno di queste cose, siamo già grandi.»
Disse, ed una saetta di orgoglio attraversò i suoi occhi grigi.
Poi continuò a parlare.
«Io non sono servo di nessuno, né di mio padre, né di quell’esaltato di cui voi temete persino di pronunciare il nome. Voldemort non è il mio sovrano.»
Al sentirgli nominare il signore oscuro con tanto odio e con altrettanta sicurezza, provai un moto di ammirazione: eravamo in pochi a riuscire a nominarlo, nonostante il suo potere si stesse vistosamente indebolendo a causa della morte di numerosi Mangiamorte per mano dell’Ordine della Fenice.
«Io sono servo solo delle mie casate. E porterò onore sia ai Malfoy che ai Black, per cancellare dalla loro storia questa parentesi spiacevole che li vede associati a quei leccapiedi dei Mangiamorte.», concluse Draco, lasciando i Corvonero senza parole.
Se ne andarono senza proferire parola, lasciando Malfoy da solo con la sua vittoria e con il suo orgoglio stretto tra le mani.
Un orgoglio da Lord, sicuramente.
Conoscevo poco la storia dei Black, ancora meno quella dei Malfoy, ma capii solo in quel momento che portare quei nomi doveva essere un grosso peso ed un’immensa responsabilità, soprattutto ora che il loro nome era stato infangato ed accostato al nome di Voldemort.
Mi risvegliai dai miei pensieri solo quando sentii lo sguardo di Malfoy su di me.
«Che vuoi, Mezzosangue? Non avevamo promesso di non vederci per almeno cento anni?», disse, ritrovando il suo ghigno strafottente e cancellando la rabbia dai suoi occhi.
Vidi i suoi pugni rilassarsi, e capii di essere per lui ciò che lui era per me: un’ottima valvola di sfogo.
«Oh, hai ragione Malfoy, ma non ce la facevo più senza il tuo ghigno insopportabile da furetto arrogante.», dissi, sorridendo appena a quell’insolita e rassicurante routine. «Se il principino delle serpi mi concede di sapere l’orario d’incontro con la McGranitt, gliene sarei grata.», continuai, fingendo un mezzo inchino strafottente.
«Oh, mi scusi, Lady Mezzosangue. Subito dopo cena.», disse lui, col ghigno ancora dipinto sul volto ed accennando anch’egli un mezzo inchino.
«La ringrazio. Ciao furetto. », dissi, voltandogli le spalle.
Da quando il nostro odiarci era diventato così rassicurante? Tutto intorno cambiava: io accettavo il mio status di mezzosangue, lui rinnegava il legame della sua famiglia con Voldemort, persino Harry, Ron e Ginny erano cambiati ed i nostri rapporti erano maturati, ma il rapporto tra me e il furetto era sempre lo stesso.
«Ciao, Mezzosangue. Rimandiamo il prossimo incontro a mai più: penso che abbia effetti collaterali respirare la tua stessa aria.», rispose lui, e sentii l’ombra di un sorriso nella sua voce ostentatamente indifferente.
Mi ritrovai a sorridere anch’io, bloccandomi a metà corridoio quando me ne resi conto.

Torre di controllo, aiuto! Sto finendo l’aria dentro il serbatoio!

Nei giorni seguenti, iniziammo ad evitarci davvero, per qualche strana ragione a noi sconosciuta. O meglio, io lo evitavo per non ritrovarmi a sorridere come un’idiota, mentre mi è oscuro il motivo per cui lui evitava me.
Lo sorpresi, a volte, a guardarmi dal buio della biblioteca.
Pensavo sempre che si sarebbe avvicinato, prendendomi in giro, ma non lo fece mai: si limitava a stare lì, nascosto nell’oscurità, a guardarmi studiare.
Né io davo cenno di averlo visto, ovviamente. La sua presenza era rassicurante, e non volevo rischiare di farlo andare via.
Però iniziava a distrarmi.
Un giorno, mi ritrovai in libreria a leggere Romeo e Giulietta.
Feci appena in tempo e legger “Chi sei tu, che avvolto nel manto della notte inciampi nei miei pensieri?”, che il fruscio del suo mantello mi annunciò che era arrivato.
Era una specie di appuntamento silenzioso.
Io andavo lì per studiare, ma lui?
Non capivo il motivo della sua presenza, né del suo nascondersi nel buio, né del suo guardarmi costantemente.

Vorrei ma non posso fidarmi di te, io non ti conosco e in fondo non c’è in quello che dici qualcosa che pensi, sei solo la copia di mille riassunti.

Forse fu in quei giorni, che mi innamorai di lui. Del suo silenzio e dei suoi sguardi, del suo fiero orgoglio e dei suoi gelidi occhi grigi.
Forse fu in quei giorni che l’odio si trasformò in amore.
Tuttavia, quando l’Amore trionfa, l’Odio cerca sempre di ostacolarlo.
E’ l’odio ad avermi trascinata qui, lontana chilometri e chilometri da lui.
L’odio infondato per il sangue impuro; l’odio di suo padre; l’odio verso di me, verso ciò che sono e verso ciò che rappresento: la contaminazione del sangue puro dei Malfoy.
E’ per questo che il padre di Draco ci tiene lontani.
E’ per questo che sono due mesi che non ci vediamo.
E’ per questo che sono due mesi che cerco di ragionare, di non piangere, di mettere a tacere i miei sentimenti riversando su Draco, un Draco lontano e irraggiungibile, la mia rabbia.
E’ per questo che Ginny mi ha detto che sono “troppo cerebrale”.
 
Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore, ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole.

Troppo cerebrale, perché sto qui, chiusa in camera, a pensare cosa di me è così sbagliato.
A rimuginare su quanto sia ingiusta la purezza del sangue.
A pensare che forse abbiamo sbagliato noi.
Prendo il dizionario, non si sa mai.
Cerco “cerebrale”.
----> che riguarda molto la mente e poco i sentimenti.
I libri aiutano sempre.
Mi sto davvero abbassando a questo?
A cercare cause, conseguenze e spiegazioni?
Ha ragione Ginny, devo smetterla.
Dannato cervello, stai zitto. Cuore, ci sei? Fa male tenerti “acceso”, ma ho paura che la razionalità potrebbe allontanarmi da Draco.
Ma se continuo a pensare in modo razionale portò stare meglio.
Zitto, cervello, zitto. Non voglio stare meglio, voglio solo Draco.

Togli la ragione, lasciami sognare, lasciami sognare in pace.


 
NOTE:
La canzone di questo capitolo è abbastanza conosciuta: “Giudizi Universali” di Samuele Bersani.
Devo ammettere che questo capitolo mi piace; è stato bello scriverlo e decisamente divertente immaginare i dialoghi tra Draco e Hermione ancora non innamorati.
In fondo,sono proprio i loro continui scontri ad averli fatti avvicinare.
Se fossero stati indifferenti l’uno all’altra, addio Dramione :D
Spero quindi che piaccia anche a voi :D
Ringrazio le 17 (oddio, 17!!! *-*) persone che hanno inserito la storia tra le seguite:
Aleu
asya
blu24
deathnote92
ericuz
excel sana
Fe
HailieJade
lady_rose
laretta
LyliRose
matypotter
silvj
stopbreathing
tykisgirl
Vale11
veronic90
Passiamo ora a chi ha recensito lo scorso capitolo :D
deathnote92, che dire? Sai che ti adoro e mi ha fatto davvero piacere leggere i tuoi commenti! *-* Non vedo l’ora di sapere il tuo parere su questo nuovo capitolo :D Grazie grazie grazie!!! E’ bello sapere che tra le mie lettrici ci sei sempre tu *-* <3
Ciao ericuz, grazie mille!!! Oltre Romeo e Giulietta, ora li ho paragonati un po’ anche a Paolo e Francesca. Spero ti piaccia anche questo paragone :D spero di ricevere altre recensioni da parte tua :D consigli, critiche o quello che vuoi ;)
Lupetta97, era abbastanza probabile che Draco pensasse a un filtro d’amore.. in fondo, si è ritrovato abbracciato all’ “elemento più fastidioso del Trio” xD come sai ho già letto e recensito la tua fan fiction.. Mi son sentita un po’ presa in causa, e proprio x questo è stato davvero divertentissimo leggerla xD vedrò di inserire anche Silente, che, come hai scritto te, di solito è uno dei protagonisti delle Dramione! xD A presto, spero :D


Inoltre, un piccolo messaggio a  LyliRose, che non ha recensito ma spero continui a seguirmi! Che ne pensi del paragone con Paolo e Francesca? Anche loro sono due personaggi che rappresentano l’amore quasi al pari di Romeo e Giulietta :D
Mi sono accorta che ho alcune tue fan fiction tra le preferite, quindi è ancora di più un onore ricevere i tuoi complimenti. Mi piace troppo il tuo modo di scrivere!

Detto questo, vi saluto, e aspetto i vostri pareri :D
Baci, SweetTaiga ;)

   
 
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