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Autore: Stiaref    01/12/2010    5 recensioni
Questa è la storia di due ragazzi che si ritrovano dopo tanto tempo e devono affrontare degli ostacoli nella loro avventura.
Si, fu proprio li che ci incontrammo per la prima volta, li, in quel parco, il nostro parco. Eravamo ancora bambini, io ero molto isolato dagli altri a causa della mia natura da mezzo demone.. quando tu, ti avvicinasti a me..
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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How can I not love you

- Guilty -

 

Tokyo.

 

Finalmente dopo tre ore arriviamo a destinazione.

Le strade sono molto affollate, le possibilità di perderci sono alte, per questo acquistiamo una cartina della città con le varie direzioni da prendere. Decidiamo innanzi tutto di prenotare una stanza in un albergo, e la domanda, a questo punto, è: dove trovarlo? Guardiamo la cartina e l’albergo più vicino a dove ci troviamo è lo “Yuki no Hoshi”, a quanto pare è un buon albergo, con prezzi accettabili, ci dirigiamo verso di esso, è davvero enorme. Appena entrati andiamo subito alla Reception per chiedere una stanza, e otteniamo la numero 18. Andiamo a vederla, e notiamo con piacere che è molto accogliente e abbastanza spaziosa. Ogni stanza ha una tonalità verde acqua, ci sono due camere, un bagno, una cucina e un salotto, poi c’era una terrazza che collega entrambe le camere al salotto, da lì si vede un bel panorama. Sì, dobbiamo ammetterlo: Tokyo è una città davvero bellissima..

Tutto il pomeriggio lo dedichiamo a sistemare le valige, così posso approfittarne per prepararmi psicologicamente all'incontro che di lì a poco, mi avrebbe aspettato.

- Ed eccoci qua finalmente... - Sospira, Miroku.

- Già... - Confermo.

- E dai, su col morale! Vedrai che la troveremo!- La fa facile lui.

- … Ho i miei dubbi... hai visto quanto è grande Tokyo? Non sappiamo neanche da dove iniziare a cercare. Potrebbe essere chissà dove e noi non abbiamo nessun indizio... -

- ...Aspetta! Tu mi hai detto che sua madre doveva venire a lavorare qui no? Ti ricordi che lavoro faceva? - Credo che Miroku abbia appena trovato la soluzione.

- Emh... mi pare fosse una dottoressa. -

- Bene! Non ci resta che chiedere di lei in qualche ospedale! -

- Giusto! Miroku sei un genio! - Ci diamo un sonoro cinque.

- Lo so, non c’è bisogno che me lo dici. -Dice, strizzando un occhio. Modesto il ragazzo!

- Inuyasha, sai mica qual è il cognome della madre? -

- … Io conosco solo quello di Kagome... sì, Kagome Higurashi... - Dico. Con malinconia.

- Beh, non importa, basterà chiedere della signora Higurashi e il gioco è fatto! -

- D’accordo! Andiamo! - Mi alzo immediatamente, carico di energia.

Così ci fiondiamo alla ricerca della mamma di Kagome.

- Ehi Inuyasha, proviamo lì! - Dice Miroku, indicandomi l'ospedale vicino.

- D'accordo, andiamo!

Entriamo dentro e domandiamo ad un’infermiera della Signora Higurashi

- Salve signorina, che ne dice di darmi il suo numero? Così un giorno, magari, potremmo andare a bere qualcosa insieme. -

- Miroku! - Lo ammonisco, pestandogli un piede.

- Ahia! Va bene, va bene! -

- Lo scusi... volevamo chiederle se per caso lavora qui la signora Higurashi. -

- Ehm.. Higurashi ha detto?”

- Sì, signorina. -

- No, mi dispiace... però ho sentito parlare di lei, se non sbaglio lavora all’ Aiiku Hospital* - - La ringrazio. -

 

Ora non ci resta che raggiungere il posto, prendiamo subito un taxi, e sollevati, aspettiamo l’arrivo alla nostra meta.

Iniziamo a vederlo, si trova in fondo alla strada, dietro l’angolo. Ringraziamo i tassista e paghiamo.

Bene siamo giunti a destinazione. Entriamo e chiediamo di nuovo ad un'infermiera della Dottoressa Higurashi.

- Sì, la signora lavora qui, ma avete l’appuntamento? -

- Emh... no, ma vede... il mio amico ha un problema. -

Miroku mi guardò con una faccia stralunata, evidentemente non ha afferrato il concetto.

Intanto gli pesto un’altra volta il piede, scusandomi mentalmente con lui. Devo incontrare quella dottoressa a tutti i costi. Sono ad un passo dalla verità.

- Mi dica, che cosa ha precisamente? -

Miroku fa per dire qualcosa ma lo precedo immediatamente.

- E’ da un po’ di tempo che ha un dolore insopportabile ad un piede. Oggi, ad esempio, non riusciva proprio a camminare, a volte il dolore lo colpisce tutto insieme... mi hanno detto che la dottoressa Higurashi è molto affidabile e mi hanno consigliato di venire da lei. Pensa che si possa fare? -

- Sì, nessun problema. Vado a chiedere se è disponibile. Intanto accomodatevi pure su quelle poltrone. - Dice, indicandocele.

Bene, posso approfittarne per parlare con Miroku.

- Beh, che dire... un tentativo doloroso, ma efficace! Non c’è da preoccuparsi, mi avrai solo rotto qualche dito... niente di che. Dopotutto siamo già in un ospedale, no? - Sdrammatizza, lui.

Sorrido.

- Grazie amico, e... scusami per il piede. -

- Scuse accettate. Ma certo che sei tremendo! Che ti ha fatto di male il mio piede destro? Sono già due volte che lo pesti... il solito! -

- Eheh. - Ops.

 

- Bene, potete seguirmi. - Ci comunica, l'infermiera, appena uscita da una stanza.

Così, la seguiamo fino a che non arriviamo davanti alla stanza in cui stava lavorando la signora H.

L'infermiera bussa subito alla porta.

Sono in ansia. Devo prepararmi un discorso, ma non trovo le parole, dannazione!

Miroku, vedendomi in quello stato, mi poggia una mano su una spalla, come a dirmi di stare tranquillo. Meglio seguire il suo consiglio.

 

L’infermiera entra dentro e posso sentire ogni cosa che si dicono grazie alle mie orecchie da demone. Ad un tratto l'infermiera esce fuori e ci fa cenno di entrare, poi si congeda.

Non appena la vedo, mi tornano in mente tutte le volte che Kagome mi portava a casa sua, e sua madre mi accoglieva sempre con un sorriso, per poi offrirmi la merenda. E' sempre stata gentile con me, è davvero una buona donna.

- Buona sera. - Ci accoglie.
- Buona sera. - Rispondiamo di rimando.

- Chi è l’infortunato? - Noto che mi sta osservando. Che mi abbia riconosciuto?

- Veramente sono qui per parlarle. -

- Scusami, ma ci conosciamo? -

Tu tum. I battiti aumentano.

- Vede, non so come dirglielo... ma io sono... ecco... - No, non ci riesco.

Sento un “Forza” bisbiagliato da Miroku. Deglutisco. Devo farmi coraggio.

- Lei forse non si ricorda di me, ma... io e sua figlia da piccoli eravamo amici... sì, ecco, io e Kagome giocavamo sempre insieme e... -

Non faccio intemo a finire la frase che vengo interrotto dalla signora.

- Oh mio Dio.Tu sei...Inuyasha, non è vero? - I suoi occhi si accendono. Non posso crederci, si ricorda davvero di me.

Accennai un “sì” con la testa.

- Oh, che gioia vederti! - Alza la voce, abbracciandomi con mia grande sorpresa. - sapessi quanto era triste Kagome... non ha mai smesso di pensare a te. Tutt’ora è così. E’ da quando siamo partite che non è più la stessa, prima era solare e sempre allegra, mentre adesso è... non saprei spiegartelo. Lei ha sempre pregato che tu stessi bene e che non ti fosse successo niente. Ricordo che da piccoli, Kagome ed io ti invitavamo spesso a mangiare da noi... sapessi che felicità vederti qui! Non vedo l’ora di dirlo a Kagome! - Si stacca da me, battendo le mani come una bambina. Io sono rimasto impietrito. Non è possibile.

Sono di nuovo senza parole. Allora non mi ha dimenticato! Vorrei gridare a tutto il mondo la mia felicità!

Vedo Miroku che mi sorride, anche lui felice per me.

- K-Kagome come sta? E’ tutto a posto? - Voglio sapere. Devo sapere.

- Certo tesoro, stai tranquillo, durante questi anni ha aperto un negozio d’abbigliamento insieme ad una sua amica. Oh, a proposito! Tra poco dovrebbe chiudere. Se vuoi raggiungerla, il suo negozio è a due isolati da qui, si chiama Neko Style. -
- Sì, grazie mille signora! -

- Grazie a te, caro. -

- Arrivederci signora. - Saluta, Miroku.

- Ciao ragazzi! -

Ce ne andiamo con il sorriso sulle labbra.

Devo fare in fretta o è possibile che non la trovi. Iniziamo a correre per le strade, e alla fine giungiamo al negozio.

Mi blocco all'istante. Lei è qui. E' proprio dall’altra parte della strada che sta chiudendo la serranda del negozio insieme ad un’altra ragazza, deve essere la sua amica.

Il mio cuore batte a mille, non ho il coraggio di pronunciare il suo nome. Miroku, volendomi aiutare, attirò subito l'attenzione su di noi.

- Ehi ragazze! Potete aspettare a chiudere? - Ma cosa...?

Si voltano.

E' l'altra ragazza a rispondere.

- Ci dispiace ma abbiamo già chiuso, se volete, potete tornare domani mattina! -

Kagome mi sta fissando... ha gli occhi spalancati.

- Non ci posso credere... I-Inu... - Sussurra.

- Kagome lui è forse...? - Le chiede piano, l'amica.

Kagome inizia a piangere. - Sì.. lui è... è Inuyasha! - Dice, mettendosi una mano davanti alla bocca. Ormai è sera, il cielo si è oscurato, ma riesco a vederla chiaramente. Lei... sta piangendo per me. Finalmente il nostro momento è arrivato, dopo sette interminabili anni, siamo riusciti a incontrarci. E' diventata una ragazza bellissima, ha superato ogni mia aspettativa.

Kagome...

Avanzo attraversando la strada. Vedo solo lei, il resto è superfluo ai miei occhi. Improvvisamente la vedo correre verso di me, gridando il mio nome, e spingermi via. Perdo l'equilibrio e cado a terra, subito dopo sento Miroku e l'amica di Kagome urlare disperati. E solo adesso mi rendo conto di cosa è appena successo. Kagome mi ha salvato la vita. Un'auto stava per investirmi... un'auto che, per salvarmi, non è riuscita ad evitare.

   
 
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