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Autore: Maharet    28/11/2005    7 recensioni
Marco c’era sempre stato. Per quanto si sforzasse di tornare indietro con la memoria nessuna tappa importante della sua vita era stata affrontata senza di lui. In ogni foto sbucavano i suoi occhi scuri, quei riccioli ribelli che era riuscito a domare soltanto tagliandoli quasi a zero, il sorriso enorme e contagioso con cui affrontava la vita. E poi c’era lei, Sara. La solita coda di cavallo legata stretta stretta dietro alla nuca, gli occhiali che le scivolavano sul naso e gli occhi sempre un po’ lucidi e sgranati. Soprattutto quando c’era Marco. Soprattutto PER Marco...E' la prima storia che scrivo dopo tanti anni di inattività, quindi qualche commentino mi farebbe piacere.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non parlarono per tutto il tragitto. Marco fissava la strada davanti a sé, rigido, mentre Sara, improvvisamente infreddolita, si era raggomitolata contro il finestrino e fissava un punto imprecisato al di là di esso.

Quando il ragazzo fermò l’auto sotto casa sua sembrò riflettere un istante, poi si allungò verso di lui e lo baciò esitante su una guancia. Come baciare un pezzo di ghiaccio.

Con un sospiro scese dall’auto, senza una parola chiuse la portiera dietro di sé e corse via.

Marco voltò il viso appena in tempo per vederla sparire dentro il portone, poi mise in moto e si allontanò sgommando.

In quel momento gli si affollavano talmente tanti pensieri nella mente che gli riusciva difficile mantenere un minimo di contatto col mondo esterno. Il calore del bacio che Sara gli aveva dato per salutarlo era arrivato al suo cervello come in differita di alcuni secondi, e non aveva fatto in tempo a dire – o fare – nulla che lei se n’era già andata. L’abitacolo si era impregnato del profumo che portava la ragazza – probabilmente essenza di tè verde – e questo non faceva che aumentare la sua confusione.

Sara l’aveva amato! Gli sembrava impossibile il solo pensiero che quella ragazzina chiusa e solitaria, ma così dolce, potesse essere stata innamorata di uno scavezzacollo come lui.

Si maledisse al pensiero di tutte le volte che le aveva parlato delle ragazze con cui usciva, e l’aveva vista irrigidirsi a poco a poco, chiudergli il suo cuore ogni giorno di più.

Per fortuna – si ritrovò a pensare mentre un brivido freddo gli attraversava la spina dorsale – lei l’aveva allontanato quando ancora non aveva fatto sesso con nessuna ragazza! Probabilmente, idiota com’era, sarebbe stato capace di correre a raccontarle per filo e per segno la sua prima volta.

Si batté un pugno sulla coscia, d’un tratto furioso. Lei l’aveva definita una ‘storia vecchia’! Gli aveva raccontato tutto con tanta tranquillità per il semplice motivo che non provava più nulla. Aveva potuto averla e non si era mai accorto di niente, e ora era troppo tardi. Non poteva chiederle di cancellare con un colpo di spugna cinque anni in cui lei aveva probabilmente lottato ogni giorno per soffocare quel sentimento…

Distrattamente si accese una sigaretta e la portò alle labbra, assaporando quel dolce veleno.

Si guardò per un attimo nello specchietto

- Stupido… Non hai fatto altro che farla soffrire, ed eri convinto di essere tu la vittima!

Sara era rientrata in casa seria, lo sguardo fisso e come perso nel vuoto. Aveva chiuso la porta dietro di sé e vi si era appoggiata contro, senza nemmeno togliersi il cappotto. Martina, che si era precipitata nell’ingresso appena aveva sentito la chiave girare nella toppa, si fermò interdetta, tentando di interpretare lo strano comportamento dell’amica. Poi Sara si lasciò scivolare a terra, sollevò su di lei due occhi enormi ed imploranti da cucciolo, e scoppiò in un pianto dirotto.

Martina le fu accanto in un momento, si accovacciò davanti a lei e la strinse in un forte abbraccio. Sara affondò il volto nel maglione della sua migliore amica e pianse tutte le sue lacrime, mentre l’altra le accarezzava dolcemente i capelli

- Shh… calmati ora… ci sono io qui con te…

Qualche minuto dopo i singhiozzi iniziarono lentamente a placarsi. Le due ragazze erano sedute entrambe sul pavimento e si stringevano, l’una in cerca di conforto e l’altra ansiosa di sapere a chi doveva spaccare la faccia per aver fatto piangere la sua amica.

Sara, senza staccarsi dall’abbraccio, recuperò un fazzoletto dal fondo della borsa e si soffiò rumorosamente il naso. Aveva il viso rosso e congestionato e gli occhi umidi, ma sembrava essersi calmata.

- Scusami Marty…

- Ma che scusami e scusami… mi dici cos’è successo piuttosto?

- Non l’ha presa bene…

Martina scosse la testa, con un brutto presentimento

- Che ti ha detto?

- Se mi dispiaceva che mi riaccompagnasse subito a casa…

- Un uomo di poche parole non c’è che dire…e poi?

- Nient’altro.

La ragazza si sollevò all’improvviso, e Sara, perdendo il suo appoggio, rovinò sul pavimento

- Ahia…ma sei matta?

- Fammi capire…non ti ha detto che ti odia, o che non ti vuole più vedere?

- No…

- Non ti ha detto che sei un’illusa e che per lui non significhi nulla?

- Nemmeno…però…

- E allora mi spieghi cosa diamine ci fai accasciata sul pavimento come una maddalena pentita?? Povero ragazzo, gli racconti che quella che ha considerato per anni la sua migliore amica moriva dalla voglia di saltargli addosso e ti aspetti che continui amabilmente la conversazione?

Sara, cominciando a capire dove voleva andare a parare l’amica, assunse un’aria colpevole

- No ma almeno poteva dirmi qualcosa!

- Tesoro ma ancora non l’hai capito? Gli uomini già sono dotati di uno scarsissimo numero di neuroni, una rivelazione del genere l’avrà mandato come minimo in conflitto di sistema! – le accarezzò una guancia, ammorbidendo il tono – Dagli un po’ di tempo per elaborare il tutto, e se non è un completo idiota te lo ritroverai appeso al campanello.

- Ma…

- Niente ma… ho io il programma che ti ci vuole! Ora fila a lavarti la faccia che sembri uscita dal set di una telenovela brasiliana. Io ordino una quantità industriale di cibo cinese e ci ingozziamo guardando Shrek e sparlando degli uomini. Ti piace l’idea?

Sara ritrovò il sorriso davanti all’entusiasmo di Martina.

- Ci sto, il menù del take-away è sul tavolo in cucina.

- Credi che non lo sappia? Muoviti su…

Sara aveva appena chiuso dietro di sé la porta quando dalla sua borsetta, abbandonata di malagrazia accanto all’attaccapanni giunse, attutito ma assolutamente riconoscibile, l’avviso di un sms.

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Capitolo un pò più lungo del solito per farmi perdonare del precedente, decisamente troppo corto...

L_Fy: Mon tresor, come dice la Litizzetto a tutte noi donnine dal cervellino un pò bacato piacciono gli uomini bastardelli (Costanza docet).. temo sia nei nostri geni, così come l'insana passione per i dolci e lo spirito da crocerossine..Per quanto riguarda Marco, mi stupisco della domanda: è ovvio, non dice nulla perché è un uomo, e come tale assolutamente incapace di reagire in modo corretto a qualsiasi tipo di situazione! No dai scherzi a parte l'intenzione era proprio di lasciare il dubbio sulle motivazioni del nostro caro ragazzo (che si rivela molto meno bastardo di quanto sembrava all'inizio...mi sa che mi sono rammollita...), motivazioni che emergono in questo capitolo e nel prossimo. Dai che manca poco... Uno sbaciucchiamento carissima, al prossimo capitolo!

manu_chan: Non sia mai, non intendo certo avere sulla coscienza una povera lettrice affezionata! Ormai mancano pochi aggiornamenti, in settimana conto di mettere la parola FINE (?) a questa storia. Il punto interrogativo sta a significare che per un pò me ne resterò buona buona a racimolare le idee, ma sentirete ancora parlare di Marco e Sara (non è una promessa è una minaccia!!!)

Damned88: come vedi sono crudele ma non troppo, e zia Marty interviene prontamente a scrollare Sara dalla sua autocommiserazione. Ma quanto la vorrei un'amica così...

Julietta_Angel: come scritto sopra è una reazione totalmente idiota, ma purtroppo (e, ad onor del vero, non solo ai maschi) capita spesso di essere confusi e reagire proprio nel modo peggiore. Sono contentissimissima di leggere che continua a piacerti la mia storiellina, stringi i denti che tra poco è finita (almeno per il momento). Ho deciso però che una volta finito di postare 'Amici d'infanzia' vi diletterò con qualcuno dei miei vecchi racconti, sono curiosa di sapere cosa ne pensate (sono più infantili, avendoli scritti a 15 anni, però alcuni mi sembrano scritti meglio di questo...)

naco_chan: che bello rieccoti qui!!! Sono molto contenta che la storia ti piaccia, l'intenzione era proprio di scrivere una storia semplice e sdolcinata sulla nascita di un amore. Ora che l'ho terminata e ho ripreso la mano alla scrittura mi piacerebbe dedicarmi a qualcosa di un pò più complesso, ma penso che lo vedrete on-line soltanto quando sarò sicura di poterlo portare a compimento (odio sopra ogni cosa appassionarmi ad una storia e poi scoprire che l'autore l'ha abbandonata, quindi vorrei evitare di fare la stessa cosa a qualcun'altro). Mi raccomando continua a seguirmi, i tuoi consigli mi fanno molto piacere!

Jessychan: come sempre le tue recensioni sono meravigliose e come sempre io commossa ti ringrazio di cuore! Un bacione!

Valentina: sei sopravvissuta? Ti annuncio ufficialmente che ho finito la storia, quindi non dovrai preoccuparti di altri ritardi negli aggiornamenti! Continua a seguire e recensire mi raccomando! Un bacio

Luna Dreamy: addirittura una bomboniera? *_* in realtà è una storia semplice semplice, di amore ed amicizia, anzi speravo di non essere caduta nel banale! Anche le tue fic mi piacciono tnt tnt, resto in attesa di sviluppi sull'ultima ^_^. Un bacio

 

   
 
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