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Autore: AyakoChan    01/12/2010    2 recensioni
In un epoca di creature fantastiche,miti e leggende,la nostra Kagome nei panni di un'abilissima guerriera,cambierà anche il destino del resto del gruppo;amici...e nemici.E magari troverà anche il vero amore...Ma i nemici sono davvero nemici?E questa volta che genere di viaggio sono costretti a intraprendere i nostri eroi?Quali sorprese e quali segreti li attenderanno?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Destini intrecciati

Capitolo 12: Inuyasha

 

(ATTENZIONE: a causa degli avvenimenti che succederanno in questo capitolo, da ora in poi tutti i rimanenti capitoli saranno dal punto di vista del nostro Hanyou, Inuyasha. Spero non ci saranno futuri disaccordi per questa scelta. Buona lettura!)

 

 

Oggi ci siamo rimessi in marcia molto presto.

Stamattina Kagome era un poco strana, direi nervosa anche.

Si è alzata di fretta e furia svegliando anche gli altri, che sicuramente in quel momento desideravano ardemente ucciderla.

 

Sì, un comportamento davvero insolito da parte sua…

 

“Inuyasha, secondo te tra le due vie quale dovremmo seguire?” chiese Miroku, ridestandomi dai miei pensieri.

Il monaco non aveva molto senso dell’orientamento, e se devo dirla tutta nemmeno le ragazze.

 

Analizziamo un po’ la situazione: ci sono due sentieri…

 

Nel primo ci sono un sacco di alberi verdi, pieni di frutti, un sole da spaccare le pietre e una quiete assurda, tanto da non riuscire a sentire nemmeno il cinguettio di un uccello.

Un ambiente surreale, oserei dire…

 

Nel secondo invece c’è un’atmosfera cupa, tetra. Gli alberi secchi e privi di foglie, un’oscurità da farti perdere anche all’entrata del posto e dei rumori sospetti, seguiti poi dai versi dei gufi.

Ma sbaglio o è ancora giorno?

Tsè…

 

“Allora, Inuyasha?” insistì Kagome.

 Perfavore, che si calmi un po’! O farà innervosire anche me!

 

Riprendendo le mie riflessioni… dove ero arrivato?

Ah sì… il primo sentiero porta ad un luogo troppo tranquillo, quasi sospetto…

Ma il secondo porta ad un luogo troppo sinistro!

Dannazione, quale prendere dei due?!

 

“Io dico il secondo” rispondo infine.

“Allora prendiamo il primo!” ironizzò Shippo.

“Ci siamo decisi oppure siamo ancora nel pallone più totale?” chiese la giovane sterminatrice.

 

Proprio in quel momento Kagome, stufa di aspettare oltre, avanzò verso la prima via.

“Siete d’accordo per prendere questa?” chiese poi, voltandosi verso di noi.

Visto che non eravamo ancora decisi tanto vale darle ascolto…

 

A parer mio era orribile, tutte queste luci, tutti questi colori…

Troppo per me, a quello che sono abituato…

 

Kagome e Sango sembrano stranamente a loro agio, mentre Miroku e Shippo sono tesi quanto me.

 

Non lo so, c’è qualcosa di strano.

Nella realtà un luogo così non esiste, è impossibile!

Continuando a camminare incrociamo poi un ruscello pieno di piccoli pesci.

Come mai non ho sentito il rumore dell’acqua che scorre?

 

“C’è qualcosa di strano qui…” dissi infine, volendo condividere i miei pensieri con gli altri.

“Lo penso anch’io” rispose Kagome “Tutto troppo calmo”

“Volete tornare indietro?” questa volta fu il moccioso a parlare.

“Oramai è tardi per tornare indietro!” concluse infine il monaco.

Sango non proferì parola.

Forse non era d’accordo con noi…

 

Il luogo intorno a noi poi improvvisamente mutò.

Gli alberi verdi e rigogliosi appassirono all’istante, diventando secchi e senza foglie.

Il piccolo ruscello si tramutò in un liquido verde, acido direi dall’odore che emana.

Era diventato… proprio come l’altro!

Solo un po’ più spettrale.

 

Tutto il gruppo rimase in allerta, sfoderando le proprie armi, in attesa di un eventuale apparizione…

“Ma cosa…?”

… che alla fine arrivò!

“E’ solo un trucchetto da dilettanti” rispose infine qualcuno.

 

“Chi sei? Vieni avanti se hai il coraggio!” lo provocò Kagome.

“E così farò, Kagome”

 

Una figura dalle sembianze umane uscì dall’oscurità.

Una pelliccia di babbuino gli avvolgeva il corpo mentre indossava sulla testa il volto del medesimo animale. Il viso era dunque coperto, nascosto.

 

“Chi sei?” ripetei, posizionando Tessaiga dinanzi a me.

“Gli esseri umani mi venerano con il nome di Izrà’il, ma il mio nome è Naraku e sono l’angelo della morte” le ultima parole le pronunciò sorridendo maligno.

 

Se si aspettava che ci spaventassimo si sbaglia di grosso!

 

“L’angelo della morte?” ripeté Shippo, incredulo.

“Si e sono qui per portare a termine uno dei miei compiti”

“Intralciare il nostro cammino?” chiese Sango, sperando che fosse solo quello il motivo che lo aveva spinto ad incontrarci.

“Oh no, devo punire questo gin ribelle!” urlò, puntando il dito verso Kagome.

 

Allora la leggenda era vera… e io che la ritenevo una cretinaggine!

Maledizione… cosa vuole questo da Kagome?

 

“Sei proprio un gin indegno, Kagome” continuò “Proprio i gin che dovrebbero essere ostili all’uomo… tu gli sei amica! Verrai punita!” un ghigno si intravide dall’apertura della bocca ‘della maschera animalesca’.

“Lasciami in pace! Perché sei così desideroso di darmi una lezione?” chiese la ragazza, guardandolo confusa.

“Non chiuderò un occhio come ho fatto con tua madre!”

 

S-sua madre?

Lui conosceva la madre di Kagome?

 

“Tu conoscevi mia madre?” domandò una Kagome totalmente incredula.

“Sì, anche troppo bene…” nella voce una nota di amarezza e nostalgia. “Tu verrai con me”

“E perché dovrebbe?” rispose sulla difensiva Sango.

“Perché altrimenti sarò costretto ad usare le maniere forti”

“Kagome non verrà mai con te!” urlai infine.

 

Lui non rispose. Alzò la mano verso il cielo, le dita che si coloravano di nero mentre creava un varco nel nulla. Curvò la schiena, dando vita a bellissime ali nere demoniache, che gli perforarono il bianco pelo della veste.

Puntò poi il dito dell’altra mano verso Kagome, che venne simultaneamente attirata nel varco nero.

Neanche un paio di secondi dopo la raggiunse, scomparendo totalmente.

 

Aveva portato via Kagome!

Dannato, come ha osato?!

 

“Kagomeeeeeee!” urlò Shippo, mentre delle lacrime scendevano dai suoi occhi verdi.

Maledizione! Maledizione!

Dove l’aveva portata quel bastardo?

Persino i loro odori sono scomparsi!

 

“Inuyasha, seguiamo i loro odori!” tagliò corto il monaco, che era evidentemente preoccupato per le sorti della ragazza.

“Non li sento, sono scomparsi con loro” risposi brusco.

“Dividiamoci e cerchiamoli” concluse la sterminatrice.

 

Sì, forse era la soluzione migliore…

O forse era quello a cui mirava?

Basta pensare, dobbiamo trovare Kagome immediatamente!

 

“No, non dobbiamo dividerci, secondo me è quello a cui mira”

“Allora prima di tutto usciamo da questo posto, non credo siano ancora qua!”

 

Diversamente da quello che pensavo io, non fu affatto difficile uscire da quel posto oscuro.

Fuori era giorno… proprio come prima di imboccare il primo sentiero.

 

“Aspettate, sento i loro odori!” urlai, lasciando trasparire speranza dalla mia voce.

Finalmente, trovati!

“Andiamo!”

 

Manca poco! Lo sento!

Intravedo già in lontananza le ali nere e la pelliccia di quell’angelo del cavolo.

Ma appena arrivati… una scena orribile si prostra davanti ai nostri occhi.

 

Quel Naraku ride maligno, soddisfatto mentre nota il nostro shock.

E accanto a lui…Kagome.

Ma… cosa gli ha fatto?!

 

Era lì, gli occhi spalancati, grandi, rosso sangue. I denti affilati, i canini che sporgevano leggermente dalla bocca e gli artigli delle mani che si distinguevano perfettamente, i vestiti stracciati.

Sembrava una bestia.

Il mio cuore perse un battito quando lei, dopo averci visto arrivare, ringhiò.

“Cosa le hai fatto! Dannato bastardo!” urlai, ormai furente d’ira.

 

Lui schioccò semplicemente le dita e Kagome si inginocchiò, senza distogliere lo sguardo da noi.

“Ora è una bestia sanguinaria ed è quasi totalmente sotto il mio controllo” disse semplicemente, con voce divertita.

“Le colpe di sua madre le assumerà lei!” continuò.

La ‘nuova’ Kagome ringhiò, come a dare retta a quello che aveva detto.

Poi si leccò le labbra.

 

Sango cadde a terra, totalmente sconvolta.

“Falla tornare normale! Maledetto!” urlò subito dopo.

“Non voglio, non posso”

“Come non puoi?” intervenì Miroku.

“Io ho solo accelerato il processo, primo o poi sarebbe accaduto lo stesso!”

“Cosa vuoi dire, verme?” ringhiai.

“Vi siete dimenticati l’ultima parte della leggenda?”

 

…L’ultima parte della leggenda?

Maledizione a me! Ero così convinto che fosse una cavolata da prestarci attenzione!

 

“Non vi sforzate, ve lo dico io” si voltò verso Kagome “Quando gli uomini saranno al limite della loro malvagità, le divinità faranno trasformare i gin in bestie mostruose che spazzeranno via la specie umana…e gli ‘anda’ li faranno tornare al loro aspetto originario, purificandoli”

 

Ora ricordo! Basta solo trovare un anda!

 

“Allora non è vero che non potrà più tornare normale!” ribatté Shippo, che fino ad ora era rimasto in silenzio, spaventato dalla nuova Kagome.

“Oramai non tornerà più normale” ripeté, sbattendo le ali “vedete anda in giro?”

“Non saranno qui, ma basterà trovarne uno!”

“Sciocchi… non esiste più un anda da cinquant’anni!”

  
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