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Autore: Nil_Yeol    01/12/2010    8 recensioni
porto il tuo palmo a contatto con la mia bocca e inizio a leccare avidamente i rivoli di sangue succhiando anche la punta fredda delle tue dita e chiudendo gli occhi per godere appieno di quel sapore inebriante. Sento un gemito strozzato provenire dalle tue labbra livide, così cesso la mia dolce tortura e poggio delicatamente il viso sulla tua spalla per sussurrarti parole di miele all’orecchio.
- Non tremare piccolo angelo, sono qui per aiutarti… - e con una mano sfioro la tua guancia pallida e fredda - …ma in cambio del mio aiuto…dovrai darmi le tue ali .-
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HUMAN DEMON




Rimasi barricato in camera per non so quanto tempo. Me ne stavo accasciato in terra vicino all’ampia porta-finestra e con la testa abbandonata sul vetro, ascoltavo lo scrosciare intenso della pioggia e il battito del mio cuore ancora frenetico e irregolare.
Avevo forse esagerato lasciandomi guidare completamente dall’istinto e dalla rabbia?
Probabilmente si ma fino a quel momento nessun senso di colpa o rimpianto erano venuti a farmi visita; a quel pensiero solo una forte sensazione di vittoria e soddisfazione inebriava la mia mente e non potevo fare a meno di ridere ancora ripensando allo sgomento impresso sul viso di quei due patetici ragazzini mentre guardavano negli occhi la morte.
In fondo quell’atto sconsiderato aveva appagato appieno il mio desiderio di vendetta e placato, anche se solo per un breve attimo, la mia frustrazione, purtroppo però non era riuscito a cancellare dalla mia mente il pensiero di Ryo.
L’ennesimo lampo arrivò ad illuminare la stanza avvolta dalle tenebre e in quell’attimo di luce vidi la mia immagine riflessa guardarmi con freddezza: i miei occhi, se pur tornati del consueto color ceruleo, erano opachi e spenti, quasi privi di vita, e il pallore del volto di certo non aiutava a rendere più sopportabile quello spettacolo.
Portai le gambe al petto avvolgendole con forza e mi rannicchiai su me stesso rimanendo fermo in quella posizione e ascoltando il malinconico scorrere della pioggia.
Credo di essermi addormentato, perché quando riaprii gli occhi il dolce viso di Yutaka era di fronte al mio e mi guardava preoccupato.
<< Stai poco bene Takanori? È successo qualcosa mentre eri con Ryo? >>
Senza nemmeno chiedergli come facesse a sapere che ero stato con Ryo, gli saltai addosso con tanta forza da farlo cadere all’indietro mentre mi avvinghiavo a lui abbracciandolo stretto. Come c’era da aspettarsi,Yutaka rimase steso a terra schiacciato sotto il mio peso e con un tocco delicato accarezzava i miei capelli;
restò in silenzio ad ascoltare i miei singhiozzi, non fece nemmeno una domanda come se sapesse che non era di quello che avevo bisogno. In realtà neanch’io riuscivo a capire cosa mi fosse davvero necessario, perché non mi era mai capitato di piangere prima di allora, ma sentire il calore di quel corpo così sottile sotto il mio mi faceva sentire più forte e meno solo.
<< Cosa avete fatto tu e Miyavi quando me ne sono andato? >>
Guardo Yutaka che se ne sta ancora sdraiato in terra come un cadavere ad accarezzarmi, ma a quella domanda un grazioso rossore sulle sue gote mi rivela che è senza dubbio vivo e vegeto.
Si solleva di scatto facendomi rotolare da un lato per poi dirigersi vicino alla libreria fingendo di sistemare i tomi già perfettamente allineati.
<< Non è di questo che stavamo parlando…fino ad un momento fa eri tu quello in lacrime o sbaglio? >>
Arriccio il naso infastidito dalla piega che sta prendendo il discorso: non ho la minima intenzione di tornare allo stato catatonico di poco prima quindi cerco subito di cambiare argomento.
<< Si infatti, quindi vedi di impegnarti a farmi fare quattro risate. >> Mi siedo a gambe incrociate e poggiando il mento su una mano lo guardo ammiccando divertito. Yutaka si volta nella mia direzione e inizia a torturare le mani, che tiene all’altezza del ventre.
<< Non c’è niente da dire…abbiamo…parlato…>>
<< Su avanti non fare il timido! L’avete fatto? >>
Mi guarda tra l’inorridito e lo sconcertato, apre la bocca, poi la richiude, la apre di nuovo e alla fine pensa bene di urlarmi in faccia.
<< COSA!!? MA SEI MATTO!? NELLE SUE CONDIZIONI? IN UN OSPEDALE!!? >> << Quindi è solo per questo che ti trattieni!!! Hai paura di farlo morire di infarto!!! Wow, allora devi essere proprio una bomba a letto Yuta-chan!!! >>
Inizio a ridere come un pazzo ma il mio divertimento è interrotto da un grazioso libro di chimica lanciatomi con affetto dal brunetto e che faccio appena in tempo a schivare.
<< Non dire cretinate. Te l’ho detto non è questo che voglio…Miyavi ha bisogno d’altro…>>
Torno subito serio e con qualche passo leggero mi avvicino a lui scompigliandogli i capelli con la mano fasciata.
<< Si lo so ma questo non ti impedisce di stare con lui.>>
Mi sorride imbarazzato e abbassa il viso ormai completamente rosso.
<< Sai Yuta, ci sono mille altri modi per divertirsi con un ragazzo senza rischiare di lasciarlo stecchito…se vuoi ti insegno qualcosa verginello.>>
Afferra un altro libro e anche stavolta mi do alla fuga uscendo dalla stanza e correndo per il corridoio tra risate e schiamazzi.


Percorriamo la strada verso scuola nel più assoluto silenzio, troppo stanchi perfino per camminare, figuriamoci per emettere qualche suono che abbia almeno un minimo di coerenza.
Rimanere a parlare fino alle quattro del mattino non è stata proprio una buona idea, ma è anche vero che ogni tanto devo rendermi utile a Yutaka e dargli qualche dritta altrimenti perché mai dovrebbe cedermi la sua anima?
Naturalmente ho dato il meglio di me stesso e ho convinto quella specie di suora intrappolata in un corpo da gnocco a concedere qualche “premura” in più al caro Miyavi; questo pomeriggio stesso andremo di nuovo a trovarlo e mi accerterò della veridicità della sua promessa.
Tra uno sbadiglio e l’altro siamo finalmente giunti di fronte al grande edificio dal colore indefinito, un misto tra il bianco e l’azzurrino davvero orribile, ma che comunque ai miei occhi appare già come un luogo familiare e rassicurante.
Arriviamo davanti all’ingresso ma stavolta Seguchi e Hideki non sono lì ad aspettarci e per fortuna non ci saranno mai più. Rido sotto i baffi e Yutaka vedendomi alza un sopracciglio leggermente stupito.
<< Sei così contento di vedere il prof di matematica? >>
Mi volto verso di lui e gli sorrido rassicurante.
<< Altroché, matematica è la mia materia preferita.>>
In classe troviamo il solito caos mattutino e senza farci caso ci sediamo come niente fosse; in questo momento sono piuttosto tranquillo quindi decido di scambiare qualche parola con il ragazzo seduto dietro di me.
<< Ehi Takanori! Hai visto quanto è carina la nuova arrivata!!? >>
Accenno un’espressione stupita per fargli capire che non so di cosa stia parlando, così il ragazzo dai cortissimi capelli neri e la bocca sottile inizia il suo entusiasmante racconto.
<< Questa mattina è arrivata una ragazza bella da mozzare il fiato, è alta, bionda, delicata e sensuale come una ninfa; poi è dolce e affabile con tutti, pensa che quando Miharu le ha rovesciato addosso il caffè, lei invece di arrabbiarsi gliene ha offerto un altro! Siamo rimasti tutti stregati dal suo dolce sorriso e…>>
<< Wow, da come la descrivi sembra quasi un angelo! >> lo interrompo bruscamente: non mi interessano i vaneggiamenti su qualche insulsa ragazzina. Faccio per girarmi dall’altra parte ma il bamboccio riprende a parlare.
<<…certo che Suzuki è proprio fortunato, chissà dove l’ha conosciuta una così…>> Al nome di Ryo sgrano gli occhi e scatto in piedi come una molla.
<< Quella lì stava con Ryo!?!? >>
Il moro fa cenno di si con la testa e a quel punto, senza esitazione corro via dall’aula in cerca del mio Ryo.

Lo trovo vicino al bar della scuola. È voltato di spalle e non può vedermi, ma io posso vedere perfettamente con chi sta parlando.
La descrizione combaciava alla perfezione: una ragazza dalle gambe lunghe e snelle, fasciate dalle pesanti calze di lana nera, il fisico asciutto e slanciato e un viso di una bellezza impalpabile, con due occhi dal sensuale taglio allungato e labbra soffici e rosee, incorniciato da morbidi fili dorati.
Gli sorride mentre con le dita affusolate sfiora il fiocco della sua divisa ma improvvisamente i suoi occhi magnetici incontrano i miei furenti ed impassibili.
Non posso sbagliarmi, è una di loro; la sua sola presenza mi disgusta all’inverosimile e mentre continuiamo a guardarci, sento drizzarmisi i capelli sulla nuca. Stringo i pugni fino a far sbiancare le nocche e avverto l’impulso irrefrenabile di saltare al collo dell’essere che mi sta di fronte e strappare il suo inutile cuore.
Improvvisamente, come se avesse avvertito le mie intenzioni, afferra la mano di Ryo e lo trascina via in mezzo alla folla di studenti, ma prima di sparire dietro l’angolo, lancia un’ultima occhiata nella mia direzione e mi sorride con aria compiaciuta.
Questo è davvero troppo.
Senza curarmi di non urtare chi mi sta intorno, attraverso il lungo corridoio di gran carriera e seguo la scia dolciastra lasciata dall’inconfondibile odore che hanno quelle fastidiose creature; svolto nella loro stessa direzione e arrivo in prossimità della palestra ancora completamente vuota.
Non riesco ad intravedere né Ryo né tantomeno quella bionda tanto appariscente; all’improvviso sento una lieve risata provenire alle mie spalle, in direzione degli spogliatoi, e in men che non si dica sono di fronte alla porta e la spalanco con forza.
All’ interno trovo solo la ragazza, seduta elegantemente su una delle numerose panche.
<< Sapevo che ci avresti seguiti. >> la sua voce pacata e armoniosa come il canto di un usignolo presenta un’impercettibile nota di ironia, che però colgo anche dalla sua espressione chiaramente canzonatoria.
Faccio qualche passo nella sua direzione fermandomi ad un paio di metri di distanza. << Sarò veloce e conciso pennuto: non voglio che svolazzi intorno a Ryo, anzi non voglio vedere né te né la tua aureola in questa scuola o in altri luoghi che frequento di solito.>>
Accavalla sensualmente le gambe mettendo in mostra una generosa parte delle sue cosce già piuttosto scoperte data la vertiginosa gonna scozzese.
<< Mi spiace ma sarò costretto ad incorrere nella tua ira, naturalmente so di avere di fronte un avversario da non sottovalutare ma i piani del mio Superiore per Ryo non prevedono demoni di alcun tipo, neanche quelli innamorati come te.>>
Calca volutamente la parola “innamorati” e a quel punto sento il sangue darmi alla testa; azzero le distanze tra di noi e l’afferro per il bavero della camicetta bianca.
<< Giusto ieri ho fatto fuori due ragazzini, cosa ti fa credere che avrò qualche riguardo per un angelo? >>
Mi sorride serafica ancora una volta e prende la mia mano con delicatezza. << Perché avverto chiaramente che questo…>> e poggia il palmo sul suo petto mentre la sue dita sfiorano il mio <<…è tornato a battere.>>
Sto per urlarle contro e sbatterla violentemente al muro ma come un fulmine a ciel sereno mi rendo conto di un particolare che prima non avevo notato, un particolare molto importante.
Premo leggermente sul suo corpo la mano che ha afferrato poco fà, accertandomi in questo modo che non vi è alcun tipo di morbidezza in quella zona: completamente piatto, neanche l’ombra di un seno femminile.
Faccio qualche passo indietro barcollando confuso e guardo con meraviglia quella che fino a qualche attimo prima credevo una donna.
<< Sei…un uomo!!? >>
Vedo comparire di nuovo quel sorriso mellifluo ed irritante sul suo viso etereo e mentre si alza dalla sua postazione, sistema la camicia sgualcita.
<< Perché fai quella faccia? Per noi angeli il sesso non è poi questa gran cosa, semplicemente ho pensato che con queste fattezze sarebbe stato tutto molto più semplice.>>
Sono davvero disgustato, questi dovrebbero essere i virtuosi abitanti del paradiso? Individui ambigui e asessuati?
<< Le donne su questa terra ricoprono un ruolo di prestigio, spesso vengono considerate deboli o inferiori agli uomini ma in fin dei conti sono loro a tenere le redini della situazione e rimangono inevitabilmente al centro dei pensieri dell’uomo.
Più i ragazzi sono giovani maggiore è l’influenza che le fanciulle hanno su di loro e Ryo è decisamente nel fiore degli anni non trovi? >> È tornato a parlare ma stavolta la sua voce e più bassa e profonda, decisamente quella di un uomo, e avvicinare quel suono tanto cupo all’immagine esile e delicata che mi sta di fronte è davvero un ossimoro.
<< Ti vedo contrariato, forse non la pensi come me? >>
Assumo un’espressione scettica poggiando una mano sul fianco mentre l’altra intreccia qualche ciocca di capelli.
<< Ti assicuro che le donne non sortiscono alcun effetto su Ryo, lui preferisce nettamente i ragazzi piccoli e carini come il sottoscritto…ieri ne ho avuto la conferma.>>
Sta zitto per qualche minuto come se stesse soppesando le mie parole, poi si stringe nelle spalle e abbassa lo sguardo.
<< Si ho avuto modo di assistere al vostro momento di passione, però non ho avvertito un briciolo di amore da parte di Ryo in quel frangente, era solo molto…eccitato, un po’ come avviene tra animali sai? Quando ho parlato con lui era molto arrabbiato perché –cito testuali parole- non aveva potuto concludere nulla dato che un ragazzino si era fermato sul più bello.>>
Sento il mio corpo diventare improvvisamente freddo e le gambe cominciano a tremare come fossero sul punto di cedere da un momento all’altro; allora Ryo era seriamente preso da me solo per la mia natura “particolare”? Non appena ero corso via da casa sua l’incantesimo si era rotto rivelando come stavano davvero le cose.
<< Va tutto bene Takanori? >> la voce del biondo rimbomba nella mia mente << questo non ci impedirà di convivere pacificamente, giusto? >>
Un altro sorriso dolce e ipocrita illumina il suo viso delicato mentre avverto chiaramente il senso di vittoria infiammargli l'animo.
Non voglio concedergli altra soddisfazione così mi volto dall'altra parte e mi incammino velocemente verso l'uscita della palestra mordendo con forza il labbro inferiore.
<< A proposito...>> la testa bionda fa capolino dallo spogliatoio <<...mi chiamo Uruha. >>

Il demone si era appena allontanato lungo il corridoio ormai vuoto quando Ryo uscì dal bagno dando un ultima occhiata alla sua perfetta cresta bionda. << Parlavi con qualcuno Uru? >>
Uruha puntò i suoi occhi profondi sulla figura del ragazzo bendato e gli sorride innocente.
<< Ripetevo il mio discorso di presentazione alla classe.>>
<< Tranquillo, piacerai a tutti.>>
Ryo scompiglia i morbidi capelli del biondo e lo trascina con sé verso la classe.
L'incontro con Uruha era stato davvero voluto dal destino: si era presentato a casa sua rivelandogli una verità sconvolgente ma che allo stesso tempo lo aveva rassicurato.
Uruha era il fratello di Yuu e non un fratello come poteva essere lui per il moro, i due avevano un legame di sangue;
certo le foto che Uruha aveva portato con sé, foto in cui lui e Yuu, ancora più che bambini, si tenevano per mano, non rappresentavano una certezza ma Ryo non poteva fare a meno di credere alle parole di quell'angelo biondo, non sapeva per quale motivo ma sentiva di potersi fidare, una voce dentro di lui lo spingeva ad avere fiducia.
Purtroppo Yuu, a seguito dell'incidente di cui era l'unico superstite, non aveva alcun ricordo del suo passato ma forse con Uruha sarebbe riuscito a diradare la fitta nebbia che oscurava i suoi ricordi.
<< Sei pensieroso Ryo! >> la voce melodiosa di Uruha lo riscosse dai suoi pensieri. << Scusami, sono solo stanco.>>
Effettivamente la stanchezza cominciava a farsi sentire; aveva trascorso la notte in bianco pensando alla reazione di Takanori, alle sue lacrime e al suo bellissimo viso malinconico.
Era stato uno stupido a trattarlo in quel modo, si sarebbe dovuto trattenere invece di avventarsi su di lui facendolo sentire come uno da una botta e via!
Fece un sonoro sbuffo, poi sentì le dita affusolate di Uruha stringergli la mano con premura per confortarlo.
<< Non devi preoccuparti per me Uru, sono solo musone di natura.>> Risero insieme mentre gli occhi di qualche studente ritardatario li osservava con invidia: Uruha non rimaneva di certo inosservato,
<< Sai che ti trovo carino in ogni modo ma,,,devi proprio vestirti come una donna? >>
Il biondo strinse più forte la mano di Ryo e sollevò gli occhi al cielo con fare pensieroso.
<< Ummm,,,si! E poi a Yuu piaccio con la divisa femminile,>>
<< E questo si che è preoccupante! >>
Mentre ricambiava la stretta di Uruha, vide la figura sottile di Yutaka uscire dall'aula.
C'era qualcosa in quel ragazzo che lo aveva sempre affascinato, forse quell'aria perennemente malinconica e nostalgica, come se fosse consumato lentamente da un male che non gli lasciava tregua, << Scusami Uruha, devo parlare con Yutaka,aspettami in classe.>> Uruha inclinò la testa da un lato un po' incuriosito ma poi se ne andò senza fare domande.
Ryo raggiunse il brunetto con poche falcate e gli sfiorò una spalla per avvertirlo della sua presenza.
Yutaka si voltò di scatto per poi curvare leggermente le labbra carnose in un accenno di sorriso.
<< Ciao Ryo,>> la solita voce flebile e tranquilla.
Per qualche inspiegabile motivo Yutaka sembrava innervosito per la presenza del biondo e continuava a torturarsi le dita senza guardarlo.
Ryo gli afferrò le mani stringendole e con due dita sollevò il mento del bruno per guadarlo negli occhi.
<< Takanori ti ha detto qualcosa vero? >>
A quella domanda Yutaka assottigliò le labbra assumendo un'espressione infastidita. << Yutaka ti giuro che non volevo fargli nulla di male, a me Takanori piace davvero, non farei mai nulla per ferirlo.>>
Il ragazzo di fronte a lui corrugò la fronte e lo spintonò via; era arrabbiato, arrabbiato come nessuno lo aveva mai visto.
<< A quanto pare hai fatto male i conti Ryo: ti piace Takanori eh? Se fosse vero ieri sera non sarei rimasto due ore con lui mentre lo ascoltavo piangere. Le persone non si amano così di punto in bianco, tu non sai nemmeno cosa sia la parola amore.>>
<< Invece tu si vero? Tu sai cos'è l'amore giusto? Ti permetti di sputare sentenze solo perché trascorri qualche ora della tua settimana con quel ragazzo, ma in realtà sappiamo benissimo entrambi che stai con lui solo per sentirti meno inutile e lui sta con te perché non ha nient'altro! >>
Si accorse della gravità delle sue parole solo quando lo schiaffo di Yutaka piombò con tale forza sulla sua guancia da farlo voltare dall'altra parte.
Se ne andò lasciandolo lì impalato mentre il senso di colpa iniziava a farsi strada.

Il litigio con Ryo lo aveva talmente innervosito che trascorse le ore seguenti nella più completa apatia. Non ascoltò nemmeno una parola della spiegazione di scienze e quando l'insegnante lo chiamò per l'interrogazione, Takanori dovette assestargli un poderoso calcio sullo stinco per farlo alzare.
Il lato positivo della vicenda era che almeno la giornata trascorse velocemente senza che facesse caso a quanto gli accadeva intorno.
Solo durante la pausa pranzo riprese contatto con la realtà quando vide il suo inseparabile demone cambiare strada all'improvviso:il motivo gli rimase ignoto in quanto non riusciva a scorgere il ciuffo biondo di Ryo da nessuna parte.
Una ragazza dallo sguardo gentile gli passò accanto e lo guardò con espressione triste, come se fosse dispiaciuta per lui; Yutaka si voltò verso la superficie riflettente di una finestra ma nella sua immagine non vide nulla che potesse ispirare tanta pena.
Quando finalmente la campanella annunciò la fine delle lezioni lui e Takanori furono i primi ad uscire.
<< Senti Yuta forse è meglio se oggi non vengo con te da Miyavi...>>
Yutaka abbassò lo sguardo sulla figura minuta di Takanori e si accorse di quanto apparisse piccolo e indifeso in quel momento, forse anche più di un essere umano. << È per Ryo che non vieni? >>
Le mani del rosso affondarono ancora di più nel cappotto e un sorriso malinconico si dipinse sul suo volto.
<< In parte si, ma ho anche pensato che tu e Miyavi avrete bisogno della vostra intimità, >> e con una risata un po' forzata tentò di rompere quell'atmosfera pesante che aleggiava intorno a loro.
Yutaka stava per rispondere scocciato ma un dito sottile chiuse le sue labbra. << Niente moine Yutaka, io e te abbiamo fatto un patto e se vuoi che aiuti Miyavi anche tu devi renderti utile! Vedi di stargli accanto in tutti i modi possibili! >>
Lo salutò con una leggera pacca sulla spalla e corse via come un fulmine.
Quando Yutaka arrivò di fronte all'ospedale sentì uno strano tuffo al cuore, una sensazione che non aveva mai provato prima, qualcosa che somigliava all'ansia mista ad aspettativa ma molto più intensa.
Le parole di Takanori lo avevano suggestionato; soffiò sulla frangia ormai troppo lunga e si incamminò verso la camera di Miyavi.
Quando fu arrivato rimase sulla porta ad osservare Miyavi ballare a ritmo della musica che proveniva dagli auricolari. Sorrise intenerito da quell'immagine e a quel punto il ballerino improvvisato si voltò nella sua direzione fermandosi di botto, poi gli andò incontro e gli tese una mano per invitarlo a ballare.
<< Miyavi basta, ti stancherai.>>
Il ragazzo dai capelli arcobaleno fece finta di niente e lo afferrò per un braccio attirandolo a sé. Prima di allontanarsi dalla porta si premurò di chiuderla a chiave e tenendo Yutaka stretto al petto cominciò a volteggiare elegantemente per la stanza.
Il brunetto alla fine si arrese alle attenzioni del compagno e ridendo nascose il viso nell'incavo del collo di Miyavi mentre sentiva la stretta sicura dell'altro intorno alla sua vita.
Miyavi abbandonò auricolari e I-pod sul comodino ma continuò ugualmente a danzare.
<< Sei bellissimo Yutaka.>> glielo sussurrò all'orecchio per poi mordicchiarlo con delicatezza.
Yutaka intrecciò le braccia intorno al collo dell'altro e per la prima volta decise finalmente di lasciarsi andare senza preoccuparsi delle conseguenze.
Rimasero abbracciati così ancora per un po', poi Miyavi lo guidò fino al letto e mettendogli una mano dietro la nuca lo fece adagiare sulle lenzuola, che odoravano di disinfettante, mettendosi sopra di lui.
Yutaka aprì gli occhi che aveva tenuto chiusi fino a poco prima e accarezzò la guancia calda di Miyavi.
<< Ho paura di farti del male Miya...>>
Il giovane dai capelli multicolore lo baciò sulle labbra e con le dita iniziò a giocherellare con i ciuffi castani del suo ragazzo.
<< Sto male solo quando tu sei lontano Yutaka, quindi, ti prego, permettimi di amarti.>>
Lo sguardo intenso di Miyavi lo lasciò senza fiato, non ebbe nemmeno la forza di rispondergli se non con un cenno della testa; sembrava che il ragazzo lo guardasse come la cosa più preziosa esistente al mondo, lo desiderava con tutto se stesso e Yutaka voleva lui con altrettanta brama, dunque non restava altro che seguire quanto gli diceva il cuore.
Iniziò a sbottonare con mani tremanti la maglia di Miyavi scoprendo così il fisico asciutto e statuario del ragazzo,il quale nel frattempo continuava a divorarlo con lo sguardo.
Presto i vestiti di entrambi caddero a terra senza far rumore e l'unica cosa che rimase a riscaldarli fu il calore dei loro corpi avvinghiati.
Si sentiva terribilmente impacciato,lui e Miyavi non si erano mai scambiati niente di più di qualche bacio, ora invece si trovava in una situazione del tutto diversa, di cui per giunta non aveva la minima esperienza;
sentì le labbra roventi di Miyavi baciargli il petto e il ventre mentre con la lingua tracciava piccoli cerchi intorno al suo ombelico.
Il fiato tornò a mozzarglisi in gola mentre una nuova ondata di panico e eccitazione investirono tutto il suo corpo,Stava per allontanarlo e dirgli che aveva paura, che non era pronto, ma improvvisamente Miyavi sollevò il viso e gli rivolse un sorriso dolce e rassicurante, carico di tutto l'amore che provava per lui.
In quel momento si rese conto di quanto fosse stato stupido a non fidarsi di quel ragazzo splendido che lo guardava con tale trasporto; Takanori aveva ragione, doveva essere lui stesso ad aiutare per primo Miyavi e quello era il modo migliore per stargli accanto e fargli capire che ci sarebbe stato sempre.
Yutaka si sollevò sui gomiti e baciò la fronte del suo ragazzo.
<< Ti amo, >> Con una mano accarezzò qualche ciocca colorata e ridacchiando lo trascinò giù con sé.
Le loro labbra si incontrarono in un bacio lungo e bagnato, fatto di morsi e lingue che si rincorrono, si inseguono in una ricerca senza fine. Yutaka si strinse ancora più forte a lui per poi assecondare i suoi movimenti allargando le gambe e gettando la testa indietro mentre Miyavi succhiava avidamente la pelle candida del suo collo sottile.
Quando avvertì le dita dell'altro sulle sue labbra le strinse tra le sue e le portò al petto.
<< Non ce n'è bisogno.>>
Miyavi guardò con stupore il ragazzo sotto di lui ma capì che niente di quello che avrebbe potuto dire lo avrebbe dissuaso dalla sua scelta, così spostò la sua frangia sbarazzina e lo baciò ancora una volta.
Entrare dentro di lui fu la sensazione più appagante, dolce e straziante che avesse mai provato: si sentiva finalmente completo, felice, come se avesse trovato quella parte di sé che cercava da tanto tempo e che non aveva mai trovato, almeno fino a quando non aveva incontrato Yutaka, lui era ciò di cui aveva bisogno.
Guidato dal piacere continuò a muoversi poggiando la fronte su quella del brunetto: quando aprì gli occhi vide quelli grandi e caldi di Yutaka illuminati da una luce che non aveva mai visto prima, anche il suo viso era diverso:
nonostante le guance fossero attraversate da piccole gocce salate, i suoi lineamenti erano stravolti da una passione intensa e travolgente. Morsicava con forza il labbro inferiore per trattenere i gemiti di dolore mentre il suo corpo affusolato era scosso da forti tremori;
Miyavi si avvicinò all'orecchio del ragazzo e, pur con fatica, tentò di parlargli per rassicurarlo.
<< Yutaka...dimmi cosa posso fare...per non farti soffrire.>>
Yutaka schiuse le labbra ansimando per poi baciare la testa variopinta del ragazzo sopra di lui, Non ci fu bisogno di parole, i suoi sospiri rincuorarono Miyavi che continuò a godere del calore di quel corpo tanto accogliente, premurandosi di leccare vie le lacrime dispettose che rigavano le guance vellutate di Yutaka.
La voce di Yutaka riempì la stanza invocando il nome dell'amante e quando finalmente raggiunsero insieme l'apice del piacere, Miyavi si accasciò su di lui respirando ancora affannosamente.
Erano entrambi stremati ma sereni, ancora estasiati per le sensazioni provate e felici di aver condiviso quel momento tanto atteso.
<< Grazie.>> la voce di Miyavi era rauca e profonda.
Yutaka passò le dita tra le ciocche colorate e lo strinse forte.
<< Perché mi ringrazi?>> una risata appena udibile uscì dalle sue labbra ancora rosse per l'eccitazione.
<< Perché sei l'unico motivo per cui continuo a voler vivere.>>
A quelle parole sentì il cuore balzargli nel petto e in quel momento capì di aver fatto la scelta giusta: la sua anima non valeva nemmeno la metà dell'amore di Miyavi, per lui era pronto a bruciare nelle fiamme dell'inferno e a soffrire tutta un'eternità.
Rimasero così, l'uno sull'altro, per molto tempo finché Yutaka sentì il respiro dell'altro rallentare, segno che si era addormentato.
Si alzò dal letto coprendo Miyavi con le lenzuola candide e recuperò velocemente i suoi vestiti; mentre sistemava il collo della camicia si guardò allo specchio notando qualcosa di diverso nella sua immagine, Sembrava più magro e sciupato, con il viso stanco e il fisico provato, ancora più fragile e minuto del solito.
Non poteva sapere quanto caro sarebbe stato il prezzo da pagare per la felicità di Miyavi.


Ciao a tutti! Allora, in questo angolino mi limiterò a farvi le mie scuse dato che ho impiegato un po' più di tempo per l'aggiornamento ma, come alcune di voi sanno, ho avuto problemi con quel traditore del mio pc ( ormai ufficialmente deceduto) quindi scrivere è stata davvero un'impresa.
Seconda cosa chiedo scusa se il momento “ sentimentale” di questo chap è stato un po' deludente ma è stata la mia prima volta...tanto per rimanere in tema XD
Comunque mi allenerò e vedrò di fare meglio in futuro, perché si, penso già ad eventuali svolte amorose che coinvolgano altri protagonisti^^
Bene, chiudo qui altrimenti mi dilungo troppo come al solito...passiamo ai singoli ringraziamenti che è meglio!

Ren: ciao bellissima!!! Tu sei la persona a cui devo chiedere scusa per prima, scusa scusa scusa se sono stata assente per tutto questo tempo ma ti assicuro che per me è stata una vera tortura!
Comunque spero di essermi fatta perdonare almeno un pochino ( ma davvero pochino pochino) per l'attesa. Visto chi è l'angelo??
Ebbene si ci avevi visto giusto ma tu sei un genio quindi niente di nuovo ù_ù Tanto per rendere questo angioletto più interessante però ho pensato di presentarlo in queste vesti...particolari...
E di Miya che dici, l'ho trattato bene? Ok non vedo l'ora di sentirti e leggere altre tue fic ( continuo a ripeterti che Candle mi ha rapito il cuore) Un bacione

Chiyo: ecco un'altra ragazza che adoro!!! La tua recensione mi ha riempito di orgoglio, grazie mille per le splendide parole sei stata gentilissima, mi hanno davvero illuminato la giornata^^
Anche tu hai indovinato l'identità della creatura misteriosa però te l'aspettavi così furbetto il nostro Uru?
Inventa un po' di cavolate non trovi? Comunque ti giustificherò se non dovesse esserti molto simpatico^^ Per quanto riguarda il tuo amato Kai...ehm...beh dimmi tu cosa ne pensi ^^”
Non vedo l'ora di leggere cosa pensi di questo chap, alla prossima cara!

Samh: una nuova lettrice, non c'è cosa che mi faccia più piacere^^ Spero che anche questo chap, se pur tardivo, non ti abbia deluso.
Beh Yuu che vede per primo il nostro caro angioletto era un grande indizio e vedrai che combineranno quei due insieme! Spero di vederti nel prossimo capitolo, un bacio.

Lion of Darckness: io lo dico sempre che con i tuoi complimenti finirò per montarmi la testa! Grazie mille davvero non me li merito però se dici che ricorderai per molto tempo la fic non può che farmi piacere^^
Questo chap è un po' di passaggio ma ci sono cose...interessanti...dimmi che ne dici^^
Ci sentiamo presto!!!

Maki: io mi ammazzo sempre dalle risate con le tue recensioni rosa shocking super fashon, però non ti azzardare a lasciarmi recensioni-lampo come eri tentata di fare o ti uccido!
Allora...hai detto che ami alla follia la coppia Ruki-Reita ma dopo averti reso tanto felice non potevo non renderti altrettanto triste, ecco quindi la super coppia di questo chap....so che la ami tantissimo XDXD
Dai non prendertela in fondo sono successe anche altre cose no? Aspetto la tua reazione piccoletta!!! (...anche se so che sarai l'ultima XD)
Bacioooo!!!

  
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