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Autore: koukla    02/12/2010    6 recensioni
Sulle note della bellissima "No-one but you", composta dai Queen in memoria di Freddie Mercury, i pensieri dei Weasley per la scomparsa di un altro Fred.
La storia sarà divisa in tre capitoli ognuno dei quali racconterà le emozioni, i sentimenti e le reazioni dei membri della famiglia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Another tricky situation
I get to drowning in the Blues
And I find myself thinking
Well - what would you do ?

Ho voglia di gridare.

Di urlare finché non avrò più fiato in gola.

Ho voglia di piangere, di arrabbiarmi, di rompere tutto.

Ma non ci riesco, miseriaccia.

Io, l’impulsivo, irascibile Ron Weasley sono inerme, apatico, incapace di fare qualunque cosa.

Vedo tutti soffrire, reagire in qualche modo.

E io non ci riesco.

Tengo tutto dentro e per poco non esplodo.

Il ricordo martellante di quel maledetto 2 maggio mi sta logorando.

Dopo mesi lontano da casa, lontano da voi, la mia famiglia, vi rividi tutti.

C’erano perfino Charlie e Percy!

La gioia di constatare con i miei occhi che stavate bene era tale da non riuscire a descriverla.

Avevo passato giorni e giorni di agonia e tormento pensando a cosa vi sarebbe potuto capitare e finalmente le mie paure più intime e profonde erano state debellate.

Non sapevo che l’ombra scura della Morte incombeva su di noi, pronta a colpire.

E, infatti, all’improvviso, l’esplosione.

Un urlo disumano, bestiale squarciò l’aria gelida.

E ti vidi. Per terra, immobile con gli occhi spalancati e con il fantasma dell’ultima risata impresso sul volto.

Capii. Fu come una doccia gelata. Non eri più con noi, non saresti mai più stato con noi.

Una furia rabbiosa si abbatté su di me. Volevo, dovevo vendicarti.

Lei mi fece ragionare. Le devo tanto, sai.

È la persona che mi è stata vicino più di chiunque altro in questo periodo.

Così piccola, così fragile eppure capace di darmi la forza per andare avanti.

Entra nella mia stanza, si siede accanto a me, mi sfiora le mani, mi accarezza il viso, in silenzio.

Allora io l’abbraccio forte, cercando di trasmetterle, con quella stretta, tutta la gratitudine e tutto l’amore che provo per lei.

In uno di questi momenti, di punto in bianco, mi ha implorato, tra le lacrime: “Piangi Ron! Ti prego, piangi, urla! Fai qualcosa, qualunque cosa… ti prego! Non puoi tenerti tutto dentro.”

Così mi sono scostato da lei, ho visto i suoi occhi umidi, ho sentito il suo corpo tremante e ho capito.

Non potevo vederla così. Le ho dato un bacio sulla fronte, sono uscito di casa correndo e mi sono smaterializzato a Diagon Alley per raggiungere i “Tiri Vispi Weasley”.

Dopo aver faticosamente lottato con la serratura sono riuscito ad entrare.

“Fred! Fred! FRED!”

Ho iniziato a chiamarti, ad invocare il tuo nome.

All’improvviso, nello stesso istante in cui la consapevolezza della tua reale e definitiva scomparsa mi ha travolto, un urlo agghiacciante è uscito dalla mia bocca.

Me la sono presa con tutto ciò che capitava davanti a me fino a che, dando un pugno sul bancone, qualcosa è caduto, svolazzando, ai miei piedi.

Una foto.

Tu e George il giorno dell’inaugurazione. Sorridenti e felici.

Finalmente calde lacrime sono uscite da miei occhi stanchi.

“Cosa devo fare Fred? Cosa posso fare? Tu cosa avresti fatto al mio posto?”

Ti sto supplicando.

Come un lampo, ho compreso quale dovesse essere il mio compito.

Io, solo io, posso aiutare George e lo avrei fatto riportando in vita il negozio.

Riportando in vita la tua, la vostra creatura.

Sarebbe stato come riportare in vita una parte di te.

 

Yes! - it was such an operation
Forever paying every due
Hell, you made a sensation
(sensation)
You found a way through - and
(You found a way through)

 

“È per te, Perce” disse George serissimo. “E ci saranno anche tante bandierine sul cofano, con scritto sopra G.Z…”

“…che vuol dire Gran Zuccone” completò Fred.

(da "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban")

 

“Un deficiente schiavo del Ministero, rinnegato e avido di potere” concluse Fred.

 

“Hai davvero fatto una battuta, Perce… l’ultima volta che ti avevo sentito fare era…”

(da "Harry Potter e i Doni della Morte")

 

Le tue battute riecheggiano nella mia mente ininterrottamente.

Come un disco rotto che ripete la stessa melodia all’infinito.

Da quel giorno non riesco a pensare ad altro.

Io ero lì con te.

Dovevo proteggerti, dovevo difenderti, dovevo salvarti.

Invece l’unica cosa che ho saputo fare è stata scherzare!

Non lo avessi mai fatto.

Quella battuta, quella risata ti sono state fatali.

Forse se fossi stato in silenzio tu non ti saresti distratto e oggi saresti ancora qui con noi.

Mi sento in colpa, terribilmente in colpa.

La verità è che dovevo morire io al tuo posto.

Ritorno dopo anni e riesco ad “uccidere” mio fratello. Bel colpo, Perce, davvero un bel colpo!

Tutti cercando di farmi cambiare idea, di convincermi del contrario, che non sei morto a causa mia.

Ma io non ci credo.

La tua vita valeva più della mia, per Merlino.

Io sono solo un pomposo e tronfio dipendente del Ministero, eccessivamente superbo ed ambizioso.

Guarda tu, invece, cosa hai fatto! Hai fatto cose eccezionali. Eccezionali!

Hai realizzato i tuoi sogni, hai avuto la capacità di far ridere la gente in un momento buio come questo.

Ti ammiro Fred. Ho molto da imparare da te.

Salgo in fretta le scale, arrivo in camera mia.

Svuoto con furia i cassetti e trovo ciò che stavo cercando.

Una piccola spilla rotonda e lucente con una “P” incisa sopra. La stringo forte e inizio a correre.

Giungo sulla collina e varco il cancello del piccolo cimitero di Ottery St. Catchpole.

Ansimante ed affannato raggiungo una lapide di marmo bianco, mi inginocchio e con un incantesimo attacco la spilla ad essa.

Tu Fred Weasley, prefetto! Te la sei pienamente meritata.

Hai dimostrato di essere molto più valoroso e coraggioso di me.

La cosa ha in sé qualcosa di paradossale e di ironico.

Mi alzo, guardo l’orizzonte e un sorriso affiora sulle mie labbra.

 

One by one
Only the Good die young
They're only flying too close to the sun
we'll remember -
forever...

 

Posso davvero dire di averti conosciuto?

Non ne sono molto sicuro. Ormai non so più niente.

Scavando nella mia memoria mi rendo conto che sono più gli anni che ho trascorso lontano da casa che quelli passati con voi. La mia famiglia.

Prima Hogwarts e poi la Romania, i draghi!

Il mio spirito avventuriero e curioso mi spinse ad accettare questo lavoro rischioso e bizzarro così lontano dai miei parenti.

“Ci sarà tempo per stare con loro” mi ripetevo per farmi coraggio, ogni volta che una morsa di nostalgia mi chiudeva lo stomaco.

Il tempo, ora, è scaduto.

Non avrò più occasione per parlare con te, per ascoltare le tue lamentele ed i tuoi sfoghi, per ridere alle tue battute e per appoggiare i tuoi scherzi.

L’unica cosa che mi resta da fare, in questo momento, è cercare di rimediare agli errori fatti in passato.

Non voglio più perdermi gli attimi importanti della vostra vita.

Voglio esserci quando George uscirà un mattino di casa sorridendo di nuovo e quando Bill annuncerà a tutta la famiglia che lui e Fleur aspettano un bambino.

Voglio esserci quando papà verrà a conoscenza di una nuova diavoleria babbana e la comunicherà cercando di trasmetterci il suo entusiasmo e quando Percy ci informerà di essere diventato assistente personale del Ministro.

Voglio esserci quando Ron, finalmente, dichiarerà i suoi sentimenti ad Hermione e quando Ginny sposerà Harry Potter.

Voglio esserci per consolare nostra madre che, commossa, singhiozzerà e piangerà di gioia per ognuna di queste notizie.

Voglio esserci per ricordarti. Per sempre.

   
 
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