Buongiorno,
ecco a voi un capitolo fresco fresco. Prima di lasciarvi alla lettura vorrei
ricordarvi un Missing Moment raccontato da Luca.. Buon viaggio,
zia! Si saprà a cosa Amy ha dovuto rinunciare...
Buona
lettura!
Capitolo
28 – Arrivi e Partenze
Milano
C.le! Prossima fermata Milano C.le! Si avvisano i signori viaggiatori che è
vietato aprire le porte prima del completo arresto del treno.
La voce metallica robotica mi fa aprire
gli occhi. Non ricordo quando mi sono addormentata, probabilmente poco dopo
Peschiera! Quasi subito, quindi. E l’i-pod mi ha aiutato a prendere sonno. Il
treno, come la macchina, ha quel certo non so che di rilassante.
Grazie
per aver scelto di viaggiare con Trenitalia.
La voce metallica ringrazia per una
scelta non possibile. Ci sono altre compagnie? ( Probabilmente una tedesca)
Siamo obbligati a scegliere la nostra. Trenitalia, la compagnia che i Florent
amano più di loro stessi. Se non voglio rimanere qui dovrei prendere la
valigia: non ha le gambe, devo muovere le mie. Non c’è Luca, devo prendere io
il mio bagaglio, privo di marmo. Luca, marmo...
L’ultima volta che ho preso un treno ero
con Luca. L’ultima volta che ho preso un treno, Robert era ancora nella mia
vita.
L’ultima volta che ho preso un treno era
Maggio, tornavo dalla Calabria, e avevo appena perso mio padre.
Oggi, ciò che successe a Maggio, il mese
del Taurus, rimane un lontano ricordo. Come un sogno. Sembra, ma non è ( no,
quale talco). Maggio è stato vissuto. E’ stato realtà. Dalla creperie allo
sguardo di papà; da Robert a Thomas fino a Pattinson; dal marmo al legno di
pino. Tutto! Maggio è stato realtà.
Oggi, torno da Padova. Io credo nelle
coincidenze che coincidenze non sono. Non può essere un caso che, in questi
giorni, abbia visitato la città di Sant’Antonio. La città in cui morì
Sant’Antonio, perché Antonio era portoghese, di Lisbona.
Antonio, nome molto comune nella mia
famiglia. E nelle persone con cui sono entrata in contatto durante questi
ventidue anni. Ultimi anni.
Oggi, torno da Padova. Ieri nonna è
andata a porgere i suoi saluti alla sorella. Io purtroppo non ci sono riuscita.
Sono sicura però che Luca lo abbia fatto per entrambi consegnandole il
biglietto. E sono altrettanto sicura che Marta gli sia stata vicino anche per
me.
Oggi non ho preso il treno con Luca. Non
c’è marmo né legno nella mia valigia. Robert non c’è, di papà nessuna notizia.
Non c’è Luca a prendere le valigie oggi.
Oggi, è Luca l’unico grande uomo presente nella mia vita.
Dal mio binario intravedo un TGV. Tra
pochi minuti partirà verso la capitale francese. E’ simpatico! Se penso al vero
motivo per cui arrivai nella città della Senna, se penso all’espressione che
feci poco prima di poggiare il piede in una stazione quasi deserta; se penso
che... Mi viene solo da ridere.
Ho visitato Parigi sotto ricatto. Un
ricatto a dir poco vergognoso di papà. Ma avrei creduto che quel ricatto
avrebbe segnato l’inizio di una grande e misteriosa avventura. Mai avrei
creduto che quel ricatto sarebbe stato l’ultimo discorso avuto con papà; o che
Olivier Florent avrebbe seguito suo padre.
Ho visitato Parigi sotto ricatto.
Non sopporto le code per un taxi! Sono
qui da venti minuti e ancora nessun segno di vita. Alessio, il nostro tassista
di fiducia, non è ancora arrivato. Alessio, lo Stregatto!
E’ lui che riaccompagnò me e Luca quel
giorno di Maggio. E’ lui che Luca fulminò perché mi sorrise.
Ale! Come Alessia! Alessia! Come me!
“Ehilà!
Bentornata!” saluta aiutandomi con l’unico bagaglio che ho portato.
“Ultima settimana?” si informa, aprendomi la portiera.
Annuisco sorridendo. “Fortunatamente!
Non ne potevo più!” certo, è solo la mia prima settimana. Mi è costata un
saluto però. “Tre giorni infiniti Ale!”
“Immagino Amy! Posso solo immaginare!”
forse. “Non sai quanto mi dispiace!”
“Beh dai, tra arrivi e partenze, voi
guadagnate!” ribatto sorridendo, sperando di far cadere il discorso.
Alessio mi osserva dallo specchietto
retrovisore. Accende il motore, immergendoci così per le vie di Milano.
Durante il viaggio parliamo di cronaca,
di serie televisive, di diete, di lavoro. Scopro così che è sposato con una donna
non proprio slanciata; che è lui il domestico; e che poche sere fa ha mangiato
zucchine con dado vegetale. Cena che non consiglia ( e non voglio) provare.
E’ una delle migliori conversazioni che
ho avuto con un tassista: NON abbiamo parlato del tempo. Non abbiamo parlato
della pioggia che visita da giorni queste zone. Forse qualcuno è triste. Mi
viene da pensare inconsciamente. Forse
qualcuno è triste. Non parlo con El da tre giorni. Forse sono guarita dalla
follia. Forse qualcuno è triste. Piove,
perché qualcuno è triste.
“Hai detto qualcosa?” si informa
sorpreso Alessio.
“Io? No, assolutamente!” rispondo
cercando i quaranta euro della corsa.
“Per te faccio trentacinque!” con un
tono che non vuole discussioni, e restituendomi cinque euro spegne il motore.
“Salutami Luca!” conclude, prima di
restituirmi anche la valigia.
“Sarà fatto!” gli sorrido, ricordando il
loro non-discorso di un pomeriggio di mezzo Maggio.
Oggi, non c’è Wenth all’ingresso. Eppure
è il mio vicino. Abita ad un palazzo di distanza. Maggio non è mai stato così
lontano. Un tempo passato, sorrido.
Bentornata
nella realtà, Florent!
Bentornata a casa, El!
Dopo aver abbandonato la valigia
nell’anticamera e aver lavato le mani con abbondante sapone; immergo la
testa nel frigo alla ricerca di qualche
stuzzichino: i viaggi in treno mettono fame. Sulla penisola marmorea c’è un
biglietto, lo leggo mentre preparo un toast al volo.
13
Novembre
Bentornata
a casa sorellina! Padova cosa racconta?
Nel frigo della dispensa c’è il miglior ingrediente
per rendere un toast fantastico. I viaggi in treno mettono fame. E uno
stuzzicante toast è un ottimo spuntino. Mc non può vivere solo grazie a noi.
Buon
pranzo, Marika!
A
stasera o domani!
Marco
Ps:
missione compiuta!
Frigo dispensa: mi illumino alla vista
di quel vasetto pieno di condimento. Adoro i gemelli!
Il suono della piastra mi avvisa che il
panino è pronto, aggiungo il farci toast, vassoio, tovaglioli, ed e può essere
servito. Bicchiere di aranciata e lo spuntino è completo. Ha ragione: non di
solo Mc si può vivere. Anche se è lui il primo a proporre.
Dopo aver ordinato la cucina, decido
che, forse, è il caso di svuotare la valigia. E’ stata l’ultima settimana a
Padova, non posso lasciarla sotto il letto.
In camera, sul mio letto, trovo un altro
biglietto. Sembra stia vivendo i tre
giorni del biglietto giusto cielo!
13
Novembre
Sorellina!
Padova cosa dice?
Hai
rivisto Francesco? Beh comunque...
Vado
da George! Avrei dovuto partire tre giorni fa per il weekend ma... vabbè comunque...
non starò lontana un anno stavolta! Stammi bene sorellina!
Lau
Ps:
Pensi che Luca si sposerà entro i prossimi anni? Sai, a volte vorrei che non
fosse nostro fratello! Sospiro sognante!
P.PS:
sapendo che concordi e condividi, meglio che chiuda qui. Non vorrei che George
possa pensar male...
Besitos!
Come se George potesse leggere questo
biglietto Lau, e rido da sola!
A volte invidio Marta con tutta me
stessa. Chissà se si rende conto della fortuna che ha avuto. E’ la migliore
cognata che avessi potuto chiedere, anche se Luca non si sposerà entro i
prossimi anni.
A volte invidio mia cognata. Sana
invidia, ma sempre invidia.
Perché sto pensando da sola, senza
contraddizioni? El?
Luca
è fantastico Amy! Se non ci fosse Edduccio...
Ehi, calmati! Fermati! Non puoi parlare
così di mio fratello!
Ehi
calmati! Non sei Marta: non puoi essere gelosa!
El 1 Amy 0 ! Palla al centro. E la
camera è diventata uno splendore: Luca fa più effetto dello zucchero. Amy Florent, quando non sai cosa dire...
Supercalifragistichespiralidoso! AMY
FLORENT, torniamo serie!
Okay! Mercury Power! E cerco
concentrazione come una Miko davanti al fuoco. Amy, la Miko di un santuario,
protetta da Mercurio. E’ una contraddizione ma... Concentrazione!
La camera è diventata uno splendore
grazie a me! E ora, relax!
Uno shampoo dopo qualcuno citofona.
Qualcuno suona alla porta. Questa volta, prima di aprire controllo dall’occhio
magico. Le esperienze serviranno pur a qualcosa, no?
“Ciao!” saluta, entrando senza aspettare
l’invito. “Disturbo?”
“No! Accomodati pure in salotto! Arrivo
subito!” mi allontano velocemente sperando che non noti come sono vestita.
“Dammi cinque minuti!” continuo, gesticolando in preda alla confusione.
Ride di gusto. Si toglie il capotto nero
continuando a fissarmi. “Ti aspetto in sala! A dopo!” e sempre ridendo prende
posto sul divano. Si tuffa sul divano. Rimango immobile, in mezzo al corridoio
per due minuti, prima di riprendermi. Cosa ci fa qui? Cosa ci fa qui, lui?
L’orologio della cucina indica le sei.
L’orologio della camera segna le cinque e un quarto. Il mio orologio è convinto
siano le due del pomeriggio da tre giorni.
Benevenuti a casa Florent! Troverete
tanti orologi quanto sono i fuso orari. In casa Florent saprete le ore di New
York e Buenos Aires, rimanendo in Italia. Stop!
Torno in sala con un vassoio e due
tazzine di caffè. Mi accoglie con un sorriso. Quel sorriso, così...
“Buongiorno! Come va?” come va? Mi
chiede come sto! Sempre sorridendo, conosce il mio punto debole.
“Bene!” rispondo senza guardarlo.
“Zucchero?” domando.
“Due!” annuisce ringraziando.
Quanto è bello! E’ migliore di quanto
ricordassi!
Indossa un maglione verde e una camicia
viola. Da quando questi colori possono stare insieme? Sarò io a non sapermi
vestire?
I capelli oggi sono domati da qualche
kilo di gel, i ricci sono definiti in modo fantastico ( riuscissi a definirli
io in quel modo). Continua a fissarmi come se fosse sorpreso di qualcosa.
“Amy! Stai bene?”
“Sì!” se mi guardi in questo modo non
posso stare male. Fingo un brindisi e sorseggio il liquido scuro.
Parliamo di tutto e di niente. Di niente
e di tutto.
Il vassoio è in equilibro instabile,
colgo l’occasione per riportarlo in cucina; distogliendo così l’attenzione da
quegli occhi profondi. Mi alzo ed esco dalla sala. Sotto il suo sguardo
attento.
Lavo le tazze cercando di allontanare la
sua immagine.
Sento due mani cingermi i fianchi e il
suo respiro tra i capelli. Mi volta verso di lui: il suo sguardo è nuovamente
su di me.
E io mi lascio osservare da quegli
occhi!
Color cielo!