Prologo
"E se divento un Serpeverde?"
Il sussurro era
destinato solo a suo padre, e Harry capì che il momento
della partenza aveva spinto Albus a rivelare quanto grande e sincera
fosse la sua paura. Harry si accovacciò in modo che il viso
di Albus fosse appena sopra il suo. Era l'unico dei suoi tre figli ad
aver ereditato gli occhi di Lily.
"Albus Severus"
mormorò, in modo che nessuno sentisse al di fuori di Ginny,
e lei, con molto tatto, finse di salutare Rose, già sul
treno.
"Tu porti il nome di due Presidi di
Hogwarts. Uno di loro era un Serpeverde e, probabilmente, l'uomo
più coraggioso che io abbia mai conosciuto."
"Ma se..."
"... Vorrà
dire che la Casa di Serpeverde avrà guadagnato un ottimo
studente, no? A noi non importa, Al. Ma se per te è
importante, potrai scegliere Grifondoro invece di Serpeverde. Il
Cappello Parlante tiene conto della tua scelta."
"... Davvero?"
"Con me l'ha fatto." confermò Harry.
Quando
mise piede sulla barca che lo avrebbe trasportato sull'altra sponda del
lago e fino
al castello, Albus sentì il cuore esplodergli nel petto. Rose, di
fianco a lui, gli
posò la mano tiepida sulla gamba cercando di
tranquillizzarlo. L'emozione che provava trapelava dagli occhi di giada
contagiando chiunque gli fosse vicino.
"Papà
ha detto che mi sentirò come se fossi a casa."
"Sono
sicura che ci divertiremo Al. Vedrai, sarà bello.
E poi la mamma ha detto che c'è una biblioteca
bellissima! E anche un grande campo da Quiddich e tante aule
dove ci insegneranno gli incantesimi!" rispose tutta eccitata la bimba
senza smettere di sorridere nemmeno per un istante.
Quando
misero piede sulla soglia della scuola furono tutti coscienti del
"oooooh" generale che fuoriuscì dalle loro bocche.
"Benvenuti
ad Hogwarts."
sentenziò una voce nodosa alle loro spalle. Si
voltarono tutti per ascoltare meglio il discorso della donna con uno
strano cappello da stregha in testa. "Avrà luogo tra poco lo
Smistamento, non dimenticate che è una cerimonia
importantissima. La Casa a cui sarete
assegnati sarà
la vostra per i prossimi sette
anni. Le quattro case si chiamano Grifon..."
Albus
aveva smesso di ascoltare la McGrannitt, la mente era troppo occupata a
fantasticare sul futuro che lo aspettava per prestare attenzione alle
regole che sicuramente Rose gli avrebbe ripetuto più tardi
una volta in Sala Comune. Qualche passo e tutti gli studenti del primo
anno si trovarono in fila, aspettando entusiasti il loro turno per
essere smistati.
"Meno male
che finiremo entrambi a Grifondoro, così possiamo stare
insieme, no? E poi James mi prenderebbe in giro per sempre se finissi
in un'altra casa, anche se probabilmente mi prenderà in giro
lo stesso..."
Sul volto
della piccola Weasley comparve un'espressione neutrale che
faceva trapelare quanto in realtà fosse indifferente alla
casa di appartenenza che le sarebbe
capitata. Le bastava
essere lì, ad Hogwarts, dove tutto era possibile e la magia
era presente in ogni briciola di pane. Rose annuì comunque, sorridendo, e
lo spinse avanti avendo sentito la Preside chiamare il cugino per il
grande momento.
"Non
a Serpeverde, non a Serpeverde." sussurrò il
bambino appena la McGrannit gli posò il Cappello sul capo.
"Il
secondo figlio di Harry Potter! Disse lo stesso anche tuo padre,
giovanotto. Anche tu vuoi compiere gesta eroiche come lui? Non
c'è dubbio comunque, non posso di certo sbagliare, sei
destinato ad una sola casa..." affermò il Cappello con voce
allegra.
"Ti
prego non Serpeverde, ti prego, ti prego!"
"GRIFONDORO!"
Albus
si tolse il cappello appena in tempo per godersi tutti gli applausi
provenienti dal tavolo rosso e oro. Il fratello maggiore lo guardava
orgoglioso facendogli l'occhiolino mentre cori e urla di
gioia lo investivano. Si accomodò sulle panche
lasciando un po' di spazio per la cugina e si mise in attesa. Quando
Rose salì spavalda sullo sgabello l'ordine era tornato sul
tavolo dei coraggiosi, che
già covavano un altro applauso tra le mani, pronti a farlo
esplodere non appena fosse stato pronunciato il verdetto.
Quello
che nessuno si aspettava era che il Cappello pronunciasse a gran voce
"Serpeverde".
Albus
e James rimasero sgomenti quanto tutto il resto della Casa.
L'applauso
delle Serpi non fu caloroso come il precedente ma gli slogan di
giubilio su come il tavolo avesse acquisito una Weasley già
risuonavano nell'aria. Dopo la Grande Battaglia di diciannove anni prima, nessuno
si esprimeva più su questioni di sangue pubblicamente,
sebbene ci fosse ancora qualcuno che ostinatamentecercava
di tramandare certe idee bizzarre.
Serpeverde non era più la casa dei figli dei Mangiamorte, anche
se continuava ad essere quella delle vipere.
La
bimba si avvicinò a testa bassa al tavolo e prese posto in
mezzo a due ragazze poco più grandi di lei. Cercò
di sorridere il più possibile, senza
mai voltarsi in direzione delle due coppie di occhi che le trafiggevano
la schiena dall'altro capo della Sala Grande.
"Per
tutte le Pluffe, Papà non sarà contento." pensò
Rose fingendosi interessata alla conversazione delle due giovani che le
raccontavano gli ultimi pettegolezzi post-estate.
"E
quindi tu sei la figlia di Hermione Granger e
Ron Weasley? E come ci sei finita qui tesoro?" le chiese una delle due
puntando verso di lei il suo naso all'insù.
"Come
fai a sapere chi sono i miei genitori?" rispose sospettosa la novellina
del tavolo verde e argento.
Quella
rise di gusto e pensando di farle un complimento le disse che era
davvero ironica come una di loro. Aggiunse poi che ovviamente doveva
essere molto fiera di essere la figlia dei salvatori del Mondo Magico e
poi tornò a spettegolare su quanto fosse ingrassata Zoe
Armstrong o su quanto fosse fuori moda l'abbronzatura di alcune delle
compagne.
Con
un paio di domande che le ronzavano nella testa, Rose
puntò gli occhi di fronte a sè trovandosi davanti
un ragazzino alquanto silenzioso che la fissava in uno strano modo.
"Weasley
non è così? Mio padre mi ha parlato di
voi." Le scoccò uno sguardo da sotto le ciglia
lunghe e biondissime proprio mente riabbassava la testolina sul piatto
trovandolo stranamente interessante.
"Perchè
tutti continuano a far sembrare la mia famiglia piuttosto famosa?"
chiese lei con aria innocente.
"Perchè
lo sono. Hanno ucciso il cattivo e salvato tutti gli altri."
Rose
ci pensò su un attimo e ritenne che fosse probabile. C'erano
sempre un sacco di persone a casa loro e tutti guardavano la mamma e il
papà con tanta ammirazione. Quello che non capiva era il
motivo per cui tutti sembravano sapere tranne lei. Magari James le
avrebbe raccontato qualcosa.
Si
sentiva stranamente sollevata di non essere finita nella Casa a cui
erano appartenuti i suoi genitori, ma non
riusciva a trovare una risposta al perché. Osservava il
ragazzino di fronte a lei senza smettere di studiarlo e probabilmente
lui se ne accorse perchè ogni pochi attimi sollevava gli
occhi per controllare se lo stesse ancora fissando. Le ispirava una
certa fiducia e la mamma le diceva sempre che aveva un talento naturale
nel capire le persone a primo impatto.
"Possiamo
essere amici?" chiese dopo un altro minuto di riflessione senza paura
di un rifiuto.
Scorpius
Malfoy capì in quel momento che la ragazza che aveva di
fronte era davvero strana. Nonostante tutto accennò
un sorriso fugace e annuì senza esitazione.
"Per tutte le Pluffe. Papà non sarà contento."
Spazio autrice:
Eccomi
qui, torno con un nuovo racconto dopo una lunga assenza.
Delle amiche mi hanno fatto tornare la voglia di scrivere su Harry
Potter e ho provato a scrivere qualcosa. Non so ancora cosa aspettarmi
da questa fic quindi non me lo chiedete, potrebbe essere una long fic o
una raccolta di piccole one shot, non ne ho idea. L'unica cosa di cui
sono certa è che sarà incentrata sulla Nuova
Generazione come avete potuto notare.
Probabilmente svilupperò il tutto intorno a tre o quattro
personaggi principali ma ve l'ho detto è ancora tutto da
decidere.
Il primo paragrafo in corsivo è ripreso dall'epilogo di
Harry Potter e i Doni della Morte come tanti di voi avranno capito,
mentre le parole "Non a Serpeverde, non a Serpeverde" sempre in corsivo
che pronuncia Albus sono le stesse riportate da Harry durante il suo
smistamento.
La Rowling ci dice che Albus e Scorpius assomigliano incredibilmente ai
loro padri e che Rose ha i capelli rossi quindi
terrò fede a questa decisione mentre per gli altri
personaggi cercherò di stravolgere un po' l'opinione che ci
siamo fatti di loro ovviamente secondo quella che mi sono fatta io.
EDIT: Nelle virgolette alla fine della frase e in mezzo prima della
frase "Rose pensò..." dovrebbe esserci scritto "Per tutte le
Pluffe, papà non sarà contento" ma non si vede.
Appena riesco cerco di sistemare tutto!
Bene, spero di aver detto tutto, tutti i commenti sono apprezzati
soprattutto se contengono le vostre critiche su questo piccolo prologo.
A presto. Marian.