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Autore: AvevoSolo14Anni    02/12/2010    2 recensioni
[SOSPESA PER MANCANZA DI ISPIRAZIONE!]
L’amore fraterno non è qualcosa di facile da spiegare. È un legame unico, indistruttibile, che comprende tante cose, non tutte positive. Per un fratello sei pronto a rischiare tutto, a batterti furiosamente. Lo difenderai sempre e comunque: non c’è scelta. E sai che lui farà sempre lo stesso per te, ci sarà in ogni momento della tua vita. Non importa se a volte litigate, farete sempre pace. E vi potete dire che vi odiate, vi potete dare fastidio in ogni secondo, ma la verità è che se qualcuno vi dividesse, vi sentireste persi. Questo è, riassumendo molto, l’amore fraterno.
E se i fratelli in discussione sono ben cinque, di cui una sola ragazza, chissà quante cose potranno succedere…
Questa storia parla di tanti tipi di amori diversi; ma poi quando si ama, si ama e basta.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3
 


Haze stava sdraiata sul suo letto, a pancia in giù.
Aveva sentito bussare, ma aveva ignorato chiunque fosse.
Nick, Joe e Kevin avevano aperto ugualmente la porta, per sbirciare all’interno. Vedendo la sorella singhiozzare, entrarono e richiusero la porta alle loro spalle.
Kevin si sedette accanto a Haze, accarezzandole la schiena. “Hey, che succede?” chiese dolcemente.
Anche Nick e Joe si accomodarono sul letto, tutti in attesa che la ragazza rispondesse.
“Niente” biascicò, tirandosi su e asciugandosi le lacrime.
“Ne dubito” disse Nick, osservando i suoi occhi rossi.
Tutti la fissarono aspettando una spiegazione.
Haze sospirò rassegnata. “Pensavo di piacere a un ragazzo, ma non è così.”
“Come fai ad esserne sicura?” chiese Joe, facendo da portavoce.
“Ha invitato un’altra ragazza al ballo” rispose lei, abbassando lo sguardo sulla coperta stropicciata.
Kevin la strinse a sé e l’abbracciò forte, mentre Nick le accarezzava una mano e Joe un piede.
“Non ti devi preoccupare, passerà. Sono cose che capitano a tutti” la incoraggiò quest’ultimo.
Haze annuì, poco convinta.
“E ricorda sempre che…” continuò lui.
“… chi non mi vuole non mi merita. Sì, lo so, me l’hai già detto qualche miliardo di volte” lo interruppe la sorella.
Lui si limitò a sorriderle.
“Però così non andrò al ballo” mormorò Haze, mentre un’altra lacrima le scendeva giù da una guancia.
“Non puoi saperlo” disse Nick.
“E invece sì! Ho respinto tutti quelli che forse avevano intenzione di invitarmi, e chi interessa a me ha già qualcun’altra!” ribatté lei. Le lacrime ripresero a scendere più numerose.
I tre fratelli non sapevano che risponderle, si affannavano per trovare le parole giuste.
“Per favore, adesso uscite. Voglio stare un po’ da sola” mormorò Haze. Sfuggì alla presa dei loro abbracci e carezze e si infilò sotto le coperte, ancora vestita.
I ragazzi, incerti, uscirono in silenzio.
Andarono in camera di Nick – ormai da tre anni avevano tutti camere separate – e si sedettero sul letto o per terra.
“Cosa possiamo fare?” domandò Joe, sdraiandosi sul tappeto azzurro che stava al centro della stanza.
“Sembra che tenga molto al ballo” mormorò Kevin, seduto al centro del letto.
“Sì, me ne ha parlato diverse volte” confermò Nick, che stava vicino a Kevin e abbracciava il suo cuscino.
“Come praticamente tutte le ragazze, del resto” commentò Joe.
Kevin annuì, pensieroso.
“Potremmo cercarle noi un ragazzo…” ipotizzò Joe.
“Certo, se vuoi farti uccidere fai pure” commentò Nick ironico.
“Perché?”
“Perché non gli piacerà mai qualcuno che hai scelto te!”
“Vero. Altre possibilità?” disse Kevin, prima che i due iniziassero a discutere.
Restarono tutti qualche minuto a riflettere, in silenzio. Nick torturava la fodera del cuscino con le dita.
Fu proprio lui ad avere un’illuminazione. “Noi siamo ragazzi…” disse, di punto in bianco.
Gli altri due lo guardarono perplessi.
“Ma non mi dire” disse Joe. “Spero tu non l’abbia scoperto solo adesso.”
Kevin ridacchiò.
Nick scosse la testa. “Intendevo dire che lei cerca un ragazzo per il ballo. E uno di noi potrebbe essere quel ragazzo. O magari tutti e tre” spiegò.
Kevin alzò un sopracciglio. “E pensi che si farà accompagnare dai suoi fratelli?”
“Io dico di sì. Sempre meglio che non andarci” rispose Nick, scrollando le spalle.
“Forse hai ragione.”
“Aspettate un attimo!” esclamò Joe.
Gli altri due si voltarono a guardarlo.
“Siete impazziti? Lo sapete quanto bene voglio a Haze, però andare tutti e tre al ballo della sua scuola sarebbe… come dire, un suicidio!” spiegò, immaginandosi bene la scena. “Ci saranno tantissime ragazze, non dico tutte ma alcune potrebbero impazzire nel vederci.”
Kevin si morse un labbro, affranto.
Nick restò impassibile. “Hai un’idea migliore?”
“No…” ammise Joe.
“E allora io sono pronto ad andarci. Posso farlo anche da solo, non importa. Non sopporto di vederla così…” mormorò Nick.
“Non se ne parla! Vengo anch’io” disse Kevin.
Joe sorrise e si sfregò le mani. “Ci sarà da divertirsi.”
 
Poco dopo i fratelli si incamminarono verso la camera di Haze.
“Aspettate” disse Joe.
Scese le scale di corsa e dopo una ventina di secondi tornò su con tre rose in mano e un gran sorriso. Ne porse due ai fratelli.
“Le hai prese dai fiori che papà a regalato alla mamma?!” chiese Nick, fulminandolo con lo sguardo.
“Tranquillo, non mi devi ringraziare” disse Joe continuando a sorridere.
Nick sbuffò. Sapeva che non c’era verso di far ragionare il fratello.
“Andiamo?” chiese Kevin, con una mano sulla porta.
Gli altri due annuirono e tutti nascosero la propria rosa dietro la schiena.
Entrarono senza bussare. Haze sembrava non essersi mossa di un millimetro.
Quando sentì la porta richiudersi, alzò la testa di scatto.
“Che ci fate qui?!” chiese, scontrosa.
“Rilassati, veniamo in pace” disse Joe.
“Ti vorremmo chiedere una cosa” esordì Kevin.
Haze studiò le loro espressioni attentamente.
I ragazzi si avvicinarono ai piedi del letto e si inginocchiarono (a volte tendevano ad essere teatrali).
Offrirono a Haze le loro rose.
“Vuoi venire al ballo con noi?” domandò Nick dolcemente.
La sorella era stata molto colpita dal loro gesto, però… andare al ballo con i fratelli? Non sarebbe stato imbarazzante?
“Così ci offendi” disse Joe dopo qualche secondo.
“Ragazzi, vi ringrazio siete dolcissimi ma… siete i miei fratelli” spiegò Haze.
“A chi importa? Al ballo bisogna divertirsi, è quello l’importante” disse Nick.
“E noi siamo molto divertenti” aggiunse Kevin sorridendo.
Haze si morse un labbro, indecisa.
“Dai, Haze! Ti divertirai, sarai con noi e non con qualche scemo che nemmeno conosci, e per di più… farai un favore a tutte le tue compagne” disse Joe sorridendo malizioso.
Nick gli diede una gomitata.
“Sei sempre così modesto” commentò Kevin, guardandolo seccato.
“Quel che è vero, è vero. E guarda che non parlavo solo di me” ribatté Joe.
“In effetti hai ragione” approvò il fratello maggiore.
Nick scosse la testa. “Dai, vedrai che sarà una serata bellissima” mormorò tornando a guardare la sorella e tentando di persuaderla.
Le rimase dubbiosa.
A quel punto non gli restava che l’arma finale, la più potente ma la meno etica. “E poi io non sono mai stato ad un ballo…” sussurrò, fingendosi molto triste.
Nick sapeva quanto bene lei volesse a lui e agli altri fratelli, ma solo raramente lo aveva sfruttato a suo favore. D’altronde, questa volta non contava: era per lei che lo faceva.
Haze sospirò. “D’accordo.”
I fratelli sorrisero, salirono sul letto e l’abbracciarono.
“Ah, mi hai punto!” urlò Kevin dopo pochi secondi.
“Ops” disse Joe, buttando a terra la rosa.
 
Spesso la sera tutti e cinque i fratelli vedevano la televisione insieme. Non era facile trovare un accordo su cosa guardare, ma dopo anni e anni erano giunti ad una soluzione: i film d’azione. Quelli piacevano a tutti – non troppo violenti se Frankie era sveglio.
Senza nemmeno rendersene conto, era come se tutti avessero un posto fisso sul divano. Sulla parte destra del divano stava seduto Kevin, con in braccio Frankie. Con un braccio Kevin circondava le spalle di Haze, seduta al suo fianco. Joe se ne stava sdraiato sul resto del divano, con la testa sulle gambe della sorella. Nick metteva un cuscino in terra e vi si sedeva sopra, appoggiandosi con la schiena alle gambe di Haze.
Lei spesso con la mano destra giocava non i ricci del gemello, sempre così soffici e definiti. Le piaceva arrotolarseli intorno alle dita, soprattutto quando li portava un po’ più lunghi.
Joe a volte le teneva la mano sinistra e giocherellava con le sue dita. E dato che Kevin la abbracciava, a Haze veniva naturale appoggiare la testa sulla sua spalla.
Da quanti anni ogni volta che vedevano un film si sedevano così? Eppure nessuno di loro ci aveva mai fatto caso. Nella famiglia Jonas ognuno aveva il suo posto.
 
 
 
Spazio dell'autrice:
Ecco il capitolo 3 :) Che ne dite? Dolci i fratelloni, vero? *__*
Anche voi vi immaginate i loro caratteri più o meno così? :)
Ma soprattutto... vi è piaciuto il capitolo? u.u
Vorrei tanto sapere le risposte a queste domande e spero che almeno una persona me le dia :)
A presto, Juls.
P.S. Grazie un miliardo ovviamente a tutti quelli che seguono la storia <3 :D
  
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