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Autore: Franca    29/11/2005    0 recensioni
-ragazze- esordì una tipa con lunghi capelli d’oro mentre si metteva le scarpe -è arrivato un nuovo ragazzo in classe mia… ed è piuttosto caruccio…- sorrise maliziosamente; Francesca si mise la giacca ed uscì dalla stanza, mentre la ragazza cominciava a descrivere un ragazzo chiamato Giovanni Guardino. P.S.... XFAVORE COMMENTATE!!!! (tutto è ben accetto)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II CAPITOLO

II CAPITOLO

 

“Driiiiiiiiiiiiiiiiin”

la campanella suonò a mezzogiorno puntuale.

Un’orda di ragazzi si buttò fuori dalle corrispettive aule camminando verso la sospirata uscita.

In quel momento a Francesca tornò in mente il pirloide biondo di quella mattina e si accorse che non l’aveva visto all’intervallo… boh forse non era della sua scuola.

Ma perché ci pensava? Quel ragazzo la incuriosiva, voleva scoprire di più, come si chiamava? Dove viveva?

Ma i suoi pensieri furono interrotti dalla sua amica, Sara, che la chiamava da fuori dell’aula:-Fraaaaaaa??? Andiamo???- le urlò Sara sorridendole.

-         a cosa pensi?- chiese a Francesca mentre questa la raggiungeva –al principe azzurro che arriva a prenderti col cavallo bianco?-

-         “no su una bici”- pensò sorridendo Francesca

Si avviarono all’uscita e scesero i gradini del liceo pieni di ragazzi e fumo.

-Sara io ho la bici- -ah….- le rispose delusa l’amica

-va bè domani la porto anch’io così torniamo insieme!- e le mandò un bacio.

Francesca sorrise e si avviò al palo dove l’aspettava la sua amata bicicletta.

Mentre la slegava si guardò intorno, la sua era rossa un po’ sverniciata, chissà magari l’aveva lasciata anche lui li… ma non c’era nessuna bici rossa..

Francesca alzò le spalle e partì – ma perché ci penso?? Non lo conosco neanche!- pensò fra sé e sé e infatti lo dimenticò, fino al giorno dopo.

 

III CAPITOLO

 

Bi- bip, bi-bip, stessa scena della mattina precedente, Francesca allungò la mano e spense velocemente la sveglia. Quel suono non lo sopportava proprio.

Non si assopì però come la mattina precedente. Anzi, sembrava quasi che avesse voglia di alzarsi. Chissà perché. Stefano era nel letto a fianco che russava esageratamente, beato lui all’università sarebbe entrato alle 10.

Routine di tutte le mattine: bagno, trucco, colazione, denti e bicicletta nel box.

Quando si trovò in strada pensò al ragazzo. Chissà se l’avrebbe incontrato ancora. Cominciò a pedalare guardandosi in giro speranzosa ma del ciclista nessuna traccia, volti stanchi con valigette in mano, donne con bambini urlanti poco vogliosi di andare a scuola, automobilisti quasi addormentati sul volante, portinai che spolveravano l’ingresso del loro condominio. Ma del biondo nessuna traccia. Arrivò a scuola e come di consueto legò il mezzo al palo, oh li davanti c’era anche la bici di Sara. Che bello sarebbe tornata con lei all’una.

Chiuse velocemente il lucchetto e si avviò verso scuola. Salì velocemente i gradini di pietra gremiti di alunni poco vogliosi di entrare, e oltrepassò la porta a vetri.

-le dico che sono di qua!! Di questa scuola!!- Francesca si girò a sinistra. Un ragazzo biondo e alto cercava di convincere il bidello, di 40 centimetri più alto di lui.

“oddio è il tipo della bicicletta…..” pensò nel panico Francesca.

Si avvicinò alla bacheca nella parete opposta e facendo finta di leggere, origliò i discorsi dei due.

-non ti ho mai visto qua, ragazzo. Non puoi entrare-

-MA IO SONO DI QUESTA SCUOLA!! SONO APPENA ARRIVATO! SONO NUOVO! Non lo vuole capire???-

-allora se sei di questa scuola, dovresti avere il libretto dei voti. Ce l’hai?- chiese flemmatico il bidello, piuttosto divertito da una situazione in cui non si era mai trovato.

-no , non me l’hanno ancora dato…- rispose rassegnato Giovanni

-non ti posso far entrare ragazz…-

-MARCO CIAO!!!- Francesca si avvicinò a Giovanni mettendogli una mano sulla spalla.

-E’ DA GIORNI CHE TI CERCO! Come stai??- gli chiese Francesca lanciandogli un’occhiata eloquente.

Giovanni capendo il trucco sorrise debolmente, piuttosto imbarazzato.

-vi conoscete voi due?- chiese il bidello aggrottando le folte sopracciglia.-

-si!- rispose solare Francesca recitando alla perfezione –lui è del.. del..-

-terzo anno!- la interruppe Giovanni

-quindi sei di questa scuola?- chiese l’uomo avvicinandosi col viso al ragazzo per scrutarlo meglio e cercando di ricordarsi chi fosse

-CERTO!!- risposero in coro i due.

-allora ti dovrai far dare il libretto alla segreteria ragazzo.. arrivederci- disse il bidello allontanandosi da loro piuttosto rassegnato per non aver compiuto il suo importante ruolo di “scovatore di intrusi”.

-grazie…- disse Giovanni alla ragazza mentre salivano le scale

-oh niente figurati… mi piace recitare..- rispose sorridendo Francesca

-però il libretto te lo devi far dare, se no rischi di essere mandato a casa veramente…- finì la ragazza

-oh certo certo- rispose Giovanni. La campanella suonò l’inizio delle lezioni

-oh bè io.. devo andare.. ci si vede- lo salutò con la mano la ragazza

-ah no, scusa- si fermò- come ti chiami veramente?- chiese sorridendo

-Giovanni-

-bene! Ciao!- e si allontanò

-e tu??- cercò di chiedergli il ragazzo, ma Francesca si era ormai dileguata nei corridoi

 

  
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