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Autore: HachiXHikaru    03/12/2010    1 recensioni
Cosa potrebbe mai succedere se un giorno, un ragazzo e una ragazza, si presentassero dai nostri cari Host dicendo di essere fratelli di Haruhi?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruhi Fujioka, Hikaru Hitachiin, Kaoru Hitachiin, Nuovo personaggio, Tamaki Suoh
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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12. “Summer holidays (parte2)”

A passo svelto la castana si diresse verso la cucina. Accidenti! Ma che cavolo voleva quello scemo da sua sorella? Se per colpa sua si fosse scoperto tutto…scosse la testa per scacciare via quegli stupidi pensieri. Fece capolino dalla porta della cucina. Sperava di trovarli ancora lì…tirò un sospiro di sollievo. Erano ancora lì. Konata era seduta sopra il ragazzo e aveva la fronte contro quella di lui.

-Sei un imbranato che non sa nemmeno asciugare bene due piatti-

Sbuffò.

-E tu una ragazzina che non riesce neanche a riempire un costume-

-Maniaco, guardi solo questo!-

Rise.

-Ehm…Konata-

Si voltarono verso la ragazza. Non l’avevano sentita entrare.

-In camera c’è Kei…ha detto che voleva parlare con te…-

Sussultò.

-Ho inventato una scusa e sono venuta a cercarti, ora però è meglio se vai da lui-

Annuì e scese dal ragazzo che la teneva per il polso. Non voleva farla andare via.

-Non resti ancora un pochino?-

-Ma non hai sentito mia sorella? Devo andare… -

La lasciò andare e lei gli diede un bacio sulla fronte. Sbuffò e tirandola a sé le diede un dolce bacio sulle labbra. Haruhi sorrise. E dire che prima non si sopportavano. La biondina uscì di fretta dalla stanza per raggiungere l’amico. Chissà cosa voleva da lei…appena arrivata davanti alla porta della sua camera la aprì e sorridente salutò il biondino.

-Kona-chan!-

-La sorellona mi ha detto che mi volevi…-

Fece una giravolta e si indicò il volto con un dito.

-…e quindi eccomi qui!-

Rise e le fece segno di sedersi vicino a lui sul letto. Lei si mise alla destra di lui.

-Volevo chiederti il perché del tuo strano comportamento-

S’irrigidì.

-Strano comportamento?-

-Non è che quell’Hikaru ti piace?-

Sobbalzò. Aveva colto nel segno. Non credeva Kei così perspicace. Deglutì.

-M…ma che vai a pensare Kei-chan…-

Tirò un sospiro di sollievo e sorrise.

-Meglio così…-

Lo guardò interrogativa, lui se ne accorse e arrossì un poco.

-B…bè…dicevo per te…una come te non può stare con uno come lui…e…e poi c’è Yu…già Yu…lui non lo permetterebbe mai…-

Abbassò la testa.

-Già…-

-E nemmeno io lo permetterei-

Alzò la testa di scatto e incrociò gli occhi dell’amico.

-Kona-chan, tu sai già quello che provo per te…-

-Kei, mi avevi detto che non t’importava più!-

-Bè, ho mentito…ma solo per poterti stare accanto…io non voglio perderti Kona-chan!-

Abbassò lo sguardo. Perché i sentimenti di Kei dovevano risvegliarsi in quel preciso momento? Non poteva starsene buono fino alla fine dei suoi giorni? Lui sospirò.

-Kona-chan, io lo so che per te sono e sarò sempre un amico, però ci tenevo tu sapessi tutto ciò…io non voglio che tu ti dimentichi di me!-

-Stupido! Come potrei mai dimenticarmi di te?-

Sorrise.

-Grazie…-

-Figurati…ah, ma tutto continuerà a essere come era sempre stato?-

Annuì.

-So che non potrei mai diventare il tuo ragazzo, perché tu hai…-

La porta si aprì e la castana entrò.

-Ah scusate, ho interrotto qualcosa?-

Il biondo scosse la testa.

-No niente…ora si è fatto tardi, devo andare ‘notte!-

-Sta attento a non svegliare Yu, ok?-

Uscì e le due sorelle rimasero da sole. Konata si sdraiò sul letto e la castana le si mise accanto, seduta sul letto. La biondina sospirò.

-Perché tutte a me?-

-È successo forse qualcosa?-

Rimase in silenzio. Doveva dirglielo oppure no?

-Kei è venuto per dichiararsi…-

Strabuzzò gli occhi.

-…di nuovo-

-Come di nuovo?-

Si mise il cuscino sulla faccia.

-Aaah, è una storia troppo complicata!-

-Konata…-

-Per me Kei è solo un amico, un fratello…non lo voglio come ragazzo!-

Sospirò.

-Ma tu ce l’hai già un ragazzo…-

Arrossì.

-Appunto, ma a lui non posso dirlo!-

Rimase un po’ in silenzio, poi rise.

-Hai ragione, è proprio una situazione complicata-

Le tirò il cuscino.

-Non c’è niente da ridere-

La ragazza venne colpita in pieno viso.

-Ah, sorellona…-

Sorrise.

-Vuoi la guerra?-

-Eh?-

Colpì la sorellina col cuscino.

-E guerra sia!-

-Aaah! Sorellona così non vale!-

Prese un altro cuscino ed iniziarono a colpirsi a vicenda. Sembravano due ragazzine.

-Ah, da quanto non mi divertivo così con la mia sorellona?-

Sorrise.

-Ti ho vista un po’ giù e volevo tirarti su di morale-

-Grazie…comunque, io voglio continuare a stare con Hikaru-

Abbassò la testa.

-Mi spiace solo per Kei-

Le accarezzò la testa.

-Vedrai che capirà…-

La ragazzina rimase in silenzio. Si sentiva in colpa, perché non aveva detto tutta la verità a Haruhi. Non le aveva detto perché lei aveva rifiutato inizialmente la proposta dell’amico. Già, se non ci fosse stato lui, forse, qualche anno fa, lei si sarebbe messa con Kei…


-Ehi Konata, sbrigati!-

-Un momento fratellone, devo controllare di aver preso tutto-

Sbuffò.

-È da più di mezz’ora che controlli-

Gli fece la linguaccia.

-Antipatico-

La loro settimana di vacanza era finita e i ragazzi si prepararono a tornare a casa. Presero la limousine dei Toriyama e si diressero verso casa. La bionda si era messa tra la sorellona e l’amico e il rosso le stava di fronte. Durante tutto il tragitto il telefono dei due ragazzi non smise di squillare.


La ragazzina varcò la soglia di casa.

-Casa dolce casa!-

-Ehi Konata-

Si voltò verso il fratello.

-Con chi stavi messaggiando tutto il tempo?-

-Eh? Messaggiando?-

Annuì.

-Ma che dici fratellone! Stavo solo facendo un giochino al cellulare…-

La fissò.

-Se non mi credi, chiedilo a Haru-chan!-

Prese le borse.

-Ora vado a sistemare tutto in camera mia, se mi vuoi sono lì, ok?-

Rimase in silenzio.

-Ti prometto che non scapperò dalla finestra con nessun ragazzo-

Sorrise e guardò la sorellina salire le scale, poi prese anche lui le sue borse e andò a riordinare tutto.


Entrò e chiuse la porta dietro di sé fissandosi i piedi. Non sopportava mentire a Yu, però…scosse la testa. Ora era meglio non pensarci, piuttosto doveva trovare una scusa per domani. Hikaru le aveva chiesto di uscire. Aprì la valigia e l’armadio e tirò fuori i vari vestiti. Poteva dirgli che usciva con Kei…mmmh…e se poi il biondo si presentava a casa sua chiedendo di lei? No, meglio di no! Poteva dire che andava a trovare la sorellona. Sorrise. Sì, lei l’avrebbe sicuramente coperta. Rise. Tutto ciò era davvero divertente, da un certo punto di vista. Le piaceva l’idea della storia d’amore segreta. Però, prima o poi, avrebbe dovuto raccontarlo a Yoko e Akira, così forse avrebbero lasciato perdere l’accordo con i Sa…

-Konata posso entrare?-

-Ah, sì certo-

Il fratello entrò.

-Visto che non sono scappata?-

Rise.

-Senti, hanno chiamato Yoko e Akira-

-Ti hanno detto quando ritornano?-

Annuì.

-Ma ripartiranno subito e…-

Guardò il fratello interrogativa.

-E io dovrò ripartire con loro…-


Il ragazzo era poggiato al muretto vicino alla fermata dell’autobus e la stava aspettando. Era in ritardo, come al solito. Sbuffò e si sistemò il cappellino da baseball. Quel giorno faceva particolarmente caldo. Sorrise. Chissà come si era vestita…

-Hikaru, chiedo perdono!-

La guardò male.

-Stavo per andarmene sai?-

Bugiardo, non l’avrebbe mai fatto.

-Bè, che vuoi fare?-

Ci pensò un po’ su.

-Non so, di solito sei tu quella con lei idee brillanti-

Rise e lo prese per mano.

-Allora facciamo un giro per il parco-

Lo guardò.

-Non ci sei mai stato vero?-

Scosse la testa e si fece condurre dalla ragazzina verso il viale alberato. Era davvero bello essere lì con lei. Nel parco c’erano altre coppiette, bambini e anziani, che li guardavano sorridenti pensandoli come due fidanzatini. Arrossì. In effetti loro erano due fidanzatini. Spostò lo sguardo verso la bionda, che stava cercando invano una panchina vuota. Il vestitino color pesca ondeggiava ad ogni suo movimento. Sbuffò. Erano tutte occupate da piccioncini innamorati o vecchie pettegole. Si diresse verso il laghetto che si trovava al centro del parco e sorrise. Accelerò il passo per non farsi sfuggire quella panchina. Si sedette insieme al rosso, senza lasciargli la mano.

-Allora che ne pensi? Ti piace?-

Annuì, poi notò che la ragazzina stava guardando con desiderio il gelato di un bambino.

-Ne vuoi uno anche tu?-

-Eh?-

-Vuoi un gelato?-

Il suo volto si illuminò e fece cenno di sì con la testa. Lui si guardò intorno, poi si avviò verso un chioschetto non poco lontano. Lei rimase lì ad aspettarlo. Era nervosa, molto nervosa. Non era mai un uscita con un ragazzo che non fosse Kei. L’Hitachiin tornò con due coni in mano e ne diede uno alla bionda.

-Grazie-

Sorrise e lei arrossì. Era davvero carino! Leccò il gelato con avidità.

-Ah, che buono!-

-Dici? I nostri chef ne preparano di migliori-

Lo guardò male e lui rise, poi le prese la mano sinistra, quella che non teneva il cono. Lei avvampò.

-C…che fai?-

Si avvicinò di più a lei.

-Niente…-

Unirono le loro labbra in un bacio, poi Konata si guardò la mano destra.

-Ah, accidenti!-

Il gelato si era sciolto e ora le stava colando sulle dita. Lasciò la mano del rosso e prese il cono con la sinistra.

-Hai mica un fazzoletto?-

Chiese imbarazzatissima. Lui scosse la testa, poi le prese la mano sporca e l’avvicinò alla bocca.

-Hi…Hikaru…ma che cavolo fai?!?-

Gli mollò un ceffone.

-Ahi! Volevo solo pulirti, scema!-

-Potevi trovare altri modi no?-

Sbuffò.

-Che noio…-

Ma non riuscì a finire la frase, perché la ragazza lo aveva spinto in un cespuglio dietro la panchina.

-Ehi, scema che…-

-Ciao Kei-chan-

Il rosso si zittì di colpo e si nascose meglio. Accidenti!

-Kona-chan!-

Il biondino si avvicinò all’amica.

-Come mai da queste parti?-

-Sta…stavo facendo un giro…-

Si guardò intorno.

-Tutta sola? Potevi chiamarmi, ti avrei fatto compagnia-

Scosse la testa.

-Tranquillo, volevo stare un po’ da sola…e…e poi tra poco vado dalla sorellona…-

-Allora ti accompagno-

-No, non importa…davvero…-

Il ragazzo abbassò lo sguardo.

-Ti comporti così per quello che ti ho detto l’altro giorno?-

-Ma no, Kei-chan…volevo stare un po’ da sola prima di andare da Haru-chan…-

La guardò non molto convinto della spiegazione, poi le guardò la mano sporca e il gelato ormai immangiabile. Le si avvicinò e tirò fuori un fazzoletto.

-Sei davvero sbadata Kona-chan-

Lo prese dopo aver gettato il cono.

-Grazie…-

Sorrise.

-Ora è meglio che vada…salutami Haru-chan, ok?-

Annuì.

-Ah, Kei-chan-

Si voltò e la ragazzina gli diede un bacio sulla guancia, lui arrossì.

-Grazie ancora…per tutto-

-D…di niente Kona-chan…o…ora vado eh? C…ciao!-

La bionda rimase a fissare l’amico che si allontanava, quando non lo vide più disse a Hikaru di uscire dal nascondiglio. Lui si alzò e si pulì i vestiti, mentre si avvicinava alla ragazza.

-Fortuna che non ci ha scoperto-

-Già…Konata?-

Si voltò verso di lui.

-Cosa ti avrebbe detto Kei?-

-Ah, bè…mi ha detto che gli piaccio…niente di cui preoccuparsi-

-COME?-

Lo guardò interrogativa.

-Che hai da urlare?-

-Il tuo amico Kei si è dichiarato a te?-

-Sì, ma non è la prima volta…-

Strabuzzò gli occhi. Non poteva crederci.

-E poi non devi preoccuparti, lui sa che noi non potremmo mai fidanzarci, perché…-

Ma si bloccò. Scema! Stava dicendo troppo.

-Perché?-

-Perché…perché sì, punto e basta!-

-Konata cosa mi stai nascondendo?-

Ma lei non parve ascoltarlo. Lo prese per mano e lo condusse verso il laghetto.

-Konata, mi vuoi rispondere?-

-Ah, guarda che bello!-

-Kona…-

-Ora che siamo fidanzati dovremmo trovarci dei soprannomi-

Arrossì.

-Che?-

-Cucciolotto…gattino…mmh…e poi che altro?-

Avvampò.

-Per favore smettila, è imbarazzante!-

Rise, poi si ricordò di una cosa.

-Che fai in questi due giorni? Oggi e domani intendo…-

-No, non ho da fare nulla-

Lo abbracciò.

-Bene!-

-M…ma come mai questa do…-

-Sarò sola in casa fino a domani e avevo pensato di stare con te…-

Rimase in silenzio, così lei si staccò da lui.

-Non ti piace la mia idea?-

Sorrise.

-Al contrario…sono molto contento della proposta-

La ragazzina esultò e lo portò via per mano.


-Sei sicura che non ci sia nessuno?-

Chiese per l’ennesima volta il rosso, lei sospirò.

-Sicura-

-E se Yu spunta all’improvviso? Che si fa?-

-Hikaru, stai calmo! Mio fratello è partito mentre io stavo venendo all’appuntamento-

Si guardò un po’ intorno e poi decise di varcare la soglia di casa Toriyama.

-Bè, che si fa?-

-Non lo so…tu che vuoi fare?-

Ci pensò un po’ su.

-Vorrei sentirti cantare-

Rise.

-Ma non mi trovavi stonata?-

Arrossì un poco.

-Bè…ecco…-

-Comunque se vuoi possiamo andare al karaoke dell’altra volta, penso sia aperto oggi…-

La guardò interrogativo.

-Non usi quello che hai qui?-

-Eh?-

-Quello che ti hanno regalato Yoko e Akira…-

-Ah…-

E così lo aveva visto.

-Non mi va di usarlo…-

-Perché? È tuo no?-

Abbassò la testa.

-Non me lo sono meritato…Yoko e Akira lo hanno comprato solo perché a me piace cantare…-

-Non credi che loro ci siano rimasti male?-

Alzò la testa incrociando il suo sguardo.

-Bè, quando mi chiedono di cantargli qualcosa lo uso, ma…-

-Se non vuoi cantare per me basta dirlo…-

Ma cosa diceva quello scemo? Lei voleva cantare solo per lui, ma…

-Vieni andiamo-

-Dove?-

-Nella stanza del karaoke-

Sorrise.

-Sai Hikaru…nemmeno Kei era mai riuscito a convincermi…-

Già, non lo aveva mai fatto per Kei, ma…ma con il rosso era diverso.


Il ragazzo si mise a sedere sul divanetto, mentre la biondina accendeva il tutto.

-Bè, cosa vuoi cantarmi?-

-Sono indecisa tra due brani…-

-Bè, scegli quello che ti piace di più-

-Ma li adoro tutti e due!-

Sbuffò.

-Che noiosa…-

-Trovato!-

Selezionò il brano sul display.

-Ed ecco a voi “One in a million” di Miley Cyrus!-

-Riuscirai a cantare in inglese?-

Gli fece la linguaccia e cominciò a cantare.


La musica finì, e la ragazzina aspettò con ansia un commento dal rosso. Lui rimase in silenzio a guardarla.

-Bè?-

Chiese scocciata.

-Ho fatto così schifo?-

-Eh? Ma se sei stata bravissima!-

-E allora perché rimanevi zitto?-

-Dovevo forse saltarti addosso e urlarti di sposarmi?-

Non rispose. Aveva ragione lui. Abbassò la testa.

-Scusa…-

-Non devi scusarti…sai, eri così bella quando cantavi-

Alzò la testa, rossa come un peperone. Lui le era di fronte.

-Il tuo amichetto non ti ha mai detto nulla del genere?-

Scosse la testa, lui sorrise.

-Bene-

La baciò.

-La canzone era dedicata a me vero?-

-No, era dedicata a Kei-

Strabuzzò gli occhi e lei rise.

-Certo che era per te scemo!-

Continuarono a ridere e a scherzare per tutto il tempo finché non arrivò l’ora di andare a dormire. Konata portò il ragazzo nella sua stanza e gli diede uno dei pigiami di Yu. Il ragazzo fissò il grande letto della bionda. Arrossì.

-Dormiremo lì tutti e due?-

-Bè sì…in fondo abbiamo già dormito insieme, no?-

Disse arrossendo anche lei.

-Sennò puoi andare in camera di Yu…-

-No, no…m…mi va bene…davvero-

-Quando viene Kei…-

-Konata-

La fermò. Non aveva voglia di sentir parlare di quello scemo.

-Domani a che ora torna Yu?-

-All’ora di pranzo-

La guardò un po’ deluso.

-Quindi non potremmo stare insieme domani pomeriggio-

Rise.

-Non ti stanchi mai eh?-

-Di stare con te no-

Arrossì. Non si aspettava una risposta del genere. Prese il suo pigiama e guardò il ragazzo.

-Esci che devo cambiarmi-

Sorrise malizioso.

-Non ti cambi qui davanti a me?-

Avvampò.

-Smettila di dire queste cavolate!-

E lo spinse fuori chiudendo la porta. Rimase ferma a fissare davanti a sé cercando di rallentare i battiti del suo cuore. Quel giorno si era divertita tantissimo con lui, neanche con Kei era mai stata così bene. Però a volte diceva delle cose davvero idiote. Sorrise. E a volte cose davvero dolci.


I due ragazzi erano seduti sul grande letto e si tenevano per mano. Nessuno diceva una parola. Finalmente la ragazzina si decise a parlare.

-Do…dormiamo?-

Annuì. Com’era carina quando era imbarazzata! Gli lasciò la mano e s’infilò nel letto, lui la imitò. Si sdraiarono accanto e la biondina gli si accoccolò al petto.

-Konata, mi fai caldo-

Sbuffò.

-Antipatico!-

Si voltò allontanandosi un po’ dal ragazzo.

-Perché te ne vai?-

-Me lo hai chiesto tu no?-

Gli rispose senza neanche voltarsi.

-Eddai non ti arrabbiare…-

Le si avvicinò e la cinse da dietro con il braccio. Avvampò. Le scostò i capelli dal collo e lo baciò. La ragazzina si voltò verso di lui appoggiando la fronte a quella del ragazzo. Sorrise. Gli diede un tenero bacio sulle labbra.

-Ora sei soddisfatto mio caro?-

Rise.

-No-

Le diede un altro bacio e poi un altro ancora. Continuarono così, finché, stanchi, non si addormentarono.


Hikaru si svegliò infastidito dal rumore del cellulare. Il giorno prima aveva attivato la sveglia per non rischiare di alzarsi tardi. Guardò la ragazzina accanto a lui. Dormiva come un ghiro. Sorrise e le scostò una ciocca di capelli dal viso. Lei aprì lentamente gli occhi e fissò il ragazzo.

-Hikaru ma che…-

-Dobbiamo alzarci Konata-

Lo guardò interrogativa, poi si voltò dalla parte opposta.

-Ancora cinque minuti…-

-Non fare la scema!-

-Ma ho sonno!-

Sbuffò.

-Allora userò le maniere forti-

-Eh? Ma…ma che fai? Mettimi giù!-

L’aveva presa in collo e stava scendendo le scale per portarla in cucina.

-Siamo arrivati-

Mise giù la biondina che sbuffò.

-Bè, cosa c’è da mangiare?-

Gli fece la linguaccia.

-Per te nulla!-

Konata si avvicinò al tavolo, dove sopra era posta una torta al cioccolato coperta da una teca di vetro.

-Sai, questa l’avevo preparata per il mio ragazzo…-

Disse senza neanche voltarsi. Il rosso arrossì un poco.

-Davvero?-

Si voltò e lo guardò con aria da furbetta.

-Già…spero proprio che Kei-chan l’apprezzi-

-Che?-

Rise e lo indicò.

-Che faccia buffa!-

Così, continuando a stuzzicarsi a vicenda i due ragazzi fecero colazione e, dopo essersi preparati, uscirono di casa. Konata aveva deciso di accompagnarlo per un pezzo di strada.

-Ora è meglio che torni indietro…se Yu è arrivato mi starà cercando-

Annuì.

-Allora ti chiamo-

La baciò.

-Va bene…ciao Hika-chan!-


Tornò a casa di fretta. Probabilmente Yu era già tornato. Aprì la porta di casa e vide le sue valigie vicino alle scale. Sentì la voce del fratello provenire dal soggiorno, così decise di raggiungerlo.

-Yu, ben tornato a casa!-

Disse saltandogli al collo.

-Allora com’è anda…Yu, tutto ok?-

Il fratello aveva una strana espressione sul volto. Sembrava…triste.

-Yu è successo qualcosa? Yu?-

-Konata…perdonami, non ho potuto fare nulla! Perdonami…-

-Ma…ma che dici?-

-È…è lui! È tornato! E io non ho potuto fare nulla per impedirlo!-

Lo guardò confusa. Lui?

-Yu ma di chi stai parlando?-

-Di me mia cara…-

Sussultò. Conosceva quella voce. Si voltò a guardare chi aveva parlato. Il ragazzo dai capelli corvini stava sorridendo. Le si avvicinò e le baciò la mano.

-Da quanto tempo Konata…-

-Sasaki…-


LalaSatalinDeviluke : Grazie mille per il commento^^ ed ecco a te un altro capitolo xD, ciao!
  
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