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Autore: dizzyreads    03/12/2010    2 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction che pubblico sui Guns, spero vi piaccia.
Due band, una composta da ragazzi e una da sole ragazze, in competizione tra loro...cosa potrebbe accadere?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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wait

47. But good things come to those who wait.
-Okay, fammi capire...lui ti si è dichiarato e tu sei fuggita?- Chiese sconvolta Liv con una tazza di caffè in mano seduta sul divano del loro appartamento.
-Non è che sono fuggita, c’è stata una chiamata d’emergenza e sono dovuta correre via!- Si difese Quinn in maniera non molto convincente infatti Liv inarcò un sopracciglio scettica.
-E che diavolo fai qui allora?- Sbottò mentre Quinn abbassava lo sguardo sulla sua tazza fumante.
-Beh, il mio turno era finito e avevo bisogna di riposare, sono tornata a casa...- Mormorò sapendo bene che non era assolutamente vero.
-Dì la verità che hai una fottuta paura...- Ed era così, Liv capiva sempre cosa le passava per la testa, la capiva...era anni che non le succedeva qualcosa del genere, forse dagli inizi del liceo, quel rapporto assomigliava a quello che aveva con Abby...già Abby, la sua amica dall’asilo ed ora, erano sei anni che non la sentiva né vedeva, lo stesso valeva per Julie ed Emily e dovette ammettere che le dispiaceva, avrebbe dato qualunque cosa pur di rivederle e passare con loro una serata. Avrebbe potuto chiedere a Slash di loro, oppure meglio di no visto che era fuggita a gambe levate, forse era meglio Duff che aveva una specie di storia con Emily, forse lui sapeva qualcosa...ma non sapeva come trovarlo, doveva solo aspettare che si ripresentasse in ospedale.
-Non è vero! E’ solo che ho bisogno di pensare...ho bisogno di tempo!- Era in parte vero questo.
-Ma che hai da pensare! Non l’hai dimenticato un secondo da quando ti conosco...ed ora lui è lì, qual è il problema?- Possibile che non capiva?! Si chiedeva Quinn.
-Il problema è che lui è un chitarrista di fama mondiale, e dovrà fare tour su tour con i Guns e io sono una specializzanda ho turni improponibili, passo gran parte del mio tempo in ospedale...non c’è tempo per noi...-
-Credi che lui non lo sappia? Ovvio che lo sa,  ma evidentemente se ne frega...vuole provarci sul serio...- Quinn ci pensò un po’ su, non ci aveva pensato in effetti, ovvio che lo sapeva...l’aveva visto con i suoi stessi occhi ma se ne fregava.
-E se non dovesse funzionare? Ci starei di merda...- Era quello il pensiero che più la martoriava. Non voleva soffrire, ovvio...nessuno voleva soffrire ma di solito le cose più belle della vita si hanno rischiando, le relazioni sono belle perché sono un continuo salto nel buio, non sai mai quello che ti aspetta, non sai mai come andrà a finire e mi sa che è proprio quello che rende il tutto più bello ed eccitante.
-Beh almeno ci hai provato...preferiresti andare avanti e chiederti sempre: e se?! Provaci...se proprio non va, almeno non hai rimpianti...- Le rispose Liv semplicemente, lei era così tranquilla che ogni cosa che le diceva sembrava essere la cosa più semplice che potesse esistere, ma a parole erano tutti bravi...
-Hai ragione ma sono ancora così confusa...- Piagnucolò Quinn sperando che da un momento all’altro le venisse l’illuminazione divina.
-Ma di cosa?! Devo farti un disegnino?! Vai a parlare con Slash e falla finita accidenti!- La tirò su dal divano, le prese una felpa e la sbatté fuori di casa.

Bene, tocca andare davvero in ospedale...anche perché neanche ci provo a bussare, tanto non mi apre...bah vabbè via il dente e via il dolore, diamine sono sempre stata una ragazza forte e che non si faceva problemi per niente e invece guarda qua...mille seghe mentali...
In breve tempo arrivò all’ospedale, con suo orrore vide che il pronto soccorso era pieno di gente ferita, doveva esserci stato un altro incidente.
-Reid, che fai qua?- Tuonò la voce del suo capo.
-Ehm, sono in visita...- Mormorò sperando che la Harris non la linciasse all’istante, ma doveva essere molto impegnata visto che non fece una piega, si limitò ad annuire e andare da un paziente con un profondo taglio sul braccio.
Quinn si fece coraggio e si avviò verso la stanza di Slash, l’aveva visto il giorno prima e poi non era più tornata, un po’ si sentiva in colpa, insomma sapeva quanto era stato difficile per lui dire tutte quelle cose ma l’aveva presa di sprovvista e la paura aveva preso il sopravvento.
Sospirò ed entrò nella stanza, dove trovò Duff intento a raccontare una delle sue noiose barzellette a uno Slash molto annoiato, ma quando la vide gli si illuminarono gli occhi.
-Quinney!- Esclamò subito Duff. –Non lavori oggi?- Domandò tutto contento ignorando il fatto che era davvero imbarazzata.
-No, il mio turno comincia stanotte alle due- Rispose con un filo di voce, tutta quella situazione la stava facendo impazzire.
-Alle due?! Scherzi?!  Ma è assurdo!- Duff era a dir poco sconvolto...anzi più scandalizzato che altro.
-La dura vita degli specializzandi...- Si limitò a commentare la ragazza.
-Duff, man...ci lasci un attimo soli?- Prese finalmente parola, sapeva che Quinn non era venuta lì solo per discutere con Duff di cazzate; il diretto interessato lo guardò interrogativo, ma l’occhiata assassina di Slash gli fece capire che forse era meglio se si levava dalle scatole.
-Ok, vado a cercare Steven, probabilmente sta scassinando una macchinetta del caffè...sai non dorme molto ultimamente- Disse per poi lasciare la stanza, il che fece ridere per un momento Quinn...un momento solo, poi tornò seria visto che doveva affrontare Slash.
-Ehi...- Mormorò il riccio mentre Quinn avanzò di qualche passo verso il letto.
-Ehi...- Quinn abbassò lo sguardo, stava cercando di rimettere in ordine le idee e cercava le giuste parole per tirare fuori il discorso. –Scusa se sono fuggita ieri e poi non... mi sono più fatta vedere...ahm...avevo bisogno di tempo...per pensare- Finalmente alzò lo sguardo per incontrare gli occhi scuri del riccio che la scrutavano come alla ricerca di una risposta.
-Quindi sei qui per darmi una risposta?-
-Già...tu vuoi provarci seriamente- Slash annuì non capendo se fosse una domanda o no. –Ma non abbiamo tempo per noi, tu hai i Guns e io devo stare qui...- Tirò fuori per l’ennesima volta quella stupida scusa.
-Lo so eh...ma non mi interessa...abiteremo insieme, io ho un appartamento qui vicino...non devi neanche prendere la macchina per venire in ospedale e possiamo stare insieme tutto il tempo che vogliamo- Quinn spalancò la bocca per l’ennesima volta, la stupiva ogni volta di più, Slash...QUELLO Slash che le chiedeva di abitare insieme?! Era a dir poco assurdo...e il fatto che era terribilmente serio, confermava il fatto che stava facendo sul serio e voleva provarci.
-I-io...non lo so...- Era andata di nuovo in crisi.
-Cosa c’è da sapere?! Basta dire sì o no...ti ricordi? Avevamo detto che ci avremmo provato sul serio...-
-Ma questo sei anni fa! Sono cambiate le cose...io sono cambiata, tu sei cambiato...-
-Sono più maturo! Io voglio stare con te-
-Hai appena lasciato Renee come se fosse un pacco regalo!- Obbiettò la bionda abbassando lo sguardo.
-Hai paura che faccia lo stesso con te?- Quinn non rispose, non c’era niente da dire...Slash la conosceva molto più di quanto pensasse e ancora una volta, questo la sorprese. –Quinney, vuoi sapere che differenza c’è tra te e Renee?-
-Cosa...- Mormorò continuando a fissare il tavolinetto ai piedi del letto che in quel momento aveva un aria molto interessante.
-Io Renee non l’amavo, non l’ho mia amata...non quanto te- Ok, quello non era decisamente Slash...cazzo, non era possibile che dicesse tutte quelle cose, non era da lui! Non era Slash! Alzò lo sguardo sorpresa...eh sì, era proprio lui, allora forse era vero che era maturato.
Boccheggiò per qualche secondo e poi chiuse la bocca, non avendo niente da dire...
-Quinn...cazzo che ti costa provarci?- Non era da lei assolutamente, ma le veniva da piangere, non sapeva perché ma era così, si sentiva le lacrime pungere sugli occhi per uscire ma li strizzo talmente forte che non uscì nulla.
-Io non voglio soffrire...ho sperato ogni secondo da sei anni di poterti rincontrare ma adesso che sei qui, ho paura...anzi no, sono terrorizzata che qualcosa ci possa dividere di nuovo...tu partirai per i tour, io non ti vedrò per mesi...forse anni...e non posso seguirti, io devo stare qui...non potrei sopportarlo...non voglio passare tutto quello che ho passato sei anni fa quando te ne sei andato...- Concluse sospirando.
-Non soffrirai, te lo prometto...farò qualsiasi cosa per non farlo- Quinn si aprì in un sorriso un po’ triste.
-Non puoi fare certe promesse Slash...-
-Non è vero, io sono un Dio, io posso...esempio? La promessa di sei anni fa...l’ho mantenuta eccome!- Quinn ridacchiò, nonostante fosse maturato e tutto, non poteva restare serio troppo a lungo.
-E’ stato per caso...- Gli fece notare Quinn.
-Il destino starà dalla nostra parte! Cazzo...buttati per una volta! Ci penseremo quando è il momento al tour e tutto il resto, tu ti sei sempre fatta troppe seghe mentali...e io una volta ti ho detto di prendere la vita con filosofia, non pensare troppo al “se”...avevi detto che l’avresti fatto, questo è uno di quei momenti...- Aveva ragione, aveva dannatamente ragione; diamine quel discorso se l’era già fatto una ventina di volte nelle ultime 24 ore, non doveva fare altro che provarci e se poi non fosse andata come sperato, pace e amen...almeno ci aveva provato e non aveva rimpianti, ma se non faceva nulla avrebbe potuto passare la vita a chiedersi come sarebbe stato.
Ma fanculo tutto.
-Ok- Disse dopo un infinto silenzio.
-Ok cosa?- Domandò il riccio confuso.
-Ok, facciamolo...proviamo- Slash spalancò gli occhi vedendo Quinn animata di una nuova determinazione.
-Sul serio?- Chiese sorpreso.
-Sì, hai ragione...provarci non costa niente...e io ti amo- Le fece cenno di avvicinarsi e non appena lei gli fu accanto si chinò e annullò la loro distanza con un bacio che aspettavano entrambi da troppo tempo, ed era decisamente bello come la prima 
volta, Quinn riusciva ancora a sentire tutti i brividi e le farfalle nello stomaco, non era cambiato niente...nonostante gli anni erano passati, tra loro era rimasto tutto uguale...solo, gli ci era voluto un po’ per capirlo.

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Song by...non mi ricordo dove ho pescato quella frase...sicuramente era una bella canzone u.u
Scusate ancora il ritardo...mannaggia ogni volta che dico di aggiornare prima non lo faccio mai...comunque questo capitolo mi fa alquanto schifo, non sapevo davvero come scriverlo...è troppo sdolcinato per i miei gusti...cioè ve lo immaginate Slash così? Io no...eppure l'ho scritta io quella roba! vabbè...fatemi sapere che ne pensate, intanto vi ringrazio tutti infinitamente che nonostante tutti i miei millemila ritardi continuate a seguirmi *___* THANK YOU GUNS' GIRLS! <3

  
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