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Autore: SechsUndNeunZig    03/12/2010    1 recensioni
Arianna ha sedici anni e,come una ragazza normale frequenta il liceo,l'unico del suo paese. Studiosa,prende ottimi voti a scuola, dice di essere un'amante dei libri che non sopporta la gente. Ma in realtà è la sua non capacità di relazionarsi che la porta a essere sola. Con una cuginetta sempre in mezzo ai piedi che le farà conoscere non direttamente il mondo che sta oltre i libri,il nuovo arrivato e i segreti della sua scuola,Arianna riuscirà a uscire dal suo mondo di fantasia e imparerà a conoscere la realtà,non tutta rose e fiori.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cugina rompipalle.

-Un giorno mi devi spiegare che cavolo ci trovi di divertente in questi cartoni- Dico,allungando la mano per prendere il telecomando.
-Non lo so! Sono belli! – Risponde mia cugina,fermando la mia mano. Sbuffo e mi alzo,per spegnerla. Dopo torno sui miei libri.
-Non sei divertente!Io mi annoio con te!Voglio tornare da mia mamma!- Urla,sbattendo i piedi per terra e provocando i miei nervi già tesi. Faccio un respiro profondo e chiudo il libro con calma, avvicinandomi al suo viso da bambina.
-Senti,anche io vorrei che tua mamma venisse a prenderti,perché proprio non ti sopporto. Devo studiare- Le dico. Vedo i suoi occhi che diventano lucidi e la mollo,ributtandomi sul divano. Lei si alza e si mette davanti a me,in silenzio. Non la degno di uno sguardo,sennò spacca le scatole con le sue richieste improponibili.
-Domani hai una verifica importante cugina?- Mi chiede,con la sua vocina innocente.
-No…non è domani,è per la settimana prossima- Borbotto,facendo finta di essere concentrata,anche se in realtà il mio cervello si è bloccato solo su due parole a caso della pagina. Ci portiamo contemporaneamente l’indice alla bocca,per mordicchiare l’unghia. Che vizio di famiglia stupido!
-Ma allora perché non giochi con me,invece di studiare?Hai tanto tempo!- Dice poi,tirando con le sue piccole mani il mio maglione nero. La guardo attraverso i miei occhiali,mi fa sentire superiore se la guardo così ,anche lei sembra accorgersene e torna un po’ indietro,lasciando stare il mio maglione.
-Non ho intenzione di giocare con te,capisci?Non sei l’unica ad annoiarti!- Sentenzio. Sono stata forse troppo cattiva? Nah,le passerà presto. E poi mi conosce,non si offende più tanto.  Mette il suo labbro inferiore all’infuori e fa spallucce,per poi girarsi e andarsene.  Chiudo gli occhi e inspiro l’aria di libertà,finalmente silenzio per il mio studio. Mi concentro,ora seriamente,sul libro di filosofia completamente sottolineato,con qualche mio appunto ai lati,ma senza alcun pasticcio. Ci tengo,io,ai libri,al contrario del resto della mia classe. A volte mi chiedo come sia potuta finire in una classe di malandati del genere. Nessuno veramente interessato alle materie,tutti cafoni,bulli e cheerleader. Sono l’unica in quella classe a studiare e prendere voti alti,ma anche il nuovo arrivato non sembra andare male. Sinceramente appare ai miei occhi,e non solo,uno sfigato. Saranno gli occhiali e l’aura anonima e timida che lo circonda,magari appena riesce ad adattarsi diventa uno stronzo come il resto della scuola.
Ed ecco,mi sono di nuovo persa nei miei pensieri,per questo mi metto a studiare una settimana prima del compito previsto,so già che la mia mente pensa ad altro,ma mi impegno al massimo per studiare tutto per bene. Se fosse per me eliminerei tutte quelle cose elettroniche che rovinano gli adolescenti. Non che io non abbia un computer o un cellulare,sia chiaro,ma non li uso poi tantissimo.
Mi stiracchio un po’ e guardo l’ora: solo le quattro del pomeriggio. Ricomincio poi a studiare,dopo una pausa di cinque minuti.
Dopo solo venti minuti sento mia cugina scendere le scale velocemente,è successo sicuramente qualcosa. Allungo le dita e prendo la matita sul tavolino,per metterla come segnalino nel libro,così lo chiudo. Alice salta sul divano e cade proprio sul mio stomaco,facendomi piegare in due,proprio nei momenti meno opportuni deve cadere sul mio ventre?
-Ti serve qualcosa?- Sibilo,spostando la sua testa bionda dal mio stomaco sostituendola alle mie mani. Mi guarda,vedo nel suo viso una felicità inaudita,sorride a trentadue denti.
-Ero su face book e il mio compagno mi ha chiesto l’amicizia! Così abbiamo parlato un po’ e lui mi ha detto che gli piaccio! Mi ha detto se ho qualche sorella grande e io ho detto che avevo una cugina di sedici anni! Mi ha detto che anche lui ha un fratello di sedici anni! Mi ha invitato a casa sua domani però non posso andare da sola! Allora gli ho detto che chiedevo a te se mi portavi! Dai dai dai! Dai Arianna! Ti prego! Andiamo!Così magari ti fai qualche amico!- Dice tutto d’un fiato,incomprensibile alle orecchie di una persona normale,ma ben comprensibile dalle mie,ormai abituate alla sua parlantina veloce.
Però,stupido social network,fa rincoglionire i bambini già all’età di undici anni. Io che ne ho sedici non ho l’esigenza di iscrivermi. Ripenso alle parole di Alice.
-Senti,prima di tutto io ho già i miei amici- Mi blocco,con la bocca semiaperta e il dito alzato. Lei sposta il suo peso in una gamba,incrocia le braccia e alza un sopracciglio. È alquanto demotivante vedere che anche una ragazzina così piccola si accorge che sono una ragazza che ama i libri. Propriamente detto per non pronunciare la parola: Sola. Ma d’altronde,è una mia scelta. Si avvicina e prende le mie mani con le sue. Mi ricorda un casino mia madre,quando fa così. Seguirà sicuramente una voce sussurrata di comprensione.
-Dai Arianna,non ti fa male uscire ogni tanto di casa,non può che farti bene conoscere nuove persone- Ecco,come detto in precedenza,voce sussurrata di comprensione. La mia famiglia è prevedibile,fin troppo.
Resto un attimo a riflettere,mentre lei batte nervosa il piede nel tappeto,tenendo ancora le sue mani attorno alle mie. La guardo e abbasso la testa,schiudendo leggermente le labbra.
-Grazie cugina,ti voglio bene lo sai? – Dice,e senza farmi finire la frase corre di nuovo in camera mia.
Cado sullo schienale del divano sconcertata.
-Ma io nemmeno le volevo dire di sì!- Mugugno,contraendo le sopracciglia.
  
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