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Autore: nausicaa black    04/12/2010    2 recensioni
Senza tener conto dell'epilogo finale, ci troviamo al 7° anno di scuola dopo la sconfitta di Voldemort.
Sono tornati tutti a Hogwarts per concludere gli studi: Harry, Ron, Hermione, Draco... e c'è qualcuno che ci mette il piede per la prima volta contro la sua volontà.
Il suo animo è buono, ma è cresciuta nei luoghi più oscuri, circondata dalle persone sbagliate, si trova a frequentare l'unica persona che vorrebbe semplicemente evitare...
E' la mia prima fanfiction. Vive dentro di me da parecchio, non ho mai pensato di scriverla.
Buona Lettura!
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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I giorni passano veloci, arriva presto il 1° settembre.

Nausicaa è nervosa, Draco non l'aiuta di certo.

“Cugina, non dimenticare nulla, la casa rimarrà vuota, non c'è nessuno che potrà mandarti un gufo con quello che lasci!” le dice serio.

“E basta Draco, ho capito!” sbuffa lei.

Prendono il Nottetempo e, arrivati alla stazione, superano la barriera tra i binari 9 e 10.

Lei osserva il treno, inorridita.

“Ma ti rendi conto? Devo salire su quell'ammasso di ferraglia! E pensare che per andare a Durmstrang, ci venivano a prendere le carrozze trainate dai Thestral!” esclama stizzita al cugino.

“Oh, tesoro, le carrozze ci sono, ma portano solo da Hogsmade a Hogwarts!” le sorride Draco, cercando di tirarle su il morale.

E' molto cambiato, il giovane Malfoy.

Da quando non subisce più la sottomissione del Signore Oscuro e le aspettative di suo padre, si sente molto più libero di pensare con la propria testa. Non è più giudicato, è padrone del suo destino.

Nausicaa ha notato questo cambiamento e ne è divertita, ma soprattutto ammirata.

Immersa nella contemplazione dei vagoni, non si accorge che tre persone si stanno avvicinando a loro. Si gira e vede il gruppetto di Diagon Alley.

“Ciao Nausicaa, Draco” è Harry Potter a porgerle il gentile saluto.

“Ciao” risponde lei in imbarazzo. Da dove erano sbucati?

“Vi va di cercare posto?” domanda il giovane.

“Volentieri” afferma Draco prima che la ragazza posso ribattere.

Saliti sul treno, lungo il corridoio, tutti si voltano a guardarli. Si sente osservata, ma il fatto che sia con un ex Mangiamorte e Il Prescelto, tuttavia distrae gli altri studenti. Ma non i bisbigli.

Finalmente trovano posto, si accomodano.

Nausicaa siede composta, le gambe accavallate. Il bel vestito di seta pregiata, viola scuro, le risale lievemente scoprendo più cosce del dovuto. Il rosso, Ron, le osserva sbavando. Harry la sta guardando in viso, invece, come a scrutarle ogni centimetro di pelle.

Quell'Hermione non pare molto furba: ha ficcato già il naso in un libro dall'aria noiosissima.

“Allora, ehm, da quale scuola provieni Nausicaa?” le chiede Harry.

“Durmstrang” risponde secca.

“Com'è?” interviene Ron. Hermione lo fulmna immediatamente di sottecchi.

“Meravigliosa. C'è sempre la neve, sapete? Il castello è abbastanza piccolo, ma l'atmosfera, una volta socializzato, è piuttosto familiare. Mi mancherà parecchio” con voce triste, il suo sguardo si oscura appena.

“Sono sicura che ti troverai bene anche a Hogwarts. Io mi sento a casa!” ribatte il Prescelto, con un sorriso.

“Ma per me Durmstrang, era casa!” gli risponde lei gelida. Si sente gli occhi riempirsi di lacrime, deve uscire da lì, subito “scusate, vado n bagno” con voce spezzata.

Uscita nel corridoio, constata che non è stata una bella idea. Ora sì che tutti la guardano. Gira a destra, raggiunge il bagno. Si chiude lì dentro, guardandosi allo specchio.

Lacrime calde, dense le solcano le guance. All'improvviso però ricorda cose le disse una volta Bellatrix.

“Niente di quello che può scaldarti l'anima può durare a lungo”

si asciuga le lacrime con un fazzoletto, sente bussare. Sarà sicuramente Draco.

Apre precipitosamente, ma rimane basita: è Harry Potter!

“Devi scusarmi, sono stato tremendo, è ovvio che la tua scuola era la tua casa, in fondo sei orfana come me. Tieni” le porge un giglio “ sai, erano i preferiti di mia madre” e le sorride.

Anche lei sorride, ora. Non a lungo però.

“HARRY!” sente urlare dall'altra parte del corridoio.

È una ragazza dai lungi capelli rossi quella che ha gridato. Lui alza gli occhi al cielo, si gira.

“Cosa c'è non posso parlare con chi mi pare e piace?” le dice duro.

Lei è arrabbiatissima, entra nel suo scompartimento sbattendo la porta; il vetro va in frantumi.

“Però” esclama Nausicaa “ex fidanzata eh?”

“Da cosa l'hai capito?” le chiede Harry, con lo sguardo esasperato.

“Bè, sono indecisa tra la voce dolce nel chiamarti, o la leggerezza con cui ha chiuso la porta!” ride lei “Forse è meglio tornare dagli altri, non vorrei che ne arrivassero altre, di quelle!” indicando la direzione in cui si trovava la rossa.

Rientrati, Ron chiede cos'è successo, perchè hanno sentito urlare.

“Tua sorella aveva qualcosa da ridire sulla mia compagnia” gli risponde semplicemente Harry. La faccia di Ron si intristisce.

“Harry, dovresti ripensarci, Ginny ti ama sul serio!” gli dice Hermione, con un tono gentile e comprensivo da vomito istantaneo.

“Ah si, mi amava anche quando se la spassava con Dean?” le chiede sarcastico. La ragazza non risponde, a Nausicaa dà l'impressione che quello sia un discorso che i tre amici avessero affrontato a lungo.

E così Harry Potter era libero... ma si ridesta subito da quel pensiero caldo quando arriva il carrello del pranzo.

Una bella scorta di Burrobirre, dolci e tramezzini viene consumata in silenzio.

“Allora, sempre convinti a fare gli Auror?” chiede Malfoy ai tre.

“Sicuro” risponde prontamente Harry “tu cos'hai in mente invece?” chiede a Draco.

“Magisprudenza” risponde il giovane, fermo “sai credo di essere ben sicuro, ora su cos'è il bene e cos'è il male” gli sorride.

“E tu Nausicaa?” chiede Hermione, per la prima volta da quando sono saliti sul treno, le rivolge la parola.

“Vorrei diventare Guaritrice. Mia madre morì per delle fatture infertegli molto gravi” risponde accavallando le gambe.

“E chi era tua madre?” le chiede veloce Hermione. Nausicaa capisce che fondamentalmente alla ragazza non interessa la sua futura carriera, ma scoprire chi è lei in realtà.

“Hermione!” la apostrofa Ron.

“Scusa” ribatte la ragazza “vorrei una risposta questa volta, altrimenti sono costretta a pensare che ci sia qualcosa di cui lei si vergogna, magari qualche legame oscuro?”

“Come osi!” Nausicaa si alza in piedi in tutta la sua fierezza e orgoglio ferito “Tu! Sudicia, piccola...” Daco riesce a bloccare le parole che stanno per uscire dalla bocca della cugina con una fattura Languelingua silenziosa. Lei lo guarda con occhi spalancati, ma capisce anche che non poteva esporsi così. Hermione e Ron la guardano inorriditi, mentre Harry la scruta attentamente, lo sguardo indecifrabile.

“Forse è meglio vestirsi, siamo quasi arrivati” interviene Draco spezzando quel gioco di sguardi.

Il tempo di appuntarsi il mantello, che intravedono la stazione di Hogsmade. Il treno si ferma, gli studenti scendono veloci.

Le carrozze coi Thestral li attendono. Nausicaa si avvicina per accarezzarne uno.

“Sai che portano sfortuna?” le dice Hermione, acidissima. Lei sta per ribattere ma Draco le lancia uno sguardo assassino.

Raggiunta Hogwarts, lei si ricorda che deva andare nell'uffico della Preside.

“Ti accompagno” si propone Harry.

“Va bene” risponde lei, parecchio nervosa.

Il suo proposito di non avere nulla a che fare con Potter è sfumato già da un po'.

“Allora, non sai ancora in che Casa starai?” le chiede il ragazzo.

“No” ribatte lei, cercando di trattenere un tono tranquillo “vorrei rimanere con mio cugino, poi so che Serpeverde è molto simile a Durmstrang”.

“Eh già, è vero...” balbetta lui.

“Lo so che tu sei Grifondoro e so anche della rivalità tra le due case. Chissà, magari saremo amici lo stesso,no?” da dove le erano uscite quelle parole? Doveva essere impazzita, troppe Burrobirre sul treno forse?

Arrivati davanti alla statua di un gargoyle, si fermano.

“Hai la parola d'ordine?” le chiede Harry.

“Veramente no...” risponde lei. Ma in quel momento, la statua di pietra inizia a parlare.

“Prego signorina Black, la preside la sta aspettando” spostandosi lievemente per farla passare.

Il giovane spalanca gli occhi e la bocca.

“Black? Un momento, non sarai..” ma Nausicaa non può sentire cos'è, perchè sta già salendo nello studio.

Apre la pesante porta di legno antico, trova la Preside che parla con un ritratto.

“Benedetto Salazar, è proprio uguale a suo padre! Speriamo non sia villana come lui però!” esclama l'uomo del dipinto.

“Pinheas, grazie per le tue considerazioni, so già come la pensi” lo zittisce la McGranitt.

Nausicaa la osserva.

Sembra molto severa. Si chiede se con quello chignon così alto non le fa male la testa.

“Signorina Black, benvenuta! Prego, si accomodi!” le indica una sedia di fronte alla scrivania.

“Volevo discutere sui suoi eventuali corsi paritari nel caso fosse indietro rispetto al nostro programma, ma devo dire che Durmstrang è piuttosto avanzata. Lei sa già produrre incantesimi da Auror, ho visto. Bè questo non le dà il diritto di non studiare ovviamente” le dice con sguardo severo

“Ora” continua “deve infilarsi il Cappello Parlande, per sapere in quale Casa si troverà meglio. Prego” le porge un cappello rattoppato e consunto. Nausicaa non vorrebbe mai e poi mai infliare i suoi capelli corvini in quell'ammasso di sudiciume, ma è costretta.

Appena lo poggia sul capo, il cappello si muove.

“Ooooh, molto bene cosa abbiamo qui? Nausicaa Morganne Black? Vorresti stare con tuo cugino vedo, ma io non sono d'accordo. Come tuo padre, starai molto meglio a GRIFONDORO!” esclama il copricapo.

Lei è semplicemente inorridita. Grifondoro? Mezzosangue, Nati Babbani... Non vuole assolutamente!

La McGranitt, forse, capisce il suo stato d'animo.

“Non hai detto una parola da quando sei entrata cara” le fa notare.

“Io, non so che dire. Non mi aspettavo tutto questo. Nemmeno di essere Grifondoro se devo essere sincera! Sapevo di mio padre e tutto, ma non ci siam visti tantissimo, i miei tutori sono i Malfoy, non capisco davvero..” si lamenta la ragazza.

“Lo so che saresti voluta rimanere a Durmstrang, ma sei qui. Prendi i M.A.G.O. tranquilla, ritieniti anche fortunata di poter fare quest'esperienza oltretutto! Quanti maghi credi che abbiano avuto la fortuna di frequentare ben due scuole diffrenti?” ora il tono della preside è più leggero.

“Adesso dobbiamo presenziare al Banchetto. E allo Smistamento naturalmente, andiamo su!” conclude alzandosi la donna.

Si rende conto che arrivare così in Sala Grande, con la Preside, attira su di lei l'attenzione morbosa degli studenti, tutti informati dell'arrivo di una nuova studentessa, che viene da Durmstrang!

Nota i quattro tavoli, ognuno adorno dei colori della propria casa.

Vede Draco da lontano, gli fa un cenno con gli occhi e si dirige dalla parte opposta, tra i Grifondoro.

Harry la tira per il mantello mentre passa cercando un posto. Le fa spazio.

Le dà l tempo di accomodarsi, ma subito si avvicina a lei. Questo le provoca un piccolo brivido.

“Mi dici chi sei?” le chiede piano.

“Non qui, e non ora soprattutto” gli risponde gelida.

Tutti la stanno osservando, curiosi. Non ha voglia di raccontargli tutto, almeno non in quel momento.

“Ok, ok. Ti stanno bene questi colori, però!” le dice con un sorriso.

“Grazie” mormora lei.

Si sente piuttosto a disagio. Aveva dato per scontato che sarebbe stata tra i Serpeverde.

Ma non aveva messo in conto che suo padre era di tutt'altra pasta.

   
 
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