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Autore: nausicaa black    04/12/2010    4 recensioni
Senza tener conto dell'epilogo finale, ci troviamo al 7° anno di scuola dopo la sconfitta di Voldemort.
Sono tornati tutti a Hogwarts per concludere gli studi: Harry, Ron, Hermione, Draco... e c'è qualcuno che ci mette il piede per la prima volta contro la sua volontà.
Il suo animo è buono, ma è cresciuta nei luoghi più oscuri, circondata dalle persone sbagliate, si trova a frequentare l'unica persona che vorrebbe semplicemente evitare...
E' la mia prima fanfiction. Vive dentro di me da parecchio, non ho mai pensato di scriverla.
Buona Lettura!
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La sveglia un ticchettio alla finestra. Apre gli occhi, controvoglia, credendo di stare ancora sognando, ma è conscia che non è così.

“E va bene, va bene, arrivo!” brontola scendendo dal letto a baldacchino.

Apre le tende. La forte luce di quel mattino di fine agosto la confonde per qualche secondo. Il gufo porge la lettera, stizzito per il suo perdere tempo; vola via subito, senza degnarla di uno sguardo.

È una lettera di Hogwarts, riconosce subito il marchio sulla ceralacca. La tiene tra le mani, non capisce come mai le sia potuta arrivare.

“Draco!” comincia a urlare “Draco, per la barba di Merlino, dove sei?” sente un rumore di passi e lui che apre la porta, in un elegante pigiama di seta a coste.

“Che hai da urlare, cugina? Benché la tua voce sia così soave, non amo destarmi al suo suono isterico!” biascica lui con la sua voce melliflua.

“Ecco cosa ho da urlare!” esclama lei, stizzita “cos'è questa?” sbattendogli la lettera davanti agli occhi.

“Mia sciocca ragazza, a me pare proprio una lettera di Hogwarts, magari se tu l' aprissi, potremmo scoprire cosa vogliono da te!” afferma lui, sarcastico.

Lei lo osserva qualche secondo, guarda la lettera, strappa la ceralacca e la apre. Nota che ci sono degli allegati. Legge ad alta voce:

 

Cara signorina Black,

siamo lieti di accoglierla nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, come desiderava il suo defunto padre.

Le pratiche per il suo trasferimento (che ci hanno rivelato la sua esistenza) purtroppo sono state ritrovate solo il mese scorso.

Ci scusiamo per il disagio e il poco preavviso: abbiamo già provveduto noi ad informare l' Istituto per gli Studi Magici di Durmstrang del suo trasferimento.

I corsi avranno inizio il 1° Settembre.

La informo inoltre che è convocata nel mio ufficio appena arriva: deve essere smistata privatamente, non come chi si accinge a frequentare il primo anno.

Con ossequi

Minerva McGranitt

Preside

E' immobile. Draco non si permette a fiatare, ma dopo qualche minuto di silenzio totale, si schiarisce la voce.

“Nau, su non è una tragedia..” inizia.

“NON E' UNA TRAGEDIA?! Dopo sei anni nel migliore istituto di Arti Oscure, essere trasferita contro la mia volontà in una scuola che pullula di Mezzosangue, Mezzibabbani e tutta la peggior feccia del mondo magico NON E' UNA TRAGEDIA?” urla lei, indignata.

“No che non lo è, e ti consiglio di non esporre troppo i tuoi credo così liberamente perchè il Signore Oscuro è appena caduto, ma la caccia ai suoi seguaci è ancora aperta" ribatte Malfoy, calmo.

Nausicaa osserva la lettera. La rilegge. Legge le liste dei libri. È disgustata.

Draco riprende a parlare, appena la vede leggermente più calma.

“Ehm, io oggi dovrei andare a Diagon Alley, sai a prendere i libri, le divise nuove... vieni?”

“Ho alternative?” afferma lei sarcastica, stavolta “ora esci, devo vestirmi!” conclude, gelida.

È agitata, molto. Ecco perchè non le arrivava la lettera da Durmstrang! Non se lo sarebbe mai immaginato neanche nei suoi incubi peggiori.

Sospirando, apre l'armadio. Sceglie un abito verde, lungo, ma piuttosto leggero. Sembra ricamato di fili d' oro,. dai riflessi cangianti . Osserva la sua snella ma formosa figura allo specchio, ed è soddisfatta. L'abito apparteneva alla madre di Draco.

I Malfoy: entrambi ad Azkban, il loro unico figlio si è salvato perchè scagionato da Harry Potter in persona, anche se a quanto ne abbia capito lei, i due non si sono mai sopportati l'uno con l'altro.

Lei è lì, invece, come ogni estate dai suoi unici parenti ancora i vita, ma soprattutto i soli che sono degni della sua presenza.

Dopo essersi velocemente lavata, scende a fare colazione col cugino.

Draco è già seduto, elegante e composto come solo lui sa essere. Il suo abbigliamento è impeccabile: camicia aperta sul petto, pantaloni gessati, gilet coordinato.

“Allora, cugina, calmati i nervi?” le chiede guardandola di sottecchi,mentre le riempie il piatto di uova e bacon.

“Rassegnata, più che altro. Questo è il destino infame di una Black, presumo” afferma lei addentando un toast “dove si trova questa Diagon Alley, comunque?” chiede per cambiare, parzialmente, discorso.

“Oh, a Londra, si entra dal Paiolo Magico, il pub. Naturalmente potremmo Materializzarci direttamente lì, ma come ben sai io sono ancora controllato e non posso farlo. Prenderemo il Nottetempo” le risponde lui piano.

“Santo Merlino, vuoi scherzare? E' così... sudicio!” afferma lei sottolineando cn una smorfia di disgusto l'ultima parola.

“Mi dispiace. Tu potresti Materiallizzarti però e aspettarmi al Paiolo Magico” le dice alzando le spalle.

“Sì, arrivare nel bel mezzo di un pub, non se ne parla proprio! Prendò quello schifo di mezzo con te” conclude, ferma.

Finiscono in fretta la colazione, anche se Nausicaa giocherella semplicemente col cibo.

“Su, usciamo?” le chiede Draco distraendola dai suoi pensieri.

“Eh?” chiede stordita “oh, sì, m'è passata la fame tanto”.

Escono dalla lussuosissima, ma trascurata Villa Malfoy; Draco allunga la mano davanti a sé, la bacchetta puntata.

Il Nottetempo arriva sfrecciando. Scende un mago mingherlino, sconosciuto ai cugini. Non è Stan Picchetto.

“Nottetempo, mezzo di trasporto per...” inizia la sua cantilena.

“Non ci interessa chi sei, portaci a Diagon Alley” afferma Nausicaa.

“Cugina, calmati. Ecco” porge i soldi del biglietto a quel ragazzo che è rimasto piuttosto basito e salgono sul bus.

L'aria è consumata. Draco indica le sedie in fondo, vicino al finestrino aperto. Nausica le raggiunge ben volentieri.

“Draco” afferma, lo sguardo fisso in un punto non ben definito “ci ho pensato. Se dovessimo incontrare Harry Potter, non dirgli chi sono io. Cioè evita il mio cognome, almeno, ok?” gli dice tutto d'un fiato.

“Come desideri, cugina, ma non credi che lo vorrebbe sapere?” chiede lui, con semplicità.

“No. Vorrei averci poco o niente a che fare” conclude Nausicaa, in tono defnitivo.

Draco la osserva. E' folle quasi quanto Bellatrix. E molto arrogante anche. Tipico dei Black.

Arrivati a Diagon Alley, si dirigono prima da Madame McLan, per gli abiti.

Il giovane Malfoy acquista le sue nuove divise, già coi colori di Serpeverde. Nausicaa deve prendere le neutre: dopo avergliele cucite (magicamente!) su misura, le viene spiegato che prenderanno i colori della sua Casa di appartenenza dopo essere stata smistata.

Decide di acquistare anche un paio di abiti eleganti.

Uno è composto completamente di fili d'oro, molto corto. L ' altro è blu notte stellata, con applicati dei diamantini, lungo e scollato.

“Certo che i Lestrange ti hanno lasciato una fortuna eh?” escalama Draco osservando il suo portamonete gonfio.

“Lo sai, cugino, per Bellatrix sono sempre stata come la figlia che non ha mai avuto!” nel pronunciare il nome della donna, per la prima volta dopo la sua morte, un gelo le colpisce il cuore.

Nell' estate dopo il suo 5° anno a Durmstrang, era arrivata dai Malfoy e aveva conosciuto i Lestrange.

Bellatrix l'aveva squadrata a lungo, infiltrandosi abilmente nei suoi pensieri.

“Bene, bene, bene. Vedo nella tua testa che non sei come quello sporco traditore del suo sangue di tuo padre. Andremo molto d'accordo, noi due” queste erano state le sue prime parole.

Doveva molto a Bellatrix. Le aveva insegnato tutto, Maledizioni Senza Perdono, incantesimi potentissimi per torturare. Ma le aveva insegnato anche molto altro, come la stima, l'amore, l'amicizia non fossere sentimenti duraturi.

Insomma le voleva molto bene. E lei e il marito le avevano lasciato tutto.

Scostandosi da questi pensieri, lei e Draco si dirigono al Ghirigoro per acquistare i libri.

All' improvviso, come attratta da una forza superiore, alza lo sguardo verso un ragazzo dall'aria familiare.

Capelli neri, spettinatissimi, occhiali tondi dietro ai quali sI celano degli occhi verdi spettacolari. Il ragazzo si passa una mano tra i capelli, lasciando intravedere una cicatrice a forma di saetta.

Harry Potter sta camminando verso di loro. Nausicaa è nel panico più totale.

“Potter!” esclama Draco, dandogli una pacca sulla spalla.

“Malfoy! Tutto bene?” chiede Harry con un sorriso. Nausicaa nota che lui è in compagnia di una ragazzo coi capelli rossi, e una tipa con l'aria saccente.

“Deliziosamente. Voi? Lei è Nausicaa...” Draco sta per pronunciare il cognome della cugina, ma ella è più scaltra.

“Sono la bella cugina di Draco, come potete vedere!” esclama con un sorriso nervoso.

“Piacere!” Harry Potter la guarda attentamente, stringendole la mano.

“Ehm, sì, lei si è trasferita a Hogwarts, sapete, perchè...” continua Draco incerto.

“Per stare vicino a mio cugino, che ora è solo, come ben sapete” interviene prontamente lei “questa guerra è stata terribile, anche i miei genitori sono morti” conclude lo sguardo riferito a Harry.

“E chi sarebbero i tuoi genitori?” chiede la ragazza saccente, dai capelli cespugliosi, in tono sospetto.

”Non credo di aver capito come ti chiami, cara!” la fredda Nausicaa.

Interviene il tipo coi capelli rossi.

“Hai ragione. Io sono Ron, lei è Hermione, la mia ragazza”

“Molto lieta. Gli amici di Draco sono anche amici miei" afferma beffarda “ora però, io e mio cugino dobbiamo andare, altrimenti non riusciremo a finire le compre prima di pranzo!"

Si salutano velocemente. Hermione appare ancora sospettosa, mentre si allontanano, Nausicaa ne è accigliata.

“Tu lo sai vero, che a scuola scopriranno la verità? Mi stupisco che non ci sia nulla sulla Gazzetta del Profeta, tra l'altro!” afferma Malfoy, pensieroso.

Lei non risponde. Non riesce a spiegarsi una cosa. Quando ha stretto la mano ad Harry, un calore le era salito dalle dita, fino ad arrivare ad un punto non precisato del petto. Scansando questa sensazione, lei e il cugino effettuano le ultime commissioni e tornano alla Villa.

   
 
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