Fanfic su artisti musicali > McFly
Segui la storia  |       
Autore: _Vergessenes Kind_    05/12/2010    1 recensioni
Andy Winchester si sta trasferendo in Inghilterra, sull'aereo incontra un ragazzo, Harry. E se Harry fosse suo fratello?? Cosa succede quando Harry prsenta alla sua nuova sorellina i suoi amici? Spero di avervi incuriosito un minimo... E spero che sarete clementi, visto che è la mia primissima ff... grazie a tutti!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hi Everybody! Mi dispiace per il ritardo, che poi non è un vero e proprio ritardo, visto che avevo avvertito O.o coooomunque vi lascio subito alla lettura, sempre se ci sarà qualcuno che leggerà!

Capitolo 16

Oggi, 14 Gennaio, ricomincia la scuola. E io, il primo giorno di scuola al ritorno dalle vacanze, sono in ritardo. Sto correndo per il vialone vicino a scuola, quando vedo una limousine che accosta a cento metri da me, curiosa come sono rallento, dalla portiera posteriore esce un ragazzo in impermeabile e bombetta. Che però si toglie quella roba di dosso e la butta in un cespuglio li vicino, prende dalla macchia di lusso un zaino che si mette in spalla, fa un cenno all'autista e si avvia verso scuola.
Mentre rimugino sul fatto che quel ragazzo mi è familiare, mi cade l'occhio sull'orologio e mi ricordo di essere in ritardo allora ricomincio a correre. Entro in classe con 20 minuti di ritardo.
“Mi scusi professore, ma ho avuto dei problemi con la sveglia” dico e vedo James che sorride maligno.
“Non si preoccupi, si vede che oggi le sveglie si sono coalizzate con i miei alunni, anche il signor Mures è arrivato in ritardo, si sieda” dice sorridendo.
Nella pausa pranzo vado da Karina.
“Hey, Kari. Posso farti una domanda?” le chiedo.
“Certo , dimmi” risponde prestandomi attenzione.
“Senti ma, Alex viene sempre a scuola in limosine?”.
Lei spalanca gli occhi e si mette a ridere.
“Scusa, ma hai visto com'è conciato? Cioè non mi fraintendere, gli voglio bene, ma ha la divisa più usata della scuola, lo zaino che non sappiamo come faccia a resistere ancora e sopratutto non hai notato che si porta il pranzo da casa e non lo compra mai qui a scuola?” mi dice, ancora ridendo.
Ora che mi ci fa pensare è vero, ma io sono sicuro che quel ragazzo fosse lui.
“Hai ragione, ma stamattina l'ho visto scendere da una limousine a pochi metri dalla scuola” dico.
“Sei sicura che fosse lui?” io annuisco. Lei sta in silenzio.
“Ti va domani di vedere come viene a scuola?” le chiedo, con un ghigno sulle labbra.
Lei mi imita e annuisce. “Allora domani ci vediamo davanti a scuola mezz'ora prima della campanella, ok?” dice.
Io annuisco e ci salutiamo.
La mattina però c'è un piccolo problema, nessuna delle due si sveglia. Nel senso che arriviamo entrambe in ritardo. Allora decidiamo di aspettare di vedere come torna a casa. All'uscita lo seguiamo, quando vediamo arrivare una limousine che accosta vicino a lui, che prende da un cespuglio impermeabile e bombetta e sale; La limousine parte e noi restiamo scioccate.
“Wow, Alex allora è ricco” dice la mora.
“Già, dovremmo incastrarlo” dico. Lei annuisce. “Come hai fatto a non accorgertene mai?” le chiedo.
Lei alza le spalle. “Ora che ci penso lui è sempre il primo ad arrivare a scuola e l'ultimo ad andarsene e non sono mai stata a casa sua” dice.
“Chissà Perché non ce l'ha detto” dice, sovrappensiero.
“Non lo so” rispondo.
“Domani ci vediamo qui, presto, così gli chiediamo spiegazioni, ok?” chiedo.
Lei annuisce e ci salutiamo.
Finalmente riusciamo a svegliarci in orario e ci troviamo alla stesso punto, quando arriva la limousine  e Alex esce saltiamo fuori dal cespuglio.
“Oh, ciao ragazze. Che ci fate qui?” ci chiede, agitato.
“Oh, eravamo qui per caso. Cosa ci fai su una limousine?” gli chiede Karina.
Lui vagheggia un po' “Ecco, mio padre è l'autista e mi accompagna a scuola, prima di andare a lavoro” dice poi. *Certo, e io sono un lupo su una moto* ( riferimenti a cose e persone sono puramente casuali! Nd_V_) ( Jacob Black infatti è puramente casuale! NdT).
“Certo Alex, sai benissimo che non sai mentire. E comunque possiamo chiederlo direttamente a 'tuo padre', no?” dico, mimando le virgolette,ma prima che riesca ad avvicinarmi l'auto riparte.
“Ok, glielo chiediamo dopo, all'uscita” dico. Lo vedo tirare un sospiro di sollievo.

All'uscita:
Siamo seduti sul marciapiede quando finalmente arriva la super macchina di Alex.
Ci alziamo e mi avvicino alla portiera anteriore, busso con delicatezza sul vetro oscurato.
Quella si apre e ne esce un uomo vestito in giacca e cravatta, sembra un maggiordomo dell'800.
“Mi scusi, lei è il padre di Alex?”  chiedo, un po' intimorita dallo sguardo severo di quest'uomo.
Lui mi guarda male e si gira verso Alex.
“Signorino, cosa dovrei rispondere?” gli chiede. Io e Karina spalanchiamo gli occhi.
Alex alza gli occhi e borbotta qualcosa sulla servitù di una volta. “Niente Alfred, lascia perdere” dice.
“E voi due, non azzardatevi a dire niente e entrate” ordina.
Noi in silenzio entriamo nella macchina. L'interno è ancora più stupefacente del fuori. I sedili, tanti, sono bianchi, sul 'soffitto' dell'auto c'è una specie di lampadario al neon, con ai lati sue luci una rossa, una arancione e al centro una verde che corrono per tutta l'auto. I sedili sono solo sulla parte destra, mentre sulla sinistra ci sono una televisione, due computer, e in fondo un mini-bar che non è poi così mini.
Ci sediamo e aspettiamo che Alex ci dica qualcosa.
“Bene, l'avete scoperto” dice soltanto.
“Alex, ci vuoi spiegare per favore?” gli chiedo, sedendomi vicino a lui.
“Mio padre è un uomo molto importante nell'ambito della musica, è il proprietario della Island Record e Prestige Management, ed è un nobile di sangue, fa parte di una casata importante quasi quanto quella reale” ci spiega.
“Davvero? E ce lo dici come se fosse un male? Tu sei matto” dice Karina, sedendosi dall'altro lato.
“Appena lo vedrete capirete perché non lo sopporto” ci dice.
Nel frattempo siamo arrivati, un cancello enorme si apre e vediamo un giardino ancora più grande e una villa il triplo più grande di questo.
Il giardino è immerso nel verde davanti e all'italiana sul retro della villa che si affaccia su un lago, con una decina di fontane che danno uno spettacolo bellissimo. La villa è veramente grande, e bella, sembra antica.
La limo si ferma e Alex ci fa scendere. “Wow, Alex, la tua casa è bellissima” dico, guardando in alto incantata. Lui sorride sarcasticamente “Si, bellissima, come può esserlo l'inferno” borbotta facendoci strada verso il portone, che si apre appena ci avviciniamo, mostrandoci un altro maggiordomo.
“Ciao Bernard” lo saluta Alex, entrando tranquillamente.
“Salve signorino, com'è andata la sua giornata?” gli chiede Bernard.
“Tutto ok! I due idioti sono già andati via?” gli chiede Alex speranzoso, guardandosi intorno.
Il maggiordomo lo guarda severo, ma con un accenno di sorriso sulle labbra sottili. “Signorino non dica così! E no, non sono ancora partiti. Ma chi sono queste due belle fanciulle?” chiede, accorgendosi di noi.
Io e Karina arrossiamo, sentendoci chiamate in causa.
“Ah già, loro sono Andy e Karina, due mie amiche” ci presenta il moro che si guarda intorno.
“Piacere” dice Karina stringendo la mano all'uomo che ci sorride gentile.
“Ragazze, andiamo in camera mia, forza, prima che...” inizia a dire Alex, quando una voce lo interrompe.
“Alexander” lo chiama una voce dalla cima delle scale.
Lui alza gli occhi al cielo e si gira lentamente come se dovesse andare al patibolo. Io e Karina ci giriamo con lui.
In cima all'enorme scalinata ci sono due persone, uno uomo e una donna. L'uomo abbastanza alto in smoking, ha i capelli brizzolati ( stile Richard Gere! Nda) sarebbe affascinante se non ci fosse quella scintilla cattiva negli occhi verdi, molto elegantemente scende le scale vicino alla donna, alta poco meno del marito, bionda, occhi azzurri, vestita con un vaporoso abito da sera, rosa confetto. Arrivano davanti a noi.
“Buona sera, padre” dice Alex.
 L'uomo lo ignora. “Voi due siete amiche di Alexander?” ci chiede gentilmente, ma sembra più viscido che gentile.
“Si, signor Mures, io sono Andy Winchester e lei è Karina Bennet, piacere di conoscerla” ci presento.
“Piacere mio, chiamatemi pure Anthony, signorina Winchester e signorina Bennet. Spero che Alexander vi abbia accolte come si deve” dice guardando malissimo il figlio.
“Oh, si grazie signor Mures, cioè Anthony” risponde Karina.
“Ragazze, vi vorrei presentare mia moglie, Fran Key in Mures” ci presenta il confetto vivente... cioè la madre di Alex.
“Piacere signora Mures” dico.
“Piacere mio, cara. Sai staresti bene con mio figlio” dice, io arrossisco.
Lui alza gli occhi.
“Madre, padre. Vorrei mostrare alle mie amiche la casa. Voi state andando al party?” dice, per togliermi dall'imbarazzo.
“Oh, certo. Bene. Allora vi lasciamo al giro della casa. Arrivederci care. E Alex ricorda a tuo fratello che domani vengono il Duca di San Marino e Moglie, e che non si deve far vedere per nessun motivo”  dice guardando prima noi, poi Alex, il signor Mures.
Poi scompaiono all'interno di un'altra limousine anche più grande di quella con cui siamo venute qui, il che mi fa sorgere un dubbio.
“Alex, scusa ma... quante limousine avete?” gli chiedo.
Lui fa un calcolo mentale “Circa dieci, quella con cui Alfred ci è venuto a prendere è la mia; poi ce n'è una per mio fratello; Una per le mie sorelline, e il resto sono per loro” risponde.
La mia mascella sfiora il terreno.  E anche quella di Karina sta molto vicina a spazzare il pavimento.
Saliamo l'enorme scalinata e ci dirigiamo verso un corridoio a destra, quando una bambina sui dieci anni spunta da non so dove e mi si pianta davanti. È molto carina, con delle treccine bionde intrecciate con dei nastrini rosa, che incorniciano un visetto rotondo e molto dolce. Sto per chiedergli come si chiama, ma Alex mi precede.
“Brutto Anatroccolo, vattene, lo sai che devi stare almeno a cinquanta metri da me e la mia stanza” le dice, cattivo.
Io lo guardo male, come fa a trattare male questa dolce bimba.
“Stronzo. Lo vado a dire alla mamma, che mi tratti male” gli risponde la bimba.
“Non puoi Debbie, la mamma è andata via, e anche papà... povera, sei sola soletta con i due pazzi, tua sorella e la servitù al completo... ” la prende in giro lui.
Lei allora gli fa un gestaccio e se ne va via lagnandosi.
Io mi giro “Ma perché la tratti così male? Cosa ti ha fatto quella povera bimba?” gli chiedo, arrabbiata.
Lui mi guarda, e poi si mette a ridere “Andy, non sai cosa stai dicendo, Deborah è una vipera, ha dieci anni e già sa il significato di più parolacce di uno scaricatore di porto” mi spiega.
“Se lo dici tu”.
Finalmente arriviamo davanti alla sua camera.


Angolo Dell'Autrice:
Beh, che dire... niente... mi dispiace avervi fatto aspettare tanto.  Ringrazio quello franto di TelefilmADDICTED...  Thanks Honey!!!
Grazie a chi segue la mia storia, e anche a chi l'ha messa tra i preferti...
Un Bacione a Tutti
Dalla Vostra _Vergessens Kind_ o _Vergy_ o _V_

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > McFly / Vai alla pagina dell'autore: _Vergessenes Kind_