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Autore: Raffaley94    05/12/2010    3 recensioni
Un Diario trovato per caso al Ghirigoro cambierà molte cose nella vita di Hermione........"Mentre guardavo tra gli scaffali, notai un agenda in particolare. Fui tentata di prenderla e notai che era fatta di un tessuto particolare, ruvido quasi fossero dei fili di paglia intrecciati. Sulla copertina era disegnata una rosa bianca, simbolo del silenzio, posata su di uno sfondo celeste e le pagine era ruvide e gialle che davano all’agenda un aspetto vecchio, ma molto bello. Avevo sempre desiderato avere un diario tutto mio, un diario dei segreti e quell’agenda mi sembrava perfetta."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Grazie di tutto

Era così bello stare al caldo tra le sue braccia. Mi davano sicurezza. Avrei potuto dormire in quella posizione, stavo benissimo, e forse il pensiero mi aveva portato a fare un piccolo sorriso.

- Herm? –

- mmm?-

- siamo arrivati. – aprii gli occhi e mi accorsi che eravamo arrivati in infermeria. Stavo così bene che quasi il dolore alla caviglia si era attenuato, ma subito ritornò. Cercando di trattenermi, feci una specie di smorfia con le labbra.

- ti fa male? – mi chiese Ron, premuroso.

- no, solo un po’. – dissi, non volendo fare la parte della malata.

- si certo come no. Vado a chiamare Madama Chips. – Ron sapeva benissimo quando fingevo. Mi posò su uno dei letti e andò dietro all’infermeria, sperando di trovare la Chips. Certe volte questi suoi comportamenti mi facevano quasi pensare che gli piacevo. Era così vago su certe cose che non riuscivi a capire i suoi sentimenti e la cosa mi frustava abbastanza. Era meglio per me, però che non mi facessi idee strane. Non volevo stare peggio di quanto non stessi adesso. Poggiai la testa sul cuscino e mi venne quasi da piangere ripensando al mio diario. Era nato qualcosa di strano tra me e quell’oggetto e la lontananza mi metteva tristezza. Inoltre avevo il terrore che Draco potesse fare un passo falso, se prima non era pericoloso, adesso avevo quasi paura di lui. Era un mangiamorte e questo era un dato di fatto, ma la domanda che ancora mi facevo era perché? Sicuramente l’avevano costretto, quello che stava combinando nella stanza delle necessità, non lo stava facendo di sua volontà, me lo sentivo.

Ron ritornò e vedendo la Chips armata di tutte le pozioni possibili, capii che le aveva detto tutto, ma che sicuramente aveva ingigantito la situazione.

- cara ti dovresti alzare un po’ la gamba del pantalone voglio vedere meglio la caviglia. – disse l’infermiera sorridendo.

- non ti preoccupare faccio io Herm, tu stai tranquilla. – rispose subito Ron senza farmi riuscire a replicare. Il contatto tra la sue mani fredde e la mia pelle calda, mi fece salire un brivido gelido su per la schiena. Madama Chips guardò per qualche minuto la gamba, poi si mise a ridere.

- Perché sta ridendo? – le chiesi curiosa.

- non ti preoccupare figliuola è una semplice frattura la mettiamo a posto in un batter d’occhio, però mi servirebbe l’ossofast che vado a prendere subito, tu non muoverti di qui. – quando la Chips scomparve dietro lo sgabuzzino, Ron si sedette al mio fianco.

- hai bisogno di qualcosa, una coperta, un lenzuolo o un altro cuscino magari? – mi chiese

- no Ron sto benissimo, e poi hai sentito la Chips non è niente di grave, tra un po’ starò in piedi. – gli dissi sorridendo. Lui mi guardò perplesso, poi abbassò lo sguardo come faceva di solito quando doveva chiedermi qualcosa che non riusciva a dirmi guardandomi negli occhi.

- Ron devi dirmi qualcosa? –

- Herm come mai sei inciampata? –

- io… - non riuscivo a mentire, non riuscivo a dire una sola stupida bugia, non se lui mi guardava con i suoi occhi azzurro penetranti. Ci guardavamo, io guardavo lui e lui guardava me. I centimetri che ci dividevano stavo diminuendo a poco a poco. Eravamo talmente vicini che potevo sentire il suo respiro sulla pelle. Un rumore però ci fece sobbalzare.

- scusate ragazzi, ma Roland mi potresti aiutare, la bottiglia sta un po’ troppo in altro per me. – disse la Chips che era sbucata da dietro ad una tenda.

- si certo. – rispose lui cortese, e seguendola si girò e mi sorrise. Non me l’ero sognata, ci stavamo per baciare. E anche se non avevo assaporato il momento mi sentivo bene, era come se tutto fosse successo in realtà e non nella mia mente.

- ehi Granger, invalida?- ero talmente concentrata che non mi ero accorta che Malfoy era entrato nell’infermeria.

- cosa vuoi adesso? – risposi brusca.

- ti volevo solo ricordare il nostro patto. –

-  nessun patto! –

- ah si, e il tuo diario? – a quell’affermazione mi cadde il mondo addosso, lui aveva il mio diario. Ce l’aveva ancora e non aveva nessuna intenzione a ridarmelo.

- come avevo sospettato, allora cosa faccio me lo tengo, cara? – non sapevo risponde, non sapevo cosa dire. Rivolevo il mio diario, ma non volevo sottostare alle sue condizioni.

- sai una nottata con te mi basterebbe. – si era avvicinato al mio viso e ghignava con cattiveria. Le nostre labbra si sfiorarono. Quasi mi salì il vomito e istintivamente gli diedi un pugno nello stomaco, di nuovo. Lui incominciò a tossire per l’urlo.

- maledetta mezzosangue, come ti permetti! Dovresti essere contenta di andare a letto con uno come me lurida feccia! – era capace solo di parlare, queste erano le sole cose che sapeva fare.

Da dietro la tenda rimbucò Ron che quando vide che c’era Malfoy fece un’espressione dalla quale si capiva subito il suo stato d’animo, era arrabbiato.

- che ci fai tu qui? – chiese incavolato.

- ero semplicemente venuto a portare il diario alla tua “fidanzatina”. – e prese il diario dalla borsa.

- io e lei non siamo fidanzati.- precisò Ron.

- ah no, beh credo che lei lo vorrebbe. – aprì il diario ad una pagina qualunque e incominciò a schiarirsi la gola.

- non fallo Malfoy! – gli gridai.

- “ caro diario, oggi Ron mi ha guardata e sono arrossita parecchio, penso proprio di essermi presa una bella cotta per lui…”- leggeva, leggeva senza fermarsi e Ron sempre più perplesso mi guardava, con uno sguardo dal quale non capivo se traspariva frustrazione o delusione.

- “baci, baci, a domani” contenta Granger. – ridendo mi buttò il diario sulle gambe e lasciò la stanza.

- Ron, io, non so cosa…- ero senza parole.

- non dire niente Herm, ho capito. – e dicendo questo anche lui si congedò.

- Ron aspetta! – provai ad alzarmi, ma non ci riuscii, perché poggiare il piede a terra mi era impossibile. Dopo qualche minuto arrivò Madama Chips, mi fece bere una pozione e poi mi disse di aspettare almeno due ore, prima che facesse effetto. Quelle due ore erano diventate infinite, guardavo fuori dalla finestra e vedevo cadere la neve, soffice sugli alberi. Molto probabilmente Ron non voleva più vedermi, sapevo che non provava gli stessi sentimenti e la cosa mi faceva male. Preferivo ritornare nel dubbio che aver scoperto la verità.

Le due ore passarono, poggiai il piede a terra ed era ritornato come nuovo. Stavo male, volevo soltanto tornare nel dormitorio e piangere sotto alle coperte. Piangere, finché non mi sarei addormentata. Arrivata davanti al quadro della signora Grassa, pronunciai la parola d’ordine ed entrai. La sala comune era deserta, ma qualcuno c’era. Quel qualcuno era Ron, che beveva una burrobirra fissando il fuoco nel camino. Feci per andarmene, non volevo parlare con lui e pensavo che non mi avesse notata.

- Herm sei tu? – no, mi ero sbagliata. Mi fermai di botto e le lacrime incominciarono a sgorgare.

- Herm dobbiamo parlare. – perché parlare, perché continuare a farmi stare male, non bastava tutto quello che era successo per spezzarmi il cuore?

- cosa c’è Ron, ho capito tutto, non c’è bisogno di parlare. – continuavo a stare di spalle, non volevo che lui mi vedesse piangere e non riuscivo a guardarlo in viso.

- no tu non hai capito, senti Herm tu mi piaci. –

- cosa? – a questa affermazione mi girai di scatto e mi asciugai le lacrime, Ron aveva la testa bassa ed era diventato tutto rosso comprese le orecchie.

- è solo che, potevi dirmelo prima, non mi è piaciuto scoprilo dalle parole di Malfoy, cioè insomma che provassi la stessa cosa. –

- beh è difficile dichiarasi con uno come te. – mi avvicinai a lui e lui alzò la testa, il rossore era peggiorato e mi venne da ridere.

- perché ridi? –

- oh beh, la tua faccia mi fa ridere. – rise anche lui e mi accarezzò il viso. Per qualche minuto ci guardammo negli occhi e poi ci baciammo. Fu il bacio più bello della mia vita. Per me non era la prima volta che baciavo qualcuno, ma era come se fosse stato il mio primo bacio. Io amavo Ron, lui amava me, c’era voluto un po’ per capirlo, ma alla fine tutto si era risolto.

****

Stavo davanti al treno 9 e ¾ e guardavo il castello, così bello, così immenso. Mi sembrava impossibile che fosse tutto finito, che dovevo salutarlo per l’ultima volta. Era stata la mia casa in un certo senso.

- come sono cambiate le cose in questi anni vero? – mi disse Ron, che avvicinandomi mi posò una mano sulla spalla.

- ehi salve piccioncini. – ci girammo e c’erano Ginny e Harry che ci stavano salutando mano nella mano.

- vacci piano Harry. – lo rimproverò Ron, facendo il fratello geloso.

- Ron! – esclamò arrabbiata Ginny.

- dai smetterla tutti e godiamoci il nostro addio ad Hogwarts, esclusa te Ginny naturalmente. – e tutti scoppiammo in una risata abbastanza fragorosa.

Eh si tutto era cambiato in questi anni. Io e Ron da amici che si odiavano eravamo diventati fidanzati e così anche Harry e Ginny, a differenza che Harry prima di allora non aveva mai pensato a Ginny come ad una ragazza. Ogni tanto Ron faceva il geloso, ma bisognava capirlo, era pur sempre la sua unica sorella. Anche Draco era cambiato, in certo senso, non eravamo amici, ma non ci scarnavamo a vicenda e poi anche lui adesso era “impegnato”. Infatti proprio in quel momento passo lui insieme alla sua ragazza, un certa Astoria, mai sentita, ma che l’aveva veramente cambiato. Sorridendo lo salutai con un cenno della mano lui fece altrettanto.

- allora si va? – mi chiese Ron, risvegliandomi dai miei numerosi pensieri.

- certo. – guardai il castello per l’ultima volta poi salii sul treno.

Durante il tragitto decidemmo di metterci in uno scompartimento insieme e mentre gli altri litigavano su quale squadra di Quidditch fosse la migliore mi misi a sfogliare il mio vecchio diario. Sapevo che aveva qualcosa di magico e dovevo ringraziarlo in un certo senso. Accarezzai la copertina ruvida e gli sussurrai un “grazie”.

-hai detto qualcosa tesoro? – disse Ron.

- no niente. – risposi semplicemente. La stanchezza mi portò sonno e mi addormentai appoggiata a Ron, con un sorriso stampato sulle labbra.

 

Spazio autrice: eccomi qui! Eh si sono ritornata, il peggio per la scuola è passato u.u, per il momento xD e ho trovato un po’ di ispirazione per la storia. Attenzione però u.u, ancora non è conclusa, manca l’epilogo nel spero riuscirò a dare il meglio di me. Alle recensioni ho risposto personalmente u.u, grazie alla nuova funzionalità del sito u.u e farò altrettanto per questo capitolo. Voi mi raccomando commentate =), vi aspetto numerosi =)

 

Ps: se vi và andate a leggere una delle short che ho pubblicato in queste due settimane, spero vi piacciano =)

   
 
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