-The
wind of Love-
Volevo
ringraziarvi veramente, siete troppo
buoni! Spero di non metterci troppo tempo a scrivere, anche perché sono un
po’ confusa sul finale. Ma cercherò di aggiornare il più presto
possibile!Mille grazie, forse sto diventando un po’ monotona! Tantissimi
bacioni!
Capitolo 7
La nonna aveva pienamente
ragione, la scelta era la sua, la vita era la sua, e soprattutto doveva, voleva
vivere come le suggeriva il suo cuore, che finalmente dopo anni di buio, di
torpore, si era aperto al mondo e aveva conosciuto la vera essenza dell’amore,
non poteva sottrarsi alla felicità. Ora non più. Con questi buoni propositi
era entrata in caserma quel martedì mattina. Non sapeva ancora con certezza
cosa sarebbe successo, o cosa l’aspettasse, ma era intenta a voler vivere
appieno ogni singola giornata.
“Comandante, Andrè è
impegnato, in questo momento… fece finta
di tossire diciamo…”
Andrè infatti era impegnato a
riposarsi, era tornato troppo tardi la sera, e aveva mostrato ai suoi amici
l’intenzione di restare a letto.
“Comandante, scusate il ritardo!” disse facendo il saluto militare.
“Bene ora che siamo tutti,
possiamo iniziare le esercitazioni!” guardando tutti dal primo all’ultimo.
“Grazie amico per aver cercato
di coprirmi. Però mi sa che ora vado in camera a riposarmi, approfitto di
questa pausa…” fini la frase con un bel sbadiglio.
“Vai che è meglio… se no
c’è il rischio che ti addormenti mentre sali le scale, non vorrei soccorrerti
di nuovo femminuccia!! Anzi vuoi che ti accompagno?” gli prese la mano e gli
lisciò i capelli.
“Vado va, mi mancano le forze
se no a quest’ora, altro che femminuccia!!” e sottrasse la mano dalla sua
presa per portarsela ancora una volta davanti alla bocca.
E mentre Andrè si stava
avviando verso la caserma, Oscar lo cercava in mezzo agli altri compagni…
“Alain, Andrè dov’ è
finito?!” guardandosi in giro come smarrita.
“Guardi è laggiù, si deve
sbrigare perchè se no lo trova che dorme… ha il sonno facile il ragazzo!”
ma notò che lei neanche l’aveva calcolato, era troppo impegnata…
In effetti aveva posto la
domanda ad Alain, ma non aveva ascoltato la risposta poiché da sola l’aveva
già avvistato. E ora lo ammirava da lontano, gli piaceva guardarlo nei suoi
gesti quotidiani, senza essere vista ovviamente… stava camminando, anzi stava
trascinando il suo corpo con inerzia, e con le braccia si stiracchiava ogni due
passi!! Oscar aumentò il suo di passo,
doveva raggiungerlo prima che entrasse in caserma, anche se pure una lumaca lo
avrebbe raggiunto in quel momento, ma lei voleva assaporarlo in tutta la sua
naturale bellezza.
Intanto Andrè mentre era tutto
attento a non sgranchirsi a dismisura, era troppo rischioso per la sua
convalescenza, sentì urlare a squarcia gola il suo nome ...
“Andrè? Andrè?” con voce
affannata
Alzò lo sguardo e vide davanti
a sé un qualcosa che stava correndo nella sua direzione, si stropicciò gli
occhi, per focalizzare meglio la figura, e riconoscendola accelerò il passo
verso di lei.
Oscar che non lo aveva perso di
vista neanche per un istante, vedendo che Andrè aveva tutto d’un tratto
aumentato il passo, sembrava quasi corresse, lo aumentò a sua volta, ignara del
perché …
“Julie!!! Come stai? È da un
po’ che non ti vedevo!!” Tirandola a sé e sfregandole i capelli.
“Mi sono fatta una corsa per
raggiungerti, mannaggia a te Andrè…fiù…!” disse mentre si asciugava con
la manica quel po’ di sudore che aveva sulla fronte.
“Allora cosa mi racconti? Il
lavoro? La famiglia? Spero vada tutto bene.” L’aveva sommersa di domande.
“Direi abbastanza, non mi
lamento troppo. Tutto nella norma, la mamma è stazionaria e il piccolo Eric si
da sempre molto da fare, e il lavoro ... ” Fece di proposito una pausa che
fece preoccupare un pochino il suo amico, poi con il suo solito modo di fare
sempre così allegro aggiunse “A proposito di questo ho una novità Andrè…”
saltellando contenta sul posto, posò le mani sulla sua casacca…
In quell’istante Oscar,
soddisfatta per aver finalmente quasi raggiunto Andrè, venne freddata sul
colpo. Il sorriso compiaciuto dal suo viso sparì velocemente, e il passo
rallentò a fatica, fino a fermarsi.
“Dai Julie, non farmi stare in
pena!! Raccontami tutto e subito!!” mentre
le scapigliava i capelli, e le faceva il solletico, tutti modi per convincerla a
sputare il rospo.
“Va bene! Hai vinto!” disse
arresa e ridendo per il solletico.
“Andrè forse scrivo un
libro!! Ti rendi conto? Mi sembra impossibile!!” Continuando a saltellare e a
gridare felice.
“E’ meraviglioso, la svolta
della tua vita!” e contento per lei, la tirò su semplicemente prendendola per
la vita…
Il rumore assordante delle
risate felici e allegre di quei due, erano arrivate alle orecchie di Oscar,
insieme alla vista di quelle scene a suo dire “sciocche”, che non potendone
più di quello che stava accadendo a due metri da lei, strinse forte i pugni,
girò su se stessa, e fissando il pavimento, decise di tornare indietro…
Era arrabbiata, anzi infuriata,
vedeva tutto nero, continuava a sentire quelle stupide risate, e pensava a lui
che aveva osato toccare un’altra ragazza, di nuovo quella ragazza della
piazza. Come aveva potuto?? E sommersa da queste brutte sensazioni, non si
accorse neppure di essere andata addosso a un povero soldato. Era proprio
letteralmente finita su di lui, ma neanche aveva sentito il dolore fisico lei,
lui invece si…
“Ahia!” gridò indolenzito.
“Gli faccio vedere io
adesso…!” brontolò, e il soldato che aveva udito quelle parole spaventato
chiese
“Scusi comandante?”
“Cosa c’entri tu
“Ma che ho fatto?? Boh!!!” e
guardò esitante il comandante che continuava a borbottare da sola.
“Certo che coraggio, ridere a
squarciagola, e poi prenderla in braccio. ah! E lei?? Saltellare come un cane, e
chi gli ha dato il permesso di sfiorarlo con un dito?? Ma questa gliela faccio
pagare… grrrr!! Che nervoso!!” E ringhiosa si rintanò nel suo ufficio…
Andrè preso dall’entusiasmo di
Julie, però si stava dimenticando qualcosa per lei.
“Julie, mi stavo scordando di
una cosa! Aspettami qui, torno subito!!!” Le accarezzò il viso e si avviò in
caserma.
Intanto Oscar non riusciva più
a contenere la sua rabbia, la sua gelosia, così era ora della vendetta, se cosi
si poteva dire.. doveva parlargli, subito, ora. Aprì la porta del suo ufficio
con ira, e si imbatté direttamente nel suo nemico…
“Andrè ti voglio subito nel
mio ufficio!” disse con tono glaciale e rientrò
ancora più furiosa di prima sbattendo forte la porta.
“Va bene, Oscar! È bello
poter parlare con te, guardandoti in faccia… mah!!” E pensieroso tornò da
Julie, con il regalo per lei…
“Ecco qua Julie, spero ti
porti fortuna!!! Purtroppo non posso più trattenermi Oscar mi vuole
immediatamente nel suo ufficio. Mi dispiace. poi mi fai sapere va bene?” La
baciò in fretta e subito, preoccupato, corse da Oscar.
“Grazie Andrè, non sai quanto
questo conti per me! Lo terrò gelosamente, ma non posso più continuare a farmi
del male, è ora che io prenda la mia strada. Tu la tua l’hai già trovata e
non hai posto per me, come vorrei io. Buona fortuna a te e al tuo bel
comandante!” Guardò con le lacrime agli occhi la caserma, si girò l’ultima
volta come a voler imprimere l’immagine nella sua mente, e abbassando la testa
uscì, andando in contro alla sua nuova vita …
Continua …