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Autore: frenza    01/12/2005    4 recensioni
Ho cercato in questa mia fanfiction di dar vita a un’Oscar diversa, partendo direttamente dal momento in cui capisce di provare dei sentimenti profondi verso il suo amico di sempre: Andrè…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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-The wind of Love-

 

 

Volevo ringraziarvi  veramente, siete troppo buoni! Spero di non metterci troppo tempo a scrivere, anche perché sono un po’ confusa sul finale. Ma cercherò di aggiornare il più presto possibile!Mille grazie, forse sto diventando un po’ monotona! Tantissimi bacioni!

 

 

 

 

Capitolo 7

 

 

La nonna aveva pienamente ragione, la scelta era la sua, la vita era la sua, e soprattutto doveva, voleva vivere come le suggeriva il suo cuore, che finalmente dopo anni di buio, di torpore, si era aperto al mondo e aveva conosciuto la vera essenza dell’amore, non poteva sottrarsi alla felicità. Ora non più. Con questi buoni propositi era entrata in caserma quel martedì mattina. Non sapeva ancora con certezza cosa sarebbe successo, o cosa l’aspettasse, ma era intenta a voler vivere appieno ogni singola giornata.

“Buon giorno a tutti!” Scrutava i suoi soldati che erano allineati di fronte a lei, sotto un sole che picchiava. Notò subito che tra quei uomini, mancava il suo di uomo.

“Il soldato Grandier dov’è? Chiese ad alta voce.

Esitante fece un passo avanti Alain e schiarendosi la voce disse:

“Comandante, Andrè è impegnato, in questo momento… fece finta di tossire diciamo…”

Andrè infatti era impegnato a riposarsi, era tornato troppo tardi la sera, e aveva mostrato ai suoi amici l’intenzione di restare a letto.

Fortunatamente prima che Alain finisse di sparare una grossa bugia, che Oscar non avrebbe mai accettato, già aveva storto il naso, Andrè gli fece l’occhiolino e si mise in linea come tutti gli altri.

“Comandante, scusate il ritardo!” disse facendo il saluto militare.

“Bene ora che siamo tutti, possiamo iniziare le esercitazioni!” guardando tutti dal primo all’ultimo.

Gli allenamenti erano stati più duri del solito, ma ormai erano abituati al ritmo frenetico di Oscar. Andrè però era più sfinito del solito,  guardò Alain e disse:

“Grazie amico per aver cercato di coprirmi. Però mi sa che ora vado in camera a riposarmi, approfitto di questa pausa…” fini la frase con un bel sbadiglio.  

“Vai che è meglio… se no c’è il rischio che ti addormenti mentre sali le scale, non vorrei soccorrerti di nuovo femminuccia!! Anzi vuoi che ti accompagno?” gli prese la mano e gli lisciò i capelli.  

“Vado va, mi mancano le forze se no a quest’ora, altro che femminuccia!!” e sottrasse la mano dalla sua presa per portarsela ancora una volta davanti alla bocca.

E mentre Andrè si stava avviando verso la caserma, Oscar lo cercava in mezzo agli altri compagni…

“Alain, Andrè dov’ è finito?!” guardandosi in giro come smarrita.

“Guardi è laggiù, si deve sbrigare perchè se no lo trova che dorme… ha il sonno facile il ragazzo!” ma notò che lei neanche l’aveva calcolato, era troppo impegnata…

In effetti aveva posto la domanda ad Alain, ma non aveva ascoltato la risposta poiché da sola l’aveva già avvistato. E ora lo ammirava da lontano, gli piaceva guardarlo nei suoi gesti quotidiani, senza essere vista ovviamente… stava camminando, anzi stava trascinando il suo corpo con inerzia, e con le braccia si stiracchiava ogni due passi!! Oscar aumentò il suo di  passo, doveva raggiungerlo prima che entrasse in caserma, anche se pure una lumaca lo avrebbe raggiunto in quel momento, ma lei voleva assaporarlo in tutta la sua naturale bellezza.

Intanto Andrè mentre era tutto attento a non sgranchirsi a dismisura, era troppo rischioso per la sua convalescenza, sentì urlare a squarcia gola il suo nome ...

“Andrè? Andrè?” con voce affannata

Alzò lo sguardo e vide davanti a sé un qualcosa che stava correndo nella sua direzione, si stropicciò gli occhi, per focalizzare meglio la figura, e riconoscendola accelerò il passo verso di lei.

Oscar che non lo aveva perso di vista neanche per un istante, vedendo che Andrè aveva tutto d’un tratto aumentato il passo, sembrava quasi corresse, lo aumentò a sua volta, ignara del perché …

“Julie!!! Come stai? È da un po’ che non ti vedevo!!” Tirandola a sé e sfregandole i capelli.

“Mi sono fatta una corsa per raggiungerti, mannaggia a te Andrè…fiù…!” disse mentre si asciugava con la manica quel po’ di sudore che aveva sulla fronte.

“Allora cosa mi racconti? Il lavoro? La famiglia? Spero vada tutto bene.” L’aveva sommersa di domande.

“Direi abbastanza, non mi lamento troppo. Tutto nella norma, la mamma è stazionaria e il piccolo Eric si da sempre molto da fare, e il lavoro ... ” Fece di proposito una pausa che fece preoccupare un pochino il suo amico, poi con il suo solito modo di fare sempre così allegro aggiunse “A proposito di questo ho una novità Andrè…” saltellando contenta sul posto, posò le mani sulla sua casacca…

In quell’istante Oscar, soddisfatta per aver finalmente quasi raggiunto Andrè, venne freddata sul colpo. Il sorriso compiaciuto dal suo viso sparì velocemente, e il passo rallentò a fatica, fino a fermarsi.  

“Dai Julie, non farmi stare in pena!! Raccontami tutto e subito!!”  mentre le scapigliava i capelli, e le faceva il solletico, tutti modi per convincerla a sputare il rospo.

“Va bene! Hai vinto!” disse arresa e ridendo per il solletico.

“Andrè forse scrivo un libro!! Ti rendi conto? Mi sembra impossibile!!” Continuando a saltellare e a gridare felice.

“E’ meraviglioso, la svolta della tua vita!” e contento per lei, la tirò su semplicemente prendendola per la vita…

Il rumore assordante delle risate felici e allegre di quei due, erano arrivate alle orecchie di Oscar, insieme alla vista di quelle scene a suo dire “sciocche”, che non potendone più di quello che stava accadendo a due metri da lei, strinse forte i pugni, girò su se stessa, e fissando il pavimento, decise di tornare indietro…

Era arrabbiata, anzi infuriata, vedeva tutto nero, continuava a sentire quelle stupide risate, e pensava a lui che aveva osato toccare un’altra ragazza, di nuovo quella ragazza della piazza. Come aveva potuto?? E sommersa da queste brutte sensazioni, non si accorse neppure di essere andata addosso a un povero soldato. Era proprio letteralmente finita su di lui, ma neanche aveva sentito il dolore fisico lei, lui invece si…

“Ahia!” gridò indolenzito.

“Gli faccio vedere io adesso…!” brontolò, e il soldato che aveva udito quelle parole spaventato chiese

“Scusi comandante?”

“Cosa c’entri tu La Salle ??” disse scocciata e lasciando il soldato lì continuò come se nulla fosse.

“Ma che ho fatto?? Boh!!!” e guardò esitante il comandante che continuava a borbottare da sola.

“Certo che coraggio, ridere a squarciagola, e poi prenderla in braccio. ah! E lei?? Saltellare come un cane, e chi gli ha dato il permesso di sfiorarlo con un dito?? Ma questa gliela faccio pagare… grrrr!! Che nervoso!!” E ringhiosa si rintanò nel suo ufficio…

Andrè preso dall’entusiasmo  di Julie, però si stava dimenticando qualcosa per lei.

“Julie, mi stavo scordando di una cosa! Aspettami qui, torno subito!!!” Le accarezzò il viso e si avviò in caserma.

Intanto Oscar non riusciva più a contenere la sua rabbia, la sua gelosia, così era ora della vendetta, se cosi si poteva dire.. doveva parlargli, subito, ora. Aprì la porta del suo ufficio con ira, e si imbatté direttamente nel suo nemico…

“Andrè ti voglio subito nel mio ufficio!” disse con tono glaciale e  rientrò ancora più furiosa di prima sbattendo forte la porta.

“Va bene, Oscar! È bello poter parlare con te, guardandoti in faccia… mah!!” E pensieroso tornò da Julie, con il regalo per lei…

“Ecco qua Julie, spero ti porti fortuna!!! Purtroppo non posso più trattenermi Oscar mi vuole immediatamente nel suo ufficio. Mi dispiace. poi mi fai sapere va bene?” La baciò in fretta e subito, preoccupato, corse da Oscar.

“Grazie Andrè, non sai quanto questo conti per me! Lo terrò gelosamente, ma non posso più continuare a farmi del male, è ora che io prenda la mia strada. Tu la tua l’hai già trovata e non hai posto per me, come vorrei io. Buona fortuna a te e al tuo bel comandante!” Guardò con le lacrime agli occhi la caserma, si girò l’ultima volta come a voler imprimere l’immagine nella sua mente, e abbassando la testa uscì, andando in contro alla sua nuova vita …

 

 

 

 

 

 

Continua

 

 

 

 

  
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