Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Ein    01/12/2005    1 recensioni
In un futuro dove le macchine minacciano l'incolumità umana, nasce un'attrazione segreta fra un umano e un Cyborg, ma fra due mondi tanto diversi come si può accettare un amore tanto folle? Un nuovo mondo fantastico vi si aprirà davanti a voi e fra le diversità di classi e il razzismo contro le macchine, assisterete alla nascita di un nuovo futuro...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
5

5. UN AMORE IMPOSSIBLE.

 

Akiko rimase immobile, coccolata da quel cielo limpido e costellato di stelle col vento che le accarezzava il viso ancora umido per le vecchie lacrime piante.

I suoi occhi e le sue orecchie erano ancora distaccate dal mondo esterno che le girava intorno, poi una voce la chiamò, e con amarezza dovette tornare con i piedi a terra <<Akiko, eccoti qui>> Sarah le sorrideva con il viso sporco di cioccolato << dovresti essere in camera tue a disfare la valigia >> disse con fare scherzoso.

<< Quanto sei spiritosa, vieni torniamo dentro, piccolo pagliaccetto>>.

<<Ti è successo qualcosa? Sei così solare…>>

<<Sì, mi è accaduto qualcosa…>>

<<Cosa?>>.

<< Questo è un segreto>>.

<<Dai Akiko…>>.

Tornate dentro la nave, presero uno degli ascensore per il primo piano e dopo aver accompagnata Sarah in camera, Akiko si ritrovò di fronte alla stanza 260, girò la maniglia ed entrando i suoi occhi si bloccarono. Sotto la fioca luce della lampadina risplendeva un bel vestito da sera, adagiato sul letto con accanto un biglietto.

Le mani del cyborg tremavano al solo pensiero di quello che potesse contenere la lettera, e , senza esitare l’aprì e iniziò a leggere:

" Se prima il vestito poteva essere un motivo di rifiuto all’invito di questa sera, adesso non hai più alibi. Non lasciare che il tuo cavaliere peni tanto per un tuo tenero sguardo e soprattutto non farlo attendere molto per onorarlo della tua splendida figura.

Ti aspetto questa sera nella sala da ballo, sulla terrazza della nave, vedrai che anche le stelle ci invidieranno per il nostro profondo legame.

Conto già i minuti che ci separano… a più tardi…

Tuo Jack"

Un grosso sorriso si accese sulle labbra della giovane, che leggeva e rileggeva il biglietto, la sembrava di essere la protagonista di una delle fiabe che ogni sera raccontava la signora Molly a Sarah, prima di andare a letto.

Non poteva credere a quello che poche ore prima aveva vissuto, e di quante sorprese potesse riservarle la vita, si sentiva per la prima volta felice o almeno credeva di provare un sentimento tanto forte che la faceva sentire in pace con il mondo, e adesso che ci pensava, stava provando sentimenti…ma come era possibile?

Quella domanda riscosse poco interesse nei suoi confronti, c’erano fin troppi pensieri nella sua testa perché permettesse che altre domande le offuscassero il suo cervello già saturo. Si avvicinò al letto dove era poggiato il vestito candido e lo sfiorò con le dita, la soffice e leggera stoffa scivolava sotto le sue mani. Bianco come la neve e con un piccolo disegno tribale all’altezza del seno, il vestito si presentava lungo fino alle caviglie e con un provocante spacco sulla parte destra.

Lo indossò senza indugi e si guardò intorno per vedere se c’era qualcosa con cui si potesse specchiare. I suoi occhi intravidero sul fondo della stanza dei frammenti di specchio e una volta lì, il suo sguardo si perse nella sua immagine riflessa…

…Il rumore della pioggia risuonava nelle sue orecchie e i suoi occhi erano fissi su una grande villa bianca, da cui provenivano risate e musica.

Un lampo illuminò un folto numero di persone, ma non erano umane, no erano come lei… cyborg.

I robot si avviavano verso il palazzo, ed ecco Akiko, immobile davanti agli altri con le braccia in aria, come per ostacolare la loro marcia contro gli umani, ma il suo gesto non fu molto gradito dalle macchine, poiché pochi secondi dopo fu strattonata via da una ventina di loro. La marcia riprese, Akiko guardava attonita i suoi simili forzare le porte del palazzo e qualche secondo dopo le risate cessarono per poi essere rimpiazzate con delle strazianti grida di terrore e dolore.

Un lampo squarcio il cielo…

E la ragazza era ferma davanti ai frammenti di specchio con il respiro affannoso. Aveva più volte visto quella scena in sogno, ma questa era la prima volta che le si presentava così nitida.

Si sedette sul letto, prese la vecchia borsa e ne tirò fuori lo specchio d’argento e guardando il suo riflesso disse <<Ma cosa sono io? Perché il mio corpo è così? A quali scopi servivo? Perché non ricordo?>>.

L’unica cosa che riusciva a rimembrare era lo scroscio d'acqua del fiume Lior, nelle vicinanze del palazzo nobiliare, prima di essere trovata da Todd Miller…

Un’altra scossa percosse la crociera e il cyborg si ritrovò a terra ancora frastornata dai suoi pensieri, aprì la porta e guardando in uno degli oblò notò che la luna era già alta e che era il momento di andare…

… Nel frattempo Jack aspettavo con impazienza l’incontro con la sua dama, guardando freneticamente il suo orologio.

<< Qualcosa ti turba figliolo?>> chiese un uomo al suo fianco.

<<No, non c’è niente che mi possa turbare, non preoccuparti papà>>.

<< Si tratta di una ragazza vero?>>.

Il ragazzo si voltò sbigottito <<Come hai fatto a capirlo?>>.

<<Non sono mica nato ieri sai, mio caro Jack>> poi si sedette e invitò il figlio a fare lo stesso << allora parlami di lei>>.

<<Ecco… lei…lei… è… una ragazza…>>.

<<Certo che una ragazza, perché hai anche altre tendenze?>>.

<<Oh no, no papà è solo che è… una ragazza… fuori dal comune ecco>>.

<<Deve esserlo per forza, visto che è riuscita a conquistarti>>.

Il ragazzo sorrise, ma subito dopo il suo volto assunse un’aria molto seria.

<<Papà cosa ne pensi delle relazioni fra cyborg e umani?>>.

<<Una grossa scemenza, sai benissimo che le macchine non possono provare sentimenti, quindi è totalmente inutile vivere con loro, non riesco a capire come facciano quegli idioti che affermano di amare dei cyborg, solo stupidi ecco cosa sono>>.

Jack deglutì, si sentiva molto a disagio e solo ora si pentiva di aver aperto quella questione.

<<Ma se loro provassero sentimenti?>> chiese senza scoraggiarsi.

<<Sai che è impossibile, dì un po’, ma in tutti questi anni non hai imparato niente?>>.

<<E’ proprio per questo che te ne parlo, dai miei nuovi studi sono riuscito a capire che anche loro possono provare sentimenti come l’amore, e poi papà, sono passati anni da quando hai costruito l’ultimo cyborg, le cose sono cambiate>>.

<<Attento Jack, saranno passati anche 17 anni dall’ultima volta in cui ho le mani fra i cip di un androide, ma so bene come sono fatti e non cambieranno la loro struttura per te o per qualsiasi altro scienziato>>.

<<Io non mi vanto di aver scoperto una nuova macchina, sostengo invece che anche se hanno un corpo metallico questo non vuol dire che non abbiano pensieri ed emozioni proprie>>.

<<Jack , se avessero avuto dei sentimenti a quest’ora la nostra casata starebbe ancora in piedi, ma visto che loro non hanno lo spirito di appartenenza, quindi non provano sentimenti, è logico che si possano ribellarsi contro il loro stesso creatore>>.

<<Papà tu vivi ancora nell’ombra del Rombo Rosso, non puoi sempre rimpiangere il passato>>.

Il padre sorrise << Stai crescendo, ed io sto diventando vecchio, come volano gli anni anche per chi ha visto distruggersi una vita perfetta da un cyborg, ma come hai detto tu non si può vivere sempre nell’ombra del passato…>>.

<<Ehi Alan, da quanto tempo>> altri uomini si erano avvicinati al tavolo dove sedevano Jack e il padre << Vecchio Rombo Rosso come stai, sono anni che non ti fai vedere… forza vieni a bere un bicchiere di vino al nostro tavolo>>.

<<Accetto volentieri il vostro invito, solo un attimo e sarò da voi>> poi si rivolse al ragazzo << Figliolo non pensarci, adesso hai ben altri pensieri a cui tenere testa… la tua dama dovrebbe essere qui a momenti giusto, pensa a lei e non alle macchine, che è sicuramente meglio… mi raccomando voglio conoscerla>> e si allontanò dirigendosi verso il tavolo con i vecchi amici.

<< Sto già pensando a lei papà>> disse seguendo con gli occhi il padre ormai lontano << è per questo che ti ho parlato… ma nel tuo cuore c’è ancora il Rombo Rosso che ti offusca il cuore…>>

… Akiko si trovava nel corridoi che portava alla sala da ballo, più volte aveva fatto dietro front per tornare indietro, ma qualcos’altro dentro di lei la incitava a proseguire. Ormai mancavano pochi passi: si poteva già ascoltare la musica che risuonava nei pressi della sala…

… Si sentiva di nuovo piccola in quel luogo gremito di persone che le sorridevano. Le danze si erano già aperte e Akiko fu molto felice quando l’uomo della volta precedente, s’inchinò con grazia davanti a lei e prendendola fra le braccia la portò a ballare…

… La ragazza si trovava sullo scalone che affacciava sul salone, e, proprio alla sua estremità si trovava il suo cavaliere. Gli occhi di tutti era incollati su Akiko, che scendeva i gradini a testa china, per non permettere agli altri di vederle gli occhi e una volta scesa concesse la sua mano a Jack.

<<Madamuoselle, siete uno splendore questa sera>>.

<<Grazie>>.

<<A quanto pare non lo penso solo io>> disse indicando con lo sguardo il resto degli invitati.

<<Vediamo di non dare nell’occhio>>.

<<Mi sa che è impossibile con te accanto, vieni andiamo a sederci>>.

Il viso pulito di Jack risplendeva sotto la luce dei grandi lampadari di cristallo, e i suoi occhi così profondi non lasciavano scampo ad Akiko, che immediatamente si perdeva in quegli in quello sguardo nero come la pece.

<<Qualcosa non va?>>.

<<Oh no, sto benissimo>>.

<<Allora parlami di te >>.

<<Me? Bhe… non mi avevano mai fatto un domanda simile>>.

<<Ti dà fastidio parlare del tuo passato con uno sconosciuto?>>.

<<Tu non sei uno sconosciuto, è che non ho molti ricordi del mio passato>>.

<<Dimmi quello che sai>>.

<< Ecco… sono stata adottata 17 anni fa dai Miller, una famiglia appartenete alla prima classe, e quando è nata Sarah io sono diventata la loro bambinaia per non dare nell’occhio, ma in realtà siamo una vera e propria famiglia>>.

<<Quindi sei stata costruita 17 anni fa?>>.

<<Non lo so, è possibile>>.

<< Chi è il tuo creatore?>>.

<<Non lo so>>.

<<Gran bel mistero che sei>>.

<<Già, e tu?>>.

<<Io? Io sono il figlio di uno scienziato che apparteneva a una grande casata che costruiva armi, ma dopo la ribellione dei cyborg questa casata è decaduta completamente portandosi con sé anche l’anima dello scienziato…>>

<<Jack tu sei il figlio di Alan Rombo Rosso?>>.

<<Emm… sì>>.

La ragazza rimase a bocca aperta <<Ecco perché sei così informato sui cyborg>>.

<Guarda che quando ti ho detto di essere uno studioso, non era un pretesto per conoscerti>>.

La ragazza gli lanciò uno sguardo ironico.

<<Va bene, va bene, era anche un pretesto per conoscerti, ma devo dire che mi hai insegnato molte cose>>.

<<Sul serio?>>.

<<Sì, sei un cyborg con una tecnologia molto avanzata, hai un silenziatore militare a quanto ho visto e i tuoi gesti sono fluidi proprio come quelli di un vero essere umano…>> poi la guardò negli occhi e le prese le meni <<Ma soprattutto, provi sentimenti, tu riesci quasi ad emanare un calore umano, sei diversa da tutti gli altri ed è per questo che…>>

<<Che?>>.

<<Credo di essermi innamo…>> il ragazzo non riuscì a finire la frase perché una grossa scossa percosse l’intera nave, facendo andar via la luce e scattare una sirena.

Tutti i passeggeri si diressero sul ponte principale intimoriti e storditi dall’accaduto e solo quando il panico su fu un po’ assopito ecco che si ripristinò fra i presenti con un grosso grido:

<<Tu >> Alan era di fronte ad Akiko e le puntavo un dito minaccioso.

<< Io?>> chiese disorientata il cyborg.

<<Non può essere, non tu, non qui, dovresti essere un ammasso di lamiere>>.

<<Papà, ma cosa dici>> il ragazzo si era messo fra il padre e la giovane.

<<Spostati Jack, è lei>>.

<<No, papà lei è la ragazza che avrei voluto presentarti questa sera>>.

<<No, figlio mio non puoi farmi questo>>.

<<Papà non puoi detestarla solo perché è un cyborg>>

<<No, tu non capisci…>>

<<Papà per quanto tu possa opporti io sarò sempre della stessa idea, perché io…>>

<<No, non dirlo>>

<<L’amo>>.

Il corpo di Alan crollò sotto il peso di quelle parole e il cuore rischiò quasi un’infarto.

<< TU STAI AMNDO L’IMPOSSIBILE! HAI SCELTO UN AMORE IMPOSSIBILE! LEI NON E’ COME NOI E’ UN’ASSASSINA!>>.

<<Papà ti stai sbagliando>>.

<<Jack ha ucciso Richard>>.

<<Non hai prove>>.

<<Oh si che ce le ho… se lei è il cyborg che costruito io, allora sul seno sinistro avrà un rombo rosso, il nostro marchio>>.

Jack fu spiazzato da quella risposta, non aveva dimenticato quel tatuaggio che aveva visto quel pomeriggio sul seno della ragazza e si voltò di scatto verso di lei << Perché non me lo hai detto?>>.

<<Perché non lo sapevo>> .

Fra la folla si diffuse un bisbiglio generale, Akiko si sentiva sottoterra, aveva la testa china per non guardare gli occhi che tanto amava, per non vedere la delusione che straziava il ragazzo e che stava squarciando quell’amore impossibile.

<<Ma che quadretto commuovente>> una voce proveniente dall’alto attirò lo sguardo di tutti.

Una flotta di cinque navi volanti circondava la crociera, e su ognuna di essa un grosso marchio recava una C e una N in neri.

<<Albert Warwuth >> disse Alan rialzandosi.

<<Quale onore, il caro e vecchio amico Alan Rombo Rosso ricorda la Cerchia Nera>>….

 

 

 

 

 

 

 

Fine di questo capitolo. N.d.A: Mi scuso sinceramente perché questo non è l’ultimo capitolo come invece avevo detto, ho dovuto dividerlo perché era troppo lungo e perché trattava di un’altra situazione… Grazie mille per la vostra pazienza nel leggere questo racconto, giuro che il prossimo è l’ultimo capitolo (il ritorno della cerchia nera- non esistono barriere per l’amore).

Come al solito ringrazio Sharkie e Gil per le loro belle recensioni. GRAZIE A TUTTI !!! CIAO!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Ein