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Autore: SmilingCigarette    09/12/2010    3 recensioni
Co-fiction di SmilingCigarette e Lale10
Versus.
Silenzio e Parole.
Nero e Bianco.
Tristezza e Gioia.
Serpeverde e Grifondoro.
Theodore Nott e Ginny Weasley. Solo amici o qualcosa di più?
I loro sentimenti sono così profondi, ma così sottovalutati... Presto i due se ne renderanno conto. Cosa potrà mai succedere?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Theodore Nott, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Come c'era finita una ragazza tranquilla come Ginny Weasley in un postaccio come quello? Stava camminando non sapeva nemmeno lei dove, contornata da ubriachi o altrettanta gente poco per bene.
Se il suo ragazzo lo avesse saputo, a quest'ora si sarebbe ucciso, pensò divertita immaginandosi la faccia di Harry.
 
Theodore Nott si era trovato con alcuni suoi amici. Era un sabato sera afoso, l'estate giungeva al termine e la compagnia passeggiava per le strade più buie e malfamate di Londra. Certo che Theo, tra un whisky e l'altro, non si sarebbe mai aspettato un incontro così... Particolare?
 
Ginny camminava per i vicoli con sguardo preoccupato fin chè non sbattè contro qualcosa, o meglio, qualcuno. Alzò la testa si ritrovò faccia a faccia con qualcuno che già conosceva... Ma certo, frequentava Hogwarts!
"Nott?" domandò.
 
I ragazzi si fermarono e si sedettero sul muretto dietro il campo da bocce. Nott si guardò intorno preoccupato. Se qualche conoscente lo avesse trovato lì, e magari l'avesse anche raccontato ai suoi genitori, avrebbe potuto darsi per morto.
Una ragazza a lui familiare lo urtò mentre camminava a testa bassa, ben concentrata nei suoi pensieri.
"Nott?" domandò questa, sbalordita dall'incontro.
"Weasley? Che ci fai qui?"
Ginny lo guardò, che cosa ci faceva mai un purosangue come Theodore Nott proprio lì? 
"Che ci fa uno come te... Qui?" chiese guardandolo spaventata, come se avesse visto un fantasma.
"Beh, veramente te l'ho chiesto prima io, Weasley... Io comunque sono qui con i miei amici." disse indicando il gruppetto che gli stava dietro.
"Io invece mi sono persa... Dove siamo?"
"A un paio di chilometri da King's Cross... Quella sai dov'è almeno?" ridacchiò il ragazzo, prendendola in giro.
Ginny lo fissò negli occhi, sbuffando.
"Sì, ovvio che so dov'è! Cioè... Però non da qui." rispose la ragazza imbarazzata, abbassando la testa e infilandosi una mano tra i capelli.
"Ah, beh... Siamo a posto. Smaterializzarti a casa tua no?"
"Non ho 17 anni, e non sono capace!" ribattè Ginny.
Theodore sospirò.
"Ragazzi?" si rivolse ai suoi amici che lo guardarono smettendo di spettegolare sull'ultima arrivata.  "La mia amica si è persa, la riporto a casa, al massimo ci troviamo domani, ok?"
"Sì." risposero come in coro loro.
Il ragazzo trascinò Ginny dietro l'angolo, e la abbracciò.
Ginny, stupita, boccheggiò qualche secondo per quel gesto. Si scansò, guardandolo male.
"Nott.... Cosa fai?"
"Beh, vuoi tornare a casa sì o no?" chiese seccato lui.
"Certamente! Ma perchè mi devi abbracciare?" domandò stupita e contrariata. Lei non voleva essere abbracciata da una serpe, erano così bastardi e presuntuosi.
"Ma sei stupida? I tuoi fratelli non ti hanno insegnato come funziona la smaterializzazione in due? Dobbiamo essere appicicati, o rischiamo di spaccarci!"
Ginny sbuffò nuovamente.
"Usiamo le passaporte di solito, e comuque mi basterebbe che mi portassi solo a King's Cross... Senza smaterilizzarci."
"E perderci un pomeriggio intero? Tesoro, non ho mica solo da badare a te! Andiamo, dove abiti?"
Ginny lo guardò allibita, ma una volta ripresa si infuriò.
"Non chiamarmi tesoro, Nott!" fece una pausa, riprendendo fiato e tranquillizzandosi un pochino. "Lascia perdere... Dimmi dove devo andare per King's Cross, che ci vado da sola!" disse quanto mai scocciata.
"Vuoi andare a King's Cross a piedi? Ma mi hai sentito prima? Sono quasi cinque chilometri! E' una bella scarpinata!"
Quel ragazzo si stava facendo insopportabile, però aveva ragione: cinque chilometri erano tanti.
"E va bene, ma non voglio che mi abbracci."
"E mi spieghi come facciamo allora?"
Lei sbuffò. "D'accordo..."
Theodore prese Ginny tra le sue braccia muscolose. Lei rabbrividì.
"Allora? Dove si va?"
"Fuori Londra." informò.
"Molto dettagliata." ribattè sarcastico.
In un soffio Ginny e Theodore si ritrovarono sul marciapiede di fronte alla casa della rossa: la Tana Weasley.
"Abiti qui no?"
"Ehm... Già, grazie." disse la ragazza rossa in viso perchè ancora abbracciata al ragazzo.
Si staccò in fretta, gli posò un bacio sulla guancia e corse in fretta verso casa, ma sull'entrata trovò il suo ragazzo.
"Harry..." salutò sorridendo.
"Perchè non inviti ad entrare il tuo amichetto, già che ci sei?" si imbestialì il moro.
Nott, intanto, dall'altro capo della strada si era ritrovato ad arrossire paurosamente. Ginevra Weasley l'aveva appena ringraziato baciandolo sulla guancia... Perchè gli aveva fatto quell'effetto? Quasi nemmeno si conoscevano!
"Harry, per piacere, calmati... C'è un spiegazione!"
La ragazza raccontò brevemente i fatti avvenuti nell'ultima ora, e Harry volse di nuovo il suo sguardo al marciapiede dall'altro lato e sbuffò.
Nott era ancora lì impalato, con lo sguardo sognante, quasi si fosse appena svegliato.
"Ti conviene andarlo a scuotere, o rischia di rimanere lì in eterno." affermò.
Ginny si girò, attraversò la strada passandosi una mano tra i capelli e si piazzò davanti al ragazzo ancora sbalordito.
"Nott? Cosa stai facendo?" chiese dolcemente.
"Io.... Niente, perchè?" domandò, guardando Ginny allibito. "Tu piuttosto... Perchè..." si accarezzò la guancia lentamente, senza essere in grado di concludere la frase.
"Perchè ti ho dato un bacio? Per ringraziarti..." disse confusa. "Vabbè, io rientro... Ci vediamo a scuola."
Ginny fece un cenno di saluto e entrò in casa salendo fino in camera, dove c'erano Harry, suo fratello Ron e Hermione.
"Ragazzi..."
"Ginny!" esclamò Hermione.
Harry abbassò il capo, senza degnarla di uno sguardo. Ginny si sentiva in colpa, ma in fondo non aveva fatto nulla di male!
"Hey..." Ron la guardò sorridente.
"Harry?" la rossa tentò di attirare l'attenzione, mentre si sedeva sul letto accanto alla riccia.
Il ragazzo alzò la testa annoiato.
"Che vuoi?"
Hermione guardò i due, e fece segno a Ron di uscire. Lui sembrò non capire, così venne trascinato a forza fuori dalla stanza.
"Che hai?" chiese nervosa Ginny, una volta rimasti soli lei e il suo ragazzo.
"Ti piace, non è vero?" domandò triste.
"Mi ha solo aiutato Harry, andiamo! Perchè reagisci cosi?"
"Non mi va che tu te ne vada in giro abbracciata ad altri ragazzi! Ancora meno se si tratta di serpi!"
"Ma cosa dici? Cavolo, ci siamo solo smaterializzati qui! Non è successo nulla! Smettila di fare il bimbo geloso, Harry!" ribattè la ragazza arrabbiandosi.
"Non sono geloso, vedo solo i fatti come stanno!"
Ginny lo guardò torva.
"Harry non è vero! Tu ci vedi male, io per Nott non provo assolutamente nulla!" disse la ragazza avvicinandosi a lui per baciarlo.
"Ginny, non fare la gatta morta con me, sai bene che non funziona." esclamò spingendola leggermente al fine di allontanarla, e se ne andò sbattendo la porta.
Ginny rimase sola. Era furiosa. Proprio non lo capiva, quel ragazzo. Perchè doveva fare così? Nemmeno l'avesse tradito! Uscì dalla stanza e si diresse verso la cucina, dove Ron mangiava e Harry parlava con Hermione. La riccia volse lo sguardo dall'uno all'altro, senza capire che cosa fosse successo. Chiese implicitamente una risposta all'amica, che però non lasciò trapelare nulla.
Il moro invece non la filò nemmeno di striscio. Era come se per lui, lei non esistesse.
"Harry, ti prego..." sussurrò.
Il ragazzo la guardò accigliato, ma senza degnarla di una risposta. Subito riprese a conversare con Hermione.
Ginny si alzò arrabbiata e uscì dalla stanza sbattendo la porta e dirigendosi in camera sua.
   
 
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