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Autore: Mellorine    10/12/2010    3 recensioni
Gokudera sogna sua madre che gli chiede cosa conosca dell'amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“cosa sai dell'amore,Hayato?”
“nulla mamma. Non ho mai ricevuto amore,non ho bisogno di amore.”

“ne,Gokudera,sei sveglio?”
un sogno? No,l'idiota col quale aveva passato la notte precedente era di fronte a lui a sorridergli da imbecille come al solito,non poteva essere un sogno. Sì,era decisamente sveglio.
“tutto bene?” Yamamoto gettò uno sguardo preoccupato su di lui “ti lamentavi nel sonno...parlavi italiano?” “che vuoi che ne sappia di come stavo parlando,idiota!dormivo..” finalmente Gokudera riuscì a rispondere. “mh,giusto” annuì l'altro “ho capito solo qualcosa tipo....mama? Significa madre?”
“mh...non lo so cos'ho sognato.” tagliò corto borbottando semplicemente lui. Sua madre,erano anni che non la sognava. A dire il vero a volte non ricordava neanche bene il suo volto. Sapeva solo che doveva somigliare molto al suo,di sicuro,perché lui non aveva niente in comune con il padre,nemmeno l'aspetto. “vogliamo andare a fare colazione,Gokudera?” chiese entusiasta il ragazzo sorridente. Gokudera lo guardò male “non dire stupidaggini,idiota. Non passerò altro tempo con te.” si alzò dal letto senza rivolgergli un ulteriore sguardo e affermò semplicemente “ho da fare.” prima di uscire velocemente dalla camera dell'altro con i propri vestiti in mano.

La notte dopo,Hayato era solo. “cosa so dell'amore…” stavolta non sognava,pensava. “tze,perché dovrei perdere tempo con cose del genere? Tutto ciò che mi serve sapere è come diventare più forte!” parlava da solo,un'abitudine che aveva preso ormai da tempo,da quando se ne era andato di casa,senza nemmeno accorgersene. Non aveva bisogno di cose come la compagnia di altre persone lui,bastava benissimo dover sopportare già se stesso. Amore...chi mai avrebbe dovuto amarlo? Suo padre avrebbe dovuto amarlo,ma aveva ucciso la sua stessa madre,sua sorella si supponeva lo amasse,ma non faceva altro che irritarlo,sua madre.....
l'unico interesse per altre persone è nato da quando ha conosciuto il decimo,ma quello era soltanto senso del dovere successivamente trasformato in amicizia. Amicizia,probabilmente conosceva l'amicizia,c'erano molte persone della famiglia,persone legate al decimo,che voleva proteggere. 
Ma la famiglia andava protetta,non amata,non in quel senso almeno.... amore...come avrebbe potuto conoscere una cosa del genere? Non gli era mai stata insegnata,sua madre gli era stata portata via troppo presto,il decimo andava rispettato,e poi quel ragazzo...quello stupido...
quell'idiota di Yamamoto diceva di amarlo. Una volta lo aveva baciato di sua volontà,ma il suo non era altro che un semplice interesse... la sera prima erano finiti a letto insieme,e l'idiota aveva detto di amarlo. Erano stati insieme in un modo per il quale solitamente si suppone che due persone si amino,ma... lui non conosceva l'amore,lui non aveva bisogno di amore...

“ne Gokudera,posso entrare?” l'idiota sorridente lo guardava da fuori la porta del suo appartamento,completamente inzuppato e tremante per il freddo. “è tardi,dovresti tornare a casa a quest'ora,che ci fai qui?” gracchiò Gokudera,il mal di gola che non gli permetteva di parlare con la sua usuale voce “oggi non sei venuto a scuola,così sono venuto a controllare che stessi bene.” Yamamoto scrollò le spalle e tornò a sorridere,come se avesse detto la cosa più ovvia di questo mondo. “...ho l'influenza...” gli lanciò un'occhiata prima di aggiungere “entra,prima di prendere un malanno anche tu..” “ahah,già,sta facendo proprio un bel acquazzone!” notò semplicemente l'altro entrando in casa contento. “ho pensato che ieri avessi preso freddo tornando a casa senza ombrello,così ti ho comprato qualcosa!” gli porse una busta della farmacia contenente dei medicinali che lui non si era preoccupato di prendere. “scommetto che non ti sei preoccupato di curarti,eh?” “...mpf...” l'argenteo scostò immediatamente lo sguardo,non volendo ammettere che l'altro avesse ragione e che lo conoscesse così bene. “stenditi sul divano,su! Ti preparo qualcosa di caldo così poi prendi la medicina e vedrai che domani starai meglio!” “tzè,che idee ti vengono in mente,idiota!? Chi ti ha chiesto di prenderti cura di me?” irritato,Gokudera era irritato. Era irritato perché era contento che qualcuno si preoccupasse in quel modo di lui,ma non era abituato ad essere trattato con tanta premura,per cui non sapeva come comportarsi. E questo lo rendeva molto,molto irritato. “...nessuno,lo faccio perché lo voglio io!” rispose semplicemente l'altro sorridendo con naturalezza. “.....tsk,almeno va' ad asciugarti prima,altrimenti poi ti ammali tu!” gli ordinò nervoso.


“cosa sai dell'amore,Hayato?”
“l'amore è...confortante,mamma.”
“Conosci finalmente l'amore grazie a qualcuno,allora!”
“sì....”

“Gokudera?ne,Gokudera?” ancora una volta,la voce dell'idiota che lo svegliava. “ti senti bene?parlavi di nuovo nel sonno.” “mmh...” si lamentò semplicemente lui,lasciandosi riscaldare dall'abbraccio di Yamamoto. “ho parlato di nuovo italiano?” “no” esclamò con entusiasmo l'altro “hai pronunciato il mio nome!”
  
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