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Autore: AyakoChan    10/12/2010    3 recensioni
In un epoca di creature fantastiche,miti e leggende,la nostra Kagome nei panni di un'abilissima guerriera,cambierà anche il destino del resto del gruppo;amici...e nemici.E magari troverà anche il vero amore...Ma i nemici sono davvero nemici?E questa volta che genere di viaggio sono costretti a intraprendere i nostri eroi?Quali sorprese e quali segreti li attenderanno?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destini intrecciati

Capitolo 15: Inuyasha

 

 

Era da due giorni che viaggiavamo sul dorso del drago, con meta il villaggio di Musashi.

 

Certo che la vita è proprio strana…

Poche settimane fa eravamo partiti dalla nostra terra natale, diretti verso l’Italia e adesso abbiamo fretta di tornare indietro.

 

Kagome poche ore fa si era finalmente svegliata e aveva incominciato a creare seri problemi persino al drago, che aveva avuto difficoltà a mantenersi in volo. Così, anche con il permesso di Sango, le avevamo dato una potente dose di glibine, una sostanza simile al tranquillante, e la ragazza era ripiombata nel sonno più assoluto.

 

Quando scese nuovamente la sera, la giovane sterminatrice si prese la briga di uscire dalle nostre sacche le ultime scorte di cibo rimasto. Fece per darmene una ma rifiutai gentilmente l’offerta, giustificando la mia scelta con il fatto che loro erano esseri umani, e che avevano più bisogno di energie di me.

 

Poi, distrutti - anche senza aver fatto nulla di altamente stancante – si erano addormentati immediatamente.

Tsè… come sono deboli questi umani!

Basta così poco per metterli K.O.…

 

Depositai un ultima carezza affettuosa sulla testa del drago e mi alzai dalla mia solita postazione.

 

Incominciava a fare decisamente freddo.

Presi una coperta e la posizionai silenziosamente sopra i corpi dei miei amici addormentati.

Poi ne presi un’altra e la avvolsi attorno al corpo di Kagome.

 

Così, disteso tranquillamente verso la coda della creatura, decisi di osservare il bellissimo cielo stellato della notte.

 

Ancora un giorno di viaggio e saremmo arrivati a destinazione.

Ero sorpreso di quanto poco tempo avessimo impiegato per fare dietrofront.

Avevamo impiegato una settimana anche solo per arrivare ‘nelle vicinanze’ dell’Italia e invece il drago per ritornare indietro aveva impiegato solo due giorni!

Davvero notevole.

 

Non ringrazierò mai abbastanza quel vecchio per averci aiutato.

 

Sono sicuro che le cose finiranno per il meglio questa volta.

Siamo nelle mani della vecchia Kaede e noi ci fidiamo molto di lei.

Soprattutto, la vita di Kagome è nelle sue mani.

 

Se non dovesse tornare normale cosa succederebbe?

Io, senza ombra di dubbio, rimarrò lo stesso al suo fianco… ma lei per esempio non potrebbe più vivere al villaggio.

Sarebbe troppo pericoloso per tutti i suoi abitanti.

E gli altri?

Come si sarebbero comportati?

 

 

I miei pensieri vennero interrotti da lievi mugolii, simili al verso di un gatto che si lamenta.

Mi guardai intorno e solo dopo mi accorsi che provenivano da Kagome.

 

Mi alzai e mi avvicinai alla ragazza, che emetteva ancora quei piccoli lamenti.

La guardai con tenerezza.

Aveva i neri capelli profumati scompigliati, gli occhi chiusi e le labbra schiuse in una piccola smorfia.

Il suo corpo tremava.

Solo dopo realizzai che doveva sentiva freddo, nonostante fosse avvolta ben bene sotto la soffice coperta.

 

Le accarezzai il viso e le sfiorai le mani, confermando una volta per tutte i miei sospetti.

Aveva la pelle e le mani gelide.

 

La presi delicatamente in braccio, dirigendomi verso il luogo dove mi ero disteso poco prima.

Mi slacciai semplicemente la parte superiore del mio Kariginu e avvicinai la testa di Kagome al mio petto caldo.

 Poi la strinsi dolcemente in un abbraccio protettivo.

La ragazza smise di tremare e, come se fosse cosciente delle sue azioni, si accoccolò meglio contro il mio petto come a cercare la posizione più comoda possibile.

 

Sorrisi senza accorgermene e la strinsi un po’ di più.

Com’era bello sentire Kagome così vicina…

 

I miei pensieri andarono subito alla dolcissima notte del nostro bacio.

Già, il nostro bacio, un qualcosa di così meraviglioso che mi aveva spedito immediatamente in Paradiso.

 

Non scorderò mai il sapore delle sue labbra rosee.

Così delicate, morbide, carnose…

 

Il mio sguardo andò a finire, senza che lo volessi, proprio alle sue labbra e desiderai ancora poterle sentire contro le mie.

Ma dovevo trattenermi.

Non potevo farlo, almeno non proprio ora.

 

Chinai leggermente la testa e le depositai invece un piccolo bacio in fronte.

Lei sorrise inconsciamente nel sonno.

Infine chiusi gli occhi anch’io, rilassato nel sentire il dolce battito del suo cuore.

 

 

 

La mattina dopo Sango, Shippo e Miroku mi avevano trovato abbracciato alla ragazza.

“Inuyasha non me lo sarei proprio aspettato da te” disse Shippo, annuendo fra sé e sé.

“Inuyasha, dammi subito Kagome” mi riprese la sterminatrice, con voce severa.

“E perché dovrei?” ringhiai, stringendo ancora più di prima il corpo della ragazza.

“Suvvia Sango, lascialo stare… piuttosto che ne diresti di darmi un bacio?” propose il monaco, in mio soccorso.

Sango avvampò all’istante per poi dare un sonoro schiaffo a Miroku, la cui guancia venne marchiata a fuoco dal segno delle cinque dita della giovane.

Cominciamo bene di prima mattina…

 

Seppur contrariato, mi riallacciai la veste, mi alzai e feci per dare Kagome alla sua nervosa giovane amica ma la ragazza, anche se ancora addormentata, aveva afferrato la mia veste e non lanciava nessun segno di ripensamento.

Lanciai alla mia Kagome un sorriso radioso, felice più che mai del fatto che non voleva allontanarsi da me.

 

(Inu… sta dormendo… DORMENDO CAPITO? E’ pura coincidenza che non voglia lasciare la presa su di te ndMe; allora sono strafelice per la “pura coincidenza” ù.ù ndInu; Grrrrrrrrrr >.> ndMe)

 

Guardai Sango divertito, mentre la ragazza guardava male l’amica addormentata .

“Mi dispiace per te Sango, ma Kagome non sembra tanto essere d’accordo con te” conclusi, prendendola in giro.

“Va bene va bene, per questa volta ti lascio fare… ma fa qualcosa di troppo e te la vedi con me!”

 

Affidai le redini del drago a Miroku e ritornai a sedermi, stringendo teneramente Kagome.

Le ripoggiai la testa sul mio petto e lei nuovamente sorrise nel sonno.

Quanto vorrei rimanere così per sempre…

 

“Inuyasha siamo arrivati!” urlò contento Miroku.

…MALEDIZIONE!

PROPRIO ORA DOVEVAMO ARRIVARE?!

 

Mi alzai, prendendo Kagome in spalla, e mi avviai verso il monaco.

“Ti odio…” sussurrai, ruggente d’ira per essere stato interrotto in un momento così meraviglioso.

“C-che ho fatto?” chiese balbettando.

“Su, sbrighiamoci!” ci richiamò all’attenzione Sango.

 

Corsi più veloce che potei verso la casa della vecchia sacerdotessa, lasciando indietro il resto del gruppo. Quando arrivai davanti alla casa buttai giù la porta, aspettandomi di trovare la sacerdotessa intenta a preparare qualche solito infuso curativo.

E invece…

La casa era totalmente vuota!

 

Dannazione, dove si è cacciata quella stupida sacerdotessa del cavolo?

 

Tornai indietro, proprio all’ingresso del villaggio, proprio dove erano appena arrivati Miroku, Sango e Shippo.

Un giovane ragazzo ci avvertì che la sacerdotessa era andata presso l’albero sacro del villaggio.

Shippo ci guidò verso il presunto luogo e arrivati lì la trovammo.

 

“Kaede!” la chiamò la giovane sterminatrice.

“Ragazzi cosa ci fate qui?!” chiese sorpresa l’anziana donna.

“Somma Kaede deve aiutare la DivinaKagome!”

“Oh santo cielo! Portatela subito a casa, sto arrivando!”

 

Insieme alla sacerdotessa tornammo in casa.

La vecchia, dopo aver notato che la porta era stata butta giù, lanciò uno sguardo all’hanyou in stile: “ma non era più semplice aprirla?”

 

Dopo aver steso Kagome su un futon, Kaede la esaminò attentamente.

Gli spiegammo successivamente cosa era accaduto e lei ci pregò di uscire dalla stanza, tutti tranne Sango, che doveva aiutarla.

 

 

Dopo aver aspettato per 2 ore sopra un albero, decisi di entrare in casa per chiedere notizie.

Appena mi vide, però, Sango mi buttò letteralmente fuori a calci.

Perché tutta quella segretezza?

Cosa stavano facendo a Kagome?

 

Il cucciolo di volpe, che era uscito dalla stanza dopo aver consegnato un ingrediente alla vecchia, si sedette contro il tronco di un albero, sbuffando.

Mi avvicinai a lui:

“Shippo, cosa stanno facendo a Kagome?” chiesi, impaziente.

“Procede tutto per il meglio, devono soltanto svegliarla ora”

 

Quelle poche parole bastarono a togliermi un grandissimo peso dalla schiena.

L’ansia era completamente sparita, lasciando posto a una strana sensazione, mista a serenità, felicità e pace.

Anche il monaco, che era appena tornato dopo aver legato il drago in un posto sicuro e che aveva ascoltato la breve conversazione, si tranquillizzò.

 

Poco dopo Sango uscì, avvertendoci che Kagome si era svegliata e che era tornata quella di una volta.

Corsi immediatamente in casa, per poi entrare nella stanza.

Lei era lì, gli occhi cioccolato che mi scrutavano sereni, il suo meraviglioso e dolcissimo sorriso era tornato e aveva di nuovo fatto battere il mio cuore.

“Inuyasha…” sussurrò piano il mio nome.

 

Qualcosa dentro di me scattò.

Mi fiondai su di lei, abbracciandola più forte che potei.

“Oh Kagome… sei davvero tu?” chiesi, stringendola sempre più a me.

“Inuyasha” ripeté di nuovo “ho avuto tanta paura” confessò tra i singhiozzi.

“Anche io Kagome, ma ora è tutto finito”

 

‘E’ tutto finito’ continuavo a ripetermi.

 

Mi staccai da lei e le accarezzai una guancia, asciugando delicatamente le lacrime che le fuoriuscivano dai bellissimi occhi.

 

Sentii subito dopo gli occhi umidi.

 

Ma che succede, adesso piove anche dentro casa?

“Inuyasha… ma tu stai piangendo?!” mormorò sorpresa.

Io stavo piangendo?

“No, non sto piangendo”

“Si che stai piangendo” ripeté sorridente, per poi abbracciarmi nuovamente.

Ricambiai solamente il gesto, adesso non avevo la forza per ribattere.

 

Poi si staccò e mi baciò.

Risposi subito al bacio, mentre sensazioni stravolgenti iniziavano a vorticarmi da capo a piedi.

Quanto mi era mancata!

Quanto mi erano mancate queste strabilianti sensazioni!

Tentai di approfondirlo ma fummo interrotti da Miroku, Sango e la sacerdotessa.

“Inuyasha, non le dai nemmeno il tempo di svegliarsi che già fai l’audace!” commentò sarcasticamente il pervertito monaco.

“Io ti ammazzo lurido bonzo!” urlai, prima di iniziare a rincorrere il maniaco per eccellenza.

Tutti scoppiarono in una fragorosa risata, compreso Kagome, e questo bastò a farmi perdere nuovamente un battito.

  
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