Che sensazione strana… è pesante dentro di me. Aleggia nel mio animo.
Mi pungono gli occhi, perché?
Sento una scia calda percorrermi una guancia.
No, non può essere… non io, NO!
E invece si, sto piangendo.
Cerco di far tornare indietro le lacrime, ma senza risultato.
Fa male, tanto… perché? Dove ho sbagliato? Pensavo che le cose andassero bene, io ero felice… e lui sorrideva, sembrava contento con me.
Ma allora perché?
Sto piangendo… silenziosamente, senza nemmeno un sussulto, ma piango.
Per lui.
Come mi sono ridotto, un Malfoy, che piange per un tradimento.
Io che ho tradito così tante volte da non tenerne nemmeno più il conto.
Ma mai, MAI, avrei tradito lui… Lui…
Mi dirigo verso il letto della mia stanza, per fortuna singola, non avrei sopportato che qualcuno mi vedesse piangere.
 Sento la testa pesante. Mi stendo sul letto e l’appoggio al cuscino.
Questo letto… magari mi sarei potuto sedere in poltrona.
Quante volte abbiamo consumato la nostra passione qui.
Ricordo ancora la prima volta, dolcissima, è stata un’esperienza meravigliosa.
Adesso ci manca solo il senso di nostalgia e siamo a posto!
Le lacrime si susseguono veloci, ma ancora nessun suono esce dalle mie labbra.
Nonostante il camino acceso ho freddo… fa freddo.
Brividi mi percorrono la pelle e allora mi alzo e decido di farmi una doccia veloce per poi andare a letto, anche se dubito riuscirò a dormire.
Mi svesto lentamente, mentre mi ritorna in mente la scena che ha causato il mio pianto.
Perché Harry?
Perché ti sei spogliato per lui?
Perché hai lasciato che ti toccasse?
Ma soprattutto, perché gli hai detto quelle parole?
Dio, è incredibile cosa due parole possano racchiudere.
Mi somigliava quel ragazzo… almeno i capelli erano gli stessi…
Forse… forse mi hai usato Harry?
Era lui che volevi?
Io ero soltanto un passatempo?
Mentre la mia mente continua a formulare ipotesi entro nella doccia e prendo il bagnoschiuma.
Il bagnoschiuma… il mondo è contro di me!
Possibile che ogni dannata cosa mi ricordi te?!
Apro l’acqua che esce calda dalla doccia e inizio ad insaponarmi.
Questo aroma,sa di te Harry.
Quante volte ci siamo lavati insieme.
Dopo essermi sciacquato esco dalla doccia, con un rapido incantesimo mi asciugo. Di solito non lo faccio, ma ora non ho voglia di fare niente.
Esco dal bagno e il freddo di prima mi colpisce ancora.
Sento freddo… fa ancora freddo.
Non solo sulla mia pelle ma nel mio cuore.
Mi hai illuso Harry?
O mi sono illuso da solo?
Bhè… se mi hai illuso, almeno potevi far durare l’illusione un po’ più a lungo.
Quelle parole che mi hai detto, sembravano così vere.
 Ed anche io provavo… provo le stesse cose.
Sento dentro di me l’impulso di urlare.
Non ragiono, prendo la bacchetta e in un istante faccio in modo che nessuno possa sentirmi.
La rabbia cresce dentro di me, a cosa mi sono ridotto? A cosa mi HAI ridotto?!
Ed il grido che esce dalla mia gola è animale.
Grido con tutto il fiato che ho, finché non mi si secca la gola.
Grido e mentre lo faccio piango.
Poi la mia gola smette di vibrare, brucia.
Improvvisamente le mie gambe cedono, mi ritrovo a terra con la testa china.
Merlino basta! Basta!
Mi rialzo, come ho sempre fatto del resto.
Una voce dentro di me mi dice che sto esagerando.
Forse è vero.
Magari dovrei parlargli.
Ma adesso voglio dormire.
Magari ti sognerò Harry.
Guardo l’ora, in questo momento dovresti essere al lago ad aspettarmi.
Ci dovevamo incontrare.
Ma tu non sai che io so.
Non voglio affrontarti ora Harry.
Devo prima fare ordine nella mia mente.
Mi avvicino al letto e m’ infilo sotto le coperte.
Questa volta non ci sarà il tuo corpo a scaldarmi.
TI ODIO! Ti odio! …
Certo, come no.
 Non potrò mai odiarti, nello stesso momento in cui ti ho sorpreso sotto il corpo di un altro ragazzo, non ho potuto provare odio, anche se lo desideravo.
 In quel momento il mio mondo si è oscurato, c’eri soltanto tu steso sul letto, ingabbiato dalle braccia di… di… non so nemmeno chi era.
Non l’ho guardato…
Harry, in quel momento c’eri solo tu.
Chiudo gli occhi, forse così le lacrime non riusciranno ad uscire.
…
Inutile, non riesco a fermarle. Mi sento annientato. Non ho più forze.
Un senso di vuoto mi colpisce ed è come se il mondo non esistesse più.
Sento il cuscino bagnato dalle mie stesse lacrime e non posso non ribadire quanto l’idea di piangere mi faccia ribrezzo.
Lancio un’ultima occhiata all’orologio per poi addormentarmi con l’immagine del tuo volto nella mente.
 





*si affaccia dall'angolino* S-salve...Hemm come spiegarvi questa "cosa". Diciamo che è un mio sclero... vi chiedo solo di dirmi se è una cosa che si può leggere, se vi va.