Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Danya    11/12/2010    4 recensioni
*Capitolo 15 aggiustato! Chiedo scusa per il disagio! Starò più attenta!*
Terra.
Un giovane dalla lunga coda castana beveva una tazza di caffé davanti ad uno schermo di un computer, analizzando dati.
Quasi si affogò, decifrando il messaggio.
Keiichiro Akasaka si pulì la bocca e strabuzzò gli occhi.
“Che cosa vorranno, adesso?"***
Bene bene...una nuova ff! Dico subito che ci saranno tutti i personaggi e che tutto ha inizio qualche mese dopo la battaglia finale (al solito)... spero di avervi incuriositi e vi dico soltato questo: niente è come sembra xD
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prendendomi una pausa dal ripasso della storia romana, ho pensato bene di aggiornare un po’ ^^  il capitolo è un po’ particolare, un po’ confuso e intricato ma nei  prossimi capitoli si arriverà alla chiara verità e al culmine della storia… vi informo che non manca poi molto, forse una decina di capitoli o giù di lì… e penso anche di postare prima di natale, dopo giorno 17 (il giorno del mio esame di storia ç_ç ho già la cacarella!)…

Detto questo ringrazio tantissimo Marty_Angel, Mew Cherry, Lady_Kadar, siretta, StellinaGirl3942… grazie tante ^^ mi fa piacere leggere i vostri commenti, sapere che vi interessa questa storia, quello che scrivo e i vostri incitamenti ad andare avanti xD non sapete che bene che mi fanno.. come una boccata d’aria fresca e pulita, dolce e profumata ^^ vi sembrerò banale ma ogni volta che scrivo penso “Spero che questo piaccia a lei.. e questo a lei… mi spiace che l’altra si rattristerà per questa cosa” quindi un po’ ve lo dedico xD beh, io torno ai miei libracci xD vi lascio alla lettura di queste pagine ^^ arrivederci!

 

Capitolo 21

“Verità e confusione”

Quando Kisshu riaprì gli occhi, vide che attorno a lui, i suoi compagni si muovevano, segno che erano ancora vivi. Si mise a sedere e osservò il luogo.

Era un tempio vecchio, distrutto e, notò con stupore di avere un cielo stellato sopra la sua testa –Ma dove siamo finiti?-

-Siete sulla Terra- si voltò verso la voce e strabuzzò gli occhi, poiché davanti aveva una delle più belle ragazze, aliene, che avesse mai visto.

E, quella stupenda ragazza, assomigliava a Zakuro.

Tutti guardarono la figura, con stupore e quella sorrise –Salve- salutò semplicemente, con una dolce voce argentina.

-Chi…. Chi sei?- balbettò Ichigo e solo allora notò di essere tornata normale, come tutte le sue compagne.

-Io sono lei- disse quell’aliena bellissima indicando Zakuro.

Pian piano, vennero circondati da altre tre figure, ognuna delle quali assomigliava incredibilmente ad tutte le ragazze, tranne ad Ichigo, che guardava quelle aliene stupefatta. Erano tutte vestite con tuniche lunghe e semi trasparenti ma sui loro bellissimi corpi non risultavano volgari, ma graziose e dolce.

-Salve!- disse l’aliena dai lunghi capelli d’oro e si avvicinò a Purin, accucciandosi davanti a lei –Che carina la mia reincarnazione!- trillò, con una voce bellissima.

-La tua che?!- Purin avvicinò una mano al volto dell’aliena, che le disse, gentilmente –Non sono finta, sono una te del passato-

-Aliene? Saremmo delle aliene?- Minto era esterrefatta  e la sua voce risuonò stridula.

-Voi non siete aliene- la sosia di Retasu si avvicinò alla sua simile e le tese una mano, per aiutarla ad alzarsi –Voi siete le dee creatrice di quelli che voi chiamate umani e alieni, della Terra stessa. Voi creaste la Mew Aqua per un bene comune, per fare del bene. E lei ha permesso di reincarnarci in voi, splendide paladine della giustizia-

-La Mew Aqua? L’hanno creata loro?- Ichigo si portò le mani al petto –Non è possibile, noi siamo…-

-Amiche mie… abbiamo la nostra bambina fra di noi- scherzò la gemella di Minto –Sei la nostra creazione, la Mew Aqua fatta carne-

Kisshu guardò attorno a sé, e disse –Ok, è un incubo-

Pai richiamò il suo ventaglio e lo puntò contro le quattro aliene –E’ una trappola di Druza, ne sono sicuro! Fuu Rain Sen!- potentissimi tuoni partirono dal suo ventaglio vermiglio e si alzò una nube di polvere ch per un attimo  non fece vedere niente, ma bastarono pochi secondi e le alieni si mostrarono ancora intatte e senza un graffio –Complimenti, carino- disse l’aliena dai capelli biondi, ridendo.

-Cos..?- Retasu, Minto, Purin e Zakuro iniziarono ad urlare e caddero a terra.

-Amiche!- Ichigo si portò vicino a loro e assieme a Kisshu sorresse Minto, la più vicina.

-Mi sento come se avessi preso una potente scossa…- tremò.

-Per far del male a noi, dovreste colpire le vostre amiche- disse quella dai capelli verdi –Loro sono nostre reincarnazioni, le nostre discendenti-

-E lei…- indicarono Ichigo con le loro dita affusolate e bianche –Lei è la custode della Mew Aqua-

-COOOOOOOSAAA?-

-La Mew Aqua è dentro di me?- Ichigo si toccò la pancia, stupidamente pensando che fosse lì dentro e questo provocò le risa delle aliene dee.

-Creammo la Mew Aqua, ma Deep Blu la desiderava per aumentare il suo potere- iniziò l’aliena blu –Ma noi tentammo di fermarlo, insieme all’antico popolo della Terra-

-I nostri antenati cercarono di combattere contro Deep Blu?- domandò Bor, incredulo

-Esattamente.  E la battaglia fu così violenta che rischiammo di distruggere il pianeta e dopo aver relegato Deep Blu in una dimensione senza corpo, eravamo allo stremo delle forze- la Dea dai lunghi capelli viola aveva incrinato la voce.

La bionda, invece, scosse la testa –Noi non avevamo più energia per fari vivere la Terra, ed essa pian piano cominciò a morire ed i vostri avi se ne andarono. Solo con i millenni potemmo far sbocciare nuovamente i fiori e tutte le meraviglie-

-Deep Blue…- la Dea dai capelli verdi sospirò –Deep Blue vi ha ingannati, dal primo all’ultimo, solo per la Mew Aqua. E quella che volevate attivare non è nulla. Ma una falsa Aqua Mew-

-Come è possibile? Quel cristallo ha ricostruito Tokyo e…- Purin guardò Taruto –E ha ridato vita a loro-

-Non è stata la Mew Aqua scaturita dal corpo di Deep Blu, ma quella di Mew Ichigo, ma vera Mew Aqua-

Ichigo si portò le mani alla testa, confusa  -Non ci capisco più niente- mormorò.

Ryou le si fece vicino e le prese una mano –Come possiamo sapere che voi diciate il vero?-

Ogni Dea si avvicinò alla propria sosia e disse –Venite con noi, piccole Mew Mew e vedrete se diremo il vero oppure il falso. E con voi potete portare una sola persona-

-Una sola persona?- domandò Minto, guardando a sottecchi Kisshu

-Non sarete voi a scegliere- detto fatto, un forte vortice le avvolse –Verrà trascinata una persona legata per i più disparati motivi-.

Iniziò ad alzarsi un forte vento, che circondò le otto.

-RAGAZZE!- Ichigo venne respinta dal vortice  e Ryou l’afferrò al volo, facendole da scudo con il proprio corpo durante la caduta.

E dopo, nello spiazzo non rimasero che loro due insieme a Karl.

L’alieno si avvicinò ai due –Non capisco cosa sia successo-

-Bella domanda-

**

Minto aprì gli occhi e tossicchiò –Ma che diamine…-.

Sembrava di stare… sulle nuvole! Mosse un passo su quell’ammasso bianco ed il piede sprofondò leggermente, ma capì che non sarebbe caduta di sotto. La toccò con le mani. Era morbida, fresca, una bella sensazione!

La raccolse con le mani a coppa  soffiò e l’effetto fu simile a quello che si ha con il sapone –Molto carino- la voce di Kisshu la raggiunse alle spalle. L’alieno era in piedi e si guardava attorno –Che posticino, non trovi, Minto?-

Lei si alzò –Cosa dovremmo fare?-

-Trovare il modo di scendere. I miei poteri sono bloccati- sbuffò, frustrato. Poi si voltò a guardarla negli occhi –Ti senti particolarmente legata a me, eh?- ghignò –E’ perché ti ho baciata, vero?-

-Kisshu, non è il momento!- disse rossa –Mi sembra che ci sia da salvarci le penne e trovare gli altri-

Il bellissimo alieno le si avvicinò e le prese la mano –Allora andiamo-

-Non così in fretta- la Dea Minto apparve e la guardò con bellissimi occhi azzurri irreali –Salve, mew mew-

-Ancora tu?!-

-Devi trovare un equilibrio tra le tue forme- disse.

Kisshu annuì –Effettivamente non ha né molto seno né molto sedere-

-Che…?!- Minto si staccò da lui –Ma cosa dici?-

-Non è il momento di scherzare. Devo mostrarvi il passato- detto questo, le si avvicinò –Datemi le vostre mani-

**

Zakuro si alzò in piedi. Aveva sbattuto in malo modo il polso ed adesso le faceva male. Bor, accanto a lei, glielo mosse avanti e indietro –Non sembra rotto, ma è meglio tenerlo fermo-

Prese un nastro del vestito e gli tirò delicatamente, in modo da improvvisare una fasciatura. Zakuro vide che il nastrino teneva legata la fascia del suo vestito e domandò –E se mi fosse caduto tutto il vestito a causa della tua  poca delicatezza?-

-Mi sarei rifatto gli occhi- la fece alzare e si guardarono attorno.

Era una foresta immersa nella neve. Bor non sentiva tanto il freddo e Zakuro provò una strana sensazione di familiarità, di casa. Respirò l’aria fredda che l’invase. “Che bella sensazione”.

-Mew Zakuro, dammi le tue mani, e anche tu, Bor- la Dea dai lunghi e setosi capelli violacei comparve davanti a loro –Vi mostrerò la verità, ma dovete fidarvi di me-

**
Purin e Taruto si tenevano per mano –Stammi vicino- disse il ragazzino, nervoso.

Erano in una foresta fitta, un po’ soffocante con grandi alberi ma intorno a loro regnava silenzio. Un silenzio irreale.

-Prima non eravamo in un posto pieno di macerie?- domandò la piccola, stringendosi a Taruto sempre di più.

-Ho un po’ di paura. Dove sono finiti gli altri?-

-Sono al sicuro, con le mie sorelle- la Dea Purin comparve da un cespuglio e sorridendo li guardò –Datemi le vostre mani, piccoli miei-

Taruto si mise davanti a Purin e disse –No! Prima dimmi chi sei! Non credo che tu sia una Dea!-

Quella sorrise –Io mi chiamo Purin, proprio come lei-

-Non è vero!-

-Ti dico di sì. Avevo un nome, ma da quando è nata lei, io sono diventata “Purin” e lo trovo un nome molto carino- tese la mano bianca –Prendetela. Fidatevi-

-Taruto, mi voglio fidare!- Purin l’afferrò e Taruto fece la stessa cosa.

“Mi fido di lei” pensò la biondina, guardando il bel sorriso dell’aliena.

**

Pai e Retasu riuscivano a respirare sotto l’acqua, immersi in quel mare profondo che non aveva una superficie.

Era bello stare immersi lì, o almeno credeva la verde, mentre Pai imprecava cercando di teletrasportasi via, inutilmente.

Apparve in una miriade di bollicine,la Dea Retasu –Salve-

Pai si bloccò di colpo e cercò di trattenere Retasu ma questa si avvicinò alla Dea e chiese, con uno sguardo supplichevole –Dove sono i nostri compagni?-

-Sono in altre dimensioni dell’inconscio-

-Inconscio?- Pai si tenne sul “chi va là”

-Si, questi sono paesaggi che proietta la vostra parte non-umana-

-Intendi quella del nostro DNA?-

Quella sorrise –Una specie-

-Chi siete?- domandò Retasu, titubante.

-Io sono Re e poi ci sono le mie sorelle, Mi, Pu, Zak-

-Ma sono le nostre iniziali- commentò Retasu, dubbiosa

-No- Pai sgranò gli occhi –Antiche divinità avevano questi nomi. Le quattro Dee che venivano venerate dai nostri avi- iniziò a sudare freddo. Quella storia non aveva senso! Come potevano essere quelle semplici terrestri, semplice in senso lato, delle reincarnazioni?! E poi, erano solo leggende. Non esisteva nessun Dio o Dea…

-Hai fatto i compiti, vero?- rise la Dea Re e tese le mani –Avanti, venite a me e accogliete il passato nella sua più completa verità-

*

Ichigo chiamò le sue amiche, inutilmente. Sii svuotò i polmoni ma nulla, la sua voce rimbombava.

-Maledizione!- Ryou le si avvicinò e la trattenne dalle spalle –Sta calma, non sono sole!-

-E cosa ti fa pensare che siano insieme? Potrebbero essere sole e senza i loro poteri!- urlò la rossa.

Karl si avvicinò ai due, silenzioso –Non temete, sono sicuro che stanno bene-.

Ichigo l’osservò. Fra tutte le nuove conoscenze, era sicuramente quello più… insipido, ecco, era la parola giusta. Non si era mai sbilanciato più di tanto, sempre dietro a Bor o in silenzio in un angolo. La sua presenza non le dava sicurezza e non credeva potesse essere forte come i tre fratelli Ikisatashi.

I suoi pensieri vennero interrotti da un rumore di passi alle sue spalle.

Si voltarono tutti e tre e videro un alta figura davanti a loro, avvolta da una luce azzurra e con lineamenti indistinguibili.

-Chi… chi sei?!-

Karl si mise davanti alla ragazza e richiamò la sua arma, un bastone con due lunghe lame alle estremità –State indietro, voi due- disse.

La figura azzurra fece uno strano verso e Ichigo lo percepì come “risata”.

-Salve, Ichigo- disse la strana figura luccicante

-Come sai il suo nome!?- Ryou si mise davanti a lei e dietro Karl, in modo da fare ulteriormente da scudo

-Ma come, vi siete già dimenticati di me?-.

Ichigo rifletté in pochi secondi. Quella voce era strada, metallica e per nulla familiare. Le ricordava il rumore che facevano due pesanti oggetti di metallo nello scontrarsi. Era fastidioso ed irritante e contemporaneamente le dava un senso di angoscia non indifferente –Deep … Blu?- mormorò, mentre Karl e Ryou la guardavano stupiti.

-Esatto, ko-neko- rise ancora –Mi avete rispedito in questo inferno, nel passato e mi avete imprigionato nuovamente, ma io non posso morire, mai, ma fino a che loro due vivranno io rimarrò rilegato in questo corpo senza forma-

-Loro… due?- Ryou sentì il cuore martellare nelle tempie. Aveva un orribile presentimento.

-Masaya Aoyama e Ao no Kishi- mormorò nuovamente Ichigo. Come faceva a saperlo? Erano i nomi stessi che erano usciti dalle sue labbra, come se a parlare non fosse stara lei.

Poi le tornarono in mente le parole di Shoji. Il suo racconto.

 Non avevano preso Keiichiro, no.

Ma Masaya.

Volevano eliminarlo.

Per far tornare Deep Blu.

Fissò quello che doveva essere il volto del mostro e improvvisamente venne investita da un’immagine chiara e ben definita.

Un ragazzo, che un tempo doveva essere bellissimo,era incatenato ad un muro, mezzo nudo e pieno di ferite su tutto il corpo. L’occhio destro era talmente gonfio da far ribrezzo e i capelli intrisi di sangue. Non riusciva a muoversi. Un alieno gli si avvicinò e gli prese un braccio e con un affilato coltello, tagliò la carne. L’alieno raccolse il suo sangue rosso e sorrise in modo malizioso –Un altro po’ di sangue, schifoso verme e poi le tue sofferenze avranno finalmente fine-.

Il ragazzo alzò stancamente la testa ed Ichigo incrociò uno sguardo confuso e triste.

-Cosa volete fargli?!- Ichigo scansò le figure dei suoi protettori. Aveva avuto una visione?

Deep Blu, o quello che ne rimaneva, rise –Lo uccideranno! E io riprenderò parte del mio corpo!-

-Nooo!- Ichigo si scagliò contro di lui, sentendo una forte energia scaturire dal suo corpo.

-Ichigo!-

-Ferma!-

Troppo tardi. Aveva oramai colpito la figura azzurra davanti ai suoi occhi con uno strano fascio di luce rosa scaturito dal suo corpo.

   
 
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