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Autore: _diana87    11/12/2010    7 recensioni
"Avete presente la scena finale di un film romantico, dove la protagonista realizza di aver commesso un errore con la persona a cui teneva più di ogni cosa al mondo, e allora lascia tutto e corre verso di lui per dirgli che aveva sbagliato e che lo ama? Beh, quel giorno mi era successa una cosa del genere."
Song-fic sul Jisbon!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dovrei studiare

Dovrei studiare. Ne sono consapevole. E so anche che dovrei continuare a scrivere una ff, ma stamattina continuavo a canticchiare in testa questa canzone dei Paramore, e immaginavo discorsi e monologhi da inserire. Così ho scritto la mia prima Jisbon versione song-fic. Non è niente di che alla fine, ma la canzone è troppo bella :) buona lettura!

 

The Only Exception

 

 

Avete presente la scena finale di un film romantico, dove la protagonista realizza di aver commesso un errore con la persona a cui teneva più di ogni cosa al mondo, e allora lascia tutto e corre verso di lui per dirgli che aveva sbagliato e che lo ama? Beh, quel giorno mi era successa una cosa del genere.

Ma prima un passo indietro.

Io, Teresa Lisbon, quel giorno avevo sgridato il mio consulente, Patrick Jane, più del solito. Però avevo ragione a prendermela così tanto, dannazione! Quell'idiota doveva sempre agire per conto suo, mettendo a rischio stavolta, non uno, ma bensì due dei miei uomini migliori, Rigsby e Cho. Così il mio litigio con Patrick l'aveva sentito tutto il distretto.

Lui era esasperato, gli urlavo contro chiamandolo "cretino, idiota" e aggiungendo "ci farai uccidere tutti se continui così" e "puoi anche andartene, nessuno sentirebbe la tua mancanza!", alla quale frase, tutti mi guardarono.

Grace, mia collega, amica e confidente, era impallidita. Anche io stentavo a riconoscermi in quel momento. Patrick sbarrò gli occhi, fece un passo indietro, e con fare deciso afferrò la giacca, aprì la porta e abbandonò il CBI.

Tutti tornarono al loro lavoro, io mi rivolsi di spalle alla mia scrivania. Dentro di me c'era un misto di sensazioni: rabbia, commiserazione, biasimo. Grace mi si avvicinò, e timidamente mi disse che avevo esagerato con lui, che stavolta Patrick non sarebbe tornato tanto facilmente.

Io cercavo di spiegarle che in un modo o nell'altro l'avrei convinto a tornare. In caso contrario, mi sarei preparata a dare le mie dimissioni all'Hightower. Poi, Grace mi chiese qualcosa che mi fece pensare a lungo. Mi chiese se mi comportavo sempre così con gli uomini, irritandomi con loro, fingendo di odiarli. Era una maschera quella che portavo? "Tieni davvero a Patrick?" continuò Grace. Se tengo a lui? Me lo sono sempre chiesto.

In quel momento qualcosa scattò in me.

 

When I was younger

i saw my daddy cry

and curse at the wind

he broke his own heart

and i watched

ad he tried to reassemble it

 

Non ho molti ricordi di mio padre. Forse perchè ho cercato di rimuovere cose spiacevoli legate a lui. 

Ero molto piccola quando urlava contro mia madre ed io ero lì a difenderla, rischiando di prendermi qualche pugno. Lui usciva la sera e poi tornava a casa ubriaco, e ovviamente se la prendeva con noi.

 

And my momma swore that

she would never let herself forget

 

Mia madre è sempre stata un punto di riferimento per me. Quando morì io avevo solo 12 anni, e mi ritrovai a badare ai miei fratelli. Ero una seconda madre per loro, poiché ormai nostro padre non c'era quasi mai a casa.

Mia madre morì in un incidente stradale. Quel bastardo che l'aveva uccisa l'aveva passata liscia.

Mentre cercavo di tenere a mente i ricordi di mia madre, per paura che il suo volto svanisse, il viso di mio padre andò sempre più a sfumare, finché alla fine finì per non ricordarlo più.

 

and that was the day that i promised

i'd never sing of love

if it does not exist

 

E' stato più o meno in quel periodo dell'adolescenza che mio padre, sempre più ubriaco, in bilico tra riconoscere la realtà e la fantasia, pose fine alla sua vita.

Ho giurato a me stessa di non ricadere nello stesso errore di mia madre. Di non innamorarmi di uomini violenti, anzi, di non innamorarmi mai più in vita mia. A che serve amare, se poi si finisce per soffrire come cani?

 

Maybe i know somewhere

deep in my soul

that love never lasts

and we've got to find other ways

to make it alone

keep a straight face

 

Sono diventata poliziotta perché volevo difendermi da queste persone violente. Volevo, in qualche modo, tenere ancora vivo il ricordo di mia madre, facendo la dura, la cattiva poliziotta, negando a me stessa che sarei mai stata felice un giorno.

Perché quando una tragedia famigliare ti segna fin da piccola, sei costretta a portare questa maschera. Io sono sicura che l'amore esiste da qualche parte, ma è una remota speranza.

Seppur esiste l'amore non dura per sempre.

Ricordo il caro Sam Bosco. Lui era sposato, ma lavoravamo insieme e stando a stretto contatto, tutti i giorni, alla fine ci siamo innamorati. Ma abbiamo deciso di troncare per diverse ragioni.

Dannato Patrick Jane. Ci ha di nuovo messo lo zampino! Come faceva a sapere che io e lui avevamo avuto una storia? E sopratutto perché ora mi sto ricordando di Patrick?

 

And i've always lived like this

keeping a comfortable, distance

and up until now

i had sworn to myself that i'm

content with loliness

because none of it was ever worth the risk

 

Quando 3 anni fa, Patrick Jane entrò come consulente al CBI, pensai subito che fosse un po' folle. E' un mentalista, legge i pensieri della gente, forse è anche un po' sensitivo, non mi fido di lui. Invece è finito per diventare qualcuno davvero importante.

Più tentavo di chiudermi in me stessa ed irrigidirmi e più lui era lì a rilassarmi, a dire che ci sarebbe sempre stato. "Ho fatto una promessa a Bosco", mi disse una volta "che ti avrei salvata sempre, Lisbon".

Lo ammisi proprio in quel momento. Proprio quando pensai di perderlo che io tenevo a Jane.

Tenevo a lui ed era la prima volta che mi capitava una cosa del genere. Chiusa nel mio guscio, ho sempre pensato che non c'era nessun altro per cui valeva la pena di lottare. Se mia madre fosse rimasta in vita, probabilmente sarebbe stata lei la mia ragione di vita. Ma Jane c'è sempre stato quando io avevo bisogno. Mi ha sempre salvata.

 

Well, you are the only exception

you are the only eception

you are the only eception

you are the only eception

 

Aprì gli occhi in quel momento, lasciando alle spalle i ricordi. Guardai Grace che mi faceva una faccia come per dire, "hai capito adesso, corri da lui e salvalo, che tocca a te adesso". Lasciai la scrivania come stava, buttai per terra dei documenti, mi voltai e iniziai a correre per i corridoi. Non si poteva correre, avrebbe detto la Hightower, ma al diavolo. Si trattava di Jane. Il resto poteva aspettare. Lui rappresentava quell'eccezione per cui valeva la pena lottare. Mi scontrai con Cho, gli chiesi se aveva visto Jane e dove era diretto, e lui rispose che era all'aeroporto.

Presi un taxi, non mi andava di guidare. Non volevo neanche perdere tempo a trovare parcheggio. C'era però traffico per l'autostrada. Cavolo. Così l'avrei perso. Chiesi all'autista se poteva andare più veloce, ma niente. Era tutto bloccato. Sapevo però che mancava poco all'aeroporto e che se Jane avrebbe preso un qualche volo, avrebbe prima dovuto fare il biglietto, il check-in e ci sarebbe stata la fila. Perciò diedi i soldi al taxista, uscii dalla vettura e mi misi a correre. Corsi con tutto il fiato che avevo in gola.

 

i've got a tight grip on reality

but i can't

let go of what's in front of me here

i know you're leaving

in the morning when you wake up

leave me with some kind of proof it's not a dream

 

Finalmente arrivai in aeroporto. Non potevo crederci. Che corsa, ragazzi! Intravidi una testa bionda da qualche parte più in là, circondato da una folla. Come al solito, quell'idiota doveva fare lo sbuffone! Corri Teresa, corri e raggiungilo, mi ripetevo. Ripresi così a correre, andando anche contro la gente, che si arrabbiava perchè gli ero andata addosso. Al diavolo!

Oh no. Jane era arrivato al bancone del check-in, e io ancora non lo avevo raggiunto. Dannazione!

Corri Teresa, salta! E saltai qualche valigia, fino ad inciampare e cadere su una di esse. Caddi a terra, ma una mano mi aiutò a rialzarmi, e prima che potessi vedere chi era, la persona si fece spazio tra la folla, portandomi in un angolo dove parlammo.

"Lisbon! Sei anche te in partenza?"

Idiota. Sorrisi, ma subito feci il muso.

"Idiota! Dove pensi di andare eh? Non ti basta il casino che hai fatto al CBI! Noi abbiamo bisogno di te, io ho bisogno di te!"

Ops, Teresa, cosa sei andata a dirgli? Maledì la mia bocca, e tentai di coprirla con la mano, per nascondere l'imbarazzo. Patrick era sorpresa, ma non troppo. Quel mentalista sapeva proprio come farmi arrabbiare, sapendo che avrei detto una cosa del genere. Rise soddisfatto, come se si aspettasse una simile frase da parte mia, e mi si avvicinò. Io scostai la testa dall'altra parte, ma lui mi prese il mento e mi rigirò davanti a lui, così che potevo guardarlo dritto negli occhi e mi sussurrò.

"Io non vado da nessuna parte, Teresa Lisbon."

Feci un mezzo sorriso per non dargli soddisfazione, ma stava per scendere una lacrima. E dovevo trattenermi!

"Bene, allora possiamo ritornare al CBI."

"Sono davvero così importante per te?"

"Non per me, cretino! Per la squadra!"

Bugiarda Teresa, sei una gran bugiarda. Dannazione. Lui mi guardava fisso negli occhi e deve aver visto la bugia perchè ridacchiava tra sé soddisfatto.

Allora, diglielo Teresa, diglielo! Digli quanto è importante per te, digli che lo ami e tornate al CBI. Invece no. Non riuscivo a dire nulla perché lui doveva punzecchiarmi ancora di più.

"Tornerò ma ad una condizione: un viaggietto per Natale, solo io e te, che dici? Scegli te la destinazione, anche se sarà facile per me capire dove vorresti andare con me..."

Di nuovo quel sorriso sghembo e malizioso. Accidenti Teresa, sei una poliziotta, mostra un po' di carattere!

 

And i'm on my way to believing

Oh, and i'm on my way to believing.

 

"Meglio tornare in centrale, e poi ne riparliamo, okay?!"

Non disse nulla, solo mi offrì il suo braccio dove io misi il mio e ci incamminammo verso il CBI.

Non ne ero molto sicura, ma quando risolvemmo quel caso di Natale e mi disse che dovevo ancora trovare la magia nella mia vita, non pensavo che Patrick si sarebbe riferito proprio a questo evento. Lui è un mentalista, non un sentivo, d'accordo?! Quel giorno non fui capace di dirgli ciò che provavo, ma di una cosa ero certa: con lui vicino, la mia unica eccezione, stavo iniziando a credere che la magia dell'amore presto sarebbe arrivata anche per me. Teresa, la ragazza scorbutica, presto sarebbe stata felice.

 

 

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Ho visto anche la 3x10 di The Mentalist e non vedo l'ora che arrivi gennaio per vedere il seguito XD è una song-fic, come vedete, scritta senza pretese. Ultimamente ho letto parecchie Jisbon e quindi ho voluto dare anche io il mio "contributo" a questa coppia XD grazie a tutti quelli che leggeranno e commenteranno :)

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