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Autore: MiaStonk    11/12/2010    9 recensioni
Il seguito di 'Buon Sangue Non Mente'. Vecchi personaggi,le solite incomprensioni,gli stessi sentimenti. Nuove vicende,nuovi personaggi,nuovi amori.
Un assaggino del primo capitolo: 'La giovane Baston sospirò,scuotendo il capo prima di continuare. “Insomma,Rose credeva di odiare il ragazzo di cui in realtà era innamorata.. Roxanne non si era resa conto dei sentimenti di Lysander.. tu..” Indicò James,arricciando il nasino “Ci hai messo sette anni per accorgerti di me..e Al ignora completamente che Katie Jordan ha una cotta per lui da..” si finse pensierosa “bhè,praticamente da sempre!”
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Buon Sangue Non Mente'
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James si trascinava lungo il corridoio che l’avrebbe portato in biblioteca,che lui immaginava essere deserta. Era un sabato mattina e tutti a quell’ora erano intenti a dormire o ad impegnare il tempo in modi decisamente più piacevoli. Tutti,eccetto coloro che si ritrovavano una ragazza testarda e decisa a far si che i suoi risultati ai M.A.G.O fossero eccellenti. Sbuffava rumorosamente,cercando di inventare qualche plausibile scusa da rifilarle una volta dinanzi a lei. Non che gli dispiacesse trascorrere ogni minuto in sua presenza,ma avrebbe preferito farlo in modo diverso. Varcata la soglia dell’ampia sala polverosa,cercò con lo sguardo la figura di Lisa. La vide seduta ad un tavolo poco distante,accanto ad un’ampia vetrata ma non era sola. Fece qualche altro passo e riconobbe il ragazzo in piedi davanti a lei ovvero un certo Steeval,Corvonero. Aggrottò la fronte,e una indecifrabile sensazione all’altezza dello stomaco lo colpì. Lei sorrideva e lui probabilmente stava facendo lo stesso,ma essendo di spalle non potette accertarsene. Per qualche strana ragione si avvicinò al tavolo solo quando l’altro si fu allontanato. Posò la tracolla sulla superficie di legno e si accasciò sulla sedia scompostamente,salutando la ragazza con un grugnito indefinibile. Il sorriso che Lisa gli rivolse scomparve immediatamente dal suo candido volto quando lui le lanciò un’occhiata seccata e una smorfia imbronciata.
 
“ Che voleva quello?”  Indicò col capo il ragazzo che proprio in quell’istante usciva dalla Biblioteca. Lisa seguì il suo sguardo e si affrettò a rispondere con un gesto di noncuranza.
 
“Lee? Oh,nulla.. mi chiedeva qualcosa sull’ultima lezione di trasfigurazione”  Scrollò le spalle,tornando rapidamente ad abbassare lo sguardo sulle pagine del libro che aveva sotto il naso. James non sembrava convinto della sua replica,inoltre provò un certo fastidio nel sentirle pronunciare il suo nome. Sbuffò,apprestandosi a prendere un libro dalla borsa insieme ad alcune pergamene. Lisa alzò appena il capo per osservare le sue reazioni,sospirò scuotendo il capo. Pensò che se fosse seccato per una sciocchezza simile non osava immaginare cosa avrebbe detto a sapere il vero motivo per cui il Corvonero le si era avvicinato.  Senza riflettere aveva scelto di non dirgli dell’invito di Steeval,e ora non si pentì di quella bugia. Restarono l’intera mattina in Biblioteca,cercando di studiare e rivolgendosi a malapena parola.
 
Il malumore di James sembrò svanire con la stessa rapidità con cui era nato. Con la mano di Lisa nella sua percorreva il corridoio,ora pieno di ragazzini, intento ad accaparrarsi l’amato divano rosso in Sala Comune. Stavano ridendo per qualcosa quando Lorcan Scamader piombò dinanzi a loro. Il ragazzo,sebbene identico a Lysander nell’aspetto era decisamente il suo opposto nel carattere,nelle abitudini e perfino nelle espressioni del proprio volto tanto da non sembrarne per niente il suo gemello.
 
“Ragazzi!” Rivolse loro un sorriso raggiante,e scalpitava allegro in atteggiamenti più simili a quelli di Roxanne Weasley.  “Avete per caso visto Lys qui in giro?” Volse il capo a destra e a manca, ancora cercandolo. Lisa e James scossero il capo all’unisono,sorridendo appena. La disarmante vitalità del giovane riusciva a mettere a disagio quasi tutti gli studenti di Hogwarts.   “Capisco..” Sospirò,non abbandonando la sua solita aria sognante.   “Oh!”  Riprese quando sembrò ricordare qualcosa.  “So che Lee ti ha chiesto di uscire Lisa..” Scosse il capo ridendo come un matto   “E’ fuori di testa..si,più di me!”  Scrollò le spalle  “Io non mi sognerei mai di invitare ad Hogsmeade una già impegnata.. per di più se il ragazzo è James Sirius Potter!”  Strizzò l’occhio all’altro continuando  “Anche se forse è da ammirare..si decisamente! Insomma ne ha avuto di fegato!” Oramai blaterava frasi sconnesse senza che gli altri due prestassero attenzione a quanto stesse dicendo.   “Oh,Davies senti un po’….”  Così si allontanò,intento ad atterrire con i suoi monologhi qualcun altro.
James lasciò bruscamente la mano di Lisa,e senza voltarsi a guardarla si incamminò spedito lungo il corridoio,spintonando qualche ragazzino che scappò via spaventato.
 
“James! James aspetta!”  Lisa,in preda al panico gli corse dietro,afferrandolo per un braccio. Solo ora si trovò a pensare a quanto fosse stata stupida a nascondergli la verità,così facendo era come se avesse ammesso una colpa che in realtà non aveva. Il ragazzo si girò di scatto,in maniera così violenta che la giovane dovette indietreggiare e reggersi al muro per evitare di perdere l’equilibrio.
 
“Cosa vuoi?” Non fu sorpresa nell’udire quelle parole così pregne di rabbia,infondo lo conosceva. Sapeva che poteva infervorarsi con poco e che non gli sarebbe passata velocemente.
 
“Voglio spiegarti..Se mi lasci..” Tentò di sistemare le cose,ma quando l’altro avanzò pericolosamente e la guardò dall’alto della sua statura,ella si zittì improvvisamente.
 
“Cosa vuoi dirmi esattamente Lisa?” Poteva sentire il suo respiro affannato sul volto tanto egli era vicino.  “Che ti dispiace io l’abbia saputo a questo modo? Volevi uscire con quell’idiota tra una appunto e l’altro della lezione di trasfigurazione?”
 
“Non puoi dire sul serio..sai bene che non lo farei” Si costrinse a reggere quello sguardo accusatore,forte del fatto che l’unica sua colpa era stata quella di non turbarlo. “Non ho fatto nulla per ..”
 
“Mi hai mentito!” Sbraitò James senza lasciarla parlare e dopo qualche secondo in cui la giovane Baston non seppe cosa altro fare per ficcargli in quella testa dura che tutto era solo uno stupido equivoco,egli si allontanò di qualche passo,restando a fissarla.  “Sai che ti dico.. escici se tanto  lo desideri.. puoi considerarti libera..” Enfatizzò l’ultima parola,ghignando amaramente. Lisa era sul punto di schiantarlo,lo voleva  talmente tanto che per un attimo sfiorò con una mano la bacchetta che aveva in tasca. Davanti a sé si trovava un bambino,non un uomo quale avrebbe dovuto mostrarsi. Fremeva per la rabbia,per la delusione dimenticandosi persino di replicare,del resto si chiedeva cosa avrebbe potuto rispondere ad una simile affermazione. Si guardarono negli occhi per un tempo interminabile,ognuno fermo sulle proprie convinzioni. James ricordava molto suo zio Ronald,come spesso sua madre amava dire. Giungeva a conclusioni affrettate,credendo fermamente all’apparenza e niente e nessuno l’avrebbero indotto a cambiare idea. Ancora immobili nel corridoio,sotto gli sguardi di parecchi curiosi che si attardavano a fissarli, furono raggiunti da Albus e Scorpius.
 
“Ehi..”  Al si rivolse sorridente ai due,ma quando fu abbastanza vicino da notare le loro espressioni,si bloccò guardandoli con aria perplessa.  “Che succede?”  Non ebbe risposta,Lisa gli rivolse un sorriso tirato prima di correre via,il ragazzo tentò di fermarla ma invano. La voce di James lo fece voltare e posare l’attenzione su di lui.
 
“L’amore è uno schifo,Al..” Aveva lo sguardo vacuo e ad Albus sembrò stesse per piangere o rompere un muro.  “Non innamorarti mai..”  Detto questo,si incamminò verso la Sala Comune dei Grifondoro,strascicandosi lungo il corridoio.  Albus guardò suo fratello andare via,con occhi sgranati alternando lo sguardo da Scorpius al punto in cui prima era occupato da James.
 
“Ma cosa succede a tutti?” L’altro Serpeverde lo fissò con aria interrogativa,cosicché Al chiarì le sue parole “Prima tu e Rose,ora Lisa e James..e ieri ho visto che Roxanne e Lysander a stento si sono rivolti la parola!” Il tono era allarmato,e lo sguardo visibilmente sorpreso.
 
“Forse tuo fratello ha ragione..forse l’amore fa schifo..” Scorpius poggiò le spalle al muro,incrociando le braccia e sospirando.
 
“Nemmeno tu credi a questa idiozia..” Si avvicinò all’amico,poggiandosi anch’egli al muro di pietra e guardandolo sottecchi. L’altro si limitò ad una smorfia,sorridendo appena.
 
“Sono certo che a farti parlare così è una certa Corvonero dai profondi occhi scuri..”  Malfoy sghignazzò,forse più per distrarre l’attenzione dalla sua vita privata e farla piombare su quella di Albus che dal canto suo si imbronciò non appena ebbe sentito la perfetta descrizione di Katie. Dal giorno prima aveva cercato di parlarle,ma sembrava essersi volatilizzata, di certo non aveva nessuna intenzione di ascoltarlo. E come poteva darle torto,da quando all’inizio dell’anno il loro rapporto si era intensificato,lui aveva fatto di tutto per minimizzarlo e per complicare la sua vita.  Come un degno discendente della stirpe Potter-Weasley era un imbranato in questo genere di cose,aveva ereditato da suo zio e suo padre l’incapacità di relazionarsi con l’altro sesso. Eppure qualche insulsa storiella l’aveva avuta,ma lei era diversa. Lo erano i suoi occhi,il suo sguardo ancora così puro e tanto intenso da fargli dimenticare di respirare. Lo erano i suoi capelli,lunghi e setosi che emanavano un profumo così buono da inebriare ogni suo senso. Lo era la sua pelle diafana,il suo corpo snello e le sue movenze eleganti. Ma ancora di più lo erano la sua goffaggine e il suo essere golosa in modo preoccupante,i suoi difetti che la rendevano così dolce e unica allo stesso tempo. Sospirò,scuotendo il capo e dandosi dello stupido. Non avrebbe potuto seguire il consiglio di James,si disse che oramai era troppo tardi. Si incamminò lungo il corridoio senza badare alla voce del suo migliore amico che continuava a chiamarlo,fin quando essa si affievolì e il ragazzo si trovò dinanzi la porta della Biblioteca. Non sapeva se lei fosse lì,ma per una volta poteva aver fortuna e così varcò la soglia,avviandosi tra gli scaffali. La vide,era ferma davanti ad uno di essi e scrutava qualche volume,decidendo quale prendere. Per un attimo Albus pensò di non disturbarla,sembrava così concentrata ed era meraviglioso starla a guardare. Ma il suo intento svanì quando Katie si voltò improvvisamente,sussultando.
 
“Mi hai spaventata!” Sibilò,costringendosi a puntare nuovamente lo sguardo sulla fila di libri impolverati.  Non voleva parlargli,non voleva guardarlo,desiderava solo che andasse via e pregò che ciò accadesse perché era altrettanto convinta che non sarebbe riuscita a mandarlo via.
 
“Non volevo..” Il ragazzo fece qualche passo,fermandosi a poca distanza da lei. Continuava a fissarla,poi con un grande respiro si decise a parlare.  “Katie,ascolta..”
 
“Non voglio parlarti Al..” Morse il labbro,socchiudendo gli occhi e voltandosi cercò di oltrepassarlo e scappare via ma egli le bloccò la strada.
 
“Ascoltami allora..” Una richiesta,una supplica.
 
“No!”  Il tono era quello di una bambina intenta a fare i capricci,a lamentarsi per non aver ottenuto ciò che voleva. Lei stessa sapeva che il suo poteva risultare un atteggiamento fin troppo infantile,ma decise di non curarsene.
 
“Dannazione,non immaginavo fossi tanto testarda!” Al sebbene sapesse che non avrebbe dovuto,iniziò a spazientirsi e ad alzare il tono di voce.
 
“Shh.. Madame Prince ci sentirà!” Katie lo zittì,posando l’indice sulla bocca.
 
“Non me ne importa nulla di quella vecchia megera!”
 
“A me si!”
 
“Insomma..stiamo discutendo sulla Bibliotecaria di Hogwarst?” Albus trattenne a stento un sorriso,avrebbe voluto ridere di quella assurda conversazione ma seppe che non era esattamente la mossa più appropriata in quel frangente,di certo non avrebbe giovato alla sua precaria posizione.
 
“E’ un argomento di certo più interessante di qualsiasi cosa tu voglia dirmi!” Katie incrociò le braccia al petto,sbuffando rumorosamente. Il giovane giurò che non l’aveva mai vista così buffa e adorabile al contempo.
 
“Non puoi saperlo.. se mi lasciassi parlare..”
 
“No!” Ancora l’ennesimo rifiuto,e l’ennesimo capriccio.
 
“Katie!”
 
“No!” Cercò di allontanarsi da lui,ma Albus la teneva stretta impedendole di muove un passo. “Vuoi lasciarmi Albus Severus Potter?” Anche il suo tono di voce raggiunse dei livelli inaccettabili per una Biblioteca,ma nemmeno a lei sembrò importare.
 
“Non posso,e non voglio!” Aumentò la stretta,e si stupì di quanta forza potesse avere quello scricciolo.
 
“Posso sapere perché?” Urlò,mordendosi istantaneamente le labbra per zittirsi lei stessa.
 
“Perché sono innamorato di te,maledizione!” Imitò lo stesso tono alto della ragazza che ora aveva smesso di dimenarsi e lo guardava con occhi sgranati,boccheggiando buffamente. Il silenzio calato sui due fu interrotto da piccoli e rumorosi passi che si avvicinavano sempre di più allo scaffale davanti al quale erano fermi.
 
“Potter,Jordan!” Madame Prince si fermò dinanzi a loro,e mani sui fianchi li scrutava furente.  “Questa è una biblioteca!”
Albus lasciò la presa su Katie,guardandosi intorno con aria sorpresa.
“Oh,non l’avevo notato!” Infilò le mani in tasca,accennando ad un ghigno,perfetto per un Serpeverde. Prima che  la vecchia bibliotecaria esplodesse dalla rabbia,Katie si scusò portando il ragazzo oltre la soglia trascinandolo per il colletto della camicia. Una volta fuori,lo strattonò guardandolo con sguardo di rimprovero.
 
“Anche se tu non sei solito metterci piede là dentro,per me è ancora indispensabile servirmene! Non è esattamente nelle mie intenzioni inimicarmi Madame Prince e..”
 
“Dopo quello che ti ho detto la tua unica preoccupazione è che quella vecchiaccia non ti dia più il permesso di entrare in biblioteca?” Albus si affrettò a sistemare la camicia e la cravatta,lasciandola tuttavia allentata. Rialzò lo sguardo sulla ragazza scrutandola,sorpreso di quell’assurda reazione.
 
“Bhè..mi dici una cosa del genere.. io..non so cosa..” Distolse prontamente lo sguardo dai verdi occhi di lui,puntandolo sul pavimento freddo.  Come sua abitudine quando era nervosa,prese a balbettare e torturare le sue dita affusolate. Al abbassò lo sguardo sulle sue mani,guardandole attentamente per qualche istante dopodiché le prese tra le sue,stringendole con dolcezza. I loro sguardi si incrociarono ancora,osservavano ogni piccola espressione,memorizzavano ogni dettaglio del viso dell’altro. Come spinti da una forza sconosciuta,si avvicinarono,si baciarono. Le labbra si sfioravano delicatamente,timorose di quelle nuove sensazioni.  Albus rialzò una mano tra i morbidi capelli di lei,fermandosi sulla sua nuca e attirandola maggiormente verso di lui,entrambi dischiusero la bocca,nutrendosi di un sapore diverso. Qualche ragazzino passò davanti a loro,indicandoli e ridacchiando ma in quel momento nemmeno la preside in persona avrebbe potuto distrarli. Non c’era nessun altro,se non i loro corpi stretti l’uno all’altro,le loro bocche che insaziabili si nutrivano di dolci emozioni.
 
 
Roxanne Weasley era una Grifondoro,dannazione! Figlia di coloro che avevano combattuto contro Voldemort e i suoi seguaci,fiera di appartenere ad una famiglia che si era ribellata ai pregiudizi su chi non aveva sangue puro nelle vene. Allora perché l’idea di parlare a Lysander contribuiva a farle venir voglia di vomitare? Negli ultimi due giorni l’aveva evitato vigliaccamente e solo quando non era riuscita a scansarlo,investendo un gruppetto di primini e attirando così la sua attenzione,aveva dovuto fermarsi a chiacchierare falsamente del più e del meno. Poi era riuscita ad inventarsi un allenamento straordinario,congedandosi frettolosamente sebbene James stesse spaparanzato in sala grande con il resto dei giocatori della squadra di Quidditch di Grifondoro. Lysander non aveva insisto  nel trattenerla e la ragazza gliene fu estremamente grata sebbene si sentisse al contempo una perfetta idiota.  Per tutto il tempo in cui era stata la sua ragazza,non si era soffermata molto su ciò che provasse per lui. Era assurdamente convita che egli da un giorno all’altro l’avesse lasciata,stufo del suo modo di essere. Per cui la sua preoccupazione era sempre stata quella di restare ferma sulle proprie idee e le proprie abitudini strambe,senza considerare l’idea che Lysander non avesse mai avuto intenzione di liberarsi di lei e cosa ancora più strana che addirittura l’amasse. Dopo la sua dichiarazione aveva passato tutta la notte a chiedersi i motivi che spingessero una mente tanto brillante ad amare una come lei. Roxanne sapeva bene di essere ben lontana dalla perfezione e che anzi la sua mente rasentava la pazzia. Era giunta alla conclusione che i geni Lovegood quel giorno avessero preso il sopravvento nel ragazzo e che il suo cervello fosse stato preso d’assalto dai Gorgosprizzi. Voleva accettarsi di questa brillante verità e soprattutto rassicurare il ragazzo che avrebbe potuto dimenticare il suo momento di follia e non riprendere mai più quel discorso. Quindi quel giorno irruppe nell’aula in cui Lysander Scamander,da perfetto caposcuola teneva una riunione con i prefetti delle quattro case di Hogwarst. Quando la porta fu spalancata,tutti gli occhi si posarono sulla ragazza che per niente intimorita o imbarazzata,restò ferma sulla soglia puntando un braccio verso il Corvonero.
 
“Perché?” Chiese come se l’altro potesse leggere nella sua mente ogni suo vaneggiamento,senza preoccuparsi di aggiungere altro. Naturalmente Lysander non era un legilimens per cui l’espressione che comparve sul suo viso fu un misto di perplessità e incredulità. Gli altri sghignazzarono,borbottando qualcosa fin quando il Caposcuola non li congedò,ponendo fine alla riunione. Una volta soli nll’aula,il giovane riposò le poche pergamene in una borsa e poggiato ad un banco incoraggiò la ragazza a chiarire.
“Oh,insomma.. perché?” Roxanne sbuffò,saltellando sul posto come a scacciare un insetto da sotto la divisa.
 
“Perché..cosa?” Lysander inarcò un sopracciglio,incrociando le braccia al petto e osservandola tra un’espressione divertita e seccata allo stesso tempo.
 
“Perché hai detto di amarmi?”
 
“Perché è ciò che sento..” Portò una mano a grattar la nuca e sebbene fosse decisamente a disagio per quella domanda che solo una come Roxanne Weasley avrebbe potuto fargli,non ebbe esitazione nel rispondere. La giovane non replicò subito,ma aggrottando la fronte si avvicinò alzandosi sulle punte ed esaminando il capo del povero ragazzo. Scompigliava i capelli,sbuffando fino a che non estrasse dalla  tasca un paio di occhiali rosa che un tempo appartennero a qualcuno molto vicino a Lys. Gli occhi del Corvonero si sgranarono,tanto che sembrava le pupille volessero uscire dalle orbite. L’allontanò guardandola spaventato.
“Cosa stai facendo?”
 
“Non è chiaro?” Roxanne continuava a sfoggiare gli Spettrocoli rosa,assumendo un’espressione più buffa di quanto avesse mai avuto. Continuava a saltellare per accertarsi di qualcosa intorno alla figura dell’altro.
 
“Temo di no..” Lysander iniziava a perdere la pazienza,e con terrore si preoccupava di non distogliere lo sguardo da lei come a controllarne i movimenti. Non avrebbe escluso che da un momento all’altro lei avesse fatto qualche altra cosa decisamente fuori dal comune.
 
“Cercavo Gorgosprizzi nella tua testa!” Replicò lei con tono ovvio  “Probabilmente qualcuno t’è rimasto dall’altro giorno..” Arricciava le labbra,non smettendo di esaminare il capo del giovane il quale la guardò esterrefatto. Sbatteva le palpebre,deglutendo rumorosamente. Era chiaramente indeciso sul da farsi:avrebbe dovuto ridere o schiantarla seduta stante? Optò per un’altra alternativa,restare impalato di fronte a lei a guardarla impazzire lentamente. SI disse che dopotutto sarebbe stato un bello spettacolo. Purtroppo la voce di Rox lo distrasse dai suoi intenti.
“E’ strano.. non ce ne sono!” Si privò degli occhiali,scuotendoli e soffiandoci sopra come se potessero aggiustarsi con simili accorgimenti,nel caso in cui fossero effettivamente rotti. “Allora non mi spiego come..uff!” Sbuffava,continuando ad agitare per aria le lenti fin quando Lysander non li afferrò ficcandoseli in tasca.
 
“Credevi che avessi detto di amarti solo perché avevo la testa piena di strane creature che confondevano il mio cervello?” Il tono del ragazzo fu inaspettatamente dolce,abbassò le mani di Rox che ancora erano rimaste a mezz’aria,stringendole con le sue. La Grifondoro si limitò ad annuire con sguardo ovvio,cosa che fece scuotere la testa del Corvonero che continuava a fissarla sorridendo.
“Ho detto di amarti perché è ciò che il mio cuore urla da quasi tutta una vita.. “ Inspirò,non accennando a smettere di parlare.  “Ti amo dal primo istante in cui i miei occhi hanno incrociato i tuoi,ti amo dalla prima volta in cui mi hai colpito con la pluffa di tuo padre,nel giardino dei tuoi nonni.. ti amo dalla prima volta in cui i miei capelli hanno cambiato colore,o la mia pelle si è ricoperta di strane escrescenze..”  Sorrideva,accennando di tanto in tanto ad una smorfia   “Ti ho amato quando ti prendevi gioco di me,quando mi torturavi con le strambe invenzioni di Geroge,quando ridevi di me e anche quando avrei voluto lanciarti uno schiantesimo perché i tuoi fresbee zannuti avevano lacerato la mia divisa davanti a tutta la scuola..” Alzò una mano a sfiorare il suo viso,carezzandolo con estrema lentezza.  “Adoro la tua risata,le fossette che compaiono sulle tue guance e la luce che riempie i tuoi occhi.. quella luce,quel sorriso che dedichi solo a me Roxanne..”  La guardò ancora a lungo prima di inarcare un sopracciglio e arricciare le labbra.  “Ah,e non voglio che mi ringrazi stavolta!”
 
Roxanne rise,quella risata che riusciva a scaldare il cuore di Lysander e a convincerlo che avrebbe voluto sentirne il suono per il resto della sua vita. La strinse tra le sue braccia,aveva paura che potesse ancora sfuggirle. Lei posò un dito sulle sue labbra,sorridendo allegra e ricordando a se stessa che la prossima volta avrebbe dovuto mettere un freno alla sua fantasia,ma soprattutto che avrebbe dovuto indagare il suo cuore molto prima, così da scoprire che quelle sensazioni erano le stesse che da anni albergavano nella sua anima.
 
“Però ammetti che sarebbe stato eccitante avere Gorgosprizzi nelle orecchie!” Fingendosi imbronciata e rialzando il capo su Lysander aspettava una sua replica. Il giovane sospirò,posandole un braccio intorno alle spalle e incamminandosi lungo il corridoio, assecondandola come una bambina capricciosa e permettendo a malincuore che la ragazza sostenesse che il suo sogno più nascosto era proprio quello di avere quelle strane creaturine che ronzavano nel suo povero cervello.
 
   
 
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