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Autore: _Giuls17_    12/12/2010    2 recensioni
Questa fanfiction è per me il seguito che avrebbe dovuto avere Hunted. Le cose sono un pò diverse XD leggete
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo sei

Capitolo sei.

 

 

Non potevo crederci. Lei mi avrebbe aiutato. Un cosa che non era mai successa.

Un po’ come Afrodite, nessuno avrebbe mai pensato che avesse un lato buono, eppure ora era molto più tollerabile, ed ora Venere, ero sorpresa del loro cambiamento.

Ma da un lato era meglio cosi mi dissi, erano meglio due persone tollerabili a due persone totalmente odiose. Mi fece sentire bene questa scoperta, potevo contare su altre persone, e da un lato era anche meglio, visto i recenti avvenimenti con Erik e la mia migliore amica.

Ma la cosa che mi fece stare ancora meglio era la possibilità si salvare Lui. A questo semplice pensiero il mio cuore iniziò a battere fortissimo, io avevo davvero voglia di salvarlo, di ritrovare lo Stark di un tempo, di ritrovare quel ragazzo che in meno di due giorni mi aveva fatto scaldare il cuore, in una maniera che mai nessuno aveva fatto.

Ma avevo anche paura, una paura troppo grande che si sarebbe potuta placare solo dopo che lo avrei salvato, solo dopo averlo portato via da quel luogo orribile. Era il mio obbiettivo e lo avrei rispettato mi dissi decisa.

-Dove andiamo Venere?.- chiesi ad un certo punto. Eravamo uscite dalla sua camera da un bel pezzo, però non avevo idea di dove mi stava portando.

-Mi hai chiesto un aiuto ed io te lo sto dando, quindi seguimi e niente storie.- disse lei in modo un po’ scortese.

-Va bene.- dissi abbassando lo sguardo.  Quella ragazza nonostante la sua improvvisa gentilezza, non sarebbe mai cambiata, pensai tristemente, era un vero peccato.

Attraversammo tutto il corridoio che dava sulle camere da letto e arrivammo quasi alla cucina, non sapevo dove mi stava portando, quella parte dello scalo non l’avevo mai visitata e non sapevo manco che esistesse, ma un po’ mi ricordò la cascata.

Sarei dovuta tornare là pensai, il prima possibile, era un posto troppo bello per essere dimenticato e con il cuore che aveva ripreso a battere a mille pensai che forse, ci avrei potuto portare anche Stark, il giorno in cui sarei riuscito a salvarlo.

-Andando avanti da qui dovremo trovare una vecchia porta, teoricamente dovrebbe essere l’uscita di emergenza dello scalo.- disse lei senza guardarmi.

-Come fai a saperlo?.- chiesi curiosa.

-Beh, anche io all’inizio cercavo un modo di evadere, ma anche dopo averlo trovato, non lo usai mai.-

-E perché no?.-

-Zoey, avevo paura di morire di nuovo.- mi confessò a voce molto bassa.

Non mi sorprese molto la sua paura, anche io se fossi stata in lei, l’avrei avuta, ma la paura di morire non era contemplata nella mia situazione, perché se avessi cominciato ad avere paura la mia vita si sarebbe bloccata, e no mi avrebbe permesso di andare avanti e compiere il mio destino.

-Lo…lo capisco.- dissi piano.

-Davvero? Ma tu hai paura?.- mi chiese girandosi per guardarmi negli occhi.

-No…o almeno non posso permettermi di averla.- dissi sorridendo un poco.

-Perché non puoi?.-

-Perché ho troppe cose da fare, troppo persone a cui pensare, non posso permettermi quella paura.-

-Per una volta..vorrei essere come te.- disse girandosi di nuovo per condurmi alla libertà.

-Non ti conviene.- dissi seriamente.

-Perché?.-

-Perché ti ritroveresti a portare sulle spalle un bagaglio troppo grande per te.-

-Allora preferisco rimanere me stessa.- disse alzando lo sguardo.

-Ti conviene.- le risposi secca.

Non ripose alla mia frase, e fu la cosa migliore, perché in fondo entrambe sapevamo che ormai non c’era più niente da dire al riguardo quell’argomento.

-Senti ma dov’è che siamo esattamente?.- chiesi all’improvviso.

-Beh non saprei descrivertelo in maniera esatta, però…- si interruppe –Cos’è questo rumore?.- mi chiese allarmata.

-Quale rumore?.- chiesi iniziandomi a preoccupare sul serio. Stetti zitta un attimo e mi misi in ascolto.

Non c’era nessun rumore inizialmente, ma poi qualcosa mi fece cambiare idea, un rumore debole ma intenso che mi procurò un brivido lungo la schiena. E crebbe un me una paura sempre più grande. Una paura che non si sarebbe dovuta verificare lì, in quei tunnel.

Era un battito d’ali.

-Non sarà…?.- mi chiese Venere terrorizzata.

-Ho paura di si.- dissi iniziando a tremare.

E un terribile Raven Moncher apparve furioso davanti a noi.

   
 
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