Capitolo sei.
Non potevo crederci. Lei mi
avrebbe aiutato. Un cosa che non era mai successa.
Un po’ come Afrodite,
nessuno avrebbe mai pensato che avesse un lato buono, eppure ora era molto più
tollerabile, ed ora Venere, ero sorpresa del loro cambiamento.
Ma da un lato era meglio
cosi mi dissi, erano meglio due persone tollerabili a due persone totalmente
odiose. Mi fece sentire bene questa scoperta, potevo contare su altre persone,
e da un lato era anche meglio, visto i recenti avvenimenti con Erik e la mia
migliore amica.
Ma la cosa che mi fece
stare ancora meglio era la possibilità si salvare Lui. A questo semplice
pensiero il mio cuore iniziò a battere fortissimo, io avevo davvero voglia di
salvarlo, di ritrovare lo Stark di un tempo, di ritrovare quel ragazzo che in
meno di due giorni mi aveva fatto scaldare il cuore, in una maniera che mai
nessuno aveva fatto.
Ma avevo anche paura, una
paura troppo grande che si sarebbe potuta placare solo dopo che lo avrei salvato,
solo dopo averlo portato via da quel luogo orribile. Era il mio obbiettivo e lo
avrei rispettato mi dissi decisa.
-Dove andiamo Venere?.-
chiesi ad un certo punto. Eravamo uscite dalla sua camera da un bel pezzo, però
non avevo idea di dove mi stava portando.
-Mi hai chiesto un aiuto
ed io te lo sto dando, quindi seguimi e niente storie.- disse lei in modo un po’
scortese.
-Va bene.- dissi
abbassando lo sguardo. Quella ragazza
nonostante la sua improvvisa gentilezza, non sarebbe mai cambiata, pensai
tristemente, era un vero peccato.
Attraversammo tutto il
corridoio che dava sulle camere da letto e arrivammo quasi alla cucina, non
sapevo dove mi stava portando, quella parte dello scalo non l’avevo mai
visitata e non sapevo manco che esistesse, ma un po’ mi ricordò la cascata.
Sarei dovuta tornare là
pensai, il prima possibile, era un posto troppo bello per essere dimenticato e
con il cuore che aveva ripreso a battere a mille pensai che forse, ci avrei
potuto portare anche Stark, il giorno in cui sarei riuscito a salvarlo.
-Andando avanti da qui
dovremo trovare una vecchia porta, teoricamente dovrebbe essere l’uscita di
emergenza dello scalo.- disse lei senza guardarmi.
-Come fai a saperlo?.-
chiesi curiosa.
-Beh, anche io all’inizio
cercavo un modo di evadere, ma anche dopo averlo trovato, non lo usai mai.-
-E perché no?.-
-Zoey, avevo paura di
morire di nuovo.- mi confessò a voce molto bassa.
Non mi sorprese molto la
sua paura, anche io se fossi stata in lei, l’avrei avuta, ma la paura di morire
non era contemplata nella mia situazione, perché se avessi cominciato ad avere
paura la mia vita si sarebbe bloccata, e no mi avrebbe permesso di andare avanti
e compiere il mio destino.
-Lo…lo capisco.- dissi
piano.
-Davvero? Ma tu hai
paura?.- mi chiese girandosi per guardarmi negli occhi.
-No…o almeno non posso
permettermi di averla.- dissi sorridendo un poco.
-Perché non puoi?.-
-Perché ho troppe cose da
fare, troppo persone a cui pensare, non posso permettermi quella paura.-
-Per una volta..vorrei
essere come te.- disse girandosi di nuovo per condurmi alla libertà.
-Non ti conviene.- dissi
seriamente.
-Perché?.-
-Perché ti ritroveresti a
portare sulle spalle un bagaglio troppo grande per te.-
-Allora preferisco
rimanere me stessa.- disse alzando lo sguardo.
-Ti conviene.- le risposi
secca.
Non ripose alla mia
frase, e fu la cosa migliore, perché in fondo entrambe sapevamo che ormai non c’era
più niente da dire al riguardo quell’argomento.
-Senti ma dov’è che siamo
esattamente?.- chiesi all’improvviso.
-Beh non saprei
descrivertelo in maniera esatta, però…- si interruppe –Cos’è questo rumore?.-
mi chiese allarmata.
-Quale rumore?.- chiesi
iniziandomi a preoccupare sul serio. Stetti zitta un attimo e mi misi in ascolto.
Non c’era nessun rumore inizialmente,
ma poi qualcosa mi fece cambiare idea, un rumore debole ma intenso che mi
procurò un brivido lungo la schiena. E crebbe un me una paura sempre più
grande. Una paura che non si sarebbe dovuta verificare lì, in quei tunnel.
Era un battito d’ali.
-Non sarà…?.- mi chiese
Venere terrorizzata.
-Ho paura di si.- dissi
iniziando a tremare.
E un terribile Raven
Moncher apparve furioso davanti a noi.