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Autore: bimbettainna    13/12/2010    1 recensioni
Eravamo li soli l'uno nelle braccia dell'altro.Potevamo capirci con un solo sguardo, ed io volevo tanto che quell'intesa tra noi due non avrebbe avuto mai fine. Io non credo alla magia...ma ora non ne sono molto convinto... perché mi aveva stregato. Non credevo alla fantasia, ma con lei era come vivere in una favola. Anche se non era mia, in quel momento era come se lo fosse. Non avevo capito bene quello che volevo, ma ora ero arrivato ad una conclusione. Quello che volevo era stare con lei. Con lei i sogni diventavano realtà, ormai era nel mio cuore e nella mia anima. Non c'era più niente che non avrei fatto... perché era li con me.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi ed era già mattina. Me lo avevo promesso, da quel giorno sarei stata la vecchia Helene. Andai a farmi una doccia mi vestii e scesi in cucina.

- Mamma,mamma..- ma nessuno mi rispose 

- Mamma-  la chiamai di nuovo entrando in cucina, era li seduta al tavolo e leggeva qualcosa, ma non alzò lo sguardo come se non si fosse accorta che ero li.

- Mamma...- alzò lo sguardo sorridendomi, 

- tesoro, sei già sveglia?-  disse venendo verso di me.

- Si Mamma ho intenzione di andare da Papà, è da tanto tempo che non lo vedo- risposi sistemando le ultime cose nella mia borsa.

- ok tesoro, resti li per pranzo?- 

- si mamma-  dissi distrattamente 

- ok io vado-  dissi schioccando un bacio sulla sua guancia 

- Ciao Sarah! -  e uscì di casa. Sarah e Nicholas erano i mie genitori adottivi. Dei mie veri genitori non so molto, solo che quando era molto piccola , forse che quando ero appena nata mi lasciarono in un convento, dicendo che non mi potevano tenere perchè non potevano permetterselo. Non sapevo i loro nomi,dove abitassero o se erano vivi. La verità la venni a sapere  per caso all'età di soli sei anni. Ricordo ancora tutto alla perfezione come se fosse ieri, entrai in cucina attratta dalle grida dei mie genitori, stavano litigando, mi colpì una frase di mio padre, 

- Stanne fuori anche tu, Helene non è tua figlia -  ero piccola ma avevo sentito bene. I mie genitori si accorsero che ero li presente e mi spiegarono tutto. Come ogni bambina non la presi bene, tenni il muso a lungo, diciamo per due anni, ma crescendo mi accorgevo di quello che avevo. Due  genitori che mi amavano e cosa potevo chiedere di più?.Tornò la serenità, ma non per molto, infatti i mie genitori si separarono non molto dopo.

Arrivai a casa di mio padre, parcheggiai la mia mini cooper e suonai il campanello eccitata di vederlo. La porta si aprì 

- Sorpresa! -dissi sorridente. Mio padre era sorpreso 

- che ci fai qui? - mi chiese 

- Era tanto tempo che non ti vedevo e che non stavamo insieme , e così...-  dissi entrando dentro andandomi a sedere sul divano. 

- ha fatto bene! Anche tu mi sei mancata- disse abbracciandomi. Sorrisi spostando i capelli con gli occhi bassi, 

- Come stai tesoro? -  mi chiese e sapevo a cosa si stava riferendo. Sistemi i capelli dietro le orecchie segno che ero nervosa e sospirai, 

- Non voglio parlarne papà, non prendertela - risposi. 

- No scusa tu tesoro, non volevo essere invadente - si scusò.

- No papà non è per quello, non voglio pensarci, voglio solo divertirmi e cominciare tutto da capo-  disse sorridendogli e a quel sorriso rispose in tono.

- Che ti va di fare? - mi chiese, 

- mmm...vediamo... - e calò il silenzio mentre pensavo, 

- Ho trovato! -esclamai 

- È  tanto tempo che non facciamo shopping insieme papà! ti va?-  dissi con gli occhi da cucciolo. 

- Certo tesoro! - disse ridendo. Ci avviammo al centro commerciale, adoravo fare shopping con mio padre, provai almeno 20 paia di scarpe ,il mio punto debole

- Dai vecchietto sediamoci -  gli dissi scherzando dopo mezza giornata in giro per il centro commerciale. 

- Sono bellissime queste scarpe papà. Grazie-  gli disse abbracciandolo e riempiendolo di baci. sospirai e vidi mio padre che mi fissava 

- Che  c'è? -  gli dissi 

- niente.  Non sei cambiata , sei sempre quella bambina allegra di una volta.-  mi disse. Ero sempre quella bambina allegra, cosa voleva dire che ero riuscita nel mio intento? tornare quella di una volta? 

- Si papà, e non ho intenzione di cambiare per nessuno!-  

- Signor Nicholas -  disse una voce che veniva dietro le mie spalle. Davanti a noi un ragazzo, di nuovo quel ragazzo, 

- Hey Cenerentola! anche tu? -  mi disse sorridendomi 

- E' proprio destino che ci incontriamo ogni giorno! -  risposi. 

- Ah vi conoscete?-  mi domandò mio padre 

- Si abbiamo avuto un strano modo di conoscerci" rispose lui schiacciando l'occhio. Subito dopo arrivò un uomo il padre del ragazzo che avevo visto un sacco di volte, con cui avevo parlato già due volte, ma che non ne conoscevo ancora il nome. All'improvviso mi trovai sola con quel ragazzo, mio padre era andato con suo padre.

- Thomas -  disse il ragazzo portando in avanti la sua mano, alzai gli occhi verso lui e afferrai la sua mano, 

- Helene -  risposi sorridendo. 

- Finalmente so il tuo nome -  disse 

- Ti va di fare un giro?-  propose. Ci pensai un pò e mi dissi, perchè ero ancora li seduta? Avevo deciso di fare una nuova vita,quindi di nuove amicizie, 

- ok, andiamo- . 

- Hai fatto compre? -  mi disse indicando il sacchetto. Sorrisi 

- Si… - e mi interruppe, 

- Scommetto  che sono scarpe-  disse sarcastico 

- Come...?-

- oh, non ci vuole tanto ad immagine cosa poteva esserci li dentro. Non capisco perchè voi femmine siete fissate- 

- Appunto non riuscirai mai a capirlo sei maschio!-  dissi facendogli una linguaccia. 

- Tu non compri niente?-  gli chiesi

- Non amo molto fare shopping e poi non sono bravo a scegliere- 

- Beh,qual'è il problema? Ecco Helene al tuo servizio!Su vieni con me- dissi tirandolo con me. 

- Ecco qui va bene -  lo portai in un negozio e lo caricai di vestiti portandolo nei camerini 

- Ecco entra e prova! -  lui senza dire niente entrò. Mi appoggiai al muro con la testa alta.

- Thomas -  lo chiamai,

- Si dimmi-  rispose

- Io..ti volevo ringraziare ancora per ieri sera. Mi hai fatto capire tante cose e te ne sono grata davvero. Ho capito che non serve niente essere tristi e piangersi addosso, non cambierà lo stesso niente....Sai perchè piangevo ieri? – 

- No… - 

- Ero fidanzata da tre anni, lui per me era tutto lo amavo più della mi stessa vita,tutto ruotava intorno a lui, ma si sa le cose belle non durano per sempre e un giorno lui se ne è andato...senza un motivo - 

Lui uscì dal camerino 

- Mi dispiace Helene, ma nella vita si deve essere forti e superare ogni ostacolo.- 

Sospirai abbassando gli occhi e calò il silenzio. 

- Wow stai bene -  dissi avvicinandomi a lui per sistemargli il colletto della camicia

- Ecco -  sussurrai alzando gli occhi. I suoi erano fissi su di me, non si spostavano eravamo talmente vicino che sentivo il suo respiro arrivare sulle mie labbra. Un rumore ci fece staccare da quella posizione , mi schiarì la voce allontanandomi

- A te piacciono? -  gli domandai con gli occhi bassi, lui continuava sempre a guardarmi, dopo alcuni secondi si girò verso lo specchio e a quel punto alzai gli occhi.

- Si sto bene! Deciso prendo questi-  disse entrando di nuovo nel camerino. Uscimmo dal centro commerciale 

- Mio padre non c'è -  disse cercandolo con lo sguardo, 

- sarà andato con il tuo- 

- tranquillo ti do io un passaggio -  gli proposi

- ok! - 

Durante il viaggio regnò il silenzio, non so perchè ma con lui stavo bene, mi sentivo bene, viva. 

- Wow è pazzesco tu stai vicino a mio padre ma non ti ho mai visto. -  non rispose ma sorrise.

- Io vado. Grazie per il consiglio-  disse adagiando il sacco.

- Figurati! Grazie per la giornata ci vediamo-  ed entrai in casa per salutare mio padre. 

- Tesoro scusa sono dovuto scappare, ma sapevo che eri in buona compagnia - disse subito mio padre non appena entrai. 

- Tranquillo papà. Sono stata bene, torno a casa. Ti voglio bene-  lo salutai lasciandogli un bacio sulla guancia.

Arrivai in casa la sera tardi e salì subito in camera a mettermi sotto le mie coperte calde. Cosa era successo quel giorno insieme a Thomas? cosa era quella situazione di imbarazzo? Ci pensai a lungo, ma non mi interessava con lui stavo bene ed era quello che mi serviva per ritornare alla normalità.

Angolo me!

Ecco un altro capitolo! IN questi primi capitoli non succede molto, ma negli altri capito tutto si movimenterà ! recensite fatemi sapere :)

  
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