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Autore: echelon1985    13/12/2010    7 recensioni
Una specie di carta moschicida per amori sbagliati, ecco cosa era.
Questo era quello che si ripeteva Quinn mentre percorreva la strada che da casa sua lo portava a scuola.
Era come se ogni volta che gli piacesse qualcuno si accedesse un'enorme insegna luminosa che diceva "epic fail"
[...]
"Padget, tu lavorerai con Allman"
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Bullet for My Valentine, The Used
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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When things become real




 
Matt era disteso tra le coperte con telecomando tra le mani, cercando un
qualsiasi programma decente su cui sintonizzarsi.
Avrebbe voluto avere la sua chitarra con sè, lo avrebbe aiutato a pensare, ma
non gli andava di vestirsi e scendere in garage a recuperarla.
Aveva buttato giù qualche stralcio di testo, sulla melodia che lo ossessionava
da giorni, ma senza strumento non poteva ancora decidere se gli piacesse
o meno.
Il campanello della porta l'aveva lasciato per un attimo meravigliato.
Non aspettava nessuna visita, non riusciva ad immaginare chi potesse essere.
Era sceso giù per le scale senza curarsi di essere scalzo, pentendosene quasi
immediatamente quando il pavimento freddo gli aveva fatto salire i brividi
lungo la schiena.
Stava ancora imprecando quando aveva aperto la porta e si era trovato
davanti Bert.
Era rimasto per un attimo fermo a fissarlo, un pò confuso dalla sua presenza, senza
neanche invitarlo ad entrare, sulle prime

"Bert?.. che.. che ci fai qui?"
"Padge mi ha detto che stavi male.. e poi ho provato a chiamarti al telefono
 ma non hai risposto.."
"Ho solo.. un pò di mal di testa.. non ho sentito le tue chiamate.. dormivo"

Matt si era finalmente spostato per farlo entrare, e Bert l'aveva osservato in silenzio
mentre gli indicava di seguirlo al piano di sopra.
Avevano raggiunto la camera del ragazzo e Bert era rimasto in piedi, mentre Matt
prendeva posto su una delle sponde del letto.


"Perché hai detto a Padge di avere l'influenza?"
"Io.. ecco pensavo di averla, stamattina non mi sentivo granchè.. e sai.."


Il tono della sua voce era abbastanza nervoso, e quello che diceva piuttosto confuso.
Ed il fatto che evitasse di incontrare il suo sguardo gli aveva immediatamente fatto
scattare un campanello d'allarme.
Molto strano, considerato che la sera prima erano stati benissimo.
Bert si era seduto accanto a lui, fissandolo finchè finalmente anche Matt fermasse
l'attenzione sul suo viso

"Matt, tu non stai male. Qualcosa non va?"
"No.. è tutto ok"
"Hai cambiato idea.. è così?"
"Su cosa?"
"Su di me.. voglio dire.. su noi"
"Cos.. no Bert, che dici? Non ho affatto cambiato idea"
"Sei strano, e stai mentendo sul motivo per cui sei rimasto a casa"
"Si ma.. non ha niente a che fare con te"
"Allora perché sei così nervoso? E perché mi racconti stronzate?"
"E' successa una cosa.. e non so se devo dirtela.."
"Perché non dovresti se non riguarda me?"
"Perché riguarda Quinn"
 
Bert era rimasto in silenzio per un attimo, per assimilare quell'informazione
appena ricevuta.
Se ci fossero stati problemi Quinn gliel'avrebbe detto.. a meno che non fosse
successo qualcosa di cui neanche lui era informato.
E quella di sicuro non poteva essere qualcosa di buono

"Se riguarda Quinn allora devi proprio dirmela. Che è successo?"
"Non sono venuto a scuola principalmente per non vedere Padge"
"Perchè? Ha fatto qualcosa a Quinn? Perché io.."
"No, non partire in quarta, non ha fatto nulla di male"
"Matt cristo parla e basta"
"Ok.. Ieri sono andato a parlare con Jay, sai.. per via del bacio.. per capire
 cosa ci fosse dietro.. se lui prova qualcosa per Padge"
"Oh.. Ed è così.. giusto? Quinn aveva ragione"
"Lui non l'ha ammesso. Ha detto che non c'è nulla da sapere"
"Ma tu non gli credi"
"No"
"Ma non capisco, perché non vuoi vedere Padge?"
"Ieri Jay mi ha detto che non mi stavo comportando da amico nei suoi confronti.
 E che non era giusto che quello che mi diceva lo riferissi a Padge, ma io ero
 andato lì proprio per aiutare lui.. e adesso non so cosa dirgli. Perchè non voglio
 mentirgli, ma non voglio nemmeno tradire la fiducia di Jay"
"Che situazione di merda"
"Già, lo è"
"Ma perché non volevi dirlo a me?"
"Perché Jay è innamorato del ragazzo del tuo miglior amico, e tu non lo
 conosci bene, e so quanto sei protettivo nei confronti di Quinn. Non sapevo
 come avresti reagito"
"La mia reazione dipende da quanto Quinn rischia di restare ferito in questa
 storia.. e questo puoi dirmelo solo tu"
"Jay ha detto che non farà mai nulla per mettersi tra Quinn e Padge"
"E tu gli credi?"
"Si, era sincero Bert. Io lo conosco"
"Allora mi dispiace soltanto per lui, non ho motivo di reagire"
"Solo.. sarebbe così brutto se io non dicessi niente.. a Padge?"
"Come fai a non dire niente se eri andato lì per conto suo?"
"Sono proprio un idiota, sono io che ho pressato perchè capisse quello che c'era
 dietro. Avrei dovuto farmi i cazzi miei"
"Andiamo Matt, lo sai che prima o poi se lo sarebbe chiesto anche da solo. Tu hai
 solo accellerato i tempi"
"E' strano, quando ne ho parlato con Padge l'ho rassicurato che anche se ci
 fosse stato qualcosa le cose non sarebbero cambiate.. ma.. non ci credo neanche io"
"Se sono amici come dici troveranno il modo di risolvere comunque. Sta solo a
 loro decidere di farlo"
"Lo sai.. sei veramente molto profondo delle volte"


Il tono ironico di Matt che lo prendeva in giro aveva spezzato un pò la tensione, e
Bert aveva ridacchiato, rifilandogli un pugno sul braccio con una finta espressione
offesa, ovviamente senza fargli nemmeno il solletico.

"Bert.. non voglio mettere anche te in una brutta situazione.. ma non dirlo a Quinn"
"Quinn lo sa già, l'ha sempre saputo, non ho bisogno di dirglielo"
"Grazie.. voglio dire.. per tutto"
"Hey non diventare sdolcinato per cortesia"
"Quanto sei scemo.."

Bert aveva ridacchiato, sporgendosi a lasciargli un bacetto sulla bocca, uno di quelli
molto infantili con lo schiocco.
Matt si era disteso al di sopra delle lenzuola, stringendosi un pò contro la parete
perché l'altro potesse fare lo stesso.
Il più grande a volte era sconcertato dalle contraddizioni di Bert, a volte era così
tante cose contemporaneamente che non riusciva a stare al passo.
Era idiota e un minuto dopo era rassicurante, era sicuro e strafottente ed un
minuto dopo era infantile.
Matt non poteva fare a meno di restarne affascinato.

Erano rimasti in silenzio per un bel pò, mentre Matt gli cedeva il dominio
del telecomando lasciando che fosse l'altro a decidere cosa vedere.
Alla fine avevano optato per un programma di musica, ed avevano trascorso
le successive due ore con gli occhi puntati sullo schermo, mentre ad un video
musicale ne seguiva un altro, e un altro ancora.
Matt si limitava solo ad ascoltare gli stupidi commenti dell'altro, ridacchiando
ogni tanto, e godendosi il momento.
Però c'era una domanda, che gli girava in testa da quando Bert era arrivato.
E doveva fargliela, perché per quanto avesse provato a ignorarla non gli era stato
possibile.


"Bert?"
"Mmh"
"Perché pensavi che avessi cambiato idea?"
"Beh ti comportavi in modo strano.. hai raccontato a Padge di stare male e non
 era vero.. e poi non hai risposto alle mie telefonate, ed eri così nervoso"

Matt aveva cambiato posizione, voltandosi per poter osservare Bert, con la faccia poggiata sul palmo della mano per tenersi sù.
L'altro aveva fatto esattamente lo stesso, quasi contemporaneamente, come se si fossero messu d'accordo.

"E la prima cosa a cui pensi se succede qualcosa è che io mi stia tirando indietro..
 è così?"
"E' solo che.. noi siamo ancora all'inizio..e tu sei ancora spaventato. Non sarebbe
 così strano se succedesse.. io lo capirei.."
"Non cambierò idea Bert. Ho accettato che tu mi piaccia. Mi fa sentire un pò
 strano, e sono ancora un pò confuso, ma la realtà è questa. Non posso
 tornare indietro.. e comunque non lo vorrei"


Bert si era sporto per baciarlo, per davvero questa volta, con la solita irruenza
che gli aveva quasi fatto sbattere la testa contro la parete.
Era finito per metà sopra Matt, senza che l'avesse veramente deciso.
L'aveva baciato ancora per un attimo e poi si era ritirato per allontanarsi, non
voleva che l'altro si sentisse in imbarazzo, o sotto pressione.
Matt però l'aveva trattenuto, poggiandosi per bene schiena contro il materasso, e
distendendo le gambe, per fare in modo che Bert si sedesse a cavalcioni su
di esse, trascinandolo poi giù con sè per baciarlo
Bert l'aveva assecondato, ancora un pò incerto, e meravigliato per quel
comportamento, senza comunque fare nessuna resistenza.
Matt aveva fatto scivolare le mani dai capelli di Bert alla sua schiena, fino al suo
sedere, alle sue gambe
Il più piccolo aveva spalancato leggermente gli occhi, irrigidendosi sotto le dita
di Matt

"Che c'è?"
"E' che.. questa è una novità.. sai.."
"Ci stiamo solo baciando"
"Questo è un pò più che baciarsi.."
"Adesso sei tu quello che non è pronto?"
"Sono più che pronto, è solo che.. ho paura di andare oltre, perciò dimmi fin dove
 vuoi spingerti, così non avremo problemi"
"Vuoi che ti faccia un programma scritto?"
"Idiota.. lo sai cosa voglio dire.."
"Voglio esattamente quello sta succedendo adesso"
"Bene, era solo per sapere"
"Ma.. forse tu non vuoi? Voglio dire.. magari poi sarebbe difficile controllarti"
"Baciami e sta zitto, riesco benissimo a controllarmi"

Bert aveva reincollato le loro labbra, godendosi la sensazione delle mani calde
di Matt sotto la sua felpa.
Un pò aveva mentito, non era esattamente la cosa più semplice del mondo
controllarsi mentre Matt gli toccava la pelle e le loro lingue si intrecciavano.
E stare così.. sopra di lui.. lo faceva sentire sul punto di esplodere.
Ma era un passo avanti, e non aveva nessuna intenzione di tirarsi indietro.
Si stava rivelando difficile anche per Matt, ad essere onesti.
Bert aveva qualcosa che gli faceva perdere la testa, ed ogni volta che Matt
lo toccava lasciava uscire dei bassissimi mugolii che non facevano altro
che eccitarlo.
Era un'insolita sensazione che non aveva mai provato, come un distacco.
Quando baciava Bert era come se i suoni intorno si ovattassero, e i contorni
delle cose diventassero tutti sfuocati.
Bert lo trascinava via.. lontano.




Il cellulare di Matt vibrava incessantemente sul comodino accanto al letto, ma
nessuno dei due se n'era minimamente accorto.
Il movimento produceva un suono basso e sordo, e ad ogni squillo si spostava
leggermente verso il bordo del mobile.
I due ragazzi si erano staccati di colpo quando l'apparecchio era caduto per
terra, facendoli sobbalzare dalla sopresa.
Matt aveva imprecato tra i denti, facendo ridacchiare Bert, che si era alzato
per recuperare il cellulare da terra.
La porta di casa era suonata quasi contemporaneamente, e le imprecazioni
di Matt erano aumentate di volume.
Il più grande aveva dato un' occhiata in basso, tanto per controllare la situazione
dopo il loro momento di intimità.
Lo sguardo di Bert aveva seguito esattamente lo stesso percorso, fermandosi
all'altezza del cavallo dell'altro.

"Forse è il caso che apra io.. mentre tu ti dai.. beh.. una sistemata.."
"A te non serve?"
"Si, ma i miei jeans sono larghi, non si vede"

Matt aveva annuito, mentre l'altro scendeva al piano di sotto per aprire, trovandosi
davanti Padge.
Si erano guardati in silenzio per un attimo, mentre Padge realizzava il motivo per
cui ci avevano messo così tanto ad aprire.

"Oh.. cazzo, vi ho.. interrotto?"
"E' già finita la scuola?"
"Si, Sono le due passate. Ma voi non stavate.. vero?
"No. No, niente del genere"
"A questo punto farò finta di crederci e vi lascerò soli. Dì a Matt che sono passato"
"Puoi entrare.. davvero, non stavamo facendo niente.. di serio"

Bert aveva aspettato che entrasse, e poi l'aveva preceduto su per le scale fino
alla camera del più grande.
Matt aveva bisogno di parlare con Padge, e prima l'avrebbe fatto prima quel
senso di nervosimo sarebbe andato via.
Padge era aspettato che l'amico uscisse dal bagno, ridacchiando per l'espressione
un pò imbarazzata sulla sua faccia.
Bert li aveva lasciati soli, informandoli che sarebbe uscito a comprare qualcosa
da mangiare, dato che lui e Matt avevano.. beh saltato il pranzo.
Il più grande gli aveva rivolto uno sguardo di gratitudine, ed aveva aspettato
che uscisse per riportare la sua attenzione su Padge

"Ora capisco perché ci avete messo tanto ad aprire"
"Piantala"
"Come stai?"
"Bene, sto bene"
"Grande, quindi adesso puoi dirmi il motivo per cui non sei venuto a scuola.
 Quello reale, intendo"
"Pensavo di essere stato più credibile"
"Ci avevo creduto, fino a quando non ho realizzato che anche Jay non era
 a scuola, ed ho fatto due più due. Quindi avete parlato.."
"Si"
"Lui è.. voglio dire.. lo è.. è così?"

Padge aveva posato il suo sguardo sul viso di Matt, e si era immediatamente
sentito uno schifo, anche se l'altro non aveva ancora detto neanche una parola.

"Cristo.."
"No aspetta, lui non mi ha detto nulla. Ha detto che non c'è niente da
 sapere"
"Matt fai schifo come bugiardo, pensavo l'avessimo chiarito"
"E' la verità Padge, lui non ha ammesso nulla"
"Ma tu non ci credi, te lo leggo in faccia"
"No.. ma.. non posso averne la certezza"
"Dio.. devo parlargli"
"No, non devi"
"Cosa?"
"Ragiona, cosa cambierebbe? Lui resta comunque innamorato di te, e tu di Quinn.
 Le cose cambierebbero solo tra di voi, in peggio"
"Dovrei far finta di niente quindi?"
"Penso che tu glielo debba. Se fargli credere che tu non sai niente può farlo sentire
 meglio, allora penso che dovresti farlo. Voglio dire, lui è quello che si trova nella
 situazione peggiore, le cose non possono cambiare, lui non può averti. Non portargli
 via anche il suo miglior amico"


Padge era rimasto per qualche minuto in completo silenzio, riflettendo sulle
parole di Matt.
Era strano, gli erano già sorti dei dubbi sul fatto che Jay provasse qualcosa
per lui, aveva accettato quella possibilità.
Ma adesso che diventava reale era come se sentisse quella cosa per la
prima volta, non sapeva affrontarla.
Per quanto si sforzasse quella nuova immagine di Jay gli rimaneva estranea.
Si chiedeva se gli avesse fatto male, ed in quale portata.
Ma era la verità, dirgli che sapeva l'avrebbe solo fatto sentire umiliato, e comunque
non sarebbe cambiato nulla.
Jay restava soltanto uno dei suoi migliori amici per lui.
Avrebbe fatto come diceva Matt

"Ok.. lo farò. Farò come dici tu. Non voglio che Jay stia.. peggio"
"Penso che sia la soluzione migliore"

Padge aveva annuito, ma non poteva fare a meno di sentirsi male comunque.
Matt lo sapeva, poteva capirlo, così gli aveva poggiato una mano sulla
spalla, tanto per fargli sapere che gli era vicino.
Padge l'avrebbe saputo in ogni caso anche senza quel gesto, era sempre stato così.
L'aveva comunque ringraziato, e l'altro ragazzo si era limitato a sorridere, cercando
un qualsiasi modo per stemperare la tensione.

"Vuoi mangiare con me e Bert?"
"Oh no, ho già tolto troppo tempo a.. qualsiasi cosa voi steste facendo.
 A proposito, che facevate?"
"Non molto"
"Per questo lui ha aperto mentre tu ti chiudevi in bagno?"
"Ci stavamo solo baciando. Ma questo non vuol dire che non sia comunque.. sai.."
"Eccitante?"
"Beh.. si"
"In pratica questo è tutto quello che fate?"
"Per il momento si"
"Povero Bert, dev'essere una sofferenza per lui"
"In verità lo è anche per me. Diventa sempre più difficile.. fermarsi"

Padge l'aveva guardato in silenzio, riflettendo se fosse o no il caso di dirgli
come realmente stavano le cose.
E soprattutto se Matt avesse superato abbastanza i suoi blocchi da capire
quello che gli avrebbe detto.
Aveva deciso di tentare comunque, nella peggiore delle ipotesi la situazione
tra lui e Bert sarebbe rimasta esattamente la stessa


"Io penso che tu sia completamente idiota"
"Cosa? Perchè?"
"Ti è mai passato per la testa che se lo vuoi così tanto probabilmente è
 arrivato il momento di farlo?"
"Te l'ho detto, io lo voglio. Ma la mia testa non riesce ancora ad abituarsi
 a quello che vuole il mio corpo. Non sono ancora pronto"
"Non sarai mai pronto"
"Cioè?"
"E' una cosa grossa Matt, fottutamente grossa.. ma non c'entra niente la
 testa.. è una cosa che senti sulla pelle, nello stomaco. Se aspetti che il coraggio
 ti venga dalla razionalità stai cercando nel posto sbagliato"
"E come lo sai di essere pronto allora?"
"Lo sai e basta.. perché stare vicino a quella persona senza toccarla ti fa impazzire,
 perché la tua pelle diventa calda se solo quella persona è nelle vicinanze, e non
 puoi controllarti.. ti senti così.. con Bert?"
"Si.. fuori controllo cazzo.."
"Allora sei pronto"
"Ma se lo fossi non dovrei sentirmi così.. nervoso all'idea"
"E' ovvio che tu sia nervoso, non sai cosa ti aspetta"
"Parli come se io non avessi mai scopato prima.."
"In pratica è come se fosse così, è una cosa completamente diversa.
 Devi aspettare la prima volta che lo toccherai, intendo.. davvero.. la
 prima volta che realizzerai che lui sta provando piacere perché tu lo stai
 toccando, e allora capirai.. ti cambierà la vita... ma l'unico modo è.."
"Provare"
"Già.. fidati, la testa non c'entra niente"
"E poi che succede?"
"E poi diventa reale.."
"Cazzo"

Matt era così preso a ragionare su quello che Padge gli aveva appena detto
che quando il campanello della porta aveva suonato aveva rischiato di cadere
dalla sedia.
Padge aveva riso, sperando di essergli stato d'aiuto.

"Parlando del diavolo.. penso che sia tornato il tuo Bert"

Matt gli aveva dato una spinta poco gentile, perché la smettesse di prenderlo
in giro, ed anche perché si spostasse per farlo passare.
Padge l'aveva seguito fino in fondo alle scale, e l'aveva osservato aprire la porta
e sorridere a Bert.

"Beh io vado. Buon appetito"
"Non resti?"

Padge aveva rivolto uno sguardo all'amico, che diceva chiaramente 'non ci provare'
Era chiaro che il suo discorso aveva fatto presa su Matt, e che adesso restare
da solo con Bert lo rendeva ancora più nervoso.
Era strano, perchè di solito era Matt quello sveglio tra loro due, quello che capiva
le situazioni al volo e sapeva sempre cosa fare.
Ma quando si trattava di Bert perdeva di lucidità.
Faceva un certo effetto vederlo così.

"No, grazie.. Godetevi.. beh.. il pranzo"

Il tono allusivo di Padge era caduto nel vuoto, ed il moro si era chiuso la
porta alle spalle per lasciarli soli.



Bert aveva ciondolato la busta col cibo a portar via, perché Matt si scuotesse
da quella specie di blackout in cui sembrava essere caduto.
Il più grande gli aveva preso la busta dalle mani e si era spostato in cucina, per
guardare cosa il più piccolo avesse preso e per mettere il tutto in un paio di piatti.
L'idea era quella di salire di sopra e mangiare in camera, davanti alla tv, ma Matt
all'ultimo aveva cambiato idea, ed aveva dirottato sul divano del salotto.
Bert l'aveva seguito senza dire nulla, notando immediatamente il nervosismo
dell'altro.
L'aveva attribuito alla conversazione con Padge, e a tutta la faccenda di Jay.
Si erano seduti entrambi sul divano ed avevano mangiato in silenzio per qualche
minuto, finché il più piccolo non si era deciso finalmente a chiedere cosa non
andasse.

"Hey Matt, va tutto bene?"
"Certo"
"Hai parlato con Padge, a proposito di Jay?"
"Si, gli ho detto la verità, che Jay non ha ammesso nulla ma che io non gli
 ho creduto"
"Sembri così nervoso.. l'ha presa male?"
"No, cioè era un pò scosso, ma non credo che abbia ancora realizzato
 per davvero quello che gli ho detto"
"Sei preoccupato?"

Bert aveva alzato la mano libera, incastrandola tra i capelli di Matt in una specie
di carezza consolatoria.
Il più grande l'aveva guardato in silenzio per qualche secondo.
Non conosceva così bene Bert, ma non gli sembrava il tipo che dispensa carezze
e smancerie, ed il fatto che cercasse di farlo sentire meglio l'aveva fatto sorridere.
Gli aveva tolto la forchetta dalla mano destra ed aveva posato entrambi i loro piatti
sul tavolino davanti al divano, guadagnandosi uno sguardo confuso da parte
dell'altro

"Hey stavo mangiando"
"Vieni qui Bert"

L'aveva tirato delicatamente per un polso per fare in modo che si avvicinasse, e
l'aveva baciato, godendosi la sensazione piacevole del sapore di cibo misto a
quello di Bert.
Oramai il suo era diventato un sapore familiare, Matt se lo sentiva in bocca, delle
volte, anche quando l'altro non era fisicamente presente.
Come fosse possibile che molto di lui fosse oramai già diventato una quotidianità
necessaria, Matt non avrebbe saputo spiegarlo.
Aveva lasciato che le sue mani vagassero sulla schiena di Bert, mentre percorreva
le sue labbra con la lingua.
Il più piccolo aveva ridacchiato, muovendosi un pò a disagio per la posizione scomoda
in cui si trovava, per metà seduto e per metà sporto di lato verso l'altro.

"Vieni sopra di me, come prima"
"Lo vuoi un consiglio, da chi ha più esperienza di te?"
"Non vedevi l'ora di dire questa frase, dì la verità.. comunque, quale sarebbe
 il consiglio?"
"Non funziona"
"Potresti essere meno criptico?"
"Questo, il fare qualcos'altro, il tenersi occupato col sesso, o.. con quello che
 facciamo noi.. per evitare di pensare.. non funziona mai. Prima o poi le
 preoccupazioni tornano"

Matt l'aveva guardato in silenzio, con la testa leggermente inclinata verso destra,
mentre Bert gli sorrideva, posizionandosi comunque sopra di lui, come prima al
piano di sopra

"Leggere nel pensiero è un'altra delle due doti nascoste?"
"Si, ne ho molte"
"Quali sono?"
"Dovrai scoprirle tu, un pò alla volta"

Il più piccolo l'aveva baciato lentamente, così lentamente che Matt non era riuscito
ad impedirsi di gemere nella sua bocca per la frustrazione.
Bert gli aveva circondato il collo, mentre l'altro gli incastrava entrambe le mani nei
capelli già abbastanza incasinati, per avvicinarselo maggiormente
Il piccolo l'aveva assecondato, solo per qualche secondo, prima di tentare di
allontanarsi

"Dove vai? Resta qua con me"
"Solo se smetti di tentare di pomiciare con me e mi parli"
"Non è niente, sono solo un pò preoccupato.. sta cambiando tutto così in
 fretta.. solo qualche mese fa le cose erano completamente diverse"
"Leggo una specie di sottotesto in questa frase, parli di te? di noi?"
"Non solo.. di Padge, e di Jay.. ma si.. anche di noi"
"Matt.. sto cercando di non farti nessuna pressione.. di lasciare che tu.."
"Lo so.. non intendevo questo. E' solo che quando tu.."
"Quando io, cosa?"
"Quando tu sei vicino io.. perdo la testa..non riesco a pensare.."
"E' un altro dei miei superpoteri"
"L'ho notato"

Bert era rimasto in silenzio, solo osservando il ragazzo a pochi centimetri da sè.
Era sempre stato un tipo piuttosto spontaneo, aveva sempre fatto qualsiasi
cosa gli passasse per la testa
Ma con Matt era diverso.
Riusciva a percepire la sua preoccupazione, il suo nervosismo.
Se li sentiva addosso senza bisogno che l'altro parlasse, come se lo conoscesse
da sempre.
Ad assere sinceri quella cosa lo lasciava un pò spiazzato.
L'unica persona con cui gli fosse mai capitato era Quinn, ma erano sempre stati
parte l'uno della vita dell'altro, si conoscevano meglio di chiuque altro.
E poi c'era Matt.
Lui era nella sua vita solo da qualche settimana, eppure adesso Bert si trovava lì,
a guardarlo cercando di trovare le parole giuste, il gesto appropriato che lo facessero
sentire a suo agio, che potessero aiutarlo e farlo stare meglio.
Bert si sentiva come se Matt lo stesse cambiando, con la stessa velocità con
cui stava cambiando sè stesso.


"Ascolta, noi.. noi due possiamo andare alla velocità che vuoi, e.. mettiamola così,
 quando tu non riesci a pensare lo faccio io per te, ok?"

Matt l'aveva tirato giù per baciarlo ancora, così improvvisamente che quasi le
loro teste si erano scontrate.
Non l'avrebbe detto a Bert, ma erano proprio quei momenti che gli facevano
perdere la testa.
Non erano i baci, o la vicinanza e l'odore, o il sapore di Bert.
Succedeva quando l'altro lasciava la sua apparenza idiota e diceva una di quelle
cose.
Come adesso.
Una di quelle cose che lo calmavano istantaneamente, che avevano il potere
di rimpicciolire tutto quello che gli sembrava enorme.
Aveva continuato a baciarlo, dimenticandosi di qualsiasi cosa avesse intorno.






Jay si era svegliato senza nessun desiderio di andare a scuola, senza nessuna
voglia di vedere Padge, e Matt.
Ma aveva già saltato il giorno precedente e non voleva che la scuola informasse
i suoi genitori, così si era fatto una doccia veloce e si era infilato il primo jeans
e la prima felpa che aveva trovato, ed era andato a scuola.
Aveva deciso di evitare la solita fermata al tavolo dei suoi amici ed era andato
direttamente in classe.
Non era esattamente il comportamento più adatto se voleva che gli altri pensassero
che tutto andava bene, ma quella mattina non se la sentiva di affrontarli.
Si era sorbito lo sguardo inquisitorio di Moose quando l'aveva raggiunto in classe,
e per la prima volta in vita sua una lezione di matematica gli era sembrata quasi
piacevole.
Aveva passato l'ora successiva a fissare la lavagna piena di numeri e simboli
senza sentire nemmeno una parola, ma il chiacchiericcio di sottofondo del professore che spiegava
gli era servito comunque a tenere la mente occupata.
Era praticamente scappato dall'aula non appena la lezione era terminata, per
evitare qualsiasi domanda, e si era immesso nel corridoio pieno di studenti che
si spostavano ognuno per raggiungere la classe della lezione successiva.

Jay aveva visto Quinn camminare per il corridoio, aveva riconosciuto i capelli
biondissimi anche a distanza, in mezzo a tutta quella folla.
Anche il biondino l'aveva visto, ed aveva immediatamente girato su sè stesso
per cambiare direzione.
E Jay non aveva programmato di farlo, non ci aveva pensato, ma aveva chiamato
il suo nome aspettando che si voltasse a guardarlo, o almeno sperando che
lo facesse.
Quinn si era fermato, mettendoci qualche secondo a decidersi se girarsi o proseguire.
Alla fine si era voltato ed era rimasto fermo, incrociando le braccia mentre Jay lo
raggiungeva.

"Che vuoi?"
"Posso parlarti un attimo? Per favore"
"Parla"
"Non qui"

Jay si era incamminato per cercare un'aula libera, e Quinn non sapeva bene
perché lo stesse facendo, ma l'aveva seguito comunque.
Si erano chiusi la porta alle spalle e Jay si era posizionato davanti al biondino, sforzandosi di fronteggiare il suo sguardo ostile.
Quel ragazzino aveva una forza negli occhi che ti lasciava senza parole.
Riusciva quasi a capire cosa avesse attratto Padge, un misto di delicatezza e
forza che però non apparivano minimamente in contrasto in quella grande
pozza del colore del cioccolato.
E lo invidiava ancora di più per questo.

"Dovrei entrare in classe, quindi sbrigati"
"Volevo solo.. volevo soltanto dirti che mi dispiace"
"Per cosa? Per aver baciato il mio ragazzo o perché sei innamorato di lui?"


Jay aveva sussultato al suono della sua voce, alla sicurezza velata di risentimento
con la quale aveva pronunciato quella frase, sottolineando 'il mio ragazzo'
Era una presa di posizione, un modo per dire che stava mettendo il naso
dove non gli competeva.
Jay non l'aveva mai ammesso ad alta voce, ma aveva sempre sentito che in
qualche modo Padge gli apparteneva, e si era convinto erroneamente che le
non sarebbero mai cambiate.
E adesso solo realizzava che non era così.
Non era più così.

"Io.. non avrei dovuto baciarlo, è stata una cosa sbagliata e non succederà
 mai più"
"Sai che cosa noto? Sei pieno di parole di scuse, ma non neghi di essere
 innamorato di Padge"
"Perché lo sono"

Quinn si era irrigidito completamente, stringendo i pugni senza rendersene
realmente conto.
Saperlo era una cosa, ma sentirselo dire dal diretto interessato faceva
tutto un altro effetto.
Era arrabbiato, e non perché Jay amasse il suo ragazzo, ma perché questa
cosa lo faceva sentire spaventato oltre ogni immaginazione.
Perché Jay era una parte così integrante della vita di Padge da farlo sentire un
escluso, delle volte.
E non era qualcosa che i due ragazzi facessero, per farlo sentire così.
Non erano azioni.
Era solo il modo in cui si guardavano, e quando accadeva Quinn percepiva con
una certezza disarmante che Jay sapeva esattamente cosa Padge stesse
pensando, come se avesse potuto leggere il suo cervello.
Lo sapeva perché accadeva la stessa cosa tra lui e Bert.
Ed è una conoscenza così profonda e pervasiva che non c'è modo di raggiungerla.
Non puoi entrarci, per quanto ti sforzi.
L'unica differenza era che tra lui e Bert non c'erano sentimenti d'amore a rendere
quella conoscenza un pericolo.

Jay aveva fissato l'altro dritto negli occhi, perché il suo sguardo rafforzasse la
verità di quello che stava per dire.
Aveva deciso di essere onesto fino in fondo, qualsiasi cosa avrebbe comportato.
In ogni caso Quinn lo detestava già, alle peggiori avrebbe continuato a farlo.


"Ascolta Quinn, non farò mai niente per mettermi tra voi due"
"Perché dovrei crederti? L'hai già fatto"
"Non.. non era quella l'intenzione.. quel bacio non è stato una cosa premeditata, ho
 agito in maniera impulsiva e me ne dispiace. Non farò mai più niente del genere.
 Io.. ci tengo a Padge, e lui ti ama. Non farò mai niente che possa farlo soffrire"

Ed era strano, ma Quinn gli credeva.
Poteva leggere l'onesta delle sue intenzioni nello sguardo e sul viso del moro.
In ogni parola che aveva detto.
In ogni caso quella cosa non era ser a lenire l'ostilità verso di lui, nè era riuscita
in nessun modo a tranquillizzarlo

"Va bene. Ti credo. Ma non aspettarti che questo ci faccia diventare grandi
 amici, perché tu non mi piaci"
"Posso capirlo, non ti chiedo questo. Solo.."
"Cosa?"
"Ti prego non dirlo a Padge, non farlo allontanare da me. Ho comunque bisogno
 del mio miglior amico"

Quinn aveva notato la sfumatura di paura che tingeva la voce di Jay, nonostante
i chiari sforzi dell'altro per cercare di nasconderla.
La sua parte egoista sentiva il desiderio impellente che il moro scomparisse dalla
vita di Padge, definitivamente.
Ma anche nel suo caso, era la paura a parlare.
L'altra parte, quella razionale, si rendeva conto che sarebbe stato inaccettabile.
Non sarebbe stato giusto, nè nei confronti del suo ragazzo, ma soprattutto
nei confronti di Jay
C'era qualcosa di coraggioso, e doloroso insieme, nel modo in cui Jay si era
esposto per chiarire la situazione.


"Non ho mai chiesto a Padge di farlo, e non lo farò in futuro. Nemmeno io ho
 intenzione di mettermi tra voi due"
"Ti ringrazio, davvero"
"E' tutto?"
"Certo.. grazie di.. avermi ascoltato"

E Quinn era convinto davvero di quello che aveva detto, o almeno lo era
al momento.
Jay aveva aperto nuovamente la porta, uscendo dall'aula per andare a seguire
la lezione della seconda ora.
Anche Quinn era uscito, e l'aveva richiamato dopo appena qualche secondo.
Il moro aveva interrotto il suo cammino ed aveva nuovamente guardato
il biondino.

"Comunque.. ho apprezzato il fatto che tu ti sia scusato"

Jay aveva annuito, sparendo definitivamente alla vista di Quinn.
Il biondino era rimasto in silenzio, piantato in mezzo al corridoio mentre si
svuotava piano, a fissare il punto vuoto dove pochi secondi prima c'era il moro.





Grazie mille come sempre girls!

Spero abbiate apprezzato questo capitolo, perché è decisamente uno di quei
capitoli di cui sono molto fiera!
Passando alle recensioni:

_DyingAtheist: Hai ragione, quello era un capitolo di passaggio, per quello che
sarebbe successo in questo, e nei prossimi! xD
In questo c'è un altro chiarimento, che ne dici? xD

Xx_ImJustAKid: Penso che Bert McCracken sia geneticamente impossibilitato
a diventare smielato dear! Jay c'entra, come hai visto, ma il peggio (o il meglio,
dipende dai punti di vista) verrà col tempo xD

Yuki_Frehley: Grazie mille per i complimenti! *-* spero che continui a piacerti!
Un'altra fan del MattxBert! Pensavo fossi l'unica pazza! xD
Fammi sapere cosa ti sembra del nuovo capitolo!

Crazy_Me: Ahaha hai ragione, una catena incasinatissima! Lo adoro!
E penso che le cose non diventeranno più facili.. ma si vedrà!
Grazie come sempre per i complimenti! Aspetto di sapere che ne pensi di
questo capitolo!
ColdBlood: Honey, lo so che tu salteresti addosso a Bert senza pensarci troppo xD
Quinn ha dei gusti strani in fatto di cibi afrodisiaci, l'abbiamo capito! xD
Che te ne pare del discorso con Jay? E del capitolo?

Friem: C'è stato un aumento di vendite di mirtilli in questa settimana mi sa! xD
Matt è molto carino nella sua confusione, e Bert è fantastico (forse sono un
pò di parte xD)
Che ne dici del rientro in campo di Jay?!

   
 
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