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Autore: AvevoSolo14Anni    13/12/2010    1 recensioni
[SOSPESA PER MANCANZA DI ISPIRAZIONE!]
L’amore fraterno non è qualcosa di facile da spiegare. È un legame unico, indistruttibile, che comprende tante cose, non tutte positive. Per un fratello sei pronto a rischiare tutto, a batterti furiosamente. Lo difenderai sempre e comunque: non c’è scelta. E sai che lui farà sempre lo stesso per te, ci sarà in ogni momento della tua vita. Non importa se a volte litigate, farete sempre pace. E vi potete dire che vi odiate, vi potete dare fastidio in ogni secondo, ma la verità è che se qualcuno vi dividesse, vi sentireste persi. Questo è, riassumendo molto, l’amore fraterno.
E se i fratelli in discussione sono ben cinque, di cui una sola ragazza, chissà quante cose potranno succedere…
Questa storia parla di tanti tipi di amori diversi; ma poi quando si ama, si ama e basta.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4
 


“Hey, Haze!”
Haze si voltò verso la voce che la chiamava, scorgendo – in mezzo alla marea di ragazzi che affollava il corridoio – la sua amica Jennifer sbracciarsi.
“Ciao” le disse, andandole incontro.
“Ieri sera ho provato a chiamarti, ma non rispondevi” la rimproverò subito l’amica.
“Scusa, vedevo un film e il cellulare era al piano di sopra” spiegò in sua difesa.
Jennifer scosse la testa, un po’ seccata. Era forse la migliore amica di Haze, ma non la conosceva bene quanto pensava. Erano simili in certe cose, diverse in tante altre. Erano entrambe determinate, entusiaste, allegre. Ma Jennifer conosceva tutti, parlava con tutti, amava stare al centro dell’attenzione. Non era esageratamente popolare, ma quasi tutti la conoscevano. Più che altro, tanti la consideravano una rompiscatole.
A Haze piaceva perché non sembrava importarle nulla dei suoi fratelli. Non aveva mai chiesto a lei di portarle degli autografi, qualcosa di loro, di conoscerli, di venire a casa loro, come invece avevano fatto tantissime altre persone. Tutti falsi amici, che Haze si affrettava a liquidare.
“Vieni” ordinò Jennifer, prendendo l’amica per un braccio e trascinandola verso un corridoio più tranquillo.
“Che c’è?”
“Non indovinerai mai chi mi ha invitata al ballo!” esclamò Jennifer, un sorriso enorme sulle labbra.
Haze spalancò gli occhi. “Ryan Dallas?!”
“Sì!” urlò l’altra.
“Ah! È fantastico!”
“Lo so!”
Ryan Dallas era il ragazzo che piaceva a Jennifer da un anno e mezzo. Aveva sognato quel giorno migliaia di volte, quindi era comprensibile il suo entusiasmo.
Dopo un minuto di euforia, Jennifer tornò seria e pensierosa. “Tu verrai?”
Haze annuii, senza guardarla negli occhi.
Jennifer si accese d’entusiasmo. “Con chi?”
La ragazza si schiarì la voce, fissando il pavimento con un leggero imbarazzo. “Con i miei fratelli.”
L’amica rimase in silenzio per qualche istante. “Sul serio?”
Ecco la reazione che Haze temeva. “Sì.”
“Mmm” disse Jennifer.
Haze a quel punto la osservò in viso.
“Non riesco a capire se è una buona cosa o no” mormorò l’altra, ancora pensierosa.
“In che senso?”
“Lato positivo: di sicuro sarai al centro dell’attenzione. Lato negativo: sono i tuoi fratelli!”
“Lo so” disse Haze, annuendo. “Ma hanno insistito tanto.”
Jennifer sorrise. “Ad ogni modo, ci divertiremo!”
 
Nick entrò nella camera di Joe, senza bussare.
“Hey! Esci!” esclamò Joe in mutande, vedendolo.
“Ti vuoi dare una mossa?!” gli urlò Nick, forse per la millesima volta.
“Sì, ma tu esci!” ribadì Joe.
Il fratellino uscì, sbuffando spazientito. Raggiunse il padre e gli altri due fratelli, al piano di sotto.
“Mamma e Haze?” chiese al padre.
“Sono ancora di sopra” rispose l’uomo.
Quindici minuti dopo scese anche Joe e si sedette sul divano, vicino ai fratelli. Erano tutti molto eleganti: Nick aveva uno smoking grigio, con tanto di panciotto del medesimo colore, sotto una camicia bianca a righe grigie verticali, la cravatta e le scarpe nere; Joe era completamente in nero: lo smoking, la camicia, la cravatta e le scarpe; Kevin era anch’esso in nero, fatta eccezione per la camicia bianca, e al posto della cravatta aveva un papillon.
Dopo altri cinque minuti, sentirono tutti il rumore di una porta che si apriva, e Denise sbucò sulla cima delle scale. “È pronta” annunciò, sorridente.
I cinque uomini di casa si alzarono dal divano, incuriositi, e si fermarono in fondo alle scale.
“Ed ecco qua la ragazza più bella del mondo!” esclamò la madre, per presentare la figlia.
Haze sbucò al suo fianco, guardandola e scuotendo la testa. Sua madre non era esattamente obbiettiva.
Ad ogni modo, gli uomini rimasero a bocca aperta: Haze portava i lunghi capelli castani e mossi sciolti e naturali, aveva un leggero trucco in viso e un sorriso che la faceva risplendere. Indosso aveva un vestito viola corto fin poco sopra il ginocchio, senza spalline, un po’ a balze e ricoperto di tulle del medesimo colore. In vita il vestito aveva una cintura nera con una rosa ad un lato, sempre viola. Ai piedi aveva scarpe nere col tacco abbastanza alzo, legate con un laccetto elegante al piede.
Nel complesso, bellissima.
“Mi sa che la mia piccola non è più molto piccola” sospirò il padre, ancora meravigliato.
Haze e Denise scesero le scale e raggiunsero il resto della famiglia.
“Che ne dite?” chiese Haze, rivolgendosi a Nick, Joe e Kevin. Fece una giravolta per farsi ammirare.
“Fantastica” disse Kevin con dolcezza, la afferrò e la strinse a sé, posandole un bacio sulla fronte.
“Mi associo” disse Nick sorridendole.
Joe era muto, ancora sbigottito.
“Tutto bene?” gli chiese lei.
Lui annuì di colpo, tornando in sé e schiarendosi la gola. “Sei… come dire… wow” biascicò.
Haze sorrise, soddisfatta del risultato.
“Vi faccio una foto!” esclamò Denise, e prese la macchina fotografica che era appoggiata su un mobiletto all’ingresso.
I ragazzi si misero in posa e il flash scattò. Pochi minuti dopo uscirono di casa, mentre i genitori continuavano ad augurargli di divertirsi.
Haze era leggermente seccata: aveva sentito il padre – pochi istanti prima che uscissero – mormorare ai fratelli di badare a lei. Perché nessuno voleva capire che ce la poteva fare da sola?
 
Arrivati al ballo, com’era previsto, scoppiò il delirio. Quasi tutte le ragazze della scuola si muovevano intorno ai quattro fratelli, con aria sognante e adorante. Haze sperò che li avrebbero presto lasciati in pace, sennò non si sarebbe riuscita a godere la serata.
I tre ragazzi erano ormai abituati alla folla, ma in quella particolare occasione gli era d’intralcio. Non che non volessero bene alla loro fans, ma volevano godersi una serata con la loro sorellina.
Solo dopo un’ora il loro pubblico si sparpagliò, così potettero godersi la festa.
Il party era nella palestra della scuola: tutto era addobbato con cartapesta rosa, viola e azzurra, le luci erano colorate e soft, creando un’atmosfera rilassata. La musica variava: dai pezzi più scatenati a quelli più lenti.
Quando finalmente ebbero il via libera, stavano iniziando i pezzi più tranquilli.
“Mi concedi l’onore?” disse Nick a Haze, scherzoso.
“Volentieri” rispose lei, sorridente.
“Poi ci sono io!” si prenotò Kevin.
I due gemelli si avviarono al centro della pista, tenendosi per mano. Quando vi giunsero, Nick strinse con dolcezza i fianchi della sorella, tirandola di più verso di sé. Haze avvolse le sue braccia alle spalle muscolose di Nick. Iniziarono a ballare lentamente.
“Per la prima volta mi rendo conto che hai davvero la mia stessa età” mormorò Nick, dopo un po’.
Haze gli sorrise. “Finalmente.”
“Anche gli altri sono rimasti scioccati, specialmente Joe. Mi sa che dovremo accettare la realtà.”
“Sì, direi di sì” disse Haze, soddisfatta.
La canzone finì velocemente, e in un attimo Kevin sfilò via la ragazza dalle mani di Nick, sostituendolo nella stessa posizione.
“Joe mi stava annoiando, penso sia impazzito” sbuffò lui.
“Che ha?” chiese Haze preoccupata, guardando nella direzione del fratello in questione.
“Non fa altro che ripetere ‘è impossibile’ o cose del genere” spiegò.
Haze in risposta alzò le sopracciglia.
“Sei grande” sospirò Kevin, imbronciato.
La sorella ridacchiò. Incredibile il modo in cui ci fosse bastato solo un abito per farglielo capire.
“Ma ricorda una cosa” disse Kevin, poi prese una pausa. “Grande o piccola, se mai un ragazzo ti tratterà male in qualsiasi modo, dillo a me e vedrai che se ne pentirà” terminò, serio e minaccioso.
Vedere quell’espressione sul viso di Kevin era a dir poco comico: Haze non riusciva ad immaginarlo prendere a botte qualcuno, era assurdo. Ridacchiò.
“Grazie” disse poi, tornando seria. Appoggiò la testa sulle braccia che aveva strette al collo del fratello, e si sentì realmente protetta.
“Ti voglio bene” sussurrò lui al suo orecchio.
“Anche io.”
Quando anche la seconda canzone finì, sbucò Joe di fronte a loro. Strano: Haze pensava che a quel punto non avrebbe voluto ballare, ma invece eccolo lì.
Kevin si fece da parte e Joe rimase impalato di fronte a Haze. Poi sembrò risvegliarsi e prese tra le sue braccia la sorella.
“Tutto bene?” chiese lei, vedendo i suoi movimenti da automa.
Lui annuì.
“Sicuro?” indagò ancora.
Joe sospirò. “Sì, è che… non può essere vero.”
“Cosa?”
“Tu” rispose lui. “Sembra ieri che ti vedevo camminare barcollando per i corridoi di casa, e adesso sei qui, al ballo dell’ultimo anno di liceo, bellissima e donna.”
Al suo dell’ultima parola, inaspettatamente, Haze arrossì. Poteva leggere il sincero stupore negli occhi di Joe, ma non lo comprendeva. Non era di certo cresciuta di colpo in dieci minuti.
“Sono lieta che tu te ne sia accorto” disse dopo un po’.
“Sì” disse lui. “Incredibile” ribadì.
Era strana la luce che brillava negli occhi di Joe, strano era il modo in cui entrambi erano un po’ imbarazzati: anche lui era bellissimo, notò Haze. Un vero figurino, non c’era da stupirsi che tante ragazze stravedessero per lui.
Mentre la canzone terminava, i due si abbracciarono, continuando a danzare leggeri. Haze posò la testa sul petto di Joe, e sentì le labbra di quest’ultimo sfiorarle i capelli.
Poi, mentre si lasciavano, Haze udì uno strano rumore. Come delle martellate, o forse una batteria. Tese le orecchie: la musica era ancora lenta, impossibile.
Quando infine capì cos’era quello strano suono, rimase quasi paralizzata: era il suo cuore, che batteva un ritmo del tutto incomprensibile.




Spazio dell'autrice:
E siamo a 4! Allora che ne dite? Mi chiedo cosa abbiate pensato e capito xD
Be', spero vi sia piaciuto :) Un ringraziamento a tutti quelli che hanno messo la storia nelle seguite/preferite e a chi legge semplicemente!
Un grazie speciale a:
ElyCecy: grazie come sempre per la tua recensione! Sono contenta che tu li veda più o meno come me :) Spero di non averti delusa ;)
xitsbenny: mi ha fatto molto piacere la tua recensione, grazie di cuore per tutti i complimenti!!! Spero di leggere presto un'altra tua recensione :)
Qui setto metto le foto dei quattro fratelli con i vestiti per il ballo :)
Baci e a presto, Juls.


Haze: Image and video hosting by TinyPic Nick: Image and video hosting by TinyPic Joe e Kevin: Image and video hosting by TinyPic
  
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